martedì 10 aprile 2018

Seconda guerra mondiale tra studio, approfondimenti, interviste, uscite e webquest


La seconda guerra mondiale è un argomento talmente coinvolgente che limitarsi al solo  libro di testo è pressoché impossibile.
Le attività svolte sono state di vario genere:
approfondimenti dei ragazzi nelle modalità ritenute più congeniali (power point, interviste, video)...

approfondimento di Arbi sulle armi usate in battaglia

ancora armi in un video realizzato da Filippo

power point sulla Resistenza di Sophia e Alice

video-intervista ai sopravvissuti di guerra realizzata da Sofia B e Ginevra




I ragazzi, in preparazione dei percorsi da strutturare in sede d'esame, si sono cimentati  poi in attività di webquest in ottica interdisciplinare: alcuni hanno creato linee del tempo con annualità e fatti principali riferiti al maggior evento bellico di tutti i tempi, altri hanno letto e riflettuto su poesie o brani di guerra, in particolare su momenti evocanti i terribili effetti della bomba di Hiroshima e sull'incapacità dei poeti di proferire parola di fronte alla tragicità del conflitto, come testimoniato nella poesia di Salvatore Quasimodo Alle fronde dei salici, di cui sono stati individuati anche i legami con la religione cattolica. Altri ancora hanno approfondito gli effetti di Hiroshima sul territorio, quindi hanno svolto un excursus in ambito geografico, altri infine hanno privilegiato indagare su aspetti più legati alla tecnologia, come il progetto Manhattan e l'energia nucleare.
Simili attività sono sempre efficaci perché permettono di essere precedute da riflessioni sull'uso delle fonti in rete e sulla navigazione sicura nel web.

immagine tratta dalla piattaforma Generazioni Connesse
da cui è stato estrapolato il materiale di lavoro
per discutere di sicurezza in rete e rischi di internet




ragazzi al lavoro con i tablet del laboratorio
 "mobile" della scuola


STORIA: Cronologia essenziale della seconda guerra mondiale.

Lavoro svolto da Sophia, Helena, Sara, Riccardo E.


1939
Marzo
I tedeschi occupano la Cecoslovacchia
 
Aprile
L’Italia occupa l’Albania
 
Maggio
Patto d’acciaio Roma-Berlino
 
Agosto
Patto Molotov-Ribbentrop
 
Settembre
I tedeschi attaccano la Polonia.   Francia e Gran Bretagna dichiarano guerra alla Germania.
  
L’Urss occupa la Polonia orientale
 
Novembre
L’Urss occupa le repubbliche baltiche (Lettonia, Estonia, Lituani) e parte della Finlandia
1940
Aprile-Giugno
I tedeschi occupano Danimarca, Norvegia, Olanda, Belgio, Lussemburgo e Francia
 
Giugno
L’Italia entra in guerra contro Francia e Gran Bretagna
1941
Marzo
I tedeschi occupano la Bulgaria
 
Aprile-Maggio
I tedeschi occupano Jugoslavia e Grecia
 
Giugno
I tedeschi attaccano la Russia
 
Dicembre
I giapponesi attaccano gli USA
1942
Novembre
Sbarco alleato anglo-americano nell’Africa settentrionale
1943
Gennaio
Resa tedesca a Stalingrado
 
Luglio
Sbarco alleato in Sicilia.
Destituzione di Mussolini.
Contrattacco alleato contro il Giappone nel Pacifico
 
Settembre
Armistizio dell’Italia
 
Novembre
Teheran: accordi fra USA, Gran Bretagna e Urss
1944
Giugno
Sbarco alleato in Normandia
 
Ottobre
Battaglia di Leyte contro i giapponesi
1945
Febbraio
Yalta: accordi fra Usa, Gran Bretagna e Urss
 
Aprile
Liberazione dell’Italia del nord. Crollo del Reich e suicidio di Hitler
 
Maggio
I russi occupano Berlino. Resa della Germania
 
Giugno
Gli americani occupano Okinawa
 
Agosto
Bombardamento nucleare su Hiroshima e Nagasaki
 
Settembre
Resa del Giappone



Fonti utilizzate:


GEOGRAFIA: Gli effetti della bomba sul paesaggio.

Lavoro svolto da Riccardo R., Andrea e Alexandru T.



