mercoledì 21 agosto 2024

Inizio d'anno al sapore delle "bizzarrie" dell'estate

 


Iniziare non è facile, ma vediamo di partire portando con noi un po' di sensazioni dell'estate (che non è ancora terminata né a livello meteorologico né a livello percettivo visto il caldo che fa).
Rievocando giornate all'aria aperta o succose fette d'anguria, pianteremo i primi semi (il riferimento all'anguria ci sta a pennello) delle nostre attività di prescrittura, da sviluppare in seguito come veri e propri testi autobiografici, assaporeremo linguaggio in prosa e linguaggio poetico che, nel corso dell'anno, verranno progressivamente affrontati attraverso letture individuali e collettive, e ci soffermeremo ad analizzare illustrazioni o dipinti tematici, così importanti per un'educazione all'immagine critica e consapevole.
Bene. Partiamo. 

Leggiamo una poesia di Umberto Saba, poeta nato a Trieste e vissuto tra fine Ottocento-prima metà Novecento, e una di Federigo Tozzi, poeta nato a Siena a lui contemporaneo, dove vengono presentate due situazioni estive opposte: una caratterizzata dal sole opprimente e l'altra dal temporale.


Meriggio d'estate (Umberto Saba)
Silenzio! Hanno chiuso le verdi
persiane delle case.
Non vogliono essere invase.
Troppe le fiamme
della tua gloria, o Sole!
Bisbigliano appena
gli uccelli, poi tacciono, vinti
dal sonno. Sembrano estinti
gli uomini, tanto è ora, pace
e silenzio... Quand'ecco da tutti
gli alberi un suono s'accorda,
un sibilo lungo che assorda,
che solo è così: le cicale.



Temporale estivo (Federigo Tozzi)
Le nuvole grigie e nere si urtano,
si pigiano spinte dal vento nascondono
il sole, oscurano il cielo.
Ci sono ancora, qua e là, lembi d'azzurro,
ma vanno facendosi sempre più piccoli,
sempre più radi.
Ecco un lampo: guizza, abbaglia,
sembra incendi il cielo.
Poi scoppia il tuono.
Un tonfo forte, un brontolio lungo.
I passeri si rifugiano
sotto i tegoli, le rondini volano basse,
senza stridi.
Cadono le prime gocce d'acqua, si fanno
fitte, sembrano grossi aghi lucenti.
Poi la pioggia scroscia impetuosa.

Quali sensazioni ti ha suscitato la lettura delle poesie?
Quali immagini sei riuscito a visualizzare? 
Ti sembra che alcune ricorrano in entrambe le poesie?
Quali connessioni ti sono venute in mente?
Cosa noti nelle parole (ad esempio quelle nella parte finale del verso, quelle che non conosci, quelle che ti colpiscono per le sensazioni visive o uditive che ti fanno percepire)?
Quale delle due ti ha colpito di più e perché?


Leggiamo adesso due brani, tratti da un libro di Will Gmehling che parla di una famiglia tedesca che ha ottenuto l'ingresso gratuito nella piscina del paese per tutta l'estate, in cui ritornano le due situazioni estive sopra viste (se ti interessa leggere tutta la storia, puoi prendere in prestito quando vuoi il libro riposto negli scaffali della biblioteca di classe).


