lunedì 12 ottobre 2020

Ho fatto Splash!

Il post si avvale dei contributi, liberamente adattati, 
della metodologia del reading workshop e del
corso di formazione "Imparare a comprendere" 
tenuto dalla Prof.ssa Maria Piscitelli



Sai che da un'indagine statistica risulta che gli italiani hanno serie difficoltà di comprensione del testo? In pratica vuol dire che sanno leggere, ma non sanno comprendere pienamente ciò che leggono. Questo è molto grave, perché la vita ci pone continuamente di fronte a svariati generi di testi scritti e saperli correttamente decifrare è importantissimo per essere consapevoli della realtà in cui si vive, per crearsi un pensiero autonomo e persino per non finire in qualche problema. Leggere e comprendere bene un contratto di acquisto, ad esempio, può evitare che vengano inserite clausole che parlano di pagamenti non richiesti e questo può farti risparmiare dei soldi. Oppure saper leggere le istruzioni per prenotare online, ad esempio, ti impedirà di commettere qualche errore di procedura. O ancora, leggere le notizie del giorno o semplicemente un brano o un libro per puro piacere, migliorerà la qualità della tua vita, oltre che ben inserirti nella realtà che ti circonda. Insomma, saper comprendere ciò che si legge è basilare ed è a scuola (ma non solo) che si impara come fare. Noi chiameremo la strategia che ci porta ad acquisire questa competenza "FARE SPLASH dentro al testo", ossia tuffarsi ed entrare in profondità su ciò che leggiamo, esattamente come avviene quando ci lanciamo dal trampolino di una piscina ed entriamo in acqua fino ad arrivare a raggiungere il fondo.


Penetrare un testo in profondità, cercare di comprenderlo al meglio può sembrare impresa ardua ed in effetti talora lo è.
Quella profondità dell'acqua in cui dobbiamo penetrare ci può apparire perfino minacciosa. Hai presente la famosa opera d'arte giapponese "La grande onda di Kanagawa"? Ecco... forse inizialmente potremmo sentirci come i poveri uomini che appaiono nelle piccole barche sbattuti da delle onde gigantesche. Di' la verità: non li avevi neanche notati ;-)


Ma tranquillo: sarà solo una sensazione temporanea: presto impareremo che sarà perfino divertente analizzare e comprendere un testo, altroché paura di affogare!
Anzi, non lo impareremo presto. Lo impareremo subito! Al lavoro!

Un po' di teoria prima di passare alla pratica. Dal web ho estrapolato questa immagine che ti aiuterà a tenere a mente i cinque punti essenziali sui quali potrai muoverti per poter raggiungere le competenze su cui andremo a lavorare. Fanne una sorta di promemoria, quasi un segnalibro da portare sempre con te. Vedrai che ti aiuterà a focalizzare ciò che è davvero importante. 
E adesso vediamo come applicare queste tecniche di lettura profonda all'interno del testo che leggiamo per comprenderlo al meglio.