Il 6 agosto 1945 a Hiroshima venne sganciata dagli Americani la prima bomba atomica chiamata “Little boy”. Tre giorni dopo venne sganciato un altro ordigno, sempre da parte degli Americani, a Nagasaki, chiamato "Fat Man", però il lancio non fu perfetto e grazie a questo errore almeno una parte degli abitanti si è potuta salvare. La stima dei caduti varia tra 22 e 75 mila vittime immediate. Le prime vittime furono subito incenerite e le restanti persone sopravvissute morirono negli anni successivi a causa delle radiazioni. Il bilancio totale delle morti fu di circa 200000 vittime. L’attacco americano venne fatto per evitare altri mesi di sanguinosi conflitti e per concludere la guerra, inoltre altre città del Giappone come Tokio vennero bombardate. Il raid con più morti in Giappone fu proprio a Tokio: in una sola notte morirono 100000 persone. Dopo l’esplosione della bomba i testimoni videro una pioggia nera piena di fango che era radioattiva, dopo di essa arrivò un vento così forte da poter sradicare un albero. Il vento contribuì a peggiorare gli effetti delle radiazioni e a far morire ancora più persone.



Fonti utilizzate: video di Rai Storia e sito web sotto indicato:

http://www.corriere.it/reportages/esteri/2015/hiroshima-e-nagasaki-ieri-e-oggi/
Nel seguente sito si possono vedere le foto di com'era Hiroshima dopo lo sgancio della bomba atomica e di come invece, nei medesimi punti geografici, appare oggi.


ITALIANO-RELIGIONE: Alle fronde dei salici, poesia di Salvatore Quasimodo.

Lavoro svolto da Luca, Alice, Giulia e Alessandro G.

 

 
Nella prima parte della poesia Salvatore Quasimodo esprime scene di guerra, come se fossero scene di un film che ci scorrono davanti agli occhi, mentre nella seconda parte  interpreta la tristezza della natura e parla dell'incapacità dei poeti di continuare a scrivere di fronte al dolore della guerra. Dice infatti che i poeti non scrivono più e attaccano le cetre (strumenti musicali) ai rami dei salici piangenti in segno di rinuncia a scrivere.
Le scene di guerra che rappresenta il poeta sono:
  • l'occupazione italiana da parte dell’esercito tedesco (espressa con la metafora del piede straniero sopra il cuore)
  • i morti abbandonati nelle piazze e nell'erba ghiacciata
  • il pianto dei bambini innocenti
  • la madre che urla disperatamente vedendo il figlio crocifisso sul palo del telegrafo
Sia nella prima che nella seconda parte della poesia ci sono molti riferimenti religiosi che Quasimodo usa per esprimere meglio momenti tristi e dare solennità alla sua opera.
I riferimenti religiosi sono:
  • il pianto dei bambini paragonato al lamento degli agnelli (l'agnello è un animale simbolo di sacrificio);
  • la madre disperata per il figlio crocifisso (la crocifissione fa riferimento alla vicenda di Cristo);
  • le cetre erano uno strumento a corde con cui gli antichi Ebrei (e anche i primi cantori) accompagnavano i loro canti.
 Tutta la poesia, comunque, è costituita sulla rivisitazione del Salmo 137 in cui si racconta il momento in cui gli Ebrei vengono deportati a Babilonia, dimostrando di non avere più nemmeno la forza per poter continuare a cantare.

paragone tra il Salmo 137 e la poesia di Quasimodo


Fonti utilizzate:



ITALIANO: poesie e brani su Hiroshima.
Lavoro svolto da Maria, Gabriella e Arbi

"La bomba di Hiroshima" di Roberto Roversi
La bomba di Hiroshima
bruciò troncando le ultime parole.
L'ossa calcinate
riverberano il cielo senza fiato.
L'erba per sempre ha il verde rovesciato,
l'albero ha il suo tronco congelato
per sempre, la natura scompare
per sempre, nell'orrore dell'uomo
dentro un fuoco di morte.
File di carri cercano le frontiere,
appena cadute le barriere
di filo spinato
la gente beve nelle mani screpolate
e corre forte sperando lontano
per la pianura, macerie a frugare
macchie nere di lava pura;
nel sole la guerra è seppellita
con gli ultimi soldati in pietra dura.
Nel Giappone una città nuova
cresce adesso funebre e violenta
sopra uomini esanimi che al sole
 si scuoiano nei fossi.
E qua è l'Italia,  non intende, tace
si compiace di marmi, di pace
avventurosa, di orazioni ufficiali,
di preghiere che esorcizzano i mali.
Ma nel mondo le occasioni perdute
sono i sassi buttati dentro il mare;
nei luoghi devastati dalla lebbra
o accucciati nell'ombra a imprecare
con un granello di polvere nel fondo
dell'occhio incantato che li domina.
Tutti i morti ormai dimenticati.
Il ventre della speranza è schiacciato
nella polvere da una spada antica;
anni interminabili senza amore,
inchiodano col fuoco alla fatica.


