lunedì 15 febbraio 2016

Teseo e il Minotauro

Riflessioni sul mito "Teseo e il Minotauro"
Dopo la lettura soffermarsi sulla definizione di labirinto così come compare nel mito e così come risulta nel dizionario.  
Labirinto = edificio o zona in cui è difficile orientarsi a causa di strade o passaggi intricati;
significato figurato: situazione molto complicata;
in anatomia è la parte dell’orecchio interno che svolge la funzione di controllo dell’equilibrio;
sinonimo: dedalo.
 
 
Labirinto -  dove può capitare di vederlo? cosa simboleggia?
-Dedalo      architetto che costruì il labirinto in cui Minosse rinchiuse il Minotauro
                 Il termine “dedalo” in italiano è diventato sinonimo di labirinto
Filo di Arianna -  unica soluzione di uscita dal labirinto
                            L’espressione ancora oggi indica la risoluzione di una questione contorta
                            La parola “filo” è spesso usata come metafora che richiama all’ordine
                            es. tirare le fila, perdere il filo, filo rosso…

Riflessione linguistica:
Soffermarsi sulla descrizione del Minotauro e notare gli aggettivi riferiti al personaggio: danno tutti un senso di grandiosità e mostruosità. 

Svolgere poi l’analisi grammaticale degli aggettivi:
OTTO – CRETESI – ROBUSTE – MOSTRUOSO – QUALUNQUE – MOLTO FORTE

Teseo e Minotauro nell'arte
Osserviamo alcune immagini ricavate dal panorama artistico riferite al nostro mito.
 
Minotauro e Teseo (Canova)
 
Teseo e Minotauro (Klimt)
 
Minotauro (Picasso)
 
Minotauro ricreato da un pittore contemporaneo (M. Fintina)
 
Come appare il Minotauro in queste rappresentazioni artistiche?
 
 

Produzione testuale  -  elabora  due testi scritti scegliendoli tra le seguenti tematiche:



Il labirinto

Quando incontriamo ostacoli nel corso della vita e tentiamo di superarli non facciamo altro che iniziare un percorso di crescita entrando e uscendo di continuo da labirinti quotidiani. Quali sono i tuoi maggiori ostacoli che, a volte, fanno apparire la vita come un vero e proprio labirinto?


Il coraggio di Teseo
Teseo è stato molto audace ad affrontare il mostruoso Minotauro, ma anch’io ho dimostrato tanto coraggio quando mi sono trovato di fronte ad una situazione piuttosto complicata: vi spiego quando è successo e le emozioni che ho vissuto.

La vittoria di Teseo sul Minotauro
Racconta un episodio in cui sei riuscito a superare uno scoglio che consideravi impossibile, tanto da sentirti quasi come Teseo che è riuscito a sconfiggere un terribile mostro apparentemente invincibile.

Il filo di Arianna
Quella volta mi sentivo veramente perduto, come se fossi entrato in un vero labirinto. Per fortuna, proprio come è accaduto a Teseo che è stato provvidenzialmente aiutato da Arianna, in mio soccorso è venuta una persona che mi ha permesso di risolvere quella intricata situazione. Voglio raccontarvi cosa è successo.

L’abbandono di Arianna
Proprio come Arianna abbandonata sull’isola di Nasso, anch’io mi sono sentito in quella occasione solo e abbandonato da tutti. Vi racconto com’è andata e i sentimenti che ho provato.

 
Ed ora un po' di creatività....
 
Arianna, il Minotauro e Teseo… un po’ rivisitati!
Ciao, io sono Teseo, figlio di Igeo, re di Atene, città che è stata sottomessa a Creta e nella quale si trova un potente mostro di nome Minotauro,per il quale ogni anno 14 giovani si sacrificano inesorabilmente. Io presi una decisione: uccidere quel mostro. Certo, avevo paura di morire o di rimanere gravemente ferito, ma non potevo lasciar morire il mio popolo ingiustamente senza fare nulla per impedirlo. La mia intenzione era quella di battermi con lui e sconfiggerlo definitivamente, così da liberare il mio popolo da quella terribile agonia. C’era però un grave problema: il mostro si trovava dentro un labirinto impenetrabile. Mi recai a Creta e qui incontrai una bella fanciulla, Arianna, che mi aiutò nell’impresa dandomi un gomitolo che doveva guidarmi fino all’uscita del labirinto. Arrivato nella stanza centrale, il Minotauro mi assalì alle spalle emi ferì gravemente alla mano sinistra. Provai un tremendo dolore, ma mi feci coraggio e uscì. Portai con me Arianna perché volevo inizialmente sposarla, poi in nave mi resi conto che era noiosissima, così la lasciai su un’isola, dove tanto ha trovato un fidanzato che l’ha sposata. Tornato ad Atene i medici mi hanno medicato e curato con molto scrupolo, tanto che dopo qualche mese mi sono sentito meglio. Ho ricominciato la mia vita aiutando mio padre nel regno e finalmente il mio popolo poteva vivere senza più l’incubo di quel mostro orribile.  (Alessio B.)
 