A scuola nel 2155

Quella sera Margie annotò l'avvenimento nel suo diario. Sotto la data del 17 maggio 2155 scrisse: "Oggi Tommy ha trovato un vero libro!". Era un libro molto, molto vecchio. Il nonno di Margie aveva raccontato un giorno che, quando lui era piccolo, suo nonno gli aveva detto che in passato tutte le storie erano stampate su carta.
Sfogliarono le pagine, ingiallite ed accartocciate, e si divertirono a guardare quelle parole che restavano ferme, senza scorrere su uno schermo, come fanno di solito le parole. Poi, tornando indietro alla prima pagina, scoprirono con stupore le stesse parole di prima, quelle che avevano guardato per la prima volta.
"Che spreconi" disse Tommy. "Quando un libro era letto non restava che buttarlo. Invece alla televisione passano non so quanti libri e lo schermo serve sempre. Io non butterei via di certo il mio televisore".
"Nemmeno io" disse Margie.
Margie aveva undici anni e non aveva ancora letto tanti libri come Tommy, che ne aveva tredici.
"Dove l'hai trovato?" domandò.
"In casa". Senza alzare gli occhi dal libro, le additò la soffitta: "Lassù".
"Di cosa parla?"
"Di scuola"
Margie restò delusa.
"Di scuola? Ma che cosa c'è da scrivere sulla scuola? Io non la posso soffrire".
Margie aveva sempre odiato la scuola, ma ora la detestava più che mai. Il maestro meccanico le aveva rifilato test su test di geografia e lei era andata di male in peggio, finché sua madre, scrollando il capo, aveva chiamato l'ispettore.
L'ispettore era un ometto tondo con la faccia rosea e un'enorme cassetta piena di utensili, fili e transistor. Sorrise a Margie e le regalò una mela, poi si mise a smontare il maestro. Margie, sotto sotto, sperava che non fosse più capace a ricomporlo, e invece l'ispettore ci riuscì benissimo e dopo un'oretta eccolo di nuovo lì, il maestro meccanico, enorme e nero, con il grosso schermo su cui passavano tutte le lezioni con le relative domande. Quella parte del maestro però non dispiaceva a Margie. Non poteva invece soffrire l'apparecchio in cui doveva infilare i compiti e i test.
Questi andavano trascritti in un codice per mezzo di perforazioni speciali che le avevano insegnato a fare quando aveva appena sei anni, e allora, in un batter d'occhio, il maestro meccanico calcolava il voto.
L'ispettore, una volta finito il lavoro, le aveva sorriso, dandole un colpetto sulla testa, e aveva detto a sua madre:
"Non è colpa della bambina, signora. Secondo me, le lezioni di geografia erano un po' troppo rapide. Sono cose che capitano. Adesso comunque ho ridotto il tempo a livello di un allievo di dieci anni e i risultati della bimba sono soddisfacenti". E aveva dato un'altra serie di colpetti in testa a Margie.
Margie era rimasta profondamente delusa. Aveva tanto sperato che l'ispettore portasse via il maestro per un mese, perché il programma di storia si era guastato.
Margie, dunque, disse a Tommy: "Ma perché devono sempre parlare di scuola?"
Tommi la guardò con aria di superiorità.
"Ma non è la nostra scuola, sciocca. E' la vecchia scuola, com'era centinaia di anni fa!". Aggiunse scandendo le parole: "Secoli fa".
Margie si sentì offesa: "Non so proprio che razza di scuola potessero avere tanto tempo fa!". Sfogliò qualche pagina del libro: "E comunque avevano sempre un maestro, anzi un professore".
"Certo che avevano un professore, ma non era un maestro meccanico, era un uomo".
"Un uomo? E come fa un uomo a essere professore?"
"Ecco; era uno che spiegava le lezioni, assegnava i compiti e interrogava gli allievi".
"Ma un uomo non è in grado di farlo".
"Sì che lo è. Mio padre ne sa quanto il mio maestro meccanico".
"Impossibile. Un uomo non può sapere tutto quello che sa il maestro".
"E io ti dico di sì".
Margie però non aveva voglia di litigare. Disse: "Io però non vorrei avere un estraneo in casa perché mi facesse lezione".
Tommy scoppiò in una gran risata.
"Non sai proprio niente, tu. I professori non stavano un casa degli allievi. C'era una sede speciale, e tutti ci andavano".
"E imparavano tutti la stessa cosa?"
"Certo, se erano ragazzi della stessa età".
"Ma la mamma dice che il maestro deve essere programmato a seconda del livello mentale dei ragazzi, e che ogni bambino ha bisogno di un insegnamento diverso".
"Ad ogni modo, allora non era così. Se non ti piace non hai che da chiudere il libro".
"Non ho detto che non mi piace" disse subito Margie, che moriva dalla voglia di sapere come funzionassero quelle strane scuole. Erano arrivati appena a metà del libro, quando la madre di Margie chiamò: "Margie! A lezione!". Margie alzò gli occhi dal volume.
"Un momento ancora, mamma!"
"Vieni subito!" disse la signora Jones. "Anzi, è ora che venga anche Tommy. Margie disse a Tommy: "Potrò continuare a leggere il libro con te dopo la lezione?".
"Forse" disse lui con indifferenza, e si allontanò fischiettando con il vecchio libro sotto il braccio.
Margie andò nella classe, vicina alla stanza da letto, dove l'aspettava il maestro meccanico. Tutti i giorni la stessa cosa, tranne il sabato e la domenica, perché sua madre diceva che le bambine imparano meglio se vanno a lezione a ore regolari.
Lo schermo era acceso.
"La lezione odierna di aritmetica tratterà delle frazioni. Prego inserire nel foro apposito i compiti di ieri".
Con un sospiro Margie obbedì. Intanto pensava alle scuole di una volta, quelle che c'erano quando il nonno di suo nonno era un ragazzino. Tutti i bambini del quartiere arrivavano a scuola, ridendo e gridando, poi andavano a sedersi, tutti insieme nell'aula, e alla fine della scuola tornavano a casa insieme. Imparavano le stesse cose, e così potevano discuterne e aiutarsi nei compiti che dovevano fare. Quando i professori erano delle persone...
Il maestro meccanico continuava a spiegare dallo schermo: "Per addizionare 1/2 e 1/3..."
Margie pensò: "Come doveva essere bella la scuola, una volta! I ragazzi, allora, chissà quanto si divertivano".
(Isaac Asimov, Racconti di fantascienza "La prova del nove" - raccolta Urania).

Cominciamo ponendoci subito delle domande generali che ci fanno focalizzare i tratti essenziali del brano appena letto (sinteticamente, le classiche 5 W del giornalismo, sempre utili per delineare le caratteristiche fondamentali di qualsiasi testo scritto):


A quale genere appartiene il brano? 
Chi lo ha scritto e da quale testo è tratto?
Che tipo di linguaggio è usato?
Di cosa parla, qual è l'argomento principale?   (WHAT?)
Quanto dura la vicenda, luogo e tempo in cui si svolge? (WHEN? -  WHERE?)
Cosa puoi dire dei personaggi? Chi sono? Che relazione hanno tra di loro? (WHO?)
Che conseguenze ha la vicenda sulla storia dei personaggi? (WHY?)

Posso fare connessioni con altri testi, con altre esperienze riferite alla mia vita o a ciò che mi circonda?


E adesso proviamo a "smontare" il brano pezzo per pezzo così da arrivare a comprenderlo in profondità.
Per penetrare un testo a fondo occorre porsi le DOMANDE giuste e cercare di fare mentalmente delle IPOTESI. Le domande serviranno ad aiutarci a penetrare il testo in profondità, entrandoci dentro proprio come avviene quando ci tuffiamo in acqua, e riusciremo se ci creeremo delle ipotesi e ci porremo le domande giuste, le risposte permetteranno di analizzare un testo con tutte le sfumature possibili. Insomma... faremo SPLASH!! Saremo immersi nella vicenda raccontata e la nostra capacità di comprensione sarà positivamente attivata, riuscendo non solo a cogliere le informazioni esplicite (cioè quelle che appaiono chiare e manifeste mentre si legge), ma anche quelle implicite (cioè quelle che bisogna ricavare del testo perché sottintese e non dette esplicitamente).


Quella sera Margie annotò l'avvenimento nel suo diario. Sotto la data del 17 maggio 2155 scrisse: "Oggi Tommy ha trovato un vero libro!"
Che tipo di incipit è? Vengono presentati ambienti e personaggi? Che relazione c'è tra i personaggi? Viene data una precisazione temporale? Da quali tipologie di sequenze è composto? Quale fatto risalta nell'incipit?

Era un libro molto, molto vecchio. Il nonno di Margie aveva raccontato un giorno che, quando lui era piccolo, suo nonno gli aveva detto che in passato tutte le storie erano stampate su carta.
Sfogliarono le pagine, ingiallite ed accartocciate, e si divertirono a guardare quelle parole che restavano ferme, senza scorrere su uno schermo, come fanno di solito le parole. Poi, tornando indietro alla prima pagina, scoprirono con stupore le stesse parole di prima, quelle che avevano guardato per la prima volta.
Dopo la precisazione di un oggetto che rappresenta il fulcro dell'incipit, notiamo che il medesimo è presente nelle sequenze successive. Questo cosa significa, secondo te?
Quali tipi di sequenze compaiono? Che sentimenti provano i protagonisti e qual è il motivo?
Perché dicono che sono stupiti a vedere le stesse parole in una posizione diversa? Come verrà effettuata, quindi, la loro lettura tipica?

