martedì 25 ottobre 2022

Di scelte, libero pensiero, pregiudizi e orientamento

 



Tempo di pensare alla scelta delle scuole superiori, tempo di orientarsi.
Iniziamo parlando delle nostre caratteristiche personali, dei nostri punti di forza e di come ci immaginiamo da grandi. E lo facciamo in modo rigoroso e strutturato, ma anche in ottica ludica e creativa.

In classe seconda si discute delle nostre abilità, delle nostre passioni e si crea un grande "albero dei talenti", pronto ad accogliere nuove foglie ogni volta che ci rendiamo conto di possedere un punto di forza in più




Partecipiamo al concorso "La mia classe è un universo" e ci disegniamo, scrivendo a lati i nostri punti di forza e di debolezza e se ci piacciono più le attività di tipo pratico o teorico.
Ma l'aspetto più divertente riguarda i nostri video di presentazione.
Pochi minuti per parlare di noi, dei nostri interessi e di come ci immaginiamo da grandi...
Per niente facile, ma i risultati sono stati strepitosi! Qui solo un assaggio.  

In classe terza si parla invece di scelta della scuola superiore in modo più rigoroso e strutturato, ma senza dimenticare, neanche stavolta, l'aspetto ludico e quello creativo.
Disegniamo i nostri lineamenti, cerchiamo tre aggettivi per definirci, indichiamo le nostre passioni e i nostri punti di forza e concludiamo con la frase Da grande vorrei...



Da grande vorrei... 
diventare estetista, parrucchiera, calciatore, meccanico
fare la ricercatrice in un laboratorio
avere il posto fisso, aiutare gli altri
viaggiare per il mondo 


Proseguiamo, quindi, con il miglior strumento che può venirci in supporto per riflettere su noi stessi e il mondo: il libro. In particolare, soffermiamoci su alcuni punti del libro che stiamo leggendo in classe ad alta voce, ovvero Grande di Daniele Nicastro.
La madre di Luca, protagonista del romanzo, parla di scelte della scuola superiore in modo giudicante: "gli istituti professionali sono per chi non ha voglia di studiare" - afferma, convinta, davanti alle amiche. 
Riflettiamo su questa frase.  L'hai mai sentita pronunciare? Che effetto ti ha fatto? 
Luca dice che farà il liceo classico perché gli piacciono i libri e, visto che dovrà studiare un sacco, ha intenzione di studiare quello che gli piace. Cosa ne pensi?

riflessione di G., che non è d'accordo con questa affermazione

                                     riflessione di S., che è d'accordo con questa affermazione

riflessione di V, che non le manda a dire
a quegli adulti pieni di pregiudizi


Adesso osserviamo questi meme che girano in rete e sui social



IPSIA sta per Istituto Professionale Statale Industria e Artigianato.
Cosa rappresentano questi meme? Che significato hanno, secondo te?
Ti sembra che ci siano analogie tra questi meme e le parole della mamma di Luca?
Qui un assaggio di ciò che è emerso nel corso della discussione:
- Sì, nei meme il professionale è considerato scuola per chi non ha voglia di fare niente. Anzi, per chi ha voglia di distruggere tutto (guerra, pistole...). Secondo me è esagerato!
- Non è vero che al professionale vanno alle feste con i carri armati, però è vero che i cani antidroga ci sono sempre all'ingresso della scuola. I miei genitori non vogliono che mi iscriva lì. Dappertutto, ma non al professionale, mi hanno detto!
- Non è vero che i cani antidroga sono solo al professionale, sono anche in altre scuole. E poi io conosco dei ragazzi che vanno allo scientifico e si fanno le canne anche loro.
- Al professionale in classe fanno una grande confusione, nelle altre scuole non glielo permettono. Poi ci sono tanti maschi e i maschi fanno più confusione e fanno le risse.
- Nella classe di mio fratello, che è in quarta, non c'è confusione. Lui ci va volentieri e ci sono anche delle belle ragazze 
- Una volta ad Arezzo l'istituto professionale per orafi aveva molti iscritti perché c'erano tante fabbriche d'oro. Anche il mio babbo lo ha fatto. Ora molte fabbriche sono chiuse, forse gli iscritti sono di meno anche per questo.
- Certo, i genitori vogliono farci fare il liceo! Io non ho voglia di fare il liceo, non ho voglia di stare tutto il giorno sopra i libri.
- Comunque una volta non tutti andavano al professionale se volevano fare gli orafi. In terza media smettevano di studiare e andavano a lavorare in fabbrica. Anche il mio babbo e la mia mamma hanno fatto così.
- La mia mamma invece ha fatto ragioneria e ha detto che una volta tanti si iscrivevano lì per imparare a fare gli impiegati o altri lavori d'ufficio. Faceva certe materie strane... per scrivere a macchina! Mi fa strano che non ci fossero i computer, sembra di parlare dell'età della pietra! Eppure la mia mamma non è neanche tanto vecchia (ma neanche tanto giovane)
- di questi meme mi fanno ridere le padelle nello zaino degli studenti dell'alberghiero. Io ci voglio andare e magari una padella nello zaino ce la metto veramente
- Macché, ci sono i laboratori! Meglio le scuole dove si fa qualcosa e ci insegnano una professione, che quelle in cui c'è solo da studiare sui libri. A me non interessa fare l'università
- A me sì!
- E allora il liceo fallo te! Io voglio lavorare. Comincerò col mio babbo, che fa l'idraulico e che dice che è un mestiere molto ricercato. Ed è vero perché lo chiamano sempre, anche la domenica!

A proposito di licei, osserviamo queste scritte sui muri

 
 

Qual è il significato di queste scritte, secondo voi? Che idea di liceo ne emerge?
- Il liceo scientifico appare come una scuola inutile e che manda fuori di testa
- Sembra che una ragazza abbia sbagliato a scegliere, come se fosse stata drogata quando ha fatto l'iscrizione. Spero anch'io di non sbagliare e volevo proprio iscrivermi al liceo scientifico. Se quando sono lì mi accorgo che non sono fatta per quella scuola?
- Puoi cambiare! In casa mia i miei fratelli lo hanno fatto e non è morto nessuno.
- Sì, ma io non voglio far spendere soldi inutilmente ai miei genitori e non voglio perdere tempo! Speriamo che non  mi succeda.
- Sempre liceo, liceo, liceo... sembra che le altre scuole non ci sono. 
- Anche in casa mia si parla solo di liceo.
- Invece da me no, mi hanno detto di decidere come voglio, ascoltando i professori e andando a visitare le scuole quando ci saranno gli open day.
- Quelle scritte sono un po' vere. Secondo me chi va al liceo è "fatto" veramente. Oppure secchione.
- Non è vero. I miei amici vanno allo scientifico e li vedo spesso in giro. E poi continuano a venire agli allenamenti di calcio.
- Il liceo è per chi ha voglia di studiare, i tecnici e i professionali per chi ha voglia di andare a lavorare subito.
- Come se fosse facile trovare subito un lavoro!
- Il liceo è per chi vuole fare l'università. Sennò come fai a farla se non sei preparato?
- Ma non è vero! L'università si può fare dopo qualsiasi scuola superiore. Mio fratello ha fatto un istituto tecnico e ora fa l'università. Va anche bene. Visto?
- Lei che insegna italiano ha fatto il liceo classico, prof?
- No.
- Visto? E insegna bene lo stesso!

Dopo una bella botta di autostima per me e discussione che non accetta a placarsi per loro, ancora una riflessione scritta con sollecitazioni a cui rispondere (oltre ai dibattiti è bene sempre far scrivere, così da sentire la voce di tutti, anche di quelli che nelle discussioni non prendono mai la parola, ma che hanno invece cose interessanti da dire)
Ti sei già fatto una tua idea per quanto riguarda la scelta delle superiori? 
Come ti senti quando pensi alla scelta che dovrai compiere per scegliere la scuola del tuo futuro?

E. sente il "peso" della scelta di un liceo di cui non si sente all'altezza

mamma e nonna provano a convincere D. ad iscriversi al liceo scientifico
(scuole che loro hanno conosciuto e frequentato), ma lei è irremovibile: niente scientifico!

A S. piace disegnare, ma non se la sente di scegliere
un liceo artistico perché dice di non aver voglia di studiare troppo

V. ha il terrore di non capire nulla di matematica alle superiori.
visto che già alle medie riesce a capirla poco

M., che dice di voler provare a scegliere il liceo linguistico
perché gli piacciono le lingue (e le numerose ragazze che lo frequentano)
però non crede di essere in grado a superare gli esami e sembra già
essere sicuro di trovare tanti intoppi e tante difficoltà

N. non vede l'ora di arrivare a gennaio, 
scegliere e non sentire più il peso di questa scelta

L'idea di non essere all'altezza di scegliere alcune scuole è sempre in agguato.
Poco male: questo sarà motivo per lavorare su autostima e smontare pregiudizi.
Cominciamo subito utilizzando di nuovo delle scritte sui muri, espressioni di pensiero diffuso e catalizzatrici di attenzione.
Rispondiamo: Quali messaggi esprimono? Con quali ti trovi più d'accordo? 




Accompagnare gli studenti e le studentesse nella loro scelta, aiutarli a pensare in modo libero e determinato sarà l'obiettivo di questo percorso verso le superiori.
Occorrerà lavorare su pensiero metacognitivo e provare a creare tanta sinergia
con le famiglie, con gli esperti di progetti esterni, con staff e colleghi del nostro ordine di scuole e con di quelli di ordini di scuola superiore, con le varie figure referenti dell'orientamento a più livelli.
E poi parlare e leggere storie attraverso le quali conoscersi e immedesimarsi.
Un percorso complesso, per nulla semplice.
Ma l'unico percorribile.

Nessun commento:

Posta un commento