mercoledì 18 dicembre 2019

Tutti nel palazzo incantato di Atlante


Nel libro di Italo Calvino si leggono queste parole che, meglio di qualsiasi altre, spiegano il posto che ha il palazzo di Atlante all'interno del poema:
"L'Orlando Furioso è un labirinto nel quale si aprono tanti labirinti. Nel cuore del poema c'è un trabocchetto, una specie di vortice che inghiotte ad uno ad uno i principali personaggi: il palazzo incantato del mago Atlante"

Come abbiamo avuto modo di vedere durante la conoscenza di Bradamante, il mago Atlante cerca in ogni modo di proteggere Ruggero, suo figlio adottivo e, a tal fine, costruisce addirittura due palazzi: il primo è d'acciaio, ma verrà presto distrutto da Bradamante, mentre il secondo, quello più famoso e un po' più longevo, fatto di marmo e con un gigantesco portone d'oro, è ancora più ingannevole rispetto a quello edificato per primo: al suo interno, infatti, ognuno vede l'oggetto dei suoi desideri, lo insegue, ma sarà destinato a non acciuffarlo mai, perché si tratta solo di illusioni e apparizioni effimere.


Ruggero ci finisce dentro perché gli sembra di vedere al suo interno Bradamante, Orlando entra per cercare Angelica, ma si aggirano nel palazzo anche molti altri personaggi del poema - come Rinaldo, Ferrau e Sacripante - tutti, appunto, alla ricerca di qualcosa che puntualmente non riescono a raggiungere. Anche Astolfo entrerà nel palazzo ma, grazie al suo corno magico, riuscirà a demolirlo.
Calvino dà ancora questa definizione del palazzo:
"La giostra delle illusioni è il palazzo, è il poema, è tutto il mondo"
Che cosa vorrà indicare con questa sua definizione?




Dalla descrizione del palazzo si parla di piani inferiori e superiori, scale, letti d'oro e di seta, pareti nascoste dalle tende e cibo in abbondanza per tutti coloro che rimangono chiusi dentro.

Prova a fare un disegno del palazzo di Atlante. Come lo immagini?

Se tu dovessi entrarci dentro, cosa rincorreresti? 
Qual è il desiderio che vorresti veder realizzato e che potrebbe ingannarti tanto da indurti a varcare il portone dorato?





lunedì 16 dicembre 2019

Se "donne" è la prima parola del poema, un motivo ci sarà!


Ma come prof? Nell'antologia non ci sono più episodi dell'Orlando Furioso? E adesso?
Adesso ne leggeremo altri, facendo riferimento ad un bellissimo libro intitolato "Orlando Furioso di Ludovico Ariosto raccontato da Italo Calvino".


Calvino, che come abbiamo visto fin dalla prima lezione, è stato uno dei più attivi fan del poema, e 
scrive questo libro per aiutarci ad interpretare quello stupefacente mondo fantasioso creato da Ariosto facendo puntuale riferimento al testo originale, pertanto non mancheranno parafrasi e momenti di riflessione, esattamente come abbiamo fatto finora seguendo i passi inseriti nell'antologia. 
Perché rimanere ancorati unicamente al libro di testo quando un argomento lo vogliamo approfondire? Proseguiamo con altre modalità, no? Beh... ad un certo punto dovremo interromperci, purtroppo tutto l'anno scolastico all'Orlando Furioso non potremmo dedicarlo, anche se non vi nascondo che mi piacerebbe un sacco... ma non è ancora arrivato il momento di lasciarlo e godiamoci altri episodi e altri personaggi che ci aiuteranno anche ad effettuare connessioni con il piano di lavoro di ambito letterario-testuale che affronteremo nei prossimi mesi.

A proposito di personaggi, prof!
Sa che abbiamo creato una specie di fan club di Angelica?
A noi questa ragazza che fa innamorare di sé tutti i più grandi cavalieri di religioni diverse e non ne sceglie neanche uno ci è piaciuta un sacco!
Sceglie Medoro, un soldato semplice, perché a lei della ricchezza non importava nulla.
E' così che si fa! Brava!
Allora abbiamo creato questo slogan e scritto tutte le cose che ha fatto che ci sono piaciute, ad esempio andare via con Medoro, certo, ma anche curarlo con le erbe, oppure saper cavalcare molto bene, saper cogliere le occasioni e perfino regalare il braccialetto prezioso donatole da Orlando al pastore che l'aveva aiutata.
Ah, le femmine... ma quello è stato un gesto maleducato! Non si danno via i regali, si tengono!
Ma smettila, Angelica ai maschi ha dato una lezione che ricorderanno per sempre! Ha fatto bene! Dovremmo tutte imparare da lei!