"Che spreconi" disse Tommy. "Quando un libro era letto non restava che buttarlo. Invece alla televisione passano non so quanti libri e lo schermo serve sempre. Io non butterei via di certo il mio televisore".
"Nemmeno io" disse Margie.
Margie aveva undici anni e non aveva ancora letto tanti libri come Tommy, che ne aveva tredici.
"Dove l'hai trovato?" domandò.
"In casa". Senza alzare gli occhi dal libro, le additò la soffitta: "Lassù".
"Di cosa parla?"
"Di scuola"
Margie restò delusa.
"Di scuola? Ma che cosa c'è da scrivere sulla scuola? Io non la posso soffrire".
Che tipi di sequenze compaiono? Si comprende una informazione importante sui protagonisti e sull'oggetto. Quali?
Perché Margie dice di rimanere delusa? Che rapporto potrebbe avere con la scuola?
Che effetto farebbe a te trovare un oggetto del genere?

Margie aveva sempre odiato la scuola, ma ora la detestava più che mai. Il maestro meccanico le aveva rifilato test su test di geografia e lei era andata di male in peggio, finché sua madre, scrollando il capo, aveva chiamato l'ispettore.
L'ispettore era un ometto tondo con la faccia rosea e un'enorme cassetta piena di utensili, fili e transistor. Sorrise a Margie e le regalò una mela, poi si mise a smontare il maestro. Margie, sotto sotto, sperava che non fosse più capace a ricomporlo, e invece l'ispettore ci riuscì benissimo e dopo un'oretta eccolo di nuovo lì, il maestro meccanico, enorme e nero, con il grosso schermo su cui passavano tutte le lezioni con le relative domande. Quella parte del maestro però non dispiaceva a Margie. Non poteva invece soffrire l'apparecchio in cui doveva infilare i compiti e i test.
Questi andavano trascritti in un codice per mezzo di perforazioni speciali che le avevano insegnato a fare quando aveva appena sei anni, e allora, in un batter d'occhio, il maestro meccanico calcolava il voto.
L'ispettore, una volta finito il lavoro, le aveva sorriso, dandole un colpetto sulla testa, e aveva detto a sua madre:
"Non è colpa della bambina, signora. Secondo me, le lezioni di geografia erano un po' troppo rapide. Sono cose che capitano. Adesso comunque ho ridotto il tempo a livello di un allievo di dieci anni e i risultati della bimba sono soddisfacenti". E aveva dato un'altra serie di colpetti in testa a Margie.
Margie era rimasta profondamente delusa. Aveva tanto sperato che l'ispettore portasse via il maestro per un mese, perché il programma di storia si era guastato.
Quali sequenze trovi in questa parte? Quali nuovi personaggi compaiono, che ruolo hanno nella storia e che rapporto hanno con Margie? 
Osservando il contesto, quali saranno i significati delle parole "rifilare" e "perforazione"? Prova a trovare un sinonimo di ciascuno dei due.
Come viene descritto l'ispettore? Che atteggiamento assume nei confronti di Margie? 
Per quale motivo la bambina prova un senso di delusione? 
Cosa si può dedurre a proposito dei sentimenti che Margie nutre nei confronti della sua scuola?

Margie, dunque, disse a Tommy: "Ma perché devono sempre parlare di scuola?"
Tommi la guardò con aria di superiorità.
"Ma non è la nostra scuola, sciocca. E' la vecchia scuola, com'era centinaia di anni fa!". Aggiunse scandendo le parole: "Secoli fa".
Margie si sentì offesa: "Non so proprio che razza di scuola potessero avere tanto tempo fa!". Sfogliò qualche pagina del libro: "E comunque avevano sempre un maestro, anzi un professore".
"Certo che avevano un professore, ma non era un maestro meccanico, era un uomo".
"Un uomo? E come fa un uomo a essere professore?"
"Ecco; era uno che spiegava le lezioni, assegnava i compiti e interrogava gli allievi".
"Ma un uomo non è in grado di farlo".
"Sì che lo è. Mio padre ne sa quanto il mio maestro meccanico".
"Impossibile. Un uomo non può sapere tutto quello che sa il maestro".
"E io ti dico di sì".
Margie però non aveva voglia di litigare. Disse: "Io però non vorrei avere un estraneo in casa perché mi facesse lezione".
Tommy scoppiò in una gran risata.
"Non sai proprio niente, tu. I professori non stavano un casa degli allievi. C'era una sede speciale, e tutti ci andavano".
"E imparavano tutti la stessa cosa?"
"Certo, se erano ragazzi della stessa età".
"Ma la mamma dice che il maestro deve essere programmato a seconda del livello mentale dei ragazzi, e che ogni bambino ha bisogno di un insegnamento diverso".
"Ad ogni modo, allora non era così. Se non ti piace non hai che da chiudere il libro".
"Non ho detto che non mi piace" disse subito Margie, che moriva dalla voglia di sapere come funzionassero quelle strane scuole. Erano arrivati appena a metà del libro, quando la madre di Margie chiamò: "Margie! A lezione!". Margie alzò gli occhi dal volume.
"Un momento ancora, mamma!"
"Vieni subito!" disse la signora Jones. "Anzi, è ora che venga anche Tommy. Margie disse a Tommy: "Potrò continuare a leggere il libro con te dopo la lezione?".
"Forse" disse lui con indifferenza, e si allontanò fischiettando con il vecchio libro sotto il braccio.
Margie andò nella classe, vicina alla stanza da letto, dove l'aspettava il maestro meccanico. Tutti i giorni la stessa cosa, tranne il sabato e la domenica, perché sua madre diceva che le bambine imparano meglio se vanno a lezione a ore regolari.
Che atteggiamento assume Tommy nei confronti dell'amica? Osserva con attenzione le frasi che lo dimostrano.
Quali sono i dubbi sollevati da Margie? Tu avresti avuto le stesse perplessità se ti fossi trovato nella medesima situazione?
Che carattere ti sembra che abbia la madre? Che ruolo ha nell'istruzione della figlia? Ti piacerebbe che tua madre avesse un ruolo simile? Come immagini che potrebbe gestire la situazione?

Lo schermo era acceso.
"La lezione odierna di aritmetica tratterà delle frazioni. Prego inserire nel foro apposito i compiti di ieri".
Con un sospiro Margie obbedì. Intanto pensava alle scuole di una volta, quelle che c'erano quando il nonno di suo nonno era un ragazzino. Tutti i bambini del quartiere arrivavano a scuola, ridendo e gridando, poi andavano a sedersi, tutti insieme nell'aula, e alla fine della scuola tornavano a casa insieme. Imparavano le stesse cose, e così potevano discuterne e aiutarsi nei compiti che dovevano fare. Quando i professori erano delle persone...
Il maestro meccanico continuava a spiegare dallo schermo: "Per addizionare 1/2 e 1/3..."
Margie pensò: "Come doveva essere bella la scuola, una volta! I ragazzi, allora, chissà quanto si divertivano".
Come si conclude questo brano? Cosa prova Margie alla fine di questa storia? Tu avresti provato sentimenti simili se ti fossi trovato nella situazione della protagonista?
Ripensa alla scuola del futuro presentata in questo brano e prova a visualizzare personaggi, azioni e ambienti. Noti delle connessioni con la tua vita? Ti piacerebbe fare scuola come la fa Margie?

Considerazioni generali e finali:
Prova a sintetizzare il contenuto di questo brano, anche in modalità schematica, e ripensa a tutti i passaggi logici. Sono presentati in modo semplice e lineare? 
Ripensa ad ambienti, personaggi e scansioni temporali. Fanno comprendere il genere a cui il testo appartiene? Quali, in particolare?
Come consideri il linguaggio di questo testo? Ci sono molti termini complessi o di uso comune?
Qual è il tempo verbale prevalente? Perché, secondo te, l'autore sceglie di  usarlo?
Qual è il messaggio che, a tuo avviso, vuole dare l'autore? Si capisce qual è il suo punto di vista? Si capisce se c'è una situazione o un personaggio con cui si mostra schierato?


Visto come formulare delle ipotesi e porsi delle domande inerenti al testo ci permette di penetrare in profondità su ciò che stiamo leggendo?
Visto come ci siamo immersi? Visto che non è poi così difficile fare splash?
Beh, il tuffo in piscina è un'altra cosa sicuramente.
Ma pure immergersi per avere chiaro ciò che si legge dà una bella sensazione, vero?
E allora... non ci resta che attendere il nostro prossimo splash! Ne emergeremo tutti più consapevoli.

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