mercoledì 13 dicembre 2023

Silenzio in aula: ragazzi e debate

 


Qualche settimana fa ho riscontrato in classe un tale coinvolgimento nella discussione pro e contro la musica trap, che ho deciso di indirizzare questo interesse verso finalità didattiche: testo argomentativo,  esercizio del pensiero critico e sessione di debate.

Credo che sia andata bene, almeno da ciò che scrive S. 

Stavolta la narrazione dell'esperienza la lascio alla voce dei ragazzi: a raccontare com'è andata sarà proprio S.

Buona lettura

“Silenzio in aula!”

È un peccato non averlo potuto dire, se devo essere sincera!

Un po' tutti abbiamo sognato di essere in un tribunale, in giacca e cravatta, ad urlare “obiezione!” ( e con tutti - molto probabilmente -  intendo solo io).

Ma il sogno della me di 8 anni, si è realizzato in classe.

Dopo una discussione avvenuta in aula sulla musica trap, noi compagni ci siamo schierati su due fronti: da una parte i favorevoli e, dall’altra, i contrari.

Io, ad esempio, sono contraria e mi sono inserita nel primo gruppo.

Abbiamo diviso la classe in: gruppo pro-trap, gruppo conto-trap e giudici.

Perché anche i giudici? Perché c’è stato bisogno di una giuria!

Ci è stata data la possibilità di sperimentare una specie di ricostruzione di un processo in un tribunale, con arringhe da avvocati e di sentenze emesse da una giuria, che in termini più “scolastici” si chiama DEBATE. Una cosa spaziale, raga!

In un’aula al secondo piano della nostra scuola, che aveva le sedie con le ruote così che potevamo riunirci meglio per discutere, ci siamo divisi in quelle tre parti di cui parlavo e i gruppi a favore e pro hanno presentato le loro argomentazioni a sostegno della rispettiva TESI.

Proprio come fanno gli avvocati in tribunale, le tesi sono state argomentate e prima ancora sono state preparate, con documentazioni varie da presentare direttamente alla giuria.

Ogni gruppo si è riunito a cerchio e si è consultato prima di iniziare.

Nel mio gruppo, per esempio, come documentazione ho portato diversi testi, le così dette “prove dei fatti” (ovvero alcuni testi delle canzoni trap e qualche articolo di giornale), e le ho condivise con agli altri.


Dopo il confronto, è iniziata la simulazione della sentenza.

Un gruppo dopo l’altro ci siamo espressi, contrastando le nostre posizione, imparando ad utilizzare un lessico specifico e ad aspettare il proprio turno per controbattere.



La volete sapere la cosa più bella?

Io e altri ci eravamo anche vestiti eleganti! Giusto per calarci meglio nei  personaggi che stanno a simboleggiare la legge!

I giudici poi si sono riuniti e, in base alle argomentazioni ascoltate, le prove mostrate e il modo di esporre, hanno scelto il vincitore.

Ha vinto il gruppo dei contrari, quello in cui ero io, soprattutto perché avevamo procurato delle prove più numerose rispetto ai favorevoli (questo ha espresso nella sentenza la giuria), ma abbiamo tutti accettato la vittoria con sportività e siamo usciti dal personaggio di avvocato per tornare ad essere i compagni di classe di sempre.

È stata un esperienza spaziale, che mi ha fatto capire bene come delle persone mature dovrebbero confrontarsi (e mi ha fatto capire anche che questo potrebbe diventare il mio mestiere, perché no?)

È stata anche una esercitazione sul testo argomentativo, svolta in forma orale.

Ottimo modo per imparare la struttura di questo genere testuale in modo divertente!

Davvero un’idea geniale!

Spero di replicare esperienze simili e spero anche di riuscire a dire “Silenzio in aula” nel prossimo Debate!

