mercoledì 28 settembre 2016

Il genio dei geni: Leonardo da Vinci

IL GENIO DEI GENI: LEONARDO DA VINCI

Come primo argomento di Storia affronteremo quest'anno il Rinascimento e come si fa a non rimanere affascinati dal più grande genio di tutti i tempi, Leonardo da Vinci?
Figlio illegittimo, curiosissimo, osservatore di tutti i fenomeni della natura, capace di dissezionare cadaveri di animali (e anche di persone!) pur di conoscere l'anatomia animale ed umana e nel contempo diventare vegetariano, contrario alla guerra ma inventore di ordigni bellici per vantare un invitante curriculum vitae in grado di interessare i più potenti signori del suo tempo, accusato di stregoneria e perfino di sodomia, illetterato e forse dislessico, burlone tanto da riprodurre con strepitose caricature le persone con cui litigava (e non era difficile perché aveva un caratterino...), è l'artista a tutto tondo, il genio per eccellenza, interessato a conoscere di tutto e di più!!! Una vera forza della natura.
Nei suoi preziosissimi appunti sono stati annotati e disegnati tutti gli aspetti della vita che osservava e studiava, ma mica era facile decifrarli!!! Scriveva da destra verso sinistra (occorre lo specchio per leggere in questi casi), scambiava alcune lettere... chissà... forse perché aveva difficoltà nell'ortografia (e a scrivere correttamente in effetti non era tanto capace) o forse perché era mancino... o forse semplicemente per il gusto di complicare la vita ai ficcanaso che avrebbero voluto sbirciare i suoi segreti! Meraviglioso...

Comunque questi sono un po' di esempi dei suoi innumerevoli appunti, molti riuniti nel cosiddetto Codice Atlantico, molti purtroppo perduti e molti finiti presso il castello dei Windsor nel Regno Unito perché acquistati dalla Queen Elizabeth II.
In essi vi si trova di tutto: ritratti, schizzi, disegni di macchinari che hanno rappresentato la base di partenza di marchingegni molto moderni realizzati molti secoli dopo la sua morte. Qui sotto solo un piccolissimo assaggio di tutto ciò.

scrittura speculare


autoritratto e Uomo vitruviano (si trova nelle nostre monete da 1 euro, l'hai notato?) 
 

macchinari da guerra e ordigni bellici diventati ricercatissimi
(il primo è un prototipo di carro armato, il secondo il classico cannone)
 
elica multifunzionale

ali di volatili che suggeriscono l'applicazione  nelle tecniche di volo

 arco

bicicletta

 anatomia umana...
.. e perfino fetale

impiccagione (purtroppo frequente a quei tempi, e pure lui rischiò di morire così per le accuse di sodomia che, fortunatamente, vennero ritirate in tempo)

Ma Leonardo è considerato l'artista per eccellenza soprattutto perché alcune sue produzioni sono diventate le opere più famose di tutti i tempi.
Chi non conosce la Gioconda? Una precisazione: i francesi non se ne sono appropriati indebitamente, infatti è stato Leonardo stesso a venderla al re di Francia Francesco I che l'ha pure pagata profumatamente, quindi ci dispiace se è al Louvre ma dire, anche solo scherzosamente, "Ridateci la Gioconda" come se fosse stato commesso un ladrocinio, in realtà è un'autentica scorrettezza.


E' così celebre che la pubblicità ha sfruttato la sua immagine in mille modi. Qui solo qualche esempio




E che dire dell'Ultima cena? Praticamente conosciuta in tutto il mondo anche se Leonardo, per affrescare le pareti del refettorio milanese, usò una tecnica altamente deteriorante e solo grazie ad un accuratissimo restauro è stato scongiurato il pericolo di veder sparito l'affresco per sempre.


 
Ma Leonardo è molto altro... creatore di rebus



 
... ideatore di indovinelli... ve ne metto due: sapete risolverli?

QUAL E’ QUELLA COSA CHE DAGLI OMINI E’ MOLTO DESIDERATA E, QUANDO SI POSSIEDE, NON SI PUO’ CONOSCERE?”   
 
"LE SELVE PARTORIRANNO FIGLIOLI CHE FIAN CAUSA DELLA LORO MORTE"
 
... scrittore di favole e barzellette (moltissime osè)
 
Questa favola si intitola Il ragno e l'uva e la morale è molto interessante. Leggiamola:
 

Un ragno, dopo essere stato per molti giorni a osservare il movimento degli insetti, si accorse che le mosche accorrevano specialmente verso un grappolo d’uva dagli acini grossi e dolcissimi.
– Ho capito disse fra sé.
Si arrampicò, dunque in cima alla vite e di lassù, con un filo sottile, si calò fino al grappolo installandosi in una celletta nascosta fra gli acini. Da quel nascondiglio incominciò ad assaltare, come un ladrone, le povere mosche che cercavano il cibo; ne uccise molte, perché nessuna di loro sospettava la sua presenza.
Ma intanto venne il tempo della vendemmia. Il contadino arrivò nel campo colse anche quel grappolo, e lo buttò nella bigoncia, dove fu subito pigiato insieme agli altri grappoli.
L’uva così fu il fatale tranello per il ragno ingannatore, che morì insieme alle mosche ingannate.


Leggiamo anche questa barzelletta:
Uno disse che in suo paese nasceva le più strane cose del mondo. L'altro rispose: « Tu che vi se' nato, confermi ciò esser vero, per la stranezza della tua brutta presenza ».   
 
E se qualcuno aveva da discutere con lui? Veniva sbeffeggiato con caricature che ne deformavano grottescamente la fisionomia. Un vero burlone il nostro Leonardo!
 
 
Visto quante cose sapeva fare questo genio dell'umanità? E pensare che quando è morto, in Francia e sotto la protezione del re Francesco I, si dice che queste siano state le ultime parole da lui pronunciate:
"Tante cose non sono ancora riuscito a fare"
Al che, il re ha prontamente ribattuto: "Quante cose hai fatto!" E mi sembra giusto.

 

 

 Allego infine un breve video che delinea gli aspetti essenziali della biografia leonardesca


 

 

 
 

Approfitto per inserire anche un video su Michelangelo Buonarroti, altro celebre artista rinascimentale che visse al tempo di Leonardo ed ebbe modo di conoscerlo perché toscano come lui e pure in antagonismo con lui (non è mistero che tra i due non scorresse affatto buon sangue)


 
Che dire ancora? Gli spunti per discutere sono davvero tanti!
Però facciamo anche un omaggio particolare al nostro artista: proviamo a riprodurre la sua Gioconda prendendo come base questo disegno un po'... facilitato. Su che non è difficile!
 
 
 
Se proprio ci sentiamo negati per il disegno facciamo una cosa più semplice: scriviamo il nostro nome con la scrittura speculare, da destra verso sinistra. Questo, probabilmente, ci riuscirà! ;-)
 
 
Qui alcuni lavori dei ragazzi che hanno riguardato l'elaborazione della seguente traccia:
Scrivi un testo di fantasia in cui immagini di vivere nella seconda metà del Quattrocento e di essere amico di un certo Leonardo... descrivi come quest'uomo trascorre le sue giornate e fingi di vivere con lui un'avventura particolarmente interessante.
 
