venerdì 10 gennaio 2020

orientarsi... on line



Hai bisogno di cercare delle informazioni on line?
Devi svolgere una ricerca per la scuola?
Bene! Il web può risolvere tutte le tue esigenze.
Ma credi che sia sufficiente collegarsi in rete per risolvere ogni problema?
Se la tua risposta è sì, sappi che è la risposta SBAGLIATA.
Sul web verrai travolto da migliaia di informazioni con un semplice click e, se non sarai in grado di navigare correttamente, correrai il serio rischio di reperire informazioni sbagliate o di uscire dalla rete con le idee ancora più confuse!

Intanto un po' di chiarezza "TEORICA"
Cos'è Internet?
Internet è una rete gigantesca che connette i computer e i dispositivi elettronici di tutto il mondo - usando linee telefoniche, fibre ottiche e satelliti - e che ospita un numero illimitato di siti contenenti informazioni di ogni genere.
In rete chiunque può fornire ed inserire dati o notizie, così come chiunque può avere accesso a tali informazioni. Puoi quindi facilmente comprendere che sul web si trova davvero di TUTTO!
Com'è fatto un sito web?
Le schermate di un sito web si chiamano pagine. La pagina iniziale, detta homepage, presenta di solito un sommario dei contenuti sul sito. Per sfogliarlo basta cliccare sul link, cioè sui collegamenti ad altre pagine web che si vogliono esplorare (come sai, se compare la "manina" vuol dire che il sito può essere aperto e consultato). Questo modo di usare il web viaggiando velocemente è chiamato, difatti, "navigare in rete".
Chi accede a Internet può visionare il contenuto dei siti con l'aiuto di un browser che riconverte i dati codificati per la visualizzazione su uno schermo.
Per ricercare qualsiasi informazione su Internet sono utilizzati i motori di ricerca sui quali va digitato il nome di ciò che si intende ricercare, così da ottenere tutti i risultati possibili.
Google è il motore di ricerca più famoso al mondo.


Adesso passiamo alla "PRATICA"
Come posso svolgere la mia ricerca on line?
Digitare sul motore di ricerca - 99 volte su 100 Google - l'argomento che viene richiesto è veloce e semplicissimo, ma altrettanto veloce e semplice è perdersi tra la miriade di informazioni che appaiono!

Esempio pratico: stamattina in classe abbiamo svolto una ricerca su Galileo Galilei e la parola chiave inserita sul motore di ricerca è stata proprio questa.
Nello schermo ci sono apparsi immediatamente tutti questi riferimenti, e a scorrere le pagine si possono vedere una quantità di risultati incredibili!


E adesso? Qual è il primo errore da evitare?
Innanzitutto entrare nel primo sito disponibile, magari il famosissimo Wikipedia, e fare copia e incolla con pochi semplici click!
Oltre al fatto che non ti servirà a nulla un'azione del genere, verrai doppiamente rimproverato dai prof prima di tutto perché non saprai riferire nulla di quello che hai "copia-incollato", ma soprattutto perché hai dimostrato di esserti fermato al primo sito di riferimento senza svolgere alcun tipo di riflessione critica sull'argomento richiesto.


Cosa fare allora?
Prenditi un po' di tempo per leggere le informazioni sui vari siti e scegli quello che contenga notizie esposte in maniera chiara e relativamente concisa. 
Sarai così in grado di riferire senza difficoltà ciò che hai letto.
Seleziona solo le informazioni che ritieni davvero rilevanti e, anche se intendi copiarle ed incollarle in un un tuo file, cambia o rendi uniforme il carattere, così da elaborare un documento il più possibile ordinato e ben leggibile.

Esempio pratico: tra i siti che riguardano Galileo Galilei, prova a concentrarti su Treccani e Focus invece di fermarti a Wikipedia.
Tieni anche presente che Wikipedia è comunque un'enciclopedia libera, seppur sottoposta al controllo dei collaboratori che vi scrivono, e che ci sono altri ottimi siti pronti a garantirti maggior attendibilità, come - appunto - Treccani e Focus, fonti sicure perché quotidianamente impegnate in ambito culturale ad alto livello, oltre che estremamente chiare nella presentazione dei loro argomenti.