Io scrivo, tu scrivi, noi scriviamo: un esperimento di scrittura collettiva

 

Tutto è cominciato da un esercizio di rinforzo grammaticale semplice semplice: inventare una breve storia in cui siano inseriti tutti i gradi dell'aggettivo qualificativo.
Siamo in una classe prima e stiamo facendo riflessione linguistica. Ripassiamo l'aggettivo qualificativo, applicandolo in contesto, e proviamo a inventare storie in cui i protagonisti si mostrino simpatici, più o meno simpatici o simpatici quanto, simpaticissimi o i più simpatici di tutti.
Noto che i ragazzi hanno molta fantasia: i principi, gli sportivi, gli eroi animati, i buffoni di corte, le regine, le ragazze del web, gli animali domestici o selvaggi - tutti quanti delineati/e a suon di aggettivi - litigano o subiscono metamorfosi, affrontano pericoli o vincono gare sportive, attirano like o salvano il mondo... insomma, le avventure che ne stavano uscendo erano troppo interessanti per relegarle a semplici esercitazioni grammaticali, così ho deciso di variare la programmazione e di fare in modo di recuperare tutte le idee da far confluire in una maxi-storia scritta in modalità collettiva.
Senza scomodare Don Milani o Mario Lodi con i loro incredibili risultati raggiunti nella scrittura collaborativa, ritengo che sperimentare attività in cui si progetta, si discute, si scrive e ci si confronta insieme vada sempre a beneficio dell'intera comunità classe, quindi ho programmato ulteriori consegne per raggiungere lo scopo prefissato, anche tenendo presente le Indicazioni nazionali stesse che richiamano più volte a produzioni di scrittura creativa da svolgersi anche in modalità collettiva.
Nelle Indicazioni nazionali si fa riferimento, altresì, alle forme di rielaborazione e pubblicazione dei lavori su web o formato digitale, quindi nella programmazione delle varie attività, alla fase analogica avrei potuto alternare una fase digitale e multimediale. Ed è quello che è avvenuto.
Ripercorrendo le varie tappe del percorso svolto, questi sono stati gli step di tutte le attività.

La messa a punto delle idee e l'esperimento di SCRITTURA COLLETTIVA.
Dopo la lettura delle storie incentrate sui gradi dell'aggettivo qualificativo, abbiamo stilato un elenco di tutti i personaggi, umani e animali, che comparivano nelle varie storie, ovvero un principe, una principessa, un re, una regina, un giullare di corte, un giocatore di basket, una influencer, un supereroe, uno stregone, un rospo, un cane, un lupo e un serpente.


I ragazzi, divisi in piccoli gruppi, hanno scelto due/tre personaggi a testa per renderli protagonisti di alcune avventure (anche rielaborando quelle già a suo tempo ideate) e, in fase di condivisione, abbiamo cercato di trovare dei punti in comune che facessero confluire le varie vicende in una grande avventura comune


Abbiamo discusso su alcuni elementi che potevano apparire incongruenti, questi i più rilevanti:
- nelle storie i piani temporali sono diversi: alcune sono ambientate nel passato, altre nel presente. Come poter creare, alla fine, una storia unica?
- principi e principesse medievali come possono stare insieme a influencer o campioni di basket contemporanei?
- animali e uomini insieme richiedono necessariamente di pensare ad una storia fantastica? 
Le risposte che ci siamo date sono state queste:
- sì, è possibile riscontrare piani temporali diversi in una stessa storia. Si possono inserire flasback o direttamente macchine del tempo che dall'attualità possono far catapultare al passato più remoto. Se si lavora di fantasia, si può immaginare qualsiasi cosa, giusto? Quindi via libera a influencer e sportivi contemporanei da mettere accanto a giullari o principi medievali.
- Sì, animali e uomini possono superare insieme tante avventure, sia in un mondo realistico che in un mondo fantastico, quindi avanti tutta alla loro coesistenza e alla loro collaborazione!

La storia inizia a prendere forma e questo è l'incipit che mette d'accordo tutti: due ragazzi di oggi, di cui vengono decisi nomi e luogo di residenza, vivono una storia d'amore, ma uno strano rospo darà loro filo da torcere...


Tra un ragazzo di nome Marco, bravissimo giocatore di basket e cestita migliore  della sua squadra, e la bellissima Alessia, un’influencer che possedeva un cane lupo di nome Dora, sbocciò una grande storia d’amore. Entrambi vivevano a Milano e cercavano di trascorrere insieme più tempo possibile. Ma un rospo, che in passato era stato un giullare di corte e che a causa di una maledizione venne trasformato in un animale bruttissimo per l’eternità, era molto geloso dell’amore che i ragazzi provavano l’uno per l’altro

A questo punto, è possibile far confluire le storie di coloro che avevano parlato di personaggi passati: il rospo era un giullare di corte che si era trasformato in animale a causa di una strana maledizione. Il motivo? Anzi, i motivi? Eh sì... se ne possono leggere addirittura due.
Del resto, se anche alcuni programmi televisivi nelle piattaforma di intrattenimento si strutturano come storie di cui è possibile seguire più tipologie di continuazione, perché non possiamo provare a seguire lo stessa strategia anche noi?
E allora, ecco che si potranno leggere due motivazioni diverse alla trasformazione del povero giullare in un rospo brutto e invidioso...


 Motivazione della trasformazione del giullare n. 1

Il giullare, prima della trasformazione, lavorava alla corte del re intrattenendo lui e i suoi figli, il principe e la principessa. Il giullare però si innamorò della principessa e, quando il re lo scoprì, chiamò a corte uno stregone, lo ricompensò con un sacco di soldi in cambio di una maledizione: il giullare sarebbe dovuto diventare un rospo per l’eternità. E così avvenne. Non solo: il rospo sarebbe stato invidioso di qualsiasi coppia di innamorati a cui avrebbe riservato dispetti e cattiverie.

 Motivazione della trasformazione del giullare n. 2

Il giullare, prima della trasformazione, lavorava alla corte del re intrattenendo lui e la regina, sua moglie. Un giorno la regina si offese per una battuta spiritosa del giullare e il re decise di dargli una punizione: chiamò uno stregone che viveva nel bosco, e che odiava i giullari, per ucciderlo, ma lo stregone disse che era esagerato uccidere qualcuno per una battuta. Allora il re chiamò la principessa, sua figlia, che viveva lontano e che era un’abile maga capace di usare pozioni magiche. La ragazza, così, lo trasformò per l’eternità in un rospo brutto e cattivo. 

Ma cosa succede, nel frattempo, ai due innamorati? Che cosa si inventa il rospo per separarli? E come andrà a finire? 
Stessa strategia della doppia continuazione: i lettori potranno leggere i due sviluppi della storia, con relativo finale, uno lieto per tutti i personaggi, uno un po' meno lieto per il povero rospo...

Continuazione della storia e finale n. 1

Il rospo si accorse che Alessia somigliava molto alla principessa di cui si era innamorato, così si rivolse al vecchio stregone (quello che aveva chiamato il re per ucciderlo e che gli aveva salvato la vita) e, convinto che fosse la stessa ragazza  reincarnata, la voleva riportare con lui indietro nel tempo, quando era ancora giullare, per vivere con lei in un castello lontano da tutti. Era convinto che fosse la stessa ragazza perché faceva tutte le mosse da influencer anche quando era al castello: si vestiva elegante perfino per andare a dormire, le piaceva farsi ammirare al ballo e riceveva moltissimi complimenti (che ora erano diventati like). Lo stregone gli fece apparire un portale in cui il rospo avrebbe potuto far entrare la ragazza per farla tornare indietro nel tempo. Quando Alessia e Marco passarono vicino al portale (che era in una strada secondaria di Milano dove i due passeggiavano tutte le sere), il rospo fece partire un altro incantesimo preparato dallo stregone: il pianto del cane Dora che sembrava provenire proprio da lì. Alessia, visto che credeva che il suo cane fosse in pericolo, stava per precipitarsi dentro il portale, ma Marco, che aveva intuito che c’era qualcosa di strano, colpì il portale con il pallone da basket che aveva con sé e, con la sua precisione da cestista, lo fece saltare in aria. I due ragazzi erano salvi, ma lo stregone, che prima odiava i rospi ma ora gli stavano simpatici, decise di accontentare anche il rospo: gli fece conoscere una bella rana, così avrebbe smesso di essere invidioso. Tutti vissero felici e contenti, sia Alessia e Marco che il rospo e la sua fidanzata rana.