 
 
Salve, sono il Minotauro e vi racconterò un po’ della mia vita.Tutto cominciò quando mio padre, che era un Toro, incontrò mia madre, una donna molto bella, e si innamorò di lei. Dalla loro unione nacqui io e, fin da bambino, ho sempre vissuto volentieri nella foresta. Un giorno dentro la mia foresta venne Teseo che voleva darmi fastidio perché si credeva più forte di me, allora io lo picchiai ben bene. Lui riferì tutto al re Minosse che mi fece rinchiudere in un labirinto appositamente costruito per me dal grande architetto Dedalo. Io dal labirinto però sono riuscito a scappare da un varco segreto e sono andato subito a cerare Teseo. Non appena l’ho trovato me lo sono mangiato. (Alecsandru B.)
 
 
 
 
 
 
Ciao, sono Arianna, una ragazza gentile e bella. L’avventura che vi voglio raccontare è iniziata quando Teseo cercava il modo di sconfiggere il Minotauro. Egli mi disse se gli prestavo il mio filo e, in caso di vittoria, che mi avrebbe portata ad Atene e poi sposata. Poi provò ad uccidere il Minotauro, ma non ce la fece e morì. Vedendo che Teseo non faceva più ritorno, io ero superfelice perché era un ragazzo brutto ed egocentrico ed io non l’avrei mai sposato. Dopo un mese, mentre stavo passeggiando, incontrai un giovane bellissimo, gentile e molto ricco di nome Bacco e con lui mi sposai. Dopo qualche anno ebbi con lui due figli che diventarono principi del regno. Io diventai regina e scelsi il Minotauro come animale da guardia della mia reggia. (Sara A.)
 
 
 
 
 
 

 
 

 

giovedì 11 febbraio 2016

favole sull'autostima



Quando l'autostima comincia a dare segni di cedimento, proporre di discutere in classe alcune letture può essere utile.
 
Cominciamo con questa favola...
 
C’era una volta una gara di ranocchi.
L’obiettivo era arrivare in cima a una gran torre.
Si radunò molta gente per vedere e fare il tifo per loro.
Cominciò la gara.
In realtà, la gente non credeva possibile che i ranocchi raggiungessero la cima, e tutto quello che si ascoltava erano frasi tipo: “Che pena! Non ce la faranno mai!”
I ranocchi cominciarono a desistere, tranne uno che continuava a cercare di raggiungere la cima.
La gente continuava: “Che pena! Non ce a faranno mai!”
E i ranocchi si stavano dando per vinti, tranne il solito ranocchio testardo che continuava ad insistere.
Alla fine tutti desistettero, tranne quel ranocchio che, solo e con grande sforzo, raggiunse alla fine la cima.
Gli altri volevano sapere come avesse fatto.
Uno degli altri ranocchi si avvicinò per chiedergli come avesse fatto a concludere la prova.
E scoprirono… che era sordo!

... e proseguiamo con queste due frasi di autori "temporalmente" molto  lontani

“Molte cose non perché sono difficili non osiamo, ma perché non osiamo sono difficili” (Seneca)



“Essere giovani vuol dire tenere aperto l’oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro”
(Bob Dylan)

Non ci resta che vedere come procede la discussione.
Però proviamoci.
 






 
 


venerdì 5 febbraio 2016

caviardage


"INVENTA" UNA POESIA CON LA TECNICA DEL CAVIARDAGE

La parola "caviardage" deriva da "caviar", termine francese che indica il caviale e che potrebbe tradursi come "cavialeggiare", rendere colore del caviale, annerire.
Si tratta, infatti, di ricercare in una pagina qualsiasi estrapolata da un libro qualsiasi delle parole o delle espressioni che, unite insieme, potranno formare una frase, una riflessione o un pensiero poetico.
Le parole scelte andranno evidenziate, mentre il resto della pagina che non serve allo scopo potrà essere semplicemente annerito oppure decorato nella modalità preferita, dando libero sfogo alla creatività e alla fantasia.

Qui alcuni lavori svolti dai ragazzi: