domenica 10 novembre 2019

Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori...


Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori
le cortesie, l'audaci imprese io canto...

Questi due versi, famosissimi, rappresentano l'incipit del poema, che - come antica tradizione letteraria vuole - inizia con un PROEMIO, in cui l'autore presenta l'argomento ed invoca sostegno per la stesura dell'opera.
Ricordi il proemio dell'Iliade? E quello dell'Odissea?
Sì prof! Quello dell'Iliade parlava dell'ira di Achille, no? Achille era inferocito con Agamennone perché gli aveva preso la schiava e lui se ne va dall'esercito provocando un grave danno per gli Achei. 
L'altro, invece, presenta Odisseo come uomo intelligente che è stato in grado di risolvere tutti i problemi che gli si sono posti di fronte, ma che non è riuscito a riportare in patria i suoi uomini. Per forza! Erano stati degli sciocchi! Avevano pure mangiato le vacche sacre scatenando le ire degli dei. Mica era colpa sua se aveva dei compagni di viaggio un po' troppo distratti!
E poi prof ricordo che in entrambi c'era l'invocazione alla Musa Calliope.
Sì, ma stavolta Calliope non ci può essere, secondo me. Mica siamo più nel mondo greco, nel mondo in cui si invocavano gli dei! Adesso il cristianesimo è arrivato già da molto tempo e forse Ariosto invocherà qualche santo del Paradiso!

Ecco, mi fa piacere che ricordiate qualcosa! E mi fa altrettanto piacere che gli interventi siano acuti e pertinenti.
Comunque, partiamo anche questa volta dal proemio, seppur - vi anticipo - questo dell'Orlando Furioso sia un proemio un pochino diverso quelli classici letti lo scorso anno.
Non ci sarà, ad esempio, la Musa Calliope vista in passato - come scaltramente avete intuito - bensì una Musa in carne ed ossa che proprio un aiuto non glielo darà, anzi... tutto il contrario... ma, per evitare di crearvi subito confusione, leggiamolo insieme. Già vi avviso che dovrete eseguirne parafrasi scritta, quindi... massima attenzione! 

Già nei primi due versi vengono presentati gli argomenti del poema: ovvero i cavalieri e le loro imprese (materia cardine del ciclo carolingio, ossia le vicende belliche di  Carlo Magno e dei suoi paladini), ma anche le donne e le storie d'amore tra i cavalieri e le figure femminili del poema (tematiche alla base del ciclo bretone, ossia le imprese belliche ma anche amorose di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda).
Fate caso al fatto che la parola "donne" è la prima che compare nel poema e ciò indica che il loro ruolo sarà fondamentale, come vedremo.


   ciclo carolingio
+
ciclo bretone

Nei primi due versi potete inoltre notare una particolare figura retorica definita CHIASMO, ovvero incroci di coppie di parole. Guarda questa immagine per comprendere meglio il concetto: le parole "donne" - "amori" - "cortesie" sono tra loro corrispondenti, così come "cavallier"- "arme" - "audaci imprese"


Il proemio continua a presentare la tematica del poema precisando che la storia è ambientata nel periodo in cui i musulmani, attraversando il Mediterraneo, arrivarono in Europa, provocando grandi danni alla Francia ed una vera e propria guerra contro i cristiani, dal momento che il loro re Agramante voleva vendicare suo padre ucciso dal re Carlo Magno.
Ricordi chi era Carlo Magno e cosa fece? 
Ricordi chi fermò l'avanzata degli arabi musulmani in Francia?
Prof, Carlo Magno era l'uomo che prima diventò re dei Franchi e dei Longobardi, poi Imperatore del Sacro Romano Impero che arrivò a comprendere mezza Europa, vero? La data della sua incoronazione è la più facile da ricordare in assoluto: notte di Natale dell'800. Già il nome del papa che lo incoronò non lo ricordo più però...
Gli Arabi furono fermati a Poitiers da un antenato di Carlo Magno... quello col nome buffo...  ecco... Carlo Martello!!

Però... vedo che alcuni di voi (non tutti, ma non importa) si ricordano ancora queste informazioni! Ottimo!
Comunque Ariosto, dopo aver anticipato temi, tempo e luogo in cui sarà ambientato il suo poema, rivela nella seconda ottava che racconterà qualcosa su Orlando mai detto prima.
Quale sarà questa novità che sta per annunciare?
Questa è una domanda facile prof! Parlerà di Orlando che impazzisce per amore.