 Continuazione della storia e finale n. 2

Di prima mattina, quando ancora molti milanesi dormivano, Marco e Alessia decisero di fare una passeggiata lungo i Navigli insieme al cane Dora. Il rospo li vede e immediatamente passò all’azione: proprio quando tutti e tre si trovavano vicini al bordo di un canale, balzò sopra le loro teste e li spaventò così tanto da farli cadere in acqua. Purtroppo solo il cane sapeva nuotare e i due ragazzi stavano per affogare. Marco, interessato solo a giocare a basket, non era  mai andato a fare corsi di nuoto, mentre Alessia, desiderosa solo di ottenere like, si fotografava spesso a bordo piscina con il costume da bagno, ma non si immergeva mai in acqua per non rovinare il trucco e i capelli, quindi non aveva imparato a nuotare nemmeno lei. Forse se a Milano ci fosse stato il mare si sarebbero decisi a frequentare qualche corso di nuoto, ma il mare non c’è, quindi niente. Il cane, però, riuscì a risalire in strada e, con i suoi forti guaiti, attirò l’arrivo di un super-eroe che, volando nei cieli sopra i Navigli, venne a salvare Marco e Alessia appena in tempo. I due ragazzi, felici di essere sopravvissuti, decisero di sposarsi prima possibile e il matrimonio avvenne pochi giorni dopo alle Bahamas. I regali di nozze furono costosissimi – Marco e Alessia avevano parenti molto ricchi –, infatti ricevettero una villa di quattro piani, con cuccia fucsia per Dora, e una Ferrari fiammante. Il rospo però era ancora più invidioso, quindi decise di nuovo di passare all’azione. Durante il matrimonio arrivò all’improvviso e spaventò tutti gli invitati. Ma ancora una volta venne in aiuto il cane che, senza ricorrere al super-eroe ma a un suo amico serpente, dette un morso al rospo mentre il serpente lo teneva fermo, dicendogli che, se si fosse di nuovo ripresentato, lo avrebbero ucciso e poi fatto schiacciare dalle ruote della Ferrari. Il rospo ebbe paura di queste minacce e sparì per sempre, mentre Marco e Alessia vissero per sempre felici e contenti.

Ecco qua! La strategia di inserire in contemporanea più storie a diversa continuazione ha permesso di includere più idee possibili e dà modo al lettore di seguire sviluppi di trame differenti.
Non è sempre stato lineare mettere d'accordo tutti sulle varie tappe avventurose e su qualche storia si è dovuto cercare qualche compromesso o si son dovute adattare alcune idee (due ragazzi avevano pensato inizialmente di far annegare i due protagonisti, ma tutti abbiamo concordato che farli salvare sarebbe  stato più opportuno, anche per inserire più fatti e più personaggi, quindi più idee e più suggerimenti.
A questo punto, tutti pronti per la rielaborazione e la pubblicazione via digitale!
La storia è stata riportata su Canva e sono stati inserite delle immagini con l'intelligenza artificiale, funzione permessa da Canva, ma anche da altre fonti, ad esempio lo stesso motore di ricerca Bing Image Creator su Microsoft Edge (i disegni provengono da questo archivio ricercate secondo una stringa contenente parole chiave).


Tutto il lavoro è stato infine pubblicato sul blog della scuola, all'interno del sito istituzionale, e questo è il link

Ma non è finita qui.
Visto che in classe stiamo affrontando la fiaba, perché non partire da questa storia collettiva per individuare le caratteristiche del genere stesso?
Tutti di nuovo tutti suddivisi a piccolo gruppo per lavorare su antagonista, protagonista, aiutanti, mezzi magici e le varie funzioni di Propp!
Qui un po' di considerazioni... e alla prossima storia (naturalmente collettiva!)


domenica 15 ottobre 2023

Il barone rampante tra silent book e graphic novel

 


Questa è la copertina di un libro senza parole dedicato a un classico della letteratura italiana.
Cosa mostrano le immagini?
Di cosa potrebbe parlare la storia?
Chi potrebbe essere il protagonista? 


Questa è la copertina di un graphic novel dedicata allo stesso libro.
Cosa mostrano le immagini? 
Quali sono le parole del titolo?
Di cosa potrebbe parlare la storia?
Chi potrebbe essere il protagonista? 

I due testi sono Cosimo di Roger Olmos e Il Barone Rampante - romanzo a fumetti, con adattamento e fumetti di Sara Colaone.
Prova a fare delle ipotesi sui possibili punti in comune tra le immagini delle due copertine e la conferma o meno di alcune anticipazioni su trama e personaggi del libro.

Il romanzo in originale si intitola come il graphic novel, cioè IL BARONE RAMPANTE, ed è stato scritto da un grande narratore del Novecento, il cui centenario dalla nascita ricorre proprio quest'anno. 
Il suo nome è ITALO CALVINO.

