sabato 23 agosto 2025

Il visconte dimezzato tra metà e completezza (prima parte)

 


Nessuno è perfetto.
Nessuno è solo buono o solo cattivo.
Ciascuno di noi ha un lato buono e un lato cattivo, ha aspetti di sé positivi e negativi.
Conoscerli è importante per migliorarsi, certo, ma anche per comprendere che tutti quanti siamo umani e unici nella nostra molteplicità.
Quando ne acquisiremo consapevolezza troveremo finalmente l'armonia e faremo pace con noi stessi e con gli altri.
La letteratura può aiutarci a raggiungere questa consapevolezza, perché le storie raccontate da grandi autori permettono di comprendere meglio l'animo umano, con le sue contraddizioni e le sue sfaccettature che hanno caratterizzato l'umanità in ogni tempo e in ogni luogo.
La letteratura e le storie hanno davvero un valore universale e, senza retorica, vedremo perché.
La storia scelta per parlare di duplicità della natura umana, di metà e completezza l'ha ideata Italo Calvino, famoso scrittore italiano del Novecento, e rientra all'interno di una celebre trilogia dal titolo "I nostri antenati".



Per ora non svelo il titolo del libro che leggeremo, lo vedremo più avanti.
Anticipo che non solo leggeremo il testo originale di Calvino, ma aggiungeremo rappresentazioni delle scene lette realizzate attraverso vignette di un graphic novel e illustrazioni di un silent book, tutti riferiti al romanzo in questione.
Ma andiamo a cominciare leggendo l'incipit del libro:



Prime considerazioni:
  • Il narratore è interno o esterno? Che ruolo ha rispetto al personaggio di Medardo che viene nominato?
  • Nella prima frase di parla di una guerra. Quali schieramenti stanno combattendo? A quale schieramento appartiene Medardo? Quali connessioni vi vengono in mente?
  • Terralba e Boemia sono nomi di luoghi reali o fantastici, secondo voi? Consultiamo le mappe.
  • Come appare l'atmosfera inziale? Le descrizioni danno un senso di tranquillità o inquietudine? Da cosa si deduce?
Proseguiamo la lettura del primo capitolo e provate a immaginare le scene nella vostra mente.

Riflettiamo sui personaggi:
  • Come immaginate fisicamente Medardo? E lo scudiero? E il narratore?
  • Cosa comprendete dello stato sociale e del carattere di Medardo dalle prime pagine lette? Quali sentimenti prova? Come si inserisce, secondo voi, in questo contesto?
  • Che impressione vi ha fatto l'imperatore?

Riflettiamo sull'ambiente:
  • Cosa avete notato dei luoghi? Come vi sembrano e con quali espressioni o aggettivi li definiresti?
  • Quali particolari vi hanno colpito di più? 
  • Che atmosfera si respira nell'accampamento cristiano?
  • Che atmosfera si respira nello studio dell'imperatore?
  • Da quanto letto si può comprendere in quale epoca potrebbe essere ambientata la storia?
Riflettiamo sullo stile dell'autore:
  • Come vi sembra il linguaggio dell'autore? Provate a definirne alcune caratteristiche?
  • A livello lessicale ci sono parole dal significato oscuro?
  • A livello sintattico, come vi sembra la costruzione di frase?
  • Ci sono momenti precisi in cui l'autore anticipa ciò che verrà dopo? Si tratta di anticipazioni negative o positive?
  • Hai notato le scene in cui l'autore fa ricorso all'ironia? Proviamo a individuarle.

E adesso passiamo a osservare queste immagini:






La prima è tratta dal silent book "Medardo" dell'illustratore spagnolo Roger Olmos e la seconda dal graphic novel di Lorena Natarella di cui non svelo il titolo perché è il medesimo del romanzo che stiamo leggendo.

  • Cosa ne pensi di queste rappresentazioni? 
  • Sono simili a quelle che vi eravate immaginate?
  • Quali particolari vi colpiscono?
  • Quali osservazioni vi vengono in mente osservando le illustrazioni del silent e quelle del graphic? Quali le differenze? Quali delle due tipologie preferite?

Provate a fare le stesse considerazioni di queste scene del graphic riferite all'accampamento cristiano e allo studio dell'imperatore



Osserva questa immagine tratta dal silent: chi potrebbe rappresentare? Da cosa si capisce?


Torniamo, infine, al personaggio di Medardo e proviamo a riflettere insieme su queste frasi del romanzo che lo riguardano:
"Mio zio era allora nella prima giovinezza: l'età in cui i sentimenti stanno tutti in uno slancio confuso, non distinti ancora in male e bene; l'età in cui ogni nuova esperienza, anche macabra e inumana, è tutta trepida e calda d'amore per la vita"

"Quella notte, benché stanco, Medardo tardò a dormire [...]. In cuore non aveva né nostalgia, né dubbio, né apprensione. Ancora per lui le cose erano intere e indiscutibili, e tale era lui stesso. Se avesse potuto prevedere la terribile sorte che l'attendeva, forse avrebbe trovato anch'essa naturale e compiuta, pur in tutto il suo dolore"

  • Ti sembrano frasi dal significato oscuro? Proviamo a esplicitarle in modo più semplice.
  • Come appare Medardo da queste parole? 
  • Cosa potrebbe succedergli nelle pagine seguenti? Prova a fare qualche anticipazione.
Per sapere cosa accadrà a Medardo non dovrete attendere molto: già nel secondo capitolo tutto verrà chiarito, compreso il titolo dell'opera.
Non rimane che darci appuntamento alla prossima sessione di lettura.