La poesia parla della bomba di Hiroshima e della distruzione che ha causato, della gente distrutta dal dolore, di tutti i morti che ci sono stati, dei palazzi e monumenti distrutti, delle vite quotidiane spezzate.
La parte che ci è piaciuta di più è il verso che insiste su "per sempre", con il verde rovesciato e l'albero con il tronco congelato perché ci ha fatto capire la tragicità della guerra attraverso le manifestazioni della natura.

"Lessico di Hiroshima" di Paolo Miorandi


Il libro rappresenta una testimonianza di una signora che viveva ad Hiroshima, ormai distrutta dalla bomba, e dice alla figlia che le farà dono dei suoi occhi quando morirà.
Paolo Miorandi, uno psicoanalista, aveva una passione per il Giappone e andò a visitare l'impero del Sol Levante. Dedicò buona parte della sua vita alla scrittura e questo suo libro è stato riprodotto in formato audio.
Miorandi ci dice che la bomba di Hiroshima ha rappresentato il più grande esperimento di industrializzazione della morte ed ha diffuso la morte ovunque; anche molti di quelli che sono sopravvissuti hanno scelto la via del suicidio. Dopo 70 anni ci sono ancora forti dibattiti riguardo alla moralità del gesto, perché gli effetti della bomba furono devastanti e in due giorni furono spezzate 20 mila vite. Quello che successe quando scoppiò la bomba fu orribile: il cielo sembrava esploso, la terra si era oscurata e solo alcune rappresentazioni dell'Inferno possono rendere l'idea di come era diventato il mondo. Possiamo trovare numerosi argomenti che approfondiscono l'argomento, ma vedere con i propri occhi è un'altra cosa. Gli "Hibauksha", che significa "esposti alla bomba", non furono accettati dal governo giapponese. i sopravvissuti hanno fatto imparare a memoria ai ragazzi la propria testimonianza. Una di queste dice che, quando il lampo abbagliò Nagasaki, gli occhi rimasero accecati e 63 anni dopo la bomba vinse il Premio Nobel per le sue ricerche sulla bioluminescenza. Neanche dopo Hiroshima i giapponesi rinunciarono al rito di osservare lo sbocciare dei fiori di ciliegio, segno che sono un popolo forte e fiero.


"La bambina di Hiroshima" di Nazim Hikmet
"Apritemi sono io"...
busso alla porta di tutte le scale
ma nessuno mi vede
perché i bambini morti nessuno riesce a vederli.
Sono di Hiroshima e là sono morta
tanti anni fa. Tanti anni passeranno.
Ne avevo sette allora:
anche adesso ne ho sette perché i bambini morti
non diventano grandi.
Avevo dei lucidi capelli, il fuoco li ha strinati
Avevo dei begli occhi limpidi, il fuoco li ha fatti di vetro.
Un pugno di cenere, quella sono io
poi il vento ha disperso anche la cenere.
Apritemi, vi prego, non per me
perché a me non occorre né il pane né il riso;
non chiedo neanche lo zucchero, io:
a un bambino bruciato come una foglia secca non serve.
Per piacere mettete una firma,
per favore, uomini di tutta la terra
firmate, vi prego, perché il fuoco non bruci i bambini
e possano sempre mangiare lo zucchero.






Questa poesia parla di bambini morti che nessuno riesce a vedere perché sono bruciati, il fuoco gli ha rovinato i capelli e fatto diventare gli occhi di vetro. Ora i bambini sono un pugno di cenere. Ai bambini bruciati come foglie secche non serve neanche il cibo, ma vorrebbero una firma perché non vengano più bruciati altri bambini e tutti loro possano mangiare lo zucchero.