Cosa significano le parole del titolo?
BARONE = titolo che indica un'origine nobile
RAMPANTE = "che si arrampica" (il dizionario indica anche il significato figurato di "ambizioso")
Chi potrebbe essere, quindi, il protagonista e quale azione lo potrebbe contraddistinguere?


Leggiamo l'incipit del romanzo
"Fu il 15 giugno del 1767 che Cosimo Piovasco di Rondò, mio fratello, sedette per l'ultima volta in mezzo a noi. Ricordo come fosse oggi. Eravamo nella sala da pranzo della nostra villa d'Ombrosa, le finestre inquadravano i folti rami del grande elce del parco. Era mezzogiorno, e la nostra famiglia per vecchia tradizione sedeva a tavola a quell'ora, nonostante fosse già invalsa tra i nobili la moda, venuta dalla poco mattiniera Corte di Francia, d'andare a desinare a metà del pomeriggio. Tirava vento dal mare, ricordo, e si muovevano le foglie. Cosimo disse: -Ho detto che non voglio e non voglio!- e respinse il piatto di lumache. Mai s'era vista disubbidienza più grave"

Cosa si può dedurre da questo incipit?
  • voce narrante
  • nome del protagonista
  • epoca di ambientazione (secolo di grandi avvenimenti storici)
  • luogo di ambientazione (reale o immaginario?) e anticipazione delle sue caratteristiche
  • riferimento ad un albero sullo sfondo 
  • riferimento al mare, al vento 
  • orario e contesto preciso 
  • sequenza dialogico-narrativa che dà il via all'episodio clou
  • concetto di grave disubbidienza
  • stile e lessico (attenzione a parole come "invalsa" e "desinare")
Nel silent book, l'auotre Olmos illustra il narratore in questo modo
A cosa ti fa pensare questa sua scelta? Quale potrebbero essere le motivazioni di questa scelta?
Che sensazione ti dà questa immagine? Quale particolare ha destato la tua maggior attenzione?


Osserviamo la rappresentazione dei componenti della famiglia di Cosimo nel silent e nel graphic.
Cosa noti? 
Cosa puoi dedurre?

padre



madre



sorella


Leggiamo dal romanzo le loro caratterizzazioni
Avevi compreso alcune loro caratteristiche?
Torniamo a osservare le immagini. 
Quali altri particolari interessanti noti dopo averne letto le descrizioni nel romanzo? 
Come vengono rappresentati alcuni aspetti dell'aspetto o del carattere di queste persone? 
Cosa ti colpisce di ciascuno di loro?

Cosimo prende la sua decisione e compie una scelta così coraggiosa: 
rifiutare il piatto di portata, protestare verso un'abitudine consolidata, disobbedire alla famiglia, uscire di casa, lasciare tutti e salire sugli alberi

Osserva questa tavola del silent che illustra questa scelta.
Che cosa noti? 
Cosa ti colpisce? 
Quali riferimenti alla storia ti sembrano più suggestivi? 
Che significato assume quella prospettiva?

Osserva anche la rappresentazione della stessa scena nelle immagini del graphic. 
Cosa noti di simile? 
Come vengono rappresentati ambienti e personaggi?
Quale delle due modalità di rappresentare la scena ti colpisce di più?



Prova ad anticipare cosa potrebbe succedere.
  • come trascorrerà il tempo Cosimo?
  • quanto rimarrà arrampicato ad un albero?
  • quanto potrà sopravvivere in quella nuova condizione?
  • riuscirà ad entrare in contatto con qualcuno?
  • cosa pensi di questa scelta di Cosimo, di questa sua forma di protesta?
Prova ad avvicinarti emotivamente al personaggio e a calare la vicenda di Cosimo nel tuo vissuto
  • tu avresti mangiato quel piatto di lumache? Se no, come avresti reagito e quali sarebbero state le possibili reazioni al tuo gesto?
  • cosa ti preoccuperebbe di più se dovessi trascorrere del tempo sugli alberi?
  • c'è solo un oggetto che puoi portare con te: quale scegli e perché?
  • hai mai fatto una scelta coraggiosa da paragonare, anche solo lontanamente, a quella di Cosimo?
  • in generale, che sensazioni provi quando devi compiere delle scelte che provocheranno dei cambiamenti?
Cosimo è appena salito sull'albero e la sua avventura è appena cominciata.
Sei curioso/a di sapere cosa succederà?
Quanto riuscirà a rimanere sull'albero? Quali paure e pericoli dovrà affrontare? Conoscerà qualcuno?
Per saperlo, non resta che continuare a sfogliare il silent, a leggere e osservare le vignette del graphic e ad ascoltare alcune parti della narrazione di Calvino.