Eh, effettivamente Angelica ha dato ad Orlando una bella lezione. Avete visto come l'ha ridotto, no? Ed ha saputo far volgere la sorte dalla sua parte in diverse occasioni, non c'è ombra di dubbio. Quindi fate bene ad ammirarla. Anche a me piace un sacco! Avrei quasi voluto chiamare una delle mie figlie con questo nome, figuriamoci! Quindi anch'io potrei benissimo far parte del vostro club. 
Però... beh... non avete conosciuto un'altra donna che, in quanto a personalità non ha nulla da invidiare ad Angelica, dico la verità. Anzi, costei è una figura molto potente e, a onor del vero, fa un figurone, pure più della nostra principessa del Catai che ci è piaciuta tanto.
Forse avete già immaginato a chi mi riferisco, anche perché di donne ne abbiamo viste praticamente solo due: una è la vostra beniamina, mentre l'altra è fugacemente comparsa nel primo canto per arrecare una umiliazione ad un cavaliere che....
Bradamante prof! E' stata fortissima anche lei!
Eh, ragazzi, Bradamante è una donna dalle mille qualità e tra breve ve la farò conoscere meglio.
Del resto, Ariosto era  perfettamente consapevole che le donne avessero qualità eccelse e che fossero, per tanti versi, più forti - specie emotivamente parlando - degli uomini.
Poi nel poema abbiamo detto fin da subito che esse assumono un ruolo cruciale, vero?
Ricordate le parole iniziali del Proemio: "Le donne, i cavalier, l'arme, gli amori..."?
Se Ariosto utilizza come prima parola del poema "le donne", vuol dire che loro nell'Orlando Furioso avranno un ruolo di primo piano, no?
E Bradamante è sicuramente una di queste. Conosciamola subito.


Bradamante, sorella di Rinaldo e cugina di Orlando, è una paladina cristiana destinata a sposare Ruggiero, musulmano che poi, per amor suo, si convertirà al cristianesimo e che, sposandosi con lei, darà origine alla casata degli Estensi.
Possiede doti di grande guerriera, ma anche un'ammirevole sensibilità amorosa.
Compie molte imprese importanti nel poema e adesso ne vedremo alcune:
- si batte con Sacripante e lo sconfigge umiliandolo nelle modalità che già conosci;


- si batte e sconfigge anche molti altri cavalieri valorosi, come Pinabello e il temutissimo Rodomonte;



- dalla fata Melissa - figura magica che aiuta i cristiani - viene a sapere che il suo destino la legherà agli Estensi. La fata si mette in contatto con lo spirito di Mago Merlino e le mostra i personaggi passati e futuri più importanti, non solo per gli Estensi, ma anche per l’Italia (tra questi ci sono anche Ippolito e Alfonso d’Este);


- la fata Melissa le insegna come liberare Ruggiero che si trova prigioniero nel castello incantato di Atlante. Bradamante, grazie ad un anello magico, riesce a rompere l’incantesimo e a liberare Ruggiero, ma l’uomo scompare perché portato via dall’Ippogrifo, ammaestrato dallo stesso mago. Atlante aveva allevato Ruggiero e, prevedendo il futuro, non voleva che avvenisse il matrimonio tra suo figlio adottivo e Bradamante, perché sette anni dopo la loro unione sapeva che Ruggero sarebbe morto, pertanto cercherà di impedire le nozze in ogni modo;


- la fata Melissa rivela a Bradamante che Ruggero si trova prigioniero nell'isola della maga Alcina, così la tenace paladina si impegna di nuovo a liberarlo, ma l’uomo viene imprigionato di nuovo in un altro castello, sempre creato dalla magia di Atlante. 


Bradamante riuscirà a salvarlo anche questa volta, ma Ruggiero le sfugge di nuovo e finirà insieme ad una certa Marfisa, che lo aveva trovato ferito e vorrebbe sposarlo dopo averlo curato e riportato in salute. Anche Marfisa viene raggiunta da Bradamante, tra le due avverrà anche uno scontro, però si scopre non poter essere possibile l’amore tra Ruggiero e Marfisa, in quanto costei si rivela essere la gemella di Ruggiero, separata dal fratello perché da piccolissima viene rapita dagli Arabi e portata a vivere in un luogo lontano.