Testo di Alessandro R. (2D)
Io mi chiamo Leonardo, proprio come il mio vicino di casa che si chiama Leonardo da Vinci. E' un tipo molto strano e passa le sue giornate soprattutto in casa. Da piccolo andava in una bottega d'arte e si dice che fosse più bravo del suo maestro, anche se io non ci credo tanto. Comunque di certo è molto intelligente e curioso. Ha anche un bel caratterino. E' molto difficile essergli amico in alcuni casi. In più ha una scrittura illeggibile, infatti una volta, quando ero a casa sua, ho provato a leggere i suoi appunti, ma è stato impossibile farlo e, visto che lui non vuole che qualcuno legga i suoi appunti, non  ho neanche sprecato il fiato a chiedergli cosa ci fosse scritto. Forse lo fa apposta a scrivere così, per fare in modo che nessuno glieli possa leggere. Anche se una volta lui mi ha confessato che scrive così perché non è mai andato a scuola. Ieri mi ha chiesto di accompagnarlo a prendere un cadavere in obitorio, io ho subito risposto di no, ma lui ha insistito dicendo che mi avrebbe pagato abbastanza bene e che mi avrebbe reso partecipe delle scoperte che avrebbe fatto con quel corpo. Allora, visto che la mia famiglia è povera e un po' di soldi fanno sempre bene, ho accettato, anche se i  miei genitori mi hanno sempre detto di stargli lontano, visto che credono sia uno stregone o roba del genere. La notte così siamo andati all'obitorio e abbiamo preso un corpo. Ammetto che all'inizio ho quasi vomitato, ma poi mi sono abituato. Il giorno successivo Leonardo ha dissezionato il corpo, scoprendo dei nuovi organi, i reni, che si trovano all'altezza dell'ombelico. Non ha ancora scoperto a cosa servono e, visto che questa attività lo ha tenuto impegnato tutto il giorno, ha depositato questi organi in un barattolo ed è andato a dormire. Il giorno dopo mi  ha detto di aver fatto un grosso errore, visto che gli è sembrato che quegli organi facessero parte di un apparato e, visto che ha conservato solo i reni, per lui è impossibile capire con precisione a cosa servano. Comunque ha una sua ipotesi e visto che servono soldi per pagare i custodi per poter prelevare cadaveri dal cimitero, ora dovrà rimandare questi suoi studi perché di soldi non ne ha abbastanza.
 
Testo di Alice N. (2D)
Ciao, sono Alice e in questo momento mi trovo a Parigi con il mio amico Leonardo da Vinci che mi è venuto a trovare. Leonardo è una persona molto riservata e misteriosa, ma allo stesso tempo affascinante e umile. Ha frequentato una bottega d'arte, infatti è venuto qui a Parigi per ammirare i tanti monumenti di questa città e per finire un suo quadro commissionato dal re di Francia. In questo momento stiamo passeggiando lungo la Senna e lui sta prendendo molti appunti. Io gli chiedo di raccontarmi dove è stato prima di venire qui da me e lui mi descrive Firenze, con i suoi ponti attraversati dal fiume Arno, e poi Roma, con il suo immenso e maestoso Colosseo. Adesso è venuto a Parigi, città che non ha mai visto. A me piace molto quando Leonardo racconta delle cose, perché le fa immaginare come se fossi lì a viverle con lui. Mi ha pure detto di esser stato condannato due volte: la prima per stregoneria, perché in casa sua sono stati ritrovati gli occhi bolliti di alcuni cadaveri (ma lui voleva solo scoprire come erano fatte le persone!), la seconda per sodomia, ma per me in questo non c'è nulla di male. Io sto benissimo con lui, è una persona squisita. Ora siamo nei giardini di fronte a Notre Dame; Leonardo è scioccato per tale bellezza e decide subito di dipingere un quadro. Me lo mostra dopo qualche minuto e ancora non si capisce cosa sia. A me però viene un'idea bellissima e gli propongo, invece di dipingere la campagna francese, di disegnare il panorama toscano che lui sicuramente ricorda bene, e proprio il punto in cui l'Arno supera la terra di Arezzo e riceve le acque della Val di Chiana. Lui si mette a disegnare Ponte Buriano, io gli dico che mi sembra un ponte romano e lui mi spiega di che ponte si tratta perché aveva osservato e conosciuto molto bene quella zona. Siamo stati di fronte a Notre Dame per 5 ore perché Leonardo ha disegnato lì il suo quadro, nel quale ha aggiunto anche la figura di una donna in primo piano. Io non so chi sia questa donna, non io, perché non mi somiglia. Domani porteremo il quadro dal re di Francia che sicuramente lo apprezzerà e lo farà esporre. Con mio grande rammarico ci siamo salutati. Non so se rivedrò ancora Leonardo, ma mi ricorderò sicuramente di questa giornata. Forse un giorno scoprirò chi era la donna da lui ritratta. Mi ha solo detto che si chiama Monna Lisa 
 
Testo di Riccardo P. (2D)
Conosco Leonardo da quando ero piccolo e l'ho sempre seguito perché mi ha sempre incuriosito il suo carattere e poi a stare con lui non ci si annoia mai. Leonardo non veniva quasi mai a scuola e quando veniva ne usciva con risultati non molto soddisfacenti. Da piccoli ci divertivamo a ispezionare i corpi di insetti o a costruire giochi originali, anche se spesso non concludevamo i nostri progetti perché, dopo pochissimo tempo dall'inizio di un lavoro, a Leonardo gliene veniva in mente un altro. Diventando sempre più grandi mi resi conto che a lui piacevano gli uomini, ma io facevo finta di niente e continuai ad essere il suo amico di sempre. Però mi dispiacque quando venne accusato di sodomia. Leonardo faceva tante cose strane, ad esempio un giorno pagò il custode di un obitorio per avere tutto per sé un corpo umano da vivisezionare ed ispezionare e da quel giorno fece importanti scoperte nel settore dell'anatomia. Leonardo per questa cosa venne accusato di stregoneria e anche perché avevano trovato in casa sua degli occhi umani bolliti. Oltre ad essere una persona molto curiosa, Leonardo era anche un grande artista. Frequentavamo la stessa bottega d'arte e un giorno il maestro gli chiese di finirgli un disegno, ma rimase sbalordito dal risultato perché lo aveva fatto meglio di quanto potesse farlo lui e così, dalla rabbia, lo cacciò via e anche lui smise di dipingere. Una cosa di Leonardo che  non sono mai riuscito a capire è la sua scrittura: era indecifrabile, scritta da destra verso sinistra, e non so se scriveva così apposta perché non voleva farsi capire così che non gli copiassero le sue idee, o perché aveva anche una forma di dislessia che gli  impediva di scrivere bene le lettere, o perché era mancino. Comunque nei suoi appunti scriveva tutto, specialmente le sue invenzioni, che sono state tante. Io ho aiutato Leonardo alla costruzione di una specie di bicicletta e di deltaplano, anche se quest'ultimo non è stato mai in grado di volare.
 