sabato 20 maggio 2023

La vera storia della Strega Cattiva


Dopo aver fatto alcune previsioni sulla copertina, durante una supplenza ho letto questo albo illustrato intitolato "La vera storia della Strega Cattiva" di Luca Tortolini. 
Le ore di supplenza possono rivelarsi ottime per testare libri nuovi di formato ridotto come gli albi illustrati e anche questa volta ho provato.
Risultato ottimo. Il libro funziona e lo riproporrò anche nelle mie classi.
Vediamo di che libro si tratta


Qualche tempo fa, in un paese lontano, era nata una bambina.


Era nata brutta, tanto brutta che più di così non si poteva.
La mamma e il papà erano addolorati. Decisero di nasconderla al mondo. Si dimenticarono anche di darle un nome.


Quando i genitori non ci furono più, la bambina senza nome uscì di casa affamata e sporca, anzi sporchissima.


Un bambino la vide in strada e scappò piangendo.
Qualcuno la indicò dicendo: "Guardate, è una Strega!"
La voce corse veloce per tutto il paese. Tutti avevano paura.


Si riunirono e decisero. La Strega non poteva stare con loro. Altrimenti avevano pensato a una cura efficace: il rogo.


Meglio andare lontano che bruciare sul rogo. La strega si rifugiò nel grande bosco.
Si mise a pensare: Ecco che cosa sono, una Strega. Ma che cosa fanno le Streghe?
E si rispose: Una strega vive sola nel bosco. Una strega deve essere cattiva. E deve mangiare i bambini.
In questa ultima cosa diventò una vera esperta.


Il primo bambino che mangiò lo fece bollito nel pentolone.
Che gusto! Che prelibatezza! Ma poteva fare di meglio.
Cucinò una bambina arrosto.
Bambini e bambine al sugo.
Bambini al sale e bambini marinati.
Con accompagnamento di salse speciali.
Bambini essiccati al sole.
Bambini crudi.
Bambini magri e bambini cicciottelli. Alti e bassi. Biondi e mori.
Bambini intelligenti, bambini capricciosi e bambini cattivi.


Le bambine e i bambini si perdono facilmente nel bosco. E quando si perdono, a volte, trovano la casa della strega.


La Strega aveva gli occhi sanguigni e il fiuto finissimo. Sentì avvicinarsi un bambino e una bambina. Rise malignamente. Avrebbe fatto un pasto da leccarsi le dita. Sarebbe stato un giorno di festa.


Erano Hansel e Gretel, fratello e sorella, che si erano persi nel bosco.
Videro la casa e si precipitarono per raggiungerla, con il desiderio di riposare e di mangiare.
"Venite bambini, venite. La mia casa è la vostra casa. Potete mangiare e dormire"


Hansel e Gretel così fecero. Mangiarono e dormirono. Quando si svegliarono, non credevano ai loro occhi: erano in gabbia.
La Strega Cattiva parlava e parlava. Raccontava la sua storia. Raccontava tutto.
Hansel e Gretel ascoltavano terrorizzati nella gabbia.


La Strega aveva messo a bollire un grande pentolone. Aveva impastato il pane. La legna divampava nel grande forno. 
Prese la piccola Gretel e le ordinò di entrarci dentro, per vedere se era caldo il giusto.
"Prepareremo un bel pranzo. Da leccarsi le dita"


Gretel aveva capito come stavano le cose. Chiese alla strega di farle vedere come doveva fare.
La strega le fece vedere: "Devi fare così"


Allora Gretel spinse la strega dentro, chiuse lo sportello e abbassò la sbarra.
Si sentirono urla terribili. Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaah! Uuuuuuuuuuuuuuuuuuh!
La strega bruciava. E mentre bruciava pensava alla sua vita passata. Ai suoi genitori. Al nome che non le avevano dato. Pensava a quando non era ancora una Strega Cattiva. Poi non riuscì più a pensare.


