- Prof, ma quest'anno come faremo per farci un'idea della scuola superiore da scegliere? Io non so proprio che pesci pigliare!
- Io un'idea ce l'ho, ma vorrei guardarmi un po' intorno come ha fatto mia sorella due anni fa: è andata nelle scuole, ha visitato i laboratori, parlato con i ragazzi, gli insegnanti... C'ero anch'io ad accompagnarla ed eravamo tanti, tutti insieme. Quest'anno non sarà possibile di sicuro.
- Ma gli Open Day degli istituti superiori non ci saranno più? E le informazioni sulle scuole come riusciremo ad averle?
Avete ragione, ragazzi, ad avere dubbi su una scelta così importante per il vostro futuro. Dubbi leciti e legittimi sempre, figuriamoci adesso, in questo momento di pandemia che stiamo vivendo.
Esternatele pure le vostre perplessità e fatelo liberamente. Però vi dico subito che e a molte delle vostre domande non so rispondere. E intendo a quelle di natura organizzativa che riguarderanno le intenzioni delle singole scuole: non so come verranno organizzati gli incontri informativi e non so se o come verranno gestite le eventuali possibilità di interazione in modalità digitale, visto anche il complicatissimo momento che gli istituti superiori stanno vivendo, causa progressivo aumento dei contagi nelle classi e situazione epidemiologica da provare faticosamente a tenere sotto controllo.
Ma vi dico, in tutta sincerità, la cosa di cui sono certa: Covid o no, voi avete tutto il diritto di seguire un vostro personale percorso di orientamento alla scelta responsabile, esattamente come avvenuto negli anni passati. Rendervi consapevoli di quali sono le vostre inclinazioni, i vostri talenti ed interessi, richiede un lavoro preliminare su di sé che nessun referente per l'orientamento che vi accoglierà in un laboratorio sarà in grado di assicurarvi: la conoscenza di sé e delle proprie potenzialità la farete voi stessi, la dovete fare voi stessi. E potete essere certi che gli insegnanti saranno con voi per aiutarvi in questo lavoro che vi aspetta. Sempre accanto a voi, pronti a guidarvi, consigliarvi e motivarvi. Anzi, vi dirò di più: in barba a tutte le paturnie che, immancabilmente, ci sta procurando il virus, il nostro percorso di orientamento personale lo anticiperemo pure! E lo cominceremo a partire dalla prossima settimana, svolgendo delle attività mirate ed in linea con la programmazione linguistico-letteraria che stiamo affrontando. Ci ritroveremo in questo modo a consultare siti web, Piani dell'offerta formativa e tabelle con suddivisioni orarie delle discipline più preparati e consapevoli, sicuri di avercela messa tutta per arrivare alla nostra scelta in maniera più responsabile e serena possibile.
Qui la prima fase del percorso di orientamento che seguiremo:
Lettura del brano dell'antologia tratto dal romanzo di Paolo Giordano La solitudine dei numeri primi.
Dopo aver riflettuto insieme sui temi che emergono e sul messaggio dell'autore, ci soffermeremo sull'argomento di fondo del brano, ovvero il fatto che il protagonista Mattia si stia trovando ad affrontare un momento fondamentale della sua crescita formativa che ogni giovane vive, ossia una decisione, in ambito scolastico, che influenzerà il resto della sua esistenza. Decisione, quindi, paragonabile a quanto i ragazzi si appresteranno ad affrontare.
Partiremo dalla parola SCELTA e dal verbo SCEGLIERE, analizzandone la radice etimologica e dalla definizione ripresa dal dizionario digitale: "individuare tra più cose quelle che, in base ad un confronto fondato su valutazioni oggettive e soggettive, appaia più rispondente allo scopo o più adatta alle circostanze"
Metteremo su carta, anche con l'aiuto di organizzatori grafici, le nostre annotazioni sulle valutazioni oggettive e su quelle soggettive che influiranno sulla nostra scelta e le condivideremo in contesto dialogico e costruttivo.
Scriveremo e rifletteremo, in modalità quick write, sulle occasioni in cui ci siamo trovati a dover effettuare delle scelte, a partire anche da semplici situazioni quotidiane (acquisti, uscite di gruppo, discipline o attività extrascolastiche...), e discuteremo insieme le modalità che abbiamo attuato ed i sentimenti provati in simili contesti.
Rifletteremo anche sulle varie situazioni della vita in cui veniamo posti di fronte ad un bivio, con riferimento alle occasioni più disparate, e su quali modalità di intervento potrebbero aiutarci a compiere le nostre scelte in simili contesti.