Bradamante può finalmente avere Ruggiero tutto per sé e, dopo molte peripezie e dopo la conversione dell’uomo al cristianesimo (si convertirà alla nuova religione anche la musulmana Marfisa), tra i due si celebrerà il matrimonio da cui discenderà la famiglia degli Estensi. 
Anche se Ruggero, come previsto da Atlante, morirà sette anni dopo le nozze, nascerà dai due coniugi un figlio che darà origine alla famiglia d’Este.


Quindi? Che ne dite di questa donna guerriera che lotta così tanto e senza paura per coronare il suo sogno d'amore?
Ma è fortissima prof! Più coraggiosa di Angelica! E anche meglio del suo innamorato. Ma Ruggero finiva sempre vittima di un incantesimo? Se non avesse avuto lei che lo salvava in ogni occasione, chissà come sarebbe finito!
Secondo me è più Bradamante motivo di orgoglio degli Estensi che non Ruggero!
Credo che abbiate ragione. E la pensate esattamente come l'autrice di questo articolo.
Leggiamolo insieme al link sottostante

Non Angelica, ma Bradamante...

Sapete che qualche giorno fa è venuto ad Arezzo l'illustratore di un fortunato libro per ragazzi, intitolato "Le amiche che vorresti e dove trovarle", che ha disegnato a suo modo Bradamante?
Ecco come lui se l'è immaginata. La donna rappresentata ricorda molto le figure di Piero della Francesca, il nostro famosissimo artista di Sansepolcro, vedete?
E, sotto il disegno proiettato alla parete, si trova proprio l'illustratore, Fabian Negrin, che viene intervistato da degli studenti del liceo classico di Arezzo.



Il libro, illustrato da Negrin, contiene la parte testuale scritta da Beatrice Masini e questa autrice interpreta Bradamante come una guerriera corazzata di conchiglie, inserita suo malgrado in una storia piena di persone folli e colpi di scena. Avrebbe preferito una vita più tranquilla? Chissà...

Insomma, questa Bradamante è una donna davvero speciale: tenera in amore e valorosa in battaglia. Completa, non trovate?


Vero prof! Si merita un fan club anche lei!
E, nonostante una parte della classe rimanga fedele alla bella Angelica, un'altra parte inizia ad organizzarsi per metter in piedi un nuovo fan club.
Effettivamente... con l'Orlando Furioso generare facile entusiasmo è un gioco da ragazzi!



Svolgiamo quindi i seguenti lavori:

- create una tabella a T con le caratteristiche di Bradamante, elaborate un confronto tra lei e Angelica in base alle azioni che esse hanno svolto, infine provate a raffigurate voi la paladina cristiana - un po' come ha fatto Fabian Negrinn - con un disegno o una immagine creata con la tecnica del collage.

- Scrivete una mail o ad Angelica o a Bradamante, in cui comunicate che si è creato un fan club in loro onore e comunicate i motivi della vostra stima, indicando pure qualche vostro consiglio che potrebbero seguire.

- Immaginate che Angelica e Bradamante si siedano allo stesso tavolo per parlare delle loro avventure. Scrivi alcuni dialoghi che ne uscirebbero. 

- Preparate una intervista doppia in cui Angelica e Bradamante rispondono, rispettivamente, a delle vostre domande. Verrà creata in classe una sorta di drammatizzazione con tanto di minivideo "Angelica VS Bradamante" a mo' di Intervista doppia della trasmissione "Le Iene"

Resto in attesa di pubblicare i vostri scritti, i vostri disegni e pure il vostro video! Anzi... in trepidante attesa.
Non mi resta che augurarvi buon lavoro!

domenica 8 dicembre 2019

Alla ricerca del senno perduto


Prof, ma che combina Orlando quando è pazzo? Ariosto ci ha lasciato con una curiosità incredibile!
Eh, ha fatto apposta! Vedete come siete interessati a conoscere il proseguo della storia? Ariosto ha fatto centro anche con voi, non avevo dubbi!
Beh, Orlando ne ha combinate di tutte, come potete immaginare.
Semina distruzione nei villaggi che incontra, percorre interi tratti a nuoto in mare aperto, sfoga la sua furia in maniera insensata e dissennata... insomma, un vero mostro impazzito, un pericolo pubblico da fermare al più presto!
Inoltre Carlo Magno, che continua a condurre la guerra contro i Mori, ha bisogno di lui nei campi di battaglia e reclama a gran voce il suo ritorno. Insomma, occorre fare in modo che il miglior paladino  dell'esercito cristiano ritrovi prima possibile il senno perduto per amore di una donna che lo ha rifiutato preferendogli un altro. 
Soffermiamoci subito sul senno perduto di Orlando. Pensa a cosa potrebbe far perdere il senno a te. Cosa ti renderebbe pieno di rabbia tanto da, non dico farti impazzire, ma procurarti tanta rabbia da sfociare quasi in furore?