"Siamo liberi, siamo liberi!"
Hansel e Gretel corsero tra gli alberi e ritrovarono la strada di casa.


Sulla via del ritorno abbracciavano tutti. Avevano una storia incredibile da raccontare: 
Qualche tempo da, così per caso, era nata una Strega. A dire la verità, non lo era ancora Strega quando era nata. Lo diventò tempo dopo: una vera Strega Cattiva. Ma quando era nata, era solo una bambina.


OSSERVAZIONI DEGLI STUDENTI:
- l'incipit contiene la classica formula delle fiabe
- la strega non si vede per bene in faccia, ma sembra brutta per delle caratteristiche che si vedono, si leggono o si intuiscono: naso lungo, occhi sanguigni, piedi sproporzionati, capelli fino ai piedi bianchi e sporchi, vestito nero con in tasca una bambola di pezza, nei suoi bicchieri ci sono le zampe di gallina, il suo fiuto per intercettare i bambini è finissimo


- la bambola di pezza era quella che persa sulla strada quando veniva evitata da tutti e discriminata
- la bambola di pezza viene cullata e trattata bene, a differenza dei bambini che vengono mangiati
- nella bambola di pezza lei riversa tutte le cure che i genitori e gli adulti non le hanno mai dimostrato
- l'ultima pagina mostra la strega quando era ancora bambina e quando aveva con sé la bambola di pezza. Non era affatto brutta come tutti dicevano, Perché appare così brutta da grande, dopo che va a vivere nel bosco? Forse erano le persone che la immaginavano così, oppure lei - per diventare una vera strega - aveva bevuto una pozione che l'aveva fatta imbruttire
- i genitori la abbandonano e non le danno neanche un nome; forse è per questo che Strega Cattiva è sempre scritto con la lettera maiuscola. Come se fossero il suo nome e cognome.
- le persone, se vengono rifiutate dagli altri e definite da tutti cattive, possono diventare cattive davvero
- tutti i cattivi nascono bambini e non hanno cattiveria appena nascono; diventano cattivi perché gli altri li fanno diventare così
- le malelingue possono isolare e fare molto male alle persone
- la paura si diffonde velocemente tra le persone anche se di spaventoso non c'è nulla
- nel bosco lei dice che è una strega, che DEVE essere cattiva e che DEVE mangiare i bambini: stereotipo della strega che è sempre cattiva. Però nel medioevo (e anche più tardi) venivano considerate streghe le donne che usavano le erbe come medicine o che aiutavano le altre donne a partorire o, addirittura, che avevano i capelli rossi!
- ci sono rimandi ad altre fiabe, ci sono storie nelle storie. Compaiono Hansel e Gretel, ma anche una bambina attirata con una mela rossa come quella di Biancaneve.
- quando arrivano Hansel e Gretel lei dice che sarà un giorno di festa. Ma la festa non ci sarà perché la strega morirà. Prima di morire commuove perché racconta la sua storia (ai bambini la raccontava anche prima di morire, ma loro avevano troppa paura e pensavano solo a come scappare)
- l'albo ha i colori pastello e sembra che parli di una storia leggera. Invece la storia diventa triste e anche cupa. Quando ci sono i colori rosso e giallo del fuoco o dei capelli e vestiti di lei bambini ci sono i momenti più commoventi della storia.
- la vera storia della strega che raccontano Hansel e Gretel rende giustizia alla donna, perché dicono che non era nata così. Era nata semplicemente come bambina. Diventa strega dopo. E la colpa è stata degli altri. Magari proprio di quelli che ascoltano
- gli albi illustrati non sono esclusivamente libri per bambini. Questo è molto bello: alcune pagine fanno sorridere, altre sono molto tristi e fanno riflettere.

Osservazioni ottime. Il libro funziona. 

martedì 9 maggio 2023

L'Italia del "boom economico"

 


Storia, classe terza.
Finita la Seconda guerra mondiale, approfonditi il referendum del 2 giugno 1946, le elezioni a suffragio universale e l'entrata in vigore della Costituzione italiana 1 gennaio 1948, il manuale di studio parla di "miracolo" o "boom economico" italiano.
Di cosa si tratta? Vediamolo attraverso un percorso incentrato su foto, immagini, video e con attività di deduzione e didattica attiva.
Importante sarà porre domande-stimolo capaci di attivare interesse, sollecitare conoscenze pregresse e stimolare procedure di problematizzazione e ragionamento logico-deduttive utili a comprendere e interiorizzare meglio il fenomeno.