Ma certo, bravi! La cosa mai detta prima sul prode Orlando è proprio la PAZZIA.
Infatti, proprio come si può intuire dal titolo, Orlando diventa furioso, cioè pazzo, a causa del suo amore non ricambiato per la musulmana Angelica.
Cominciando a mostrare quell'IRONIA che manterrà per tutto il poema, Ariosto presenta poi una invocazione molto singolare rispetto a quelle classiche, ossia spera che la sua amata - trattasi di una donna di nome Alessandra Benucci che sposò pure in gran segreto perché già coniugata - gli permetta di concludere il poema senza farlo impazzire prima di arrivare a vederne la fine.
Forte no? Non una invocazione alle muse, ma la speranza che la sua amata lo lasci finire e non lo distolga dall'impegno preso. Quasi una contro-invocazione, una musa/antimusa, insomma una donna reale che gli fa soffrire le pene d'amore, contrapposta alla divina Musa Calliope protettrice della poesia epica che addirittura sembrava narrasse lei stessa le imprese raccontate da Omero!
Del resto, un po' come avevate anticipato voi, rispetto al mondo greco son cambiate tante cose: l'avvento del cristianesimo ha sicuramente cambiato lo scenario religioso, ma non ci si rivolge ad un santo o ad un'altra figura della cristianità perché siamo in pieno Umanesimo/Rinascimento, quindi sappiamo già che va affermandosi da parte dell'uomo la fiducia nelle proprie capacità, senza dover per forza considerare indispensabile il sostegno divino e senza quella centralità della visione cattolica che ha contraddistinto l'intero periodo medievale.
Comunque questo Ariosto si presenta subito estremamente innovativo, non trovate?
E vedrete come si manterrà tale anche durante la lettura delle successive ottave!

Alessandra Benucci lo faceva diventare pazzo d'amore 
ed era pure una donna sposata!

Adesso proviamo a riflettere insieme.
E voi? Cos'è che vi distoglie dai doveri e che vi confonde mentre state svolgendo un'attività che richiederebbe invece impegno e concentrazione?
Parlatene in un quick write scrivendo di getto per almeno 15 minuti di seguito. 
A me confonde il cellulare: quando sento la suoneria annunciare un messaggio in arrivo, non posso fare a  meno di guardare. Mi dico che saranno solo pochi minuti, ma poi rimango a chattare per un sacco di tempo e rimango indietro con quello che dovevo fare.
Anche a me confonde il cellulare, però soprattutto per pensare a quale video fare su Tik Tok. Mentre studio, ad esempio, mi vengono in mente scenette e balletti e questa cosa mi confonde parecchio.
A me fa perdere la concentrazione la mia nonna. Mi racconta sempre di quando andava a scuola lei,a piedi, con la neve e il freddo. Uffa! Come posso dimenticarlo! Lo dice tutti i pomeriggi!
Anche a me confondono le chiacchiere di mia sorella più piccola. Mi racconta sempre la storia di una principessa che le hanno letto a scuola all'inizio dell'anno. Ma che vuoi che me ne importi!
Da poco ho una fidanzata e tutto il pomeriggio sto con gli occhi sul cellulare per vedere se mi scrive. Se lo fa, mi confondo a leggere i suoi messaggi, se non lo fa mi distraggo pensando a quello che sta facendo. Insomma, lei mi confonde in ogni caso!
Io se entro su Instagram non ne esco più: sono curiosissima di vedere le storie di tutti. E le ore  intanto passano...
Io invece sono distratta dal sole: se studio e dalla finestra vedo che fuori c'è un bel sole, voglio uscire, penso a come si starebbe bene al parchino all'aria aperta e perdo del tutto la concentrazione.

Veramente interessante! :-)
E adesso andiamo avanti nella lettura.
Dopo la presentazione della tematica e la particolarissima invocazione, Ariosto torna serio ed inserisce una dedica alla famiglia degli Estensi che lo ospitano presso la corte di Ferrara: spera infatti che il Cardinale IPPOLITO D'ESTE lo ascolti volentieri e che gli presti attenzione, distogliendo un po' i suoi pensieri dalle preoccupazioni. Ariosto dice che questa è poca cosa rispetto a quanto dovrebbe offrirgli, ma ribadisce anche che questo suo poema rappresenta il massimo che lui può fare per ricompensare il Cardinale della sua magnanimità.
In apparenza questa dedica potrebbe farlo apparire come un cortigiano ruffiano ed un adulatore, ma Ariosto, nel corso di tutta la sua vita, si comportò in modo esattamente contrario ed ebbe nei confronti dell'adulazione un sentimento di vera e propria repulsione.
La corte di Ferrara descritta nei suoi testi, primi tra tutti le Satire, appare come piena di cortigiani che cercano di ingraziarsi i potenti con ogni mezzo e lui condannerà sempre certi comportamenti e considererà l'adulazione un fatto grave e meschino.

Quando nel poema un personaggio chiamato Astolfo, in sella al suo cavallo alato di nome Ippogrifo, finirà nientemeno che sulla Luna, troverà degli oggetti simbolici che rappresentano tutte le brutture dei comportamenti adulatori tenuti dagli uomini sulla Terra.
Qualche esempio?
- ami d'oro e d'argento che simboleggiano i doni che gli uomini fanno ai sovrani con la speranza di farli abboccare per ricevere una ricompensa,
- trappole nascoste nelle ghirlande a rappresentare le lusinghe false ed insidiose,
- cicale scoppiate per il loro vano canto che simboleggiano i versi scritti dai poeti che vogliono inutilmente ingraziarsi il ricco di turno.
Perchè Ariosto ha scelto proprio questi oggetti? 
Te ne viene in mente qualcun altro da inserire in questa carrellata?
Gli ami da pesca servono per far abboccare i pesci. Si infilza il verme, si finge di voler sfamare i pesci per fare un favore, invece ce li peschiamo e ce li mangiamo noi!
Anche le trappole: in quelle per topi, per esempio, si mette il formaggio per far avvicinare con l'inganno l'animale, fingendo di volergli fare del bene, e poi si cattura e lo si lascia morire.
Gli insetti scoppiati.. boh... magari prof rappresentano quei ruffiani che fanno tanti elogi, così tanti e così tanti e così tanti, che alla fine scoppiano loro stessi per tutte le cose false che dicono.
Secondo me, prof, nella Luna potrebbero esserci anche altri oggetti come simbolo degli arruffianamenti. Ad esempio, quei fiori che si usano a Carnevale, che sembrano profumati e poi , se li tocchi, spruzzano inchiostro. Falsi come quelli che fanno i complimenti per un secondo fine!


Sei d'accordo con ciò che pensa Ariosto degli adulatori? Cosa pensi delle persone che cercano di accaparrarsi le simpatie altrui simulando sentimenti che non provano?
Esattamente come hai fatto prima, spiegalo per scritto in un altro quick write.
Leggi queste due frasi. Che cosa significano secondo te? Sei d'accordo? Discutiamone a voce.



Prof, i ruffiani sono insopportabili. La mia sorellina finge sempre di essere tanto brava, invece fa più confusione di me! Però è sempre sdolcinata e i miei genitori le credono ciecamente. E danno la colpa di tutto a me!
Poi quelli che coi prof cercano di essere gentili per avere voti più alti non li sopporto. E ce ne sono, eh!
Lo scorso anno sa che ci siamo messi tutti d'accordo per fare i complimenti alla prof di sport perché volevamo fare calcio e non ginnastica in palestra? Tutti le dicevamo: Che bella che è con questa tuta! Come le sta bene il nuovo taglio di capelli! Una volta ci è andata bene. Poi abbiamo provato a rifarlo, ma non ha funzionato più!

La prima frase vuol dire che all'adulatore tu stai antipatico, anche perché spesso è invidioso di tutti perché vuole passare bene solo lui, però ti segue lo stesso perché vuole spiare tutte le tue mosse e poi poterti fregare al momento opportuno. Che rabbia che mi fanno le persone così!
La seconda vuol dire che non conviene fidarsi dei ruffiani, tanto non vogliono bene a nessuno, solo a loro stessi. E anche chi li vorrebbe assumere al lavoro, ad esempio, dovrebbe stare attento perché pensano solo per sé e non sono dei buoni lavoratori.

Di nuovo molto interessanti le vostre riflessioni, bravi!
A questo punto possiamo addentrarci dentro il poema, no? Siete pronti?
Vi ho già anticipato che l'opera comincia con la fuga di Angelica, una donna bellissima che ha fatto perdere la testa praticamente a tutti gli uomini che ha incontrato.
Vedi l'importanza delle donne secondo Ariosto?
Angelica fa impazzire tutti, perfino l'integerrimo Orlando.
Alessandra Benucci fa impazzire lui stesso...
Ecco perchè la parola "donne" si trova ad inizio poema!!
Però eseguiamo un'ultima attività prima di cominciare la lettura.
Rispondi a questa sollecitazione: come immagini che sia Angelica fisicamente? Come saranno i suoi lineamenti? Fanne una descrizione e, se vuoi, anche un suo disegno. 
Wow prof!! Dev'essere stata davvero una sventola! Io ho già in mente come descriverla e come disegnarla...
Anch'io! Mi farò ispirare da una bella ragazza che ho in mente e che secondo me le somiglia.

Work in progress... e intanto il primo disegno è già arrivato. A farlo è stato un alunno cinese che, seppur ancora non in grado di comprendere a pieno la lingua italiana, ha ascoltato la lezione con sguardo molto interessato ed ha immaginato a suo modo questa  splendida principessa proveniente dall'Oriente un po' come lui


Altri disegni stanno arrivando...





E adesso, andiamo a conoscerla "di persona", stando ben attenti a non farci irretire dalla sua bellezza e a non nutrire false speranze: Angelica nel poema il suo uomo ideale lo troverà e se lo sposerà pure, quindi mettiamoci tutti l'anima in pace sin da adesso!
Buona lettura a noi!

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