Come fare a riconoscere una fonte sicura?
Intanto ci sono dei siti che sono fonti attendibili vista la professionalità con cui si occupano di informazione, sia a livello cartaceo che digitale. Tra questi si annoverano, ad esempio, i quotidiani appartenenti alle testate nazionali, oppure siti come quelli sopra citati, o altrettanto noti in ambito didattico-culturale, che sarebbero per primi penalizzati in caso di diffusione di false informazioni.
Inoltre è ottima regola controlla la homepage del sito. Se noti che la pagina riporta delle notizie riprese da altri siti, citando - si spera - la fonte principale, cerca sempre di risalire al link della fonte primaria e concentrati su questa, perché qui sono contenute le notizie originarie da cui attingere.
Nel sito controlla anche la pagina "Chi siamo", osserva se è sufficientemente chiara, dettagliata, ben scritta e se possiamo ricavare anche dati dell'autore o comunque dello staff di collaborazione.
Per ciò che concerne, comunque, le strategie di riconoscimento dell'attendibilità o meno delle fonti, con loro relativa veridicità, tieni presente che affronteremo prossimamente anche il tema attualissimo delle fake news, quindi esploreremo e navigheremo in rete per avere gli strumenti giusti per orientarsi al meglio in un "mare magnum" di notizie che non sempre corrispondono alla realtà dei fatti.

Ultima raccomandazione: cita sempre la fonte!
In merito alla tuo lavoro di ricerca, infine, ricordati di inserire a conclusione dell'elaborato la sitografia a cui hai fatto riferimento, ovvero l'indirizzo del sito (o dei siti) da cui hai estrapolato le informazioni.

Esempio pratico: il sito da cui abbiamo letto ed elaborato le informazioni in classe è quello di Focus, pertanto a fine elaborato hai copiato e incollato questo indirizzo, specificando che si trattava della fonte sulla quale hai scelto di lavorare.


Qui il sito da cui abbiamo ricavato le informazioni per la nostra ricerca


Ti è più chiaro adesso come poter svolgere una ricerca?
Spero di sì!
Non ti resta che salvare il tuo file su pc e, se vuoi, stampalo per poterlo leggere con maggior facilità.
Ricorda che dovrai esporre alla classe e al prof le notizie che hai raccolto, quindi prova a ripetere ad alta voce ciò che hai scritto nel tuo documento.
Vedrai che gli insegnanti saranno soddisfatti del tuo impegno, ma prima di tutto dovrai esserlo tu: lavorare per conseguire la competenza di sapersi orientare in ambito digitale, diventerà uno degli aspetti che ti saranno più utili in svariati settori della vita, da quello privato a quello più propriamente professionale.
Presto, come detto, continueremo il discorso occupandoci ancora di attendibilità dei siti a proposito del riconoscimento delle fake news. 
Ne scopriremo delle belle, stanne certo! E sul blog, al solito, delineeremo il percorso di lavoro affrontato in classe, quindi... massima allerta! 

martedì 7 gennaio 2020

Cosa c'è di meglio dei "piccoli momenti"?


Tornati dalla pausa natalizia, quale miglior occasione per sperimentare una nuova strategia di scrittura che possa farci tornare col pensiero ai momenti più significativi delle nostre vacanze di fine anno?
Già, proprio così. Ritorniamo con la mente ai giorni appena trascorsi e proviamo a mettere in pratica la cosiddetta strategia del "PICCOLO MOMENTO" (o "SMALL MOMENT").
Di cosa si tratta? 
Aiutiamoci con questo disegno: 


Il cerchio esterno rappresenta un avvenimento vissuto ricco di tanti dettagli.
Il cerchio interno rappresenta il "piccolo momento" - all'interno dell'avvenimento più grande - su cui dovrete soffermare la vostra attenzione.
Si tratta di riportare alla mente sensazioni provate, particolari osservati e percepiti nel corso di un piccolo episodio che è rimasto impresso nella vostra memoria.

Per dimostrarvi come può essere scritto un "piccolo momento" vi porto come testo modello una breve produzione elaborata dalla sottoscritta.
Nel corso di queste vacanze di Natale ho passato una giornata a Firenze con mia figlia e, dopo la visita ad una mostra di pittura, ci siamo dedicate ad esplorare le vie del centro, soprattutto in cerca di occasioni da poter acquistare, visto il periodo dei saldi e l'abbondanza di negozi nelle strade dello shopping fiorentino.
Vi mostrerò come si può raccontare uno "small moment" - in questo caso la sosta presso un negozio di abbigliamento femminile - e ne approfitteremo anche per ripassare le strategie di scrittura già viste nei mesi scorsi e sempre utili da rispolverare in caso di nuovo produzioni scritte richieste.
Perché, avrete già capito, il prossimo "small moment" che richiederò sarà quello che riguarderà un fatto che, nel corso di queste vacanze, è accaduto proprio a voi... 😊