Sul brano letto si parla anche di talenti e passioni (nel caso del protagonista de La solitudine dei numeri primi la passione è rappresentata proprio dai numeri), così che i ragazzi saranno invitati, sia in modalità orale che scritta, a cominciare a riflettere su quali siano le loro passioni e le loro preferenze in ambito scolastico, sociale e sportivo (tematica su cui verranno comunque svolti ulteriori focus di approfondimento successivi).
Passeremo poi ad una fase successiva più orientata ad una conoscenza di sé, ad un contatto con il proprio io, condizione indispensabile per non lasciarsi troppo condizionare da influenze esterne ed arrivare ad acquisire adeguata consapevolezza su desideri, potenzialità e inclinazioni personali.
Cominceremo con una attività grafico-scritta sull'osservazione di se stessi e sul riconoscimento di quello che ci differenzia dagli altri, tratta dall'inserto Competenze in azione del libro Giovani scrittori
Proseguiremo, sulla stessa linea, concentrandoci su testi letterari che presentano famosi "autoritratti letterari", ovvero dei testi in prosa e in poesia in cui celebri poeti o personaggi del passato presentano ai lettori il loro aspetto fisico-caratteriale, rivelando diversi tratti delle loro personalità, e concluderemo producendo dei ricalchi, ossia cercando di imitare ciò che hanno descritto gli autori letti seguendo le impostazioni di scrittura dei loro testi, scegliendo tra una presentazione di sé da produrre in prosa e una da produrre, invece, in poesia. Per aiutare i ragazzi ad ampliare il patrimonio lessicale e ad individuare espressioni consone e confacenti agli scritti da elaborare, sono stati utilizzati degli input e delle schede di lessico contenute nel testo
Raccontarsi.
Gli autoritratti letterari famosi, in prosa e in poesia, su cui i ragazzi si accingeranno a lavorare saranno i seguenti:
Autoritratto di Francesco
Petrarca (poeta vissuto nel 1300): Forse ti piacerà sapere che uomo
fui: sono stato uno della vostra specie, un pover’uomo mortale, di classe
sociale né elevata né bassa; di temperamento per natura né malvagio né senza
scrupoli, se non fosse stato guastato dal contatto abituale con esempi
contagiosi. Da giovane m’era toccato un corpo non molto forte, ma assai agile.
Non mi vanto di aver avuto una grande bellezza, ma in gioventù potevo piacere:
di colore vivo tra bianco e bruno, occhi vivaci e per lungo tempo di una
grandissima acutezza, che contro ogni aspettativa mi tradì passati i sessanta,
in modo da costringermi a ricorrere con riluttanza all’aiuto delle lenti. Ho
avuto sempre un grande disprezzo del denaro; non perché non mi piacesse essere
ricco, ma perché detestavo le preoccupazioni e le seccature che sono compagne
inseparabili dell’essere ricchi. Non ebbi la possibilità di lauti banchetti, ma
pranzare con gli amici mi è sempre piaciuto, tanto che nulla mi è stato più
gradito che averli come commensali, e mai di mia volontà ho mangiato senza
compagnia.
Autoritratto di Montesquieu (filosofo
vissuto tra 1600 e 1700): Io non ho
mai sofferto di cattivo umore, e ancor meno di tedio. La mia complessione
naturale è così felicemente organizzata chi sono colpito piuttosto vivacemente
da tutti gli oggetti che mi danno piacere, ma non abbastanza da farmi soffrire.
Mi sveglio la mattina con una gioia segreta; vedo la luce con una specie di
rapimento. Per il resto del giorno sono contento. Passo la notte senza
svegliarmi; e la sera, quando vado a letto, una specie di stordimento mi impedisce
di fare delle riflessioni. Non ho mai visto scorrere delle lacrime senza
esserne intenerito. Perdono facilmente perché non so odiare. Mi sembra che l’odio
sia doloroso. Quando qualcuno ha voluto riconciliarsi con me, ho sentito la mia
vanità solleticata, e ho cessato di guardare come nemico un uomo che mi rendeva
possibile di avere una buona opinione di me stesso.
Autoritratto di Vittorio Alfieri (poeta
e scrittore vissuto nel 1700) Sublime specchio di veraci detti,
mostrami in corpo e in anima qual sono:
capelli, or radi in fronte, e rossi pretti;
lunga statura, e capo a terra prono;
sottil persona in su due stinchi schietti;
bianca pelle, occhi azzurri, aspetto buono;
giusto naso, bel labro, e denti eletti;
pallido in volto, più che un re sul trono:
or duro, acerbo, ora pieghevol, mite;
irato sempre, e non maligno mai:
la mente e il cor meco in perpetua lite:
per lo più mesto, e talor lieto assai,
or stimandomi Achille, ed or Tersite:
uom, se' tu grade, o vil? Muori, e saprai.