Fonti utilizzate:








TECNOLOGIA: Il progetto Manhattan.
Lavoro svolto da Alessandro R., Eleonora e Christian



Introduzione:

Tra il 1941 e il 1945 un gruppo di scienziati, che facevano parte del Progetto Manhattan, fra cui Albert Einstein ed Enrico Fermi, crearono la bomba atomica, che venne per la prima volta sganciata ad Hiroshima nel 1945. Il progetto occupò 130000 persone e costò quasi 2 miliardi di dollari; il 90% dei soldi fu impiegato per la costruzione delle infrastrutture e la produzione del materiale fissile e il 10% per lo sviluppo dell’arma.




Creazione della bomba atomica:

Tutto ha inizio nel 1939 quando il presidente americano Frankin Delano Roosvelt riceve una lettera di Einstein, nella quale lo scienziato afferma che avrebbe potuto presto essere possibile la costruzione di bombe dall’enorme potenziale distruttivo, raccomandando inoltre al presidente, di stanziare fondi e uranio necessari per lo sviluppo e la costruzione di questa arma.

Così nel 1941 ha inizio il Progetto Manhattan, il cui centro di ricerca si trovava ad Oak Ridge, nel Tennessee.

il 1° risultato si ottenne 4 anni dopo, quando la 1° bomba atomica della storia esplose nel deserto del New Mexico.
L’ordigno in questione si chiamava The Gadget e conteneva plutonio 239, la bomba aveva un funzionamento per implosione e ebbe una potenza di 19-21 chilotoni.


Lancio e conseguenze della bomba atomica:

La decisione di lanciare la 1° bomba atomica fu presa nella conferenza di Postdam in cui il
26 luglio si firmò un ultimatum al Giappone, nel quale si menzionava una distruzione totale
del paese se non si fosse arreso.

I Giapponesi non cessarono le attività militari e quindi il 6 agosto 1945, l’Enola Gay, un B-29 (bombardiero dalle grandi dimensioni, con un’apertura alare di 43 m, che poteva trasportare 9 tonnellate per 5000 km), sganciò la prima bomba atomica della storia, chiamata Little Boy, a Hiroshima, da un’altezza di 9467 metri.

La Little Boy era dotata di un involucro in acciaio, lungo 3 metri e con un diametro di 0,71 metri, pesava 4037 kg.
Il suo funzionamento si definiva a blocchi separati o a detonazione balistica e consisteva nello “sparare” un proiettile di uranio arricchito all’80% (38,53kg), contro un bersaglio sempre di uranio arricchito (25,6 kg), scatenando la reazione di fissione nucleare.
La bomba atomica esplose a 580 metri da terra, producendo un’esplosione di 16
Kt circa, si pensa quindi che dei 64,13 kg di uranio arricchito, solo l’1,1% abbia subito la fissione e ciò mise in luce che l’efficienza di questo metodo era ancora molto da perfezionare.
All’istante morirono fra le 66000 e le 78000 persone e altrettante rimasero ferite; la reale
perdita di vite umane non può però essere calcolata con certezza, visto che anche molto tempo dopo l’esplosione, morirono moltissime persone per le radiazioni sprigionate dalla bomba.





Nonostante il terribile avvenimento il Giappone non si arrese e per questo motivo 3 giorni dopo venne sganciata un'altra bomba a Nagasaki.
La città, in realtà, era un obiettivo secondario, visto che Kokura, obiettivo primario, era coperta da nubi.
Questa seconda bomba, denominata Fat Man, era molto diversa da quella precedente: era lunga 2,34 m, con un diametro di 1,52 m e 4545 kg di peso, e aveva un materiale fissile costituito da plutonio e il suo sistema di implosione era molto più efficiente.
La bomba ebbe una potenza stimata fra i 18 e i 23 Kt e causò istantaneamente tra le 20000 e le 39000 morti e circa 25000 feriti; come nel caso della bomba Little Boy, non sappiamo di preciso i morti da radiazioni che provocò in futuro.





Fonti utilizzate:





TECNOLOGIA: Energia nucleare.
Lavoro svolto da Alessio, Riccardo P., Alexandru B. e Daniele


Come era fatta la bomba A
Per ottenere un'esplosione nucleare è necessaria una quantità di Uranio 235 e di plutonio tale da produrre neutroni quanti sono necessari per dare il via alla reazione a catena.
Perché la bomba atomica esploda solo al momento voluto, la carica viene sistemata al suo interno divisa in più parti, ognuna chiamata "sottocritica".
L'innesco perciò è costituito da un meccanismo che riunisce istantaneamente con energia le diverse parti della carica.