Cominciamo con brainstorming e anticipazioni raccolte tramite annotazioni - scritte o orali - da condividere e scrivere alla lavagna
Cosa potrebbe indicare l'espressione "Boom economico" e cosa sai dell'argomento? 

"Boom" è una onomatopea (cioè una parola che riproduce un rumore) associata allo scoppio di una bomba o a una esplosione e, in ambito economico, indica una rapida fase di crescita. 
Sai che in Italia il "boom economico" è avvenuto qualche decennio dopo la Seconda guerra mondiale? 
Vediamo di scoprire cosa è accaduto attraverso un percorso di deduzione per fonti iconografiche, con la partecipazione straordinaria di fonti materiali molto molto speciali.

Osserviamo queste immagini dell'Italia dopo la fine della Seconda guerra mondiale (1945)



Osserviamo queste foto degli anni immediatamente successivi al conflitto



Adesso osserviamo queste foto sempre riferite all'Italia 





Quali differenze si possono notare? Analizziamole il più possibile nel dettaglio.
Sai che le foto dell'Italia più "moderna" si riferiscono a 25-30 anni dopo la fine del conflitto (1965-1970)?
Perché si parla di boom economico italiano?
Cosa può aver indotto l'Italia a trasformarsi così tanto nel giro di un tempo relativamente breve?

Vediamo ancora alcune foto e cerchiamo di stabilire quali relazione possono avere con quanto detto fino ad ora







Riconosci alcune scritte? Quali di queste sono ancora presenti in Italia?
Quali sono le differenze più evidenti e quelle che più ti colpiscono rispetto alla situazione italiana odierna?

Adesso osserviamo questa carta dell'Italia e queste foto







Prova a dare una spiegazione di questo fenomeno aiutandoti con le immagini appena viste:
Cosa indica la cartina dell'Italia?
Chi sono le persone con le valigie? 
Dove si recano e perché?
Cosa indicano i cartelli? In quale città potrebbero essere stati esposti e che significato hanno?

Osserviamo ancora queste immagini









Cosa rappresentano e a quale aspetto economico (e sociale) si riferiscono?
Quali analogie e differenze noti con l'epoca attuale?

Osserviamo ancora






Cosa rappresentano e a quale aspetto economico (e sociale) si riferiscono?
Quali analogie e differenze noti con l'epoca attuale?

Osserviamo ancora










Cosa rappresentano e a quale aspetto economico (e sociale) si riferiscono?
Quali analogie e differenze noti con l'epoca attuale?

Osserviamo questa foto
A cosa potrebbe riferirsi? Quali potrebbero essere le conseguenze che ne sono seguite?


Osserva infine queste immagini



Sai cos'è questo strumento e a cosa serviva?
Quali erano, secondo te, i suoi vantaggi?
Con quali moderni strumenti è stato sostituito?
E ora.. prova ad osservare questo oggetto dal vivo. 
Cosa ti colpisce? Quali ti sembrano i suoi punti di forza e i suoi punti di debolezza? 
Infine... mettiti alla prova e cerca di scrivere come scrivevano gli impiegati di cinquant'anni fa.
Che sensazione ti ha dato questa immedesimazione?
Quali aspetti negativi e quali positivi hai notato usando questo strumento?



Grazie a questa attività è stato interessante riflettere sulle implicazioni che sono derivate dal passaggio dalla macchina da scrivere al personal computer e, successivamente, dal personal computer agli smartphone



Insomma, un "boom economico" dedotto, discusso, argomentato, sperimentato e attualizzato.
E si spera, così, meglio interiorizzato.



* Il percorso ha previsto la visione, in modalità collettiva e flipped classroom, di numerosi video tematici dal canale Youtube, a cui sono seguite attività di riflessione sia in forma orale che scritta

* Per le attività di sperimentazione e riflessione a partire dagli strumenti tecnici e tecnologici, i suggerimenti sono stati ricavati e adattati a partire dal testo  di J. S. MESTRE e N. L. MOLINA, Fare storia con gli oggetti, Carocci editore