Testo di Riccardo R. (2D)
Sono nato il giorno in cui è nato Leonardo, ma il giorno del nostro battesimo mii hanno raccontato che per lui in chiesa c'era solo suo padre perché sua madre, che era una donna del popolo, non l'hanno fatta entrare. Siamo stati insieme fin da bambini e ancora mi ricordo di quando ci buttarono fuori dalla bottega d'arte in cui studiavamo perché Leonardo disegnò un angelo più bello e realistico di quello fatto dal maestro che provocò tanta gelosia e io fui cacciato perché provai a difenderlo. Un giorno,  mentre passeggiavamo per le vie di Firenze, lo vidi che guardava in  modo strano e poi mi disse che quella notte dovevamo andare al cimitero per trovare il modo di studiare il corpo umano. Io avevo molta paura, ma accettai di seguirlo. Arrivò la notte e andammo al cimitero. Io pagai il custode per poter prendere un cadavere a caso. Con grande fatica riuscimmo a portarlo a casa e lì Leonardo lo dissezionò. Io svenni facendo un gran botto per terra, ma lui neanche se ne accorse. Quella sera rimasi a dormire da lui e al mattino lo trovai ad osservare il volo degli uccelli. Il suo interesse era già da un'altra parte. Gli chiesi perché stesse fissando gli uccelli e lui rispose che l'uomo avrebbe dovuto trovare il modo di costruire le ali per poter volare e mi disse che avrebbe presto costruito una macchina volante. Leonardo era anche uno straordinario pittore e anche io ho assistito alla rappresentazione di tante sue opere. Uno dei suoi quadri più importanti fu la Gioconda, ma questa donna la conobbi prima io, in una locanda di Ponte Buriano. L'indomani la feci conoscere anche a lui e, non appena la vide, le chiese se poteva ritrarla. Lei accettò, ma non riusciva a sorridere. Io stavo entrando nella stanza con una lettera per il mio amico artista, ma inciampai e rotolai tutte le scale, così la Gioconda si mise a ridere. Finito di dipingere il quadro ci recammo in Francia e fummo ospitati dal re Francesco I a cui Leonardo regalò il quadro della Gioconda, come omaggio per l'ospitalità e dicendo che la donna del quadro era bella come la regina. Rimanemmo in Francia per diversi anni e Leonardo continuò a realizzare molte opere. Poi arrivò il giorno in cui tornammo in Italia, precisamente a Milano, e qui Leonardo, nell'interno di una chiesa, realizzò l'Ultima Cena, anche se stava usando dei materiali sbagliati che si sciupavano subito. Siccome i suoi lavori procedevano con molta calma, il prete cercò di mettergli fretta, ma Leonardo gli disse che mancava il volto di Giuda e se voleva si poteva mettere in posa lui per finire prima l'affresco. Il prete arrossì e se ne andò dicendogli che ci poteva mettere tutto il tempo che voleva e che non voleva fare quella brutta figura.
 
Testo di Alessandro G. (2D)
Ciao, sono Alessandro e abito a Vinci, una paesino vicino a Firenze. Accanto a me abita un signore stranissimo di nome Leonardo. Un giorno mi avvicinai alla sua bottega e vidi che stava dipingendo. Lui gentilmente mi fece entrare. La stanza era piena di quadri e progetti non ancora finiti, ma un quadro in particolare catturò la mia attenzione: era il volto di una donna, con uno sguardo ed una bocca talmente reali che sembrava fosse proprio davanti a me in carne ed ossa. Leonardo disse che era la Monna Lisa, una donna sfuggente e ironica. Mi disse anche che il ritratto non era ancora completo, ma, guardandomi intorno,  mi accorsi che lui non finiva mai le sue opere perché aveva mille idee in testa. Poi mi guardò e disse se volevo andare con lui all'obitorio. Io risposi di sì. Arrivati all'obitorio, tirò fuori da una borsa degli strumenti e con questi cominciò a dissezionare un cadavere. Ogni volta che toglieva fuori un organo, lo osservava bene e lo disegnava. Io non capivo quello che stesse facendo e gli chiesi a cosa serviva disegnare gli organi del cadavere. Lui mi guardò e mi rispose che voleva in questo modo conoscere come funzionasse il corpo umano. Tornai a casa e capì che quell'uomo così strano avrebbe fatto delle scoperte stupefacenti e mi ripromisi che gli avrei chiesto se mi voleva come suo assistente.
 
Testo di Andrea L. (2D)
Davanti a casa mia viveva un uomo molto strano. Un giorno mi invitò a casa sua e mi resi conto che la sua camera da letto era piena di strani progetti di macchinari e di dipinti, tra cui uno in particolare che lui aveva chiamato Gioconda, non ancora terminato, che rappresentava una donna seduta. Nel momento in cui mi chiamò stava lavorando ad una macchina volante e disse che, se gli uccelli potevano volare, un sistema per far riuscire a volare anche gli uomini lo avrebbe trovato. I suoi progetti venivano trascritti in degli appunti, ma questi erano molto confusionari, scritti da destra verso sinistra e molto scarabocchiati. Mi confessò che lo scriveva in questo modo proprio per non farli capire alle altre persone. Un progetto che mi colpì più di tutti fu uno strano macchinario che lui chiamava "cannone", un'arma che avrebbe dovuto sparare grosse palle di ferro! Questo è stato il mio unico incontro con Leonardo da Vinci.
 
Testo di Alessio B. (2D)
Un giorno Leonardo mi disse che aveva intenzione di dissezionare un cadavere, quindi pianificammo un piano per prenderne uno dal cimitero. La notte stessa andammo al cimitero, scavalcammo la recinzione e cercammo un cadavere. Nel bel messo dell'azione sentimmo un ramo spezzarsi dietro di noi. Ci girammo e vedemmo il guardiano che teneva in mano un grosso pezzo di legno, ma noi gli dicemmo che l'avremmo pagato e subito lui offrì un prezzo per il suo silenzio. Leonardo pagò senza battere ciglio. Subito dopo andammo a cercare un cadavere non ancora sepolto, ed era quello di una donna incinta; la caricammo nel carro e la portammo al laboratorio. Appena entrati in città, vedemmo un'ombra che ci stava spiando, avemmo paura e accelerammo il passo. Arrivammo al laboratorio e lì ci ripromettemmo di dissezionarlo l'indomani. Il giorno seguente dissezionammo il cadavere e scoprimmo il luogo dove il feto cresce, cioè il grembo della madre. Mentre facevamo questa operazione, sentimmo bussare alla porta e noi nascondemmo il cadavere più in fretta possibile. Mentre Leonardo cercava di nascondere al meglio il cadavere, io aprì la porta pensando che fosse sempre l'ombra della sera prima che ci aveva seguiti, invece alla porta c'erano due guardie che passavano per riscuotere le tasse. Pagai e se ne andarono. Riferì a Leonardo che il pericolo era passato e continuammo a dissezionare il cadavere per tutto il giorno, scoprendo tanti misteri del corpo umano,
 
Testo di Luca R. (2D)
Ho un amico che si chiama Leonardo, è un tipo molto curioso, sempre ansioso di scoprire cose nuove e di scoprire i segreti del corpo animale e umano. Artista, pittore e inventore, vederlo all'opera è una meraviglia! L'ho guardato mentre dipingeva la Gioconda ed è stata una cosa inimmaginabile. Ma la cosa che mi ha colpito di più è stata la dissezione che ha fatto qualche giorno fa al corpo di una rana. Non che mi stupisca il gesto, ormai da quest'uomo mi aspetto di tutto, ma non so perché mi ricordo ogni minimo particolare della sua espressione mentre lo faceva. Era così attento, concentrato che aveva gli occhi fermi, immobili, rivolti verso il suo obbiettivo. Nello stesso tempo mi colpiva la delicatezza con cui toccava gli organi interni ed esterni di quella povera rana. Con uno strano arnese divise il corpo della rana in due parti che poi confrontava tra loro. Non era possibile sapere cosa avesse nella testa quell'uomo, eppure l'esecuzione era così coinvolgente e viva che mi sembrava di essere lui stesso in quel preciso momento. Ho provato a dirgli qualcosa più e più volte, ma il suo stranissimo carattere gli impediva di fare caso a me: si voltava con sguardo deciso, alzava il sopracciglio destro e si voltava di nuovo verso la vittima con aria di superiorità. D'altronde con la sua personalità strana, un po' matta, ma soprattutto curiosa, era per lui impossibile riuscire a controllarsi. Con un piccolo panno maneggiava con cura ogni singolo pezzo dell'organismo animale. I suoi movimenti però facevano pensare a cose diverse, come se cambiasse idea ogni momento. Durante la dissezione non cedeva un momento, era sempre intento ad osservare l'animale con la massima attenzione. A fine lavoro, si mise a gironzolare per la stanza fischiettando, soddisfatto delle informazioni ottenute e dell'obbiettivo raggiunto. Io lo invidio perché riesce sempre a conoscere le cose che vuole scoprire. 
 
Testo di Maria M. (2D)
In questo preciso momento sono con Leonardo da Vinci, famoso artista e studioso della natura. Sto andando con lui nel bosco per confermare se una sua intuizione su come sono fatti gli animali è vera. Eccoci! Siamo appena arrivati. Stiamo cercando la carcassa di un animale per portarla a casa ed esaminarla. Eccola! Abbiamo appena trovato un uccellino morto, però non sappiamo se va bene perché è troppo piccolo e poi è un volatile. Meglio cercare altro. Finalmente dopo un po' troviamo il corpo di  un cucciolo di cervo che, probabilmente, è stato ucciso da un lupo, forse solo per cattiveria, perché è ancora tutto intero e non è sciupato per niente. Lo portiamo a casa, stando attenti a non farci vedere perché rischiamo l'accusa di stregoneria. Arrivati a casa lo posiamo sul tavolo e Leonardo lo apre, dividendolo a metà, per vedere come è fatto dentro. Non crede ai suoi occhi: scopre che non ha due cuori e un solo polmone come gli sembrava di aver intuito, bensì il contrario! Anche il colore delle ossa è diverso da come se lo era immaginato. Prende in fretta e furia il suo quaderno degli appunti e annota tutto quello che ha scoperto, poi fa un disegno accurato del corpo dell'animale ed in esso cerchia il cuore, i polmoni e le ossa. Esaminato di nuovo l'interno del corpo, vede che il cucciolo aveva uno stomaco e un intestino lunghissimo che si mette a misurare e vede che è lungo 6 metri! Era sbalordito e sconcertato perché pensava che l'intestino fosse dritto e molto più corto. Ad un certo punto la porta si spalanca con un calcio: io scappo, ma Leonardo viene accusato di stregoneria. Nei giorni successivi può rischiare di venire ucciso, ma fortunatamente vi dico che si salverà, anche se per un pelo.
 
Testo di Sophia G. (2D) 
Mio cugino Leonardo da Vinci è una persona geniale e molto particolare. Leonardo trascorre le sue giornate a dipingere ritratti e paesaggi ma, oltre ad essere uno dei più grandi pittori del Rinascimento, ama scoprire come funzionano i meccanismi della natura e cosa succede al corpo umano quando muore. Infatti in questo momento sono proprio con Leonardo in un obitorio a dissezionare il cadavere di una donna incinta morta di parto: mio cugino vuole vedere di persona come è fatto un feto. Mentre lui squarta la pancia della donna, io mi nascondo dietro un mobile perché non riesco proprio ad assistere alla scena. Purtroppo devo rimanere vicino a lui perché ha bisogno di me: devo prendere il suo quaderno degli appunti per scrivere quello che mi dirà. Con molto coraggio afferro il quaderno e mi avvicino alla pancia della donna morta. Che orrore vedere quella pancia divisa a metà contenente un feto quasi completamente formato! Leonardo, invece, è tanto affascinato e soddisfatto del lavoro che ha svolto e delle cose che ha scoperto. Sono contenta per mio cugino, ma allo stesso tempo disgustata da quello spettacolo orribile. Spero che non mi richiami mai più, a meno che non faccia qualche dipinto.
 
Testo di Giulia Z. (2D)
Leonardo è il nostro mentore, sa tutto di tutto: scienze, arte, anatomia, fisica, ecc... Io ed un gruppo di giovani del nostro rione lo seguiamo ovunque vada e cerchiamo di imparare da lui più cose possibili. A volte mi fermo a guardare i suoi splendidi dipinti che tiene appesi in bottega. Ogni giorno con lui è una nuova scoperta; ieri, per esempio, siamo andati a fare una passeggiata nel bosco. Leonardo ci precedeva e ogni tanto ci istruiva su funghi e piante. Dagli anelli presenti nei tronchi di albero tagliati riusciva a capire che età avesse l'albero! Ad un certo punto ha tirato fuori dalla sua bisaccia una strana arma di sua invenzione, una piccola balestra,  e con questa ha abbattuto un capriolo. Dopo, con un coltello ben affilato, lo ha aperto e ci ha spiegato l'anatomia dei mammiferi, la posizione del cuore, del fegato, dei polmoni, ecc... E' stata veramente una giornata entusiasmante, conclusa con una bella mangiata di carne arrostita.
 
Testo di Sara A. (2D) Ciao, sono Sara, vivo nella seconda metà del Quattrocento a Firenze e con me c'è Leonardo da Vinci. E' una giornata tranquilla, io sto giocando, mentre Leonardo sta dipingendo un quadro. Ad un certo punto butta a terra il pennello e corre subito a casa. Io lo seguo e, quando entro, vedo che sta disegnando qualcosa, ma non vedo bene cosa. Alla fine Leonardo mi dice: "-Sara, ho avuto un'idea! costruirò una macchina che vola e tu dovrai darmi una mano". Io sono sorpresa di questa sua idea, ma accetto. Ci mettiamo subito al lavoro. Andiamo per prima cosa in città per vedere se c'è qualche pezzo che ci serve e, una volta preso l'occorrente, ritorniamo a casa. Ci vuole un mese per costruire questa macchina, ma alla fine è pronta per decollare. Allora Leonardo mi dice che senza il mio aiuto non ci sarebbe riuscito, quindi ha dato a me l'onore di provare questo macchinario per prima. Io sono superemozionata ed accetto subito. Una volta messo in volo, è bellissimo perché si vede tutta Firenze dall'alto. Sarà pure molto strano Leonardo, ma gli vengono sempre in mente delle idee geniali. 
 
Testo di Ginevra D'I. (2C)
Caro diario, questa mattina sono andata a fare una passeggiata nella radura con Leonardo, Leonardo da Vinci. E' una persona molto strana, ma in senso buono: osserva come cadono le foglie, le caratteristiche dell'albero, ecc... Pensa, una volta Leonardo è stato ad osservare l'alba dal primo raggio di sole fino a che il sole non è salito completamente in cielo, appuntando sul suo taccuino ogni singolo passaggio ed ha fatto la stessa cosa con il tramonto. Veramente impressionante. Quando passeggiavamo gli ho chiesto cosa fa lui di solito durante il giorno e mi ha risposto: "Osservo, studio, appunto". Io sono rimasta a bocca aperta. Dopo ha aggiunto che, se volevo, potevo andare con lui in una delle sue "missioni". Beh, tu pensa, mi ha portato nell'obitorio! Mentre stava dissezionando un corpo, io me ne volevo andare, ma mi ha detto che lo stava facendo per capire meglio il corpo umano e come è fatto dentro. E' stata un'esperienza molto brutta, nella stanza c'era una puzza tremenda. Con un arnese tipo bisturi tagliava il corpo, prelevava un organo e lo osservava per diversi minuti; poi si puliva le mani e trascriveva le sue osservazioni nel suo taccuino. Queste azioni le ripeteva in un silenzio spaventoso. Per spezzare questo silenzio gli ho detto: - "Sarà meglio andare prima che arrivi il custode" e lui, tranquillo, ha risposto: "Non ti preoccupare, l'uomo tutto può fare se una mancia salata sai dare!" A queste parole non ho detto altro. Infine, quando il cattivo odore cominciava ad aumentare, ho detto: "-Ora vado, è tardi! A presto". Lui mi ha salutato appena con un cenno della mano perché era troppo preso da quello che stava facendo. Sono uscita e ho fatto un superrespiro d'aria pura, poi me ne sono andata pensando a tutto quello che è successo nell'obitorio. Pensavo anche che forse sarei potuto diventare un grande osservatore scientifico.
 