Intanto questo rappresenta un semplice organizzatore grafico che vi aiuterà a focalizzare l'episodio 
e, nella vostra produzione, provate ad inserirlo.
Questo, invece, è il testo modello, corredato di tecniche scrittorie utilizzate, così da eseguire un ripasso sulle strategie viste nei mesi passati:

Il mio "piccolo momento"
Sosta in un negozio di abbigliamento fiorentino



Passeggiare in centro per le strade di Firenze è sempre gradevole, anche se risulta quasi difficile muoversi a causa della pressante folla di turisti.
➽Questa è una semplice INTRODUZIONE: dove mi trovo? chi è con me? cosa sto facendo?
Mi serve per contestualizzare il mio "piccolo momento" e per rispettare la struttura canonica del testo: 1) introduzione 2) sviluppo 3) conclusione.
➽Nota l'aggettivo sottolineato pressante: dà l'idea delle persone che sembrano schiacciarti vista la loro numerosità. Non trovi che sia più efficace dell'espressione "c'è tanta gente in giro?"
Cerca quindi di utilizzare TERMINI SPECIFICI, parole dense di significato al posto di parole generiche e troppo banali. Ti servirà per ampliare il lessico. Il sistema è semplice: consulta il dizionario per ricercare il più possibile l'utilizzo di sinonimi e termini precisi. 
➽Nota anche l'uso del tempo verbale: in questo caso è il presente. Che tu voglia utilizzate un tempo presente o uno passato, la regola importante che dovrai seguire è quella di cui abbiamo spesso parlato: MANTIENI IL TEMPO VERBALE scelto dall'inizio alla conclusione del tuo testo.

Mia figlia chiede di entrare in un noto negozio di Via dei Calzaiuoli, strada dello shopping fiorentino, ed io la seguo, seppur la cosa non mi entusiasmi affatto.
➽Ecco il "piccolo momento", ovvero il riferimento al negozio che verrà approfondito nel corso dello sviluppo del testo.

All'interno la folla è ancora più accalcata: le ragazze rovistano tra le felpe colorate, le signore scrutano i cappotti e i relativi cartellini indicanti il prezzo, mentre gli uomini, mariti o fidanzati, si guardano attorno con aria afflitta e sconsolata.
➽Ancora ricorso a parole specifiche (quelle sottolineate).
➽Uso della strategia che conosciamo col nome di "magia del tre": più che ricercare tre aggettivi di seguito, che in un contesto del genere potrebbero risultare un po' troppo artificiosi, presentiamo tre situazioni in cui si presentano i clienti del negozio: le ragazze tra le felpe, le signore tra i cappotti e gli uomini annoiati in attesa che le loro compagne si affrettino ad acquistare. Come abbiamo avuto modo di vedere, il ricorso a tre situazioni è efficace per la linearità e la scorrevolezza dell'esposizione.

Le commesse sono giovani, gentili e ben vestite, sembrano quasi pronte a compiere loro stesse delle sfilate di moda, gli abiti appaiono ben assortiti ed i cartelli con le scritte "saldi" sono colorati e in bella vista con lo scopo di attirare il più possibile la clientela.
➽Di nuovo la "magia del tre", stavolta sia con le aggettivazioni riferite alle commesse, che agli aspetti descrittivi messi in luce: commesse - appunto - abiti e cartelle con scritta "saldi".
➽la similitudine tra le commesse e le modelle serve a visualizzare l'avvenenza delle ragazze. Come sai, metafore e similitudini sono spesso di aiuto per permettere al lettore di immedesimarsi meglio nella scena presentata.
➽La descrizione parte con sensazioni visive: si descrivono cioè le cose che si vedono e che attirano l'attenzione del senso visivo.

L'atmosfera è molto calda, tanto che con le giacche si soffre un po' ed è necessario alleggerirsi per non ritrovarsi a sudare troppo. Dalle casse esce una piacevole musica di sottofondo e ovunque si percepisce in maniera pregnante il profumo di tessuti nuovi e morbidi al tatto.
➽La descrizione del negozio continua con altre sensazioni: uditive, olfattive e tattili. Le descrizioni sensoriali, come sai, sono molto efficaci per far sentire il lettore perfettamente inserito nella scena.