Comunque, tornando alla follia di orlando, un modo per farlo guarire e recuperare la sua ragionevolezza perduta e lo scopriremo a breve.
Andare sulla Luna, prof! 
Ricordo che lo avevamo accennato all'inizio, quando parlavamo della trama generale del poema.
Proprio così! Il senno di Orlando si trova proprio sulla Luna, luogo in cui si raccolgono tutte le cose che si perdono sul pianeta Terra. E a recuperare il cervello di Orlando, racchiuso in un'ampolla con tanto di etichetta identificativa, si reca un cavaliere bizzarro di nome Astolfo in groppa all'Ippogrifo, un fantastico cavallo alato.


Ecco una vignetta che gira su web. 
Astolfo, proprio per andare a recuperare il senno di Orlando, ha largamente battuto nei tempi (seppur nei tempi della finzione) Neil Armstrong, l'astronauta americano considerato a ragion veduta il primo uomo che ha messo piede nella Luna nel corso della famosa missione spaziale avvenuta nel luglio del 1969.
Vedi? Se leggi l'Orlando Furioso sai comprendere con cognizione di causa l'ironia che gira in rete. Ti sembra poco?
Comunque Astolfo, prima di mettere piede sulla Luna, si recherà addirittura in Paradiso e proprio qui San Giovanni Evangelista gli rivela come poter fare per recuperare il senno del cavaliere impazzito, ossia recandosi nel luogo in cui si trova tutto quello che gli umani perdono sulla Terra.
Quindi Astolfo e il suo accompagnatore San Giovanni Evangelista, a cavallo dell'Ippogrifo, volano in direzione... Luna.


Ma come appare la Luna ai due visitatori?
Molto diversa dalle immagini satellitari che oggi conosciamo!
Nell'Orlando Furioso la Luna ha una superficie del tutto liscia, lucida come quella dell'acciaio, ed è grande quasi come la Terra, come se fosse una specie di specchio - appunto - del nostro pianeta. Su di essa si trovano le stesse cose che esistono sulla Terra, quindi monti, fiumi, laghi, pianure, valli, boschi abitati dalle ninfe e perfino città con castelli e case grandissime.

Luna in una immagine odierna

Astolfo non si mette ad esplorare il luogo, non è arrivato per fare il turista e non ha tempo da perdere, ma viene subito accompagnato da San Giovanni in un vallone stretto tra due montagne dove si trova tutto ciò che si perde sulla Terra o per qualche difetto degli uomini o per qualche perdita di tempo o per colpa della Fortuna, del destino.
Molta fama, cioè la considerazione degli uomini, si trova sulla Luna perché il tempo fa dimenticare anche le imprese più gloriose. Ma ci sono anche molte preghiere, molte promesse e tantissime cose che l'uomo neppure sa di aver perso. Invece sono lì, segno che sulla Terra stanno andando scomparendo. Ci sono poi i pianti degli amanti, il tempo che si perde al gioco, l'ozio di coloro che non fanno niente, i progetti che non sono mai stati attuati, i desideri che non sono mai stati realizzati e che ingombrano quasi tutto lo spazio, segno che l'uomo sulla Terra non riesce mai a ottenere ciò che desidera.
Ad un tratto vede una montagna di vesciche gonfie e San Giovanni gli spiega che esse sono le corone degli imperi antichi (Babilonesi, Assiri, Persiani, Greci) che furono famosissimi ma ormai il loro ricordo si è quasi perduto. Poi nota degli ami d'oro e d'argento che sono considerati simboli dell'adulazione, in quanto indicano i doni dei cortigiani che hanno regalato qualcosa ai potenti per farli abboccare e ottenere tornaconti personali, così come altro simbolo dell'adulazione sono i lacci e le cicale scoppiate, anch'essi presenti in abbondanza. Ci sono poi versi, nodi, catene che indicano gli amori sfortunati, artigli d'aquila - ossia l'autorità data dai signori ai loro sottoposti -, i mantici per soffiare sul fuoco che rappresentano le preferenze dei principi per i loro protetti che poi vengono abbandonati. Ma Astolfo vede anche le rovine di castelli, cioè patti disattesi, ladroni rappresentati come serpenti con faccia di donzella, e bocce di vario tipo che simboleggiano i cortigiani trattati male. Poi sente un odore nauseabondo provenire da un fiore (che un tempo era profumatissimo): esso simboleggia il potere temporale dei papi, dato che i pontefici stanno abusando delle donazioni terrene che sono state elargite dalle autorità politiche nel corso dei secoli. Vede anche le bellezze delle donne rappresentante come sostanze che attirano e la pazzia, che però non è presente in grande quantità perché la follia ha ancora sede sulla Terra! Di pazzia ce n'è poca sulla Luna perché ce n'è troppa sulla Terra! Ecco di nuovo l'ironia dell'Ariosto per farci sapere che gli uomini sono quasi tutti folli!
Prof, sembra di percorrere i banconi del supermercato!
Ma quante cose perdono gli uomini sulla Terra?
Eh sì, perdono davvero un sacco di roba! Ma, a proposito di perdite, soffermiamoci a riflettere e scrivere un po'
Se su questo vallone lunare ci fosse uno spazio per radunare tutte le cose che hai perduto tu, cosa vedrebbe Astolfo?