Testo di Nadia D.G. (2C) 
Mi trovo qui accanto al mio carissimo amico Leonardo, sono rimasta colpita dalle sue intense giornate, tanto che una di queste mi è rimasta più impressa. Mi ha portato con sé all'obitorio e lui, molto curioso, guardava di continuo i morti. Ad un certo punto mi chiese: "Vuoi vedere come studio il corpo umano?" Io per un attimo ho pensato: "Ma questo è pazzo!" Poi, pensandoci bene, risposi di sì, affascinata e curiosa com'ero di vedere e sapere come a quell'epoca si facesse ad aprire un cadavere e vedere al suo interno. Con tutta la sua concentrazione, prese delle forbici e iniziò a tagliare le parti del corpo. Rimasi stupefatta per il modo in cui lo faceva e anche del fatto che riportava tutto su disegno.
 
Testo di Giacomo G. (2C)
Io e Leonardo stavamo passeggiando per il mercato cittadino e lui vide degli uccellini intrappolati nelle loro gabbie che erano in vendita. Io gli ho dato dei soldi perché ero molto ricco e lui, a suo tempo, mi aveva salvato la vita, così dovevo sdebitarmi. Leonardo acquistò la gabbia degli uccelli, ma, subito dopo averli comprati, li liberò. Felice di questa cosa, mi disse che aveva trovato un bel lavoro: un ricco mercante voleva che facesse un ritratto di sua moglie, la signora Monna Lisa. Lui però era una persona che le opere le iniziava, ma non si sapeva quando le avrebbe finite, infatti per finire il ritratto si recò a Milano, Arezzo e alla fine andò in Francia.
 
Testo di Gabriele C. (2C)
Stamattina ho incontrato Leonardo, con lui sono andato in un posto segreto dove erano custoditi dei cadaveri coperti con un lenzuolo. Oggi voleva provare ad esaminare il corpo di un bambino di 9 anni, morto per una polmonite: voleva capire le cause del decesso, cercare delle risposte e scoprire cose nuove. Ho passato molto tempo con lui, anche se durante i suoi esperimenti è stato molto lontano e distaccato. Siamo andati via verso le nove di sera e, mentre tronavamo a casa, lui osservava tutto, specialmente gli animali che incontrava.
 
Altra traccia assegnata: prova a scrivere la lettera destinata a Ludovico il Moro che può aver redatto Leonardo per farsi assumere nel Ducato di Milano
 
Lettera di Riccardo S.
Spett.le Duca di Milano,
vorrei presentarmi. Sono Leonardo da Vinci, pittore, scultore, ma soprattutto ingegnere militare. Ho realizzato tanti progetti che potrebbero piacerle molto, ad esempio una macchina da guerra che potrebbe essere molto utile in caso di attacco nemico. Devo ancora finire il progetto, ma entro pochè settimane lo concluderò. Posso costruire anche carri coperti, sicuri e inattaccabili e nello stesso tempo capaci di annientare i nemici. Ho cominciato la costruzione di una balestra particolare, un'arma capace di colpire il nemico da una distanza notevole senza che esso se ne accorga. Ho pensato di costruirne una gigante, così da far spaventare tutti i nemici. 
Spero che mi assumerà.
Leonardo
 
Lettera di Gabriele C.
Caro Ludovico il Moro,
mi chiamo Leonardo, sono toscano, vengo da Vinci, in provincia di Firenze.
Vorrei essere assunto alla sua corte come artista e, in caso di bisogno, può commissionarmi dipinti o sculture.
Sono un artista completo, eccellente nella pittura, nella scultura, nella scienza, nella matematica. Uso svariate tecniche di pittura e sono innovatore per ciò che riguarda le armi da guerra o strumenti difensivi.
Sono anche un ottimo architetto.
Leonardo
 
Lettera di Giacomo
15 agosto 1465
Buongiorno Duca di Milano,
mi chiamo Leonardo da Vinci e sono di Firenze.
Ho saputo che voi cercate un artista, ma io so fare molte altre cose riguardanti l'ingegneria miliare, come i carri armati, opere strutturali come le mura per difendere la vostra città.
Io costruisco cose che nessuno prima d'ora ha inventato.
Posso scolpire anche statue per lei e i suoi familiari.
Se lei mi chiamerà, sarò onorato di essere al suo servizio.
Leonardo da Vinci
 
Lettera di Nadia
Firenze
Illustrissimo Ludovico il Moro,
vi scrivo questa lettera per raccontarvi tutto ciò che sono capace di fare nella speranza di essere assunto da voi presso la vostra corte.
Sono un abile pittore e scultore e amo rappresentare le persone e la natura.
Mi piacerebbe quindi moltissimo rappresentarvi in un quadro da poter far ammirare a tutta la vostra corte oppure potrei dilettarmi nella realizzazione di un bellissimo cavallo di bronzo da porre nella piazza più bella di Milano.
Sono un grandissimo esperto di armi, molte delle quali assolutamente innovative che vi potrebbero essere molto utili in caso di guerra.
Saluti
Leonardo da Vinci
 
Lettera di Ginevra
Salve caro Ludovico il Moro,
vi scrivo questa lettera per illustrarvi le mie numerose capacità che potrebbero esserle utili nella vostra stupenda dimora.
Sono capace di costruire un'arma superpotente: si allaccia ai fianchi, può sparare proiettili semplicemente premendo un bottone e pesa solo 2 kg.
Sono capace di costruire anche un'armatura ultraprotettiva con tre stati di ferro sottile, impermeabile e dalla bella resa estetica perché posso dipingere draghi o soggetti di vostro gradimento.
Abbinata all'armatura posso forgiare uno scudo formato da 4 strati di ferro e forti agganciature per mani e spalle; nel davanti posso rappresentare un'incisione di un mostro metà pipistrello, metà serpente e metà falco.
Onorevoli saluti da icniV ad odranaeL
 
Lettera di Sofia B.
Illustrissimo Ludovico il Moro,
volevo chiederle se potevo venire assunto presso  il suo castello e in questa lettera volevo spiegarle cosa so fare.
Ho inventato dei ponti forti, alti, sicuri e resistenti al fuoco e alle battaglie, ma anche molto comodi perché si possono alzare e abbassare.
In caso di inondazione so far defluire l'acqua so costruire appositi strumenti di soluzione.
So come bombardare  in qualsiasi occasione e so costruire passaggi sotterranei per qualsiasi evenienza.
Costruirò anche carri coperti e scudi che non si potranno rompere in  nessun modo e potranno contenere persone e animali.
Saprò soddisfarla anche nell'architettura, costruendo edifici pubblici e privati con un sistema di scorrimento dell'acqua molto efficace.
Posso fare anche sculture in marmo o bronzo; so anche dipingere e potrei fare l'opera del cavallo di bronzo che a lei piace tanto.
Con questa lettera, Vostra Eccellenza, le ho scritto tutte le cose che so fare; a me resta solo di aspettare la risposta della sua eventuale assunzione.
Leonardo
 
 
Infine i ragazzi sono pure stati bravi a disegnare la Gioconda!!! Questi alcuni esempi
 
La Gioconda di Alice
 
La Gioconda di Giulia
 
La Gioconda di Daniele
 
La Gioconda di Maria
 
Scrittura speculare e Gioconda di Alecsandru
 
La Gioconda di Nadia
 
La Gioconda di Ginevra
 
La Gioconda di Gabriele C.
 
La Gioconda di Riccardo S.
 
L'uomo vitruviano di Filippo
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


venerdì 10 giugno 2016

un video davvero... "favoloso"

Perché parlare di video "favoloso" a proposito di un cortometraggio realizzato nella classe 1D?
Perché, oltre ad essere effettivamente molto carino, trattasi di video incentrato su 5 favole elaborate dai ragazzi tramite attività di gruppo collaborativa.




Dopo lo studio delle caratteristiche della favola e della lettura di alcune di esse, gli esercizi dell'antologia ci avevano un po' stufato, così...
partendo da una morale a nostra scelta, le favole ce le siamo create da soli!

Dividendoci in gruppo le abbiamo elaborate, cercando di mantenere intatte le caratteristiche essenziali, ovvero: animali come protagonisti, brevità, scene dialogiche e morale finale.
A proposito di scene dialogiche... perché non aggiungere alla nostra creatività un pizzico di Intercultura?
Oh yes... e allora: dialoghi tradotti in inglese!!

A proposito ancora di creatività: perché non dare un tocco originale drammatizzando le storie create davanti alla telecamera?
Of course...
e allora: lettura scenica e recitazione davanti all'obbiettivo!

Nel cortometraggio realizzato ciascuno di noi ha letto la sua parte, così tutti e 20 siamo comparsi davanti alle telecamere: c'è chi ha letto la parte narrativa, chi la morale e chi, quelli con una buona pronuncia "british", i dialoghi in inglese.

Semplice, certo, ma davvero efficace. Anzi, che dico... "favoloso"!!

Qui le favole elaborate da ogni gruppo:

Favola elaborata dal 1° gruppo (Christian – Helena – Giulia – Gabriella)
Morale: non bisogna essere egoisti perché alla fine si fa del male anche a noi stessi


C’era una volta un’ape di nome Maia che doveva prendere il nettare per la sua regina, chiamata Elisabetta, e, per fare ciò, andò a posarsi sopra una margherita.
Il fiore disse: “Ferma! Non prendermi il nettare!” “Stop! Don’t take my nectar!”
L’ape rispose: “Perché non me lo vuoi dare?” “Why don’t you want to give it to me?”
La margherita ribatté: “Perché è mio e non lo voglio dare a nessuno!” Because it’s mine and I don’t want to give it to anyone!”
Maia, triste, se ne andò dalla regina.
Elisabetta subito domandò: “Dov’è il mio nettare?” “Where is my nectar?”
Maia rispose: “Il fiore è stato egoista”. “The flower was selfish”
Passò una settimana e il fiore appassì perché diventò troppo carico di nettare e il suo gambo si spezzò.
Questa favola è stata scritta per quegli uomini che sono egoisti nei confronti delle altre persone e non capiscono che con il loro comportamento fanno male solo a se stessi.

Favola elaborata dal 2° gruppo (Alessio – Luca – Riccardo P. - Riccardo R.)
Morale: se avessi dato ascolto ai buoni consigli ora non mi troverei ad essere divorato vivo


In una notte cupa un coniglio, scappato dal recinto di casa sua, si aggirava nel bosco inconsapevole di dove stesse andando.
Il coniglio sentì una voce, appartenente ad un gufo, che gli sussurrava: “Non aggirarti da solo nel bosco, ho sentito dire che c’è un lupo nei paraggi” “You should not wander in the wood all alone. I heard there is wolf living there”.
Il coniglio rispose: “Tu non sei il mio padrone per dirmi ciò che devo fare!” “You are not my master! You cannot tell me what I should and I should not do!”
Il gufo replicò: “Ok, però non andare nel cuore del bosco”. “Right, but you should not go there”
Dopo un po’ il coniglio sentì dei passi avvicinarsi sempre di più, ma pensò che fosse un lupo che lo volesse solo intimidire. Invece si sbagliava perché, appena si voltò, si ritrovò faccia a faccia con il lupo.
“Non mi mangiare!” “Don’t eat me, please!” disse disperato il coniglio, ma il lupo non ci pensò due volte e lo mangiò in un sol boccone.
La morale di questa favola ci insegna che occorre ascoltare le persone sagge perché danno sempre consigli utili su come evitare i mali della vita.

 
Favola elaborata dal 3° gruppo (Sophia- Arbi – Andrea – Alessandro G.)
Morale: can che abbaia non morde


C’era nella savana un leone che si credeva il più forte di tutti gli altri animali, ma un giorno sfidò una tigre in un duello corpo a corpo.
Quando arrivò il giorno del duello, il leone disse alla tigre: “Ti prego, fammi vincere, altrimenti perderò la mia fama” “Please, I beg you, let me win or I’ll lose my pride”, ma la tigre replicò: “Nemmeno per sogno!” “Oh, I don’t think so! I won’t let you win”.
Alla fine il leone perse la sfida, ma imparò che ogni essere vivente era alla pari.
La favola ci insegna che non bisogna credere di essere superiori agli altri.
 

Favola elaborata dal 4° gruppo (Alice – Sara – Alexandru T. - Alecsandru B.)
Morale: nessuno dovrebbe prendere in giro l’altro per la sua ingenuità, perché prima o poi tutti possiamo essere ingannati

C’era una volta un elefante che credeva di essere l’animale più forte e più intelligente di tutta la giungla.
Un giorno, mentre stava facendo la sua passeggiata quotidiana, incontrò una formica e le disse: “Ehi tu, misera formica, mi stai bloccando la strada!” “Ehi you! Tiny ant! You’ re in my way!”
La formica rispose: “Vattene tu perché da qui deve passare il mio amico cobra altrimenti con un morso ti annienterà!” “You’d better leave!” My friend the cobra is coming! He will poison you with a single bite!”
L’elefante, incredulo, disse alla formica: “Non ti credo: un animale così piccolo amico di un cobra! Ma non farmi ridere!” Ha! Such a small animal! Don’t be ridicolous!”
Ma il cobra arrivò davvero e la formica subito lo salutò dicendogli: “Ehi, fratello!” “Ehi, bro!” e gli raccontò quello che gli aveva detto l’elefante.
Il cobra disse: “Ci penso io: ora lo mordo!” “I’ll take care of it! I’m going to bite win!” e lo morse davvero.
La favola vuole dimostrarci che nessuno dovrebbe prendere in giro l’altro per la sua ingenuità, perché tutti possiamo essere ingannati.

 
Favola elaborata dal 5° gruppo (Eleonora–Maria–Riccardo E.–Alessandro R.)
Morale: se avessi dato ascolto ai buoni consigli ora non mi troverei ad essere divorato vivo



Un giorno mamma cane uscì per andare a trovare i suoi parenti e disse al suo cucciolo: “Mi raccomando, non devi uscire durante la mia assenza”. “I warn you. Do not go out all alone”.
Ma il cucciolo disobbedì: uscì dalla sua tana e inizio a correre qua e là, senza sapere dove stesse andando.
Ad un certo punto si addentrò in un bosco e, incuriosito da un fruscio che sentiva dietro un cespuglio, si avvicinò pericolosamente, quando una voce esclamò: “E’ troppo tardi! Ah Ah Ah! Sto per mangiarti” “I am going to eat you! Ah ah ah!” e il povero cucciolo venne morso da un serpente.
Proprio mentre il serpente stava per divorare il cucciolo, arrivò appena in tempo la mamma che, preoccupata per non averlo più visto nella tana, era corsa a cercarlo nel bosco.
La mamma lottò contro il serpente e riuscì a cacciarlo via, poi riportò il cucciolo alla tana.
Dopo avergli curato le ferite gli disse: “Se avessi ascoltato i miei consigli non ti saresti ritrovato ad esser quasi divorato da un animale cattivo”. “If you had listened to my advice, you wouldn’t have risked being eaten alive”.
La morale della favola è questa: gli uomini dovrebbero dare ascolto ai buoni consigli per non venir divorati vivi.


Il video? Top secret, per ora, perché andrà anch'esso proiettato alla festa della scuola.
A breve, disponibile.
Ma fidatevi ancora della parola: semplice ma gradevolissimo!!!

venerdì 3 giugno 2016

video video delle mie brame...

La nostra scuola tiene già da diversi anni dei laboratori sugli audiovisivi ed i ragazzi nel corso dell'anno si cimentano come sceneggiatori e produttori con risultati più che soddisfacenti.
La 1C nelle scorse settimane ha aderito al laboratorio, ricavandone un risultato di tutto rispetto, ma... procediamo con ordine!

Step one: decisione della tematica da rappresentare.
La consegna è quanto di più aperto possa esistere, cioè produrre un video a tema libero, quindi occorre concentrarsi fin da subito su alcuni campi di interesse.
Il brianstorming è sempre un ottimo sistema per cominciare.
Al via una serie di idee che ci vengono in mente...

 
 
Step two: restringere il campo alle idee che ci sembrano più fattibili.
Escludere effetti speciali alla Steven Spielberg... mica siamo a Hollywood?
Escludere argomenti un po' "mosci"... il video deve rappresentare il nostro modo di essere e noi mosci mica lo siamo?
Escludere argomenti che per essere sviluppati hanno bisogno di una trama lunghissima... rischieremmo di annoiare gli spettatori e poi il tempo che ogni classe ha a disposizione è ridotto a una decina di minuti, quindi occorre essere sintetici ed essenziali.

Step three: scelta del tema da rappresentare.
La scelta ricade su una storia misteriosa ambientata un po' in aula, un po' nel laboratorio di scienze e un po' nel giardino fenologico della nostra scuola.
Curiosi di conoscerla? Pazientate ancora un attimo...

Step four: scrittura della sceneggiatura (requisito imprescindibile: scritta interamente ed esclusivamente dai ragazzi).

Step five: scelta dei ruoli per la rappresentazione.
E per ruoli si intende non solo chi interpreta chi, ma anche e soprattutto attribuire i compiti a coloro che stanno dietro alla macchina da presa: regista, cameraman, fonico, addetto luci, addetto musiche, truccatore, costumista, segretario di scena.

Step six: riprese!!
Ciack, si gira! La classe si trasforma in un set cinematografico ed è impressionante vedere quante apparecchiature e quanti rotoli di filo servano per una semplice ripresa!!
A questo punto servono impegno, serietà e massima concentrazione!!

E adesso... ecco a voi la sceneggiatura!


Titolo: BIUS
 
SCENA 1
TG1
UN GIORNALISTA PASSA ALLA NOTIZIA DELLA MALATTIA CHE CONTINUA A ESPANDERSI SU PIU’ PAESI…
Giornalista: “E ora passiamo alla notizia del giorno. La malattia misteriosa continua a diffondersi e la popolazione è sempre più presa dal panico. Tante persone in queste ore si stanno recando in ospedale perché manifestano strani sintomi: prurito in varie parti del corpo e strane macchie bluastre sparse un po’ ovunque. I medici non sanno come affrontare questa emergenza perché nessuna cura sta avendo gli effetti sperati. Alla malattia è stato dato solo  un nome,  “BIUS”, e per ora si sa solo che è molto contagiosa…"
SCENA 2
CLASSE
MENTRE C’È LEZIONE QUALCHE ALUNNO COMINCIA A MANIFESTARE SINTOMI DELLA MALATTIA…
PROF: “Bene ragazzi, correggiamo gli esercizi di grammatica che dovevate fare per oggi. Andiamo tutti a pag. 327.”
PRIMO ALUNNO sente prurito e scopre di avere delle macchie sulla pelle. Chiede: “Posso andare al bagno, prof?”
PROF: “Va bene, vai”
SECONDO ALUNNO anche lui sente prurito e nota delle macchie. Dice: “Prof, non mi sento bene. Posso andare a telefonare a casa?”
PROF: “Anche tu! Ma che succede ragazzi stamattina?”
TERZO ALUNNO sta al banco in silenzio, ma si gratta ovunque ed è preoccupatissimo.
SCENA 3
LABORATORIO DI SCIENZE
4 RICERCATORI STANNO DISCUTENDO DI COME TROVARE LA PROFILASSI PER QUESTA MALATTIA RARA.
PRIMO RICERCATORE:  “Questa BIUS è un vero mistero: nessun principio attivo sembra fare effetto!”
SECONDO RICERCATORE: “Se non si troverà una cura tutto il mondo presto ne sarà invaso!”
TERZO RICERCATORE: “Eppure ci stiamo lavorando giorno e notte, ma niente da fare…”
ARRIVO DI UN FAX  DAll’UNIVERSITA’ DEL MICHIGAN DOVE LEGGONO CHE UN RICERCATORE RACCONTA DI UNA PIANTA CON DETERMINATE PROPRIETÀ  CHE AGISCE SUL SISTEMA IMMUNITARIO
QUARTO RICERCATORE: “Forse abbiamo qualche speranza! Abbiamo appena ricevuto un fax dall’Università del Michigan in cui i nostri colleghi americani ci informano che un loro ricercatore ha scoperto nella pianta “SALIX VIMINALIS” una stupefacente proprietà che agisce direttamente sul sistema immunitario rendendo l’organismo più resistente agli attacchi virali”.
PRIMO RICERCATORE: “Ma il SALIX VIMINALIS ce l’abbiamo nel nostro giardino fenologico!”
SECONDO RICERCATORE: “Andiamo subito a raccoglierne una bella quantità!”
TERZO RICERCATORE: “Certo! Non perdiamo altro tempo!”
SCENA 4
GIARDINO FENOLOGICO
RACCOLTA FOGLIE  
SCENA 5
LABORATORIO
PREPARAZIONE DEL VACCINO
SCENA 6
LABORATORIO ANALISI
SOMMINISTRAZIONE VACCINO
TG1
UN GIORNALISTA ANNUNCIA CHE È STATO TROVATO IL FARMACO PER CURARE “BIUS”
GIORNALISTA: “E ora la notizia del giorno che tutti aspettavamo. La cura per la terribile BIUS è stata finalmente trovata. Tutti i vaccini somministrati stanno avendo effetto e il paese sta tirando un sospiro di sollievo.”
RICERCATORI e MALATI: “Ti abbiamo sconfitta BIUS!!”
…………………………………………………………………………………….
 