"Avete bisogno di una mano?" - sento sussurrare da una giovane commessa dai modi affabili e cortesi.
"No grazie, stiamo dando un'occhiata"
"Prego, fate pure. I camerini di prova sono in fondo dietro l'angolo, in caso ne abbiate bisogno"
"Grazie mille" - rispondo con un sorriso.
➽Dopo aver strutturato delle sequenze narrative/descrittive, il passaggio verso la sequenza dialogica è quasi d'obbligo: ricorda che l'alternanza delle sequenze rende un testo meno monotono e più variegato, quindi cerca di farne ricorso.
➽Per creare una sequenza dialogica non è necessario ogni volta inserire il discorso diretto con la formula fissa
Io dissi: ...........................
Lei rispose: .....................
Inserendo le virgolette e andando a capo, si comprende ugualmente chi sta parlando e anche il cambio di interlocutore.

Intanto mia figlia sembra non avere intenzione di decidersi tra felpa rossa, felpa azzurra e felpa multicolore. Senza passare dalle cabine di prova, ad un tratto la scelta ricade su una maglia sportiva dalle scritte fluorescenti. A me pare che una simile già la possieda e non mi sembra neanche la migliore tra quelle presenti nel negozio, ma si sa... sui gusti personali non si può certo intervenire!
➽La parola "felpa" ripetuta tre volte può servire a focalizzare l'attenzione del lettore, quindi a volte le ripetizioni hanno un loro significato e non è detto debbano sempre essere evitate.
➽La conclusione comprende una semplice riflessione ("tutti i gusti son gusti!" in pratica...), ma è comunque un modo per scongiurare la frase banalissima e tanto odiata dai prof "Poi sono tornata a casa e mi sono divertita molto!". Concludi insomma in modo il più possibile originale e non scontato.

Pronti a parlare dei vostri "small moments"?
Seguendo le indicazioni di questo testo modello, provate ad elaborare un testo voi.
Sai a cosa serve, principalmente, un lavoro del genere?
A concentrarti sui particolari, a ricordare i dettagli di un avvenimento e ad evitare quel fastidioso effetto di "elenco dei fatti" per nulla gradevole alla lettura.
E poi rivivere con i ricordi una esperienza è sempre un fatto positivo.
Un famoso studioso statunitense, Erving Polster, afferma questo concetto: "l'esperienza, se non può essere raccontata, si consuma come se non valesse la pena di porvi attenzione; attraverso il racconto, invece, viene vissuta in modo creativo e rielaborata in relazione al passato e al contesto presente, restituendole un senso rinnovato".
Io sono d'accordo. E credo che, in fondo, lo siate anche voi.
Buon lavoro.


Orrilo: un personaggio minore che introduce direttamente nell'horror!


Oggi parliamo di un personaggio secondario, ma molto molto molto suggestivo, tanto da poter essere protagonista di un racconto o film horror dei giorni nostri: il suo nome è Orrilo che già, a livello fonico, rimanda un po' al mondo dell'orrido e della paura.
Orrillo è un gigante, celebre ladrone, che vive su una torre, situata sul Delta del Nilo, circondata da spaventosi coccodrilli. 
Costui ha una peculiarità che lo rende invincibile, infatti non può essere sconfitto in battaglia da nessuno perché qualsiasi parte del suo corpo che venga tagliata, prontamente viene raccolta e attaccata di nuovo al punto originario, senza alcuna conseguenza per il suo fisico! 
Questa particolarità riguarda tutte le parti del suo corpo, compresa la testa, che può venir mozzata e appiccicata di nuovo al collo senza particolari difficoltà.
Capite bene che tutto ciò lo rende impossibile da battere.

Astolfo, che oltre al corno magico che distrugge il castello di Atlante possiede anche un libro di incantesimi, scopre tra queste pagine che un modo per sconfiggere Orrilo esiste, ossia strappargli un unico capello fatato che ha in testa.
Una parola!!! La sua capigliatura è molto folta e... come si fa a trovare il capello fatato?
Ma Astolfo mette in pratica un'idea che lo porterà al successo. Vediamo come fa.

Mentre sta combattendo con Orrilo, gli stacca di netto la testa e, dopo la decapitazione, fugge a cavallo portandosi via la testa.
Per Orrilo è un po' faticoso organizzarsi per andare a recuperarla, proprio perché non ha più gli occhi per vedere dove va, però sappiamo che stare senza testa non gli provoca la morte, quindi non gli resta che inseguire il suo nemico e rientrare presto in possesso della parte tagliata.