Il progetto Manhattan
Il Progetto Manhattan nasce in seguito alla diaspora degli scienziati nucleari perché, per sfuggire alle leggi razziali, essi furono costretti a fuggire negli Stati Uniti.
Enrico Fermi e Leo Szjlard, che lasciarono la loro patria per l'oppressione tedesca, nutrivano un profondo rancore verso il Nazismo e spesso svolsero un ruolo di stimolo verso le autorità americane affinché in guerra si utilizzasse la scienza in funzione anti-germanica.
L'interesse del governo americano, occupatissimo col radar, cominciò a farsi vivo solo nel 1941 quando, dopo un accordo tra Churchill e Roosvelt, si decise che gli sforzi per la costruzione della bomba si sarebbero dovuti concentrare in America.
Gli scienziati, lavorando in gran segreto, riuscirono in breve tempo a realizzare ciò che in circostanze diverse avrebbe richiesto moltissimo tempo: in soli tre anni, infatti, venne costruita la bomba.
L'ipotesi di far scoppiare l'ordigno in un luogo deserto a scopo dimostrativo fu scartata subito e il 6 agosto 1945 venne sganciata la prima bomba ad Uranio su Hiroshima, mentre il 9 agosto fu la volta di una bomba al plutonio lanciata su Nagasaki.



Fonti utilizzate:

 













VISITA DIDATTICA ALLA SALA DELLA MEMORIA

In una bella mattinata di sole, la classe si recata alla Sala della memoria di Civitella in Val di Chiana per ricordare, insieme ad un prezioso testimone, i terribili fatti avvenuti nel giugno del 1944.
Sono stati ripercorsi i momenti disperati dell'eccidio in cui sono rimaste uccise 244 persone a causa della ferocia nazista che ha giustiziato tramite fucilazione tutti gli uomini presenti alle celebrazioni del patrono ed ha concluso la sua furia sterminatrice appiccando il fuoco nelle case del paese e dei luoghi limitrofi.
Il racconto del sig. Dino Tiezzi, superstite della strage è stato ascoltato in religioso silenzio ed ha lasciato tutti noi senza parole...

il sig. Dino Tiezzi che spiega ai ragazzi
un po' di storia di Civitella
prima di accompagnarli alla sala della memoria

il sig. Terzilio Bozzi spiega il significato
delle foto e delle testimonianze
presenti nella sala della memoria

stendardo e veste autentica di Don Alcide Lazzeri,
il prete che provò inutilmente a barattare con i nazisti
la sua vita in cambio di quella dei suoi parrocchiani
e che finì ucciso insieme a tutto il suo "popolo"
(parola con cui lui definiva i civitellini)

articoli riguardanti il soldato inglese che,
colpito dall'efferatezza della strage, ha continuato
ad aiutare gli abitanti di Civitella per tanto tempo.
Ancora oggi il figlio si reca annualmente in visita al paese.


chiesa in cui entrarono i nazisti durante le funzioni religiose;
gli uomini vennero radunati nel piazzale antistante
e uccisi tramite fucilazione a gruppi di 5

opera artistica a ricordo dell'eccidio

portone della chiesa a ricordo delle vittime
e inneggiante la pace (la parole "pace"
appare scritta nei bordi in 24 lingue)

altare che rievoca i nomi delle vittime


Queste sono le parole scritte nl monumento
posizionato accanto alla chiesa
e denominato "Pietà del giugno 1944":
La mattina del 29 era festa in parrocchia
per i santi Pietro e Paolo
ma il giorno che si apriva bellissimo
diventò nebbia fumo fuoco sangue
fragore di mitraglia grida di uccisi
essere umani significò morire
e gli uccisori non erano uomini ma fiere impazzite
cadde il parroco sacrificato
benedicendo il suo popolo
bruciarono nel guscio delle case i vivi e i morti
"Addio Civitella, che cosa sarà di noi?"
fu il lamento delle donne rimaste sole
ora Civitella è risorta da roghi e ortiche
i tumuli sono fioriti e le lacrime seccate
i bambini che videro muti e pallidi sono cresciuti
il ricordo è cenere
che il vento di giorno in giorno disperde
ma non sia dimenticato il delitto
che strazia anche l'inerme
sia fuggita la colpa
che macchia anche l'innocente
delitto e colpa che sono l'infausto guadagno e l'intolleranza
padre e madre della guerra
















































































































































































































































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