REGISTA: Giambattista P.
CAMERAMAN : Filippo V., Giacomo G.
FONICI : Michele D.V., Marco P.
TRUCCATRICI : Ginevra D., Alessia C.
ADDETTI LUCI : Riccardo, Gabriele V.
SEGRETARIE : Sofia B., Nadia D.G.
COSTUMISTI: Gabriele C., Sofia M.
ADDETTI MUSICA : Eugenio C., Gianbattista P.
ATTORI: 
4 SCIENZATI-RICERCATORI: Ginevra D., Sofia M., Sara F., Gabriele V.
4 ALUNNI MALATI: Eugenio C., Giulio S., Giulio B., Sharma P.
GIORNALISTE: Vanessa C., Elena P.
PROF: Barbara Dragoni
 
Infine, un po' di foto effettuate nel corso delle riprese.
fonici e attore
 
montaggio delle luci
 
cameraman, addetto luci e attore
 
 
truccatrici in azione!
 
 
E il  video?  Momentaneamente è top-secret perché verrà proiettato in anteprima alla festa di fine anno organizzata dalla nostra scuola, ma a breve potrà essere visionato. Comunque fidatevi della parola: è molto molto molto carino!!
 
 
 
 

 
 





mercoledì 1 giugno 2016

Filosofando: Yin e Yang

 
 
 
Prendiamo ancora spunto dal racconto di avventura, per parlare della situazione estrema che si trova costretto ad affrontare Robinson Crusoe, protagonista dell'omonimo romanzo di Defoe: riuscire a sopravvivere in un'isola deserta!
Come potrà cavarsela? Come rimanere lucido e ottimista di fronte ad una prova tanto dura?
E' solo su un'isola deserta... però è rimasto vivo nel corso di un terribile naufragio.
Non è facile procurarsi il cibo... però ci sono i resti della nave che gli assicurano per un po' di tempo le provviste necessarie.
Ha paura degli animali feroci... però riesce a costruirsi un rifugio che lo terrà riparato dall'eventualità di essere attaccato.
Teme di impazzire per la solitudine... ma incontra Venerdì che gli farà compagni.
Situazione estrema che sembra far perdere tutte le speranze...
Vs...
situazione che le speranze le fa riaffiorare anche di fronte a tanta disperazione.
 
Tutto ciò dà vita ad un interessante dibattito, quasi una sorta di "dissertazione filosofica" (in piccolo, ovviamente...) in cui i ragazzi vengono portati a riflettere su quanto difficile può, a volte, risultare la quotidianità, ma, nello stesso tempo, su quanto di positivo bisogna cercare di riscontrare in qualsiasi condizione, anche in quella che appare più disperata.
 
Partiamo dai concetti filosofici orientali di Yin e Yang, nel bene c'è sempre un po' di male e nel male c'è sempre un po' di bene. L'armonia degli opposti, come la definisce il grande scrittore Tiziano Terzani: non c'è notte senza giorno, non c'è sole senza luna... il bianco e il nero si abbracciano e all'interno del nero c'è un punto di bianco, così come all'interno del bianco c'è un punto di nero. Accanto alla sofferenza c'è il piacere, dice Terzani, ma anche accanto al piacere c'è la sofferenza e questo l'uomo lo deve accettare. La guarigione è la ricostituzione dell'equilibrio, dell'armonia degli opposti bene/male.
Ascoltiamo questi interessanti concetti - che i ragazzi possono benissimo comprendere - direttamente dalle parole dello scrittore:
  
 
 
Prendiamo un po' di appunti sul quaderno, riflettiamo a voce e per scritto attraverso delle attività di brainstorming che ci aiutino a focalizzare alcuni concetti
 
 
 
 
Bene e Male nella quotidianità.
Facciamo esempi concreti? Ok!
 
Tecnologia nella vita di tutti i giorni. Bene, of course!
Possibilità di comunicazione ad ogni distanza e ad ogni ora del giorno;
Divertente passatempo;
utile in svariate situazioni; come rinunciare alla tecnologia? Sembra impossibile pensare ad una vita che non la contemplasse.
Ma il male? Non è previsto?
Certo che sì.
Ed i ragazzi di questo sono perfettamente consapevoli.
DIPENDENZA è la parola che viene in mente a tutti perché tutti la sperimentano quotidianamente.
Ma anche alti costi, fragilità e temporaneità delle apparecchiature.
Per arrivare poi a parlare di facilità con cui si può arrivare a offendere e a ferire attraverso la rete. Il discorso approda al fenomeno del CYBERBULLISMO.
La soluzione? L'armonia degli opposti, lo Yin e Yang. Essere consapevoli della potenza dello strumento che si ha in mano ed usarlo sempre in maniera corretta.
 
Scuola. Male, of course!
Alzarsi presto al mattino, fare i compiti, lunghe ore di lezione e breve intervallo, spettro del brutto voto e della bocciatura.
Bene nulla? Siamo proprio sicuri?
Qualcuno timidamente accenna alla bellezza di imparare cose nuove, di veder premiati i propri sforzi con un bel voto.
Tutti, però, sono concordi nel considerare un Bene il CONTATTO CON I COMPAGNI.
 
Estate. Bene, of course!
Giornate lunghe, sole, bagni in piscina o al mare, vacanze...
Ma qualcuno inizia a mostrare delle insidie: vacanze? sì, ma troppo lunghe, c'è il rischio della noia sempre in agguato.
Sole e giornate che si allungano? Sì, ma il caldo dà pure noia quando è soffocante.
E le zanzare? Vogliamo parlarne?
Alcuni dichiarano apertamente di preferire l'inverno con tutte le sue piccole gioie: caminetto acceso, cioccolata calda, pomeriggi al cinema, serate alla tv sotto le coperte, la magica atmosfera del Natale, la trepidante attesa dei fiocchi di neve...
 
Insomma, Yin e Yang presente davvero dappertutto!!!
Fare filosofia, anche in modalità molto semplice, permette di aprire tante nuove prospettive. 
 
 
E l'argomento incuriosisce e stimola i ragazzi più di quanto essi stessi avrebbero immaginato.
Riconoscono da soli il Bene e il Male ben evidenti in numerosi videogiochi, ma anche nei romanzi di Harry Potter.
 
 

 
Noi docenti li aiutiamo a comprendere quanto il Bene e il Male siano spesso presenti in arte e in letteratura, fornendo loro esempi concreti
 
Bene e Male presenti nella poesia The tyger di William Blake attraverso la descrizione dell'aspetto spaventoso e meraviglioso di questo bellissimo felino
 
 
 
 
 
Bene e Male presenti contemporaneamente nella stessa persona: a volte l'uomo si mostra irreprensibile, altre volte il medesimo uovo arriva a trasformarsi in una persona malvagia.
Tutto ciò è magistralmente spiegato nel romanzo di Stevenson Lo strano caso del Dr Jekyll e di Mr Hide
 

 
Approfittiamo per rivedere insieme alcuni minuti del cartone su Dr Jeckill e Mr Hide realizzato nel 1986 (è in lingua inglese, ma le scene sono perfettamente intuibili)
 

 
 
Ma il Bene e il Male sono presenti anche in tante opere d'arte.
Ammiriamone alcune. E qui concludiamo (per ora) il nostro affascinante percorso sul Bene e il Male, concetti su cui l'uomo ha da sempre riflettuto con estremo interesse
 
 
 
 
Allegoria ed effetti del Buono e del cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti
(Palazzo Pubblico di Siena)
 
 
 
Giardino delle delizie di Hyeronimus Bosch
(Museo del Prado di Madrid)