Intanto Astolfo, lontano dal campo di battaglia, si mette seduto, mette la testa accanto a sè e comincia a togliere i capelli uno ad uno, come si fa quando si tolgono i petali delle margherite, ma... ci mette decisamente troppo!
Quindi prende la spada e scortica il cuoio capelluto alla testa gigantesca, togliendo con pochi colpi tutti i capelli, compreso sicuramente quello magico!


Di colpo la testa diventa bianca, gli occhi si torcono all'indietro in una espressione orribile, la bocca rimane fissa e spalancata e la testa rimane secca stecchita!
Nel frattempo Orrilo, che decapitato sta arrivando a cavallo in quel preciso momento, ha un improvviso sussulto, rabbrividisce e cade per terra a braccia aperte. 
Anche il gigante è morto stecchito. 

Curiosa la sua storia, no? Non ti sembra che possa essere il protagonista di un film horror?
La sua figura, infatti, ci servirà per introdurre proprio il genere horror.
Vedi come l'Orlando Furioso è sempre attuale? Vedrai che alcuni personaggi del genere horror, come fantasmi o zombie, assumono in punto di morte atteggiamenti simili a quelli descritti dall'Ariosto.

E adesso... prova a disegnare tu la testa di Orrilo con l'espressione che assume nel momento in cui l'invincibilità del personaggio cessa per sempre. 
Il tuo disegno farà paura a tutti!! Brrrrr


Quando l'amore finisce in tragedia: Isabella e Zerbino (e non solo...)


Ci stiamo avviando verso la conclusione del nostro percorso sull'Orlando Furioso, ma prima conosceremo altri episodi meno famosi del poema, ma non per questo meno densi di significato.
Leggeremo oggi le ottave riguardanti la tragica storia d'amore di Isabella e Zerbino: costoro sono due personaggi minori del poema, ma la loro storia - come potrai appurare - è intensa e commovente, degna di una tragedia da rappresentare a teatro.
Entrambi innamorati, sono stati costretti dalle vicende della vita a separarsi, per poi riuscire a tornare insieme grazie all'intervento di Orlando, naturalmente prima che la follia prendesse il sopravvento sulla sua persona.


Quando vengono a sapere che il prode paladino è impazzito, oltre ad esserne molto dispiaciuti, si recano nel bosco a raccogliere le armi che l'uomo aveva abbandonato nel bosco prima di dare sfogo alla sua furia brutale.
In quell'occasione Zerbino viene gravemente ferito dal nemico di Orlando, Madricardo, tanto da arrivare a morire tra le braccia della disperata Isabella.


Mentre sta per uccidersi anch'essa, Isabella viene tratta in salvo da un eremita. La donna lo segue con l'intenzione di dare una degna sepoltura al suo amato e la conseguente chiusura in convento.
Per strada incontra però un prepotente che, dopo aver gettato nelle acque di un fiume l'eremita, la prende con la forza e la porta con sé.
L'uomo è un bruto che si chiama Rodomonte, violento per indole e ancor più in collera con l'universo femminile perché la donna che lui amava, Doralice, lo ha da poco tradito.


Isabella non vuole più vivere, non può sopportare la sua esistenza senza Zerbino e in compagnia di un uomo che le ripugna, così si farà uccidere con uno stratagemma proprio dallo stesso Rodomonte.
Qual è questo stratagemma?
Far credere all'uomo che l'ha rapita che lei è a conoscenza del segreto per non venir mai sconfitti in battaglia. Ovviamente si tratta di una pura bugia, ma Isabella finge di conoscere il modo di creare una pozione di erbe capace di rendere invulnerabili tutti coloro che la cospargono nel proprio corpo.
Per dimostrare all'uomo che sta dicendo la verità, ella - dopo aver creato una mistura erbosa che si cosparge addosso - invita Rodomonte a sperimentarla su di lei, provando a decapitarla: secondo le sue parole,la testa rimarrà perfettamente attaccata al collo, senza alcuna conseguenza nefasta. Rodomonte fa come dice Isabella... e naturalmente la ucciderà staccandole la testa con un colpo di spada. Era proprio quello che lei voleva: tornare ad unirsi con Zerbino nell'aldilà e lasciare nel bruto che l'ha portata via a forza un tremendo senso di colpa da sopportare per tutta la vita.
Dopo l'omicidio che ha compiuto, seppur involontariamente, l'uomo piange disperato. Il senso di colpa sarà terribile, tanto che farà edificare in onore di Isabella una tomba di cui lui diverrà guardiano. Come abbiamo detto nelle lezioni precedenti, sarà la stessa Bradamante alla fine che lo sconfiggerà. Seppur questo episodio possa considerarsi marginare all'interno del poema, lo stesso Ariosto elogia il sacrificio di Isabella come simbolo di supremo coraggio ed encomiabile fedeltà amorosa, quindi - a mio avviso - sarebbe stato un vero peccato non avere avuto modo di conoscerla.