Continuiamo a seguire la perlustrazione di Astolfo. Non dimentichiamoci che non c'è tempo da perdere: bisogna ritrovare il senno di Orlando, altrimenti il paladino,ormai diventato mostro, distruggerà mezzo mondo!
E in effetti al senno di Orlando ci siamo quasi... infatti, ad un tratto, appare ad Astolfo una scena molto particolare: una serie di ampolle al cui interno si trova un liquido molle e poco denso che tende ad evaporare se non si chiude bene il coperchio.
Indovinate cos'è questo liquido molle contenuto dentro le ampolle?
Il cervello delle persone, prof!
Ma fa un po' senso descritto così, bleah...
Esatto, è il cervello umano! E ci saranno poche o tante ampolle secondo voi?
Tantissime!!!
Esatto ancora! Ci sono tantissime ampolle, seppur la quantità di cervello contenuta in esso possa variare: c'è chi ha perso un po' di senno, chi un po' di più e chi lo ha perso del tutto.
Siccome in ogni ampolla è apposta la targhetta con il nome del cervello di appartenenza, quella di Orlando è l'ampolla più grande!
Certo prof. Lui lo ha perduto tutto il suo!
Appunto... ma le sorprese non finiscono qui. Con la consueta ironia, Ariosto ci dice che anche Astolfo vede che nella ampolla che contiene il suo nome di cervello ce n'è un bel po', però ciò che lo meraviglia è il fatto di vedere il senno di tante persone che sulla Terra sembrano tanto assennate e invece qui hanno ampolle molto grandi, segno son pazzerelle pure loro, anche se non sembra!


Ma come fanno le persone a perdere così tanto cervello?
Guarda, Ariosto lo spiega proprio nell'ottava successiva. Chiarisce che molti uomini sulla Terra perdono il senno per amore - come è accaduto a Orlando -, ma anche per cercare onori, soldi,  sperando di ingraziarsi i potenti, per seguire credenze magiche, ricercando gioielli, opere o cercando di inseguire ciò che desiderano. Molti cervelli sono anche di filosofi, astrologi, poeti...
Probabilmente c'era anche quello di Ariosto, vero prof?
Io credo che, almeno in piccola quantità, il suo ce lo avrebbe considerato di certo. Non si nomina solo per modestia, forse. Non trovate?
Parla di poeti infatti. Sicuramente intende anche se stesso.
E poi sul proemio lo dice che Alessandra Benucci potrebbe farlo impazzire da un momento all'altro, quindi anche lui avrà sulla Luna una piccola parte del suo cervello.
A voglia! Anche più di una piccola parte, secondo me. E poi bisogna essere pure mezzi matti per cercare di sposare una donna già sposata.
E allora la tua ex che stava con te quando sapevi che era già fidanzata con R***?
E ci sarà anche un pezzo del mio cervello lassù... che ti devo dire?
State anticipando le riflessioni che avevo intenzione di farvi fare, tanto meglio.
Di nuovo carta e penna e provate a scrivere di getto queste annotazioni che poi, al solito, condivideremo.
Sicuramente Astolfo troverebbe anche un po' del tuo cervello. Tanto o poco