venerdì 18 marzo 2016

Odissea un po'... ridanciana

ODISSEA UN PO'... RIDANCIANA

Dopo aver presentato l'Odissea in modo "serio ed ufficiale", la prof stimola gli alunni a ricercare l'intento comico contenuto in ogni vignetta e invita i ragazzi ad esporre, prima verbalmente poi per scritto, le metafore contenute e i riferimenti agli episodi e ai personaggi letti.


 
 
Ritorniamo seri!
In omaggio al grande scrittore e saggista morto qualche settimana fa, Umberto Eco, leggiamo un suo commento sul poema e rintracciamo riferimenti precisi di episodi, notizie sull'autore e sulle opere precedenti dello stesso finora studiate. Le riflessioni, così come prima avvenuto, dovranno essere sia orali che formulate per scritto.
 
A me personalmente il libro piace. La storia è bella, appassionante, piena di avventure. C'è quel tanto di amore che basta, la fedeltà coniugale e le scappatelle adulterine...Ci sono colpi di scena, giganti monocoli, cannibali, e persino un po' di droga...Le scene finali sono della migliore tradizione western, la scazzottatura è robusta, la scena dell'arco è tenuta da maestro sul filo della suspense. Che dire? Si legge di un fiato, meglio del primo libro dello stesso autore, troppo statico...In questo secondo libro, invece, tutto marcia a meraviglia...E poi il montaggio, il gioco dei flash back, le storie ad incastro... insomma, alta scuola, questo Omero è veramente molto bravo. Troppo bravo direi...Mi chiedo se sia tutta farina del suo sacco. Anzitutto l'autore non si trova più. Chi lo aveva conosciuto dice che ...è orbo come una talpa, non segue il manoscritto e dava persino l'impressione di non conoscerlo bene. Citava a memoria, non era sicuro di avere scritto proprio così. Lo aveva scritto proprio lui o era un prestanome?
                                             tratto da "Diario minimo" di U. Eco
 
 

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