Autoritratto di Ugo Foscolo (poeta
vissuto tra 1700 e 1800)
Solcata ho fronte, occhi incavati intenti,
crin fulvo, emunte guance, ardito aspetto,
labbro tumido acceso, e tersi denti,
capo chino, bel collo, e largo petto;
giuste membra; vestir semplice eletto;
ratti i passi, i pensier, gli atti, gli accenti;
sobrio, umano, leal, prodigo, schietto;
avverso al mondo, avversi a me gli eventi:
talor di lingua, e spesso di man prode;
mesto i più giorni e solo, ognor pensoso,
pronto, iracondo, inquieto, tenace:
di vizi ricco e di virtù, do lode
alla ragion, ma corro ove al cor piace:
morte sol mi darà fama e riposo.
Autoritratto di Alessandro
Manzoni (poeta vissuto nel 1800)
Capel bruno, alta fronte: occhio loquace,
naso non grande e non soverchio umile,
tonda la gota e di color vivace,
stretto labbro e vermiglio,
e bocca esile: lingua or spedita or tarda,
e non mai vile, che il ver favella apertamente, o tace.
Giovin d'anni e di senno; non audace,
duro di modi, ma di cor gentile.
La gloria amo e le selve e il biondo iddio:
spregio, non odio mai,
m'attristo spesso:
buono al buon, buono al tristo, a me sol rio.
A l'ira presto, e più presto al perdono;
poco noto ad altrui, poco a me stesso:
gli uomini e gli anni mi diran chi sono.
Qui un po' di riflessione sugli autoritratti pittorici più famosi dell'arte:
La pittrice messicana Frida Kahlo e il pittore olandese Vincent Van Gogh
Autoritratti dei pittori Michelangelo Buonarroti e Piero della Francesca,
entrambi legati alla nostra città, inseriti all'interno di loro celebri opere
(rispettivamente Giudizio Universale e la Resurrezione)
celebri autoritratti di Leonardo da Vinci e
di Maurits Cornelis Escher, grafico ed incisore olandese
Sempre in tema di conoscenza di sé e autoconsapevolezza personale, il percorso continua leggendo brani ed eseguendo relative attività inserite nel testo Non mi vedo, appositamente finalizzato alla pratica delle competenze orientative.
Queste alcune esercitazioni che verranno assegnate, precedute da letture scelte, e che si allineano con le attività svolte in precedenza:
tabella per scrivere difetti, carenze, qualità
riferendosi ad aspetto fisico, a caratteristiche psicologiche e morali
immagine che aiuta ad individuare e
ad annotare le caratteristiche che ci rendono unici
ancora una attività di riflessione
in ottica orientativa ben esplicitata nel titolo
e che verrà meglio approfondita negli step successivi del percorso
I ragazzi concluderanno il primo step del percorso in modalità ludiforme, provando a disegnare i loro ritratti, cercando di enfatizzare i lineamenti e giocando a creare le loro personali "caricature", elaborate per scritto, in modo grafico (per chi ne ha le capacità) e attraverso app/filtri su cellulare finalizzate a deformare i tratti del viso.
Il testo preso a riferimento è il seguente, autoprodotto nel corso delle settimane di lockdown da Alessandro Vagnoni, poliedrico artista marchigiano.
Al suo interno un mio simpatico autoritratto caricaturale disegnato da Vagnoni.
Ultimissima richiesta assegnata ai ragazzi: compilazione di una scheda, in ottica metacognitiva, con checklist da completare riferita a gradimento delle attività e cose nuove apprese nel corso del progetto. Pandemia o no, i ragazzi hanno diritto ad essere supportati nelle loro scelte importanti e di avere modo di riflettere su stessi. Il futuro apparirà loro meno pieno di incognite e più alla portata dei loro sogni. O almeno, noi docenti ci proviamo ad infondere sicurezza e motivazione. Sperando che la natura abbia voglia di assecondare le nostre buone intenzioni.
Bibliografia di riferimento:
Balestra-Birghesio-Menzio-Tiziano, Grammantologia. Libro di italiano, Petrini
Corti-Canobbio-Franzini-Rossato-Morosinotto, Inserto Competenze in azione di Giovani Scrittori, Garzanti Scuola
Forello-Bianchi, Laboratorio di autobiografia, Erickson
Menegazzo-Rabitti, Raccontarsi, Petrini
Batini-Giusti, Non mi vedo, Loescher
Vagnoni, Asintomatici. Ritratti caricaturali.
Un po' di lavori dei ragazzi. Foto di passioni ed interessi...
Sagoma con i propri punti di forza...
Autoritratto poetico...
e caricature...
Wow! Sono "felicemente invidiosa" della tua linearità.
RispondiEliminaGrazie. Da imitare, lodare e ammirare... sémini semi...
Grazie infinite
RispondiEliminaLeggerti, confrontarmi anche solo idealmente... mi ispira. Grazie
RispondiEliminati ringrazio
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