"Siamo arrivati in piscina abbastanza presto, verso le dieci. Quel giorno eravamo i primi in assoluto; è sempre un po' strano quando sei il primo ad arrivare. Il prato è deserto, ci sono al massimo un paio di cornacchie e di gabbiani che saltellano qua e là. L'erba è verde e morbida. E le vasche azzurre sono vuote. Dentro non c'è nessuno. L'acqua è liscia come uno specchio e scintilla sotto i raggi del sole. Allora ti siedi, e tutto intorno a te c'è solo silenzio.
Quel giorno però si sentivano le gocce di pioggia che cadevano in acqua. In giro non c'era un'anima. Adil diceva sempre così nei giorni in cui non veniva nessuno. Era l'unico bagnino simpatico.
- Oggi non c'è un'anima! - ci ha detto mentre posavamo le nostre cose, i teli e tutto il resto. Ovviamente non abbiamo lasciato niente sul prato perché era fradicio. Accanto alle docce però c'era una tettoia e ci siamo sistemati lì. Osservavamo la pioggia scrosciare.
[...]
Ormai era luglio inoltrato e all'improvviso ha cominciato a fare caldissimo. La piscina era piena zeppa, quasi non c'era più posto dove stendere i teli. Ci spalmavamo la crema solare in continuazione perché il sole bruciava. Sul trampolino da dieci metri c'era sempre un sacco di gente, io non me la sentivo di salire. Anche nelle vasche era difficile nuotare. Ho ripensato ai giorni in cui c'eravamo praticamente solo noi. A com'era bello guardare la pioggia che cadeva in acqua e a quanto era fresco il venticello".

Cosa noti, d'impatto, di diverso in questo testo rispetto alle due letture precedenti? Sai spiegarne, con parole tue, il motivo? Quale dei testi letti preferisci? Prova a darne motivazione.
Quali scene sei riuscito a visualizzare in questo brano?
Ti sembra di ritrovare qualche immagine o sensazione ritrovata nelle poesie lette in precedenza?
Come ti immagini l'aspetto fisico dei personaggi, le espressioni dei loro volti o i loro gesti?
Sei riuscito a fare delle connessioni?


Osserviamo adesso le tavole di questo albo illustrato, proveniente dal Giappone e intitolato Un giorno d'estate, dove ancora una volta si riscontrano calura estiva e pioggia battente. Cerca di porre la massima attenzione a ogni dettaglio. 



Cosa noti in queste immagini? 
Quale potrebbe essere l'argomento centrale dell'albo?
Come è resa evidente la differenza tra giornata di sole e giornata di pioggia?
Come viene rappresentato lo stato d'animo del personaggio?
Quali particolari, secondo te, sono più efficaci?
Cosa ne pensi dell'uso del colore?
Sei riuscito a fare delle connessioni?

Per finire, osserviamo con attenzione tre dipinti famosi a tema estivo che ritraggono personaggi in cerca di refrigerio tra il verde della natura o le acque del mare (primi due) e paesaggi in attesa di temporale (terzo): 
- il primo, del 1869, è Scena d'estate del pittore francese Jean-Frédéric Bazille, oggi nel Fogg Art Museum dell'Università statunitense di Harvard, 
- il secondo si intitola Estate, oggi al Museo Nacional de Bellas Artes de L'Avana (Cuba), realizzato nel 1904 dal pittore spagnolo Joaquin Sorolla,
- il terzo, paesaggistico, è del pittore inglese John Constable, vissuto tra Settecento e Ottocento, e si intitola Sera d'estate con tempesta di nuvole







Quale personaggio, nei primi due dipinti, ha catturato di più la tua attenzione? 
Quale particolare del paesaggio, nel terzo dipinto, ti ha più colpito?
Quali dettagli sono, secondo te, più efficaci in ciascuna di queste opere?
Sei riuscito a fare delle connessioni?
Quale dei tre dipinti è il tuo preferito? Prova a dare una motivazione.
Immagina di poter "entrare" all'interno del quadro: quale sceglieresti? In quale di queste scene di piacerebbe essere?

Insomma, con questo avvio all'insegna delle "bizzarrie" estive, soprattutto a carattere meteorologico,  si può fin da subito impostare un approccio didattico all'insegna dell'osservazione, sia linguistica che d'immagine, della ricerca di connessioni utili alla riflessione su vissuti personali da poter, in seguito, trasformare in annotazioni scritte e bozze di testo autobiografico a tematica tutta estiva.
In seguito, appunto. 
Importante è prendere il tempo che serve per ripartire, riflettere, esplicitare ad altra voce certe percezioni e certi gusti o riferimenti personali. Sviluppare quello che ne emerge e indirizzarlo con gradualità verso obiettivi didattici precisi sarà più semplice per tutti. In primis per noi. 

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