La storia di Isabella e Zerbino, inoltre, permette di compiere interessanti connessioni in ambito letterario e noi, all'interno del nostro percorso sull'Orlando Furioso, seguiremo un altro micropercorso focalizzato su alcune storie d'amore più tragiche e note di tutti i tempi, riservandoci - a tal proposito - di parlare di Paolo e Francesca, forse gli amanti disperati più famosi di tutta la letteratura, più tardi, ovvero quando che tra poche settimane inizieremo il nostro approfondimento sull'Inferno dantesco.


Parleremo invece di una novella, tratta dal "Decameron" di Giovanni Boccaccio, opera di cui abbiamo parlato ad inizio anno a causa di una storia ambientata nel pozzo di Tofano presente nella nostra città. La novella è quella di Lisabetta da Messina che, come vedremo, ha dei punti di contatto con l'episodio di Isabella e Zerbino appena visti.

Qui il testo della novella, corredato da video tratto dal film "Decameron" di Pier Paolo Pasolini
novella di Lisabetta da Messina - testo e video



Dopo aver letto il testo e osservato il video, discutiamo insieme delle analogie e delle differenze tra le due storie che hanno come protagoniste Lisabetta e Isabella, poi svolgiamo alcune attività in parte in modalità individuale e in parte a piccolo gruppo (*alcuni spunti sono stati ripresi dal blog Gocce di Armonia della Prof. Simona Martini)

Reduci dalla visione del film "Piccole donne", incentrato sulle vicende delle sorelle March che ci hanno dato un'idea della condizione femminile del XIX secolo, soffermiamoci per prima cosa sulla medesima condizione che si evince dalla novella di Lisabetta da Messina, esplicativa di come vivevano le donne diversi secoli prima, ovvero in pieno periodo medievale.
Rispondi sul quaderno alle seguenti domande:
1) Leggendo la novella di Lisabetta da Messina cosa si comprende della condizione femminile nel Medioevo? Cerca di spiegarlo fornendo riferimenti precisi riscontrabili sul testo
2) Come si sarebbe comportata Lisabetta se fosse vissuta ai giorni nostri?


Adesso osserva queste tre opere riferite alla storia di Lisabetta:



Miniatura del manoscritto 5070
conservata a Parigi












John Everett, Lorenzo e Isabella















William Holman Hunt, Lisabetta da Messina














Cosa vedi in queste immagini?
Quali scene vengono rappresentate?
Nota i gesti, le espressioni e le azioni compiute da tutti i personaggi raffigurati. Quali sensazioni ti suggeriscono?
Quale opera tra le tre apprezzi di più?


Elabora un plot sulla trama della novella ed esegui successivamente il riassunto:


Compila una tabella che metta a confronto la novella di Lisabetta da Messina del Decameron e l'episodio di Isabella e Zerbino dell'Orlando Furioso: quali le analogie e quali le differenze?



Soffermati sulle caratteristiche dei personaggi di entrambe le storie, prendendo come aspetti da analizzare quelli riportati nel seguente organizzatore grafico e che riguardano le varie parti di cui è composto il suo corpo:
- quali sono le parole che il personaggio potrebbe pronunciare con la bocca?
- quali sono i pensieri che potrebbero aggirarsi nella sua mente?
- quali sono i sentimenti che prova nel suo cuore?
- quali sono i movimenti che compie con i suoi piedi?
- quali sono le azioni che compie con le sue mani?




Prova infine a sintetizzare su una pagina del tuo quaderno la trama della novella di Lisabetta da Messina attraverso la tecnica One Pager, ossia facendo ricorso a breve testo, singole parole, disegni o immagini. L'importante è rispettare la regola di inserire tutto nello spazio di una sola pagina





Visto quanti punti in comune tra queste due storie d'amore?
Nella prossima lezione conosceremo due giovani innamorati che subiscono una sorte simile.
Si tratta, forse, dei due amanti sfortunati più famosi al mondo.
Giovani, belli, residenti a Verona e tanto tanto tanto penalizzati dalla cattiva sorte.
Ma non ti svelo altro. Farai a breve la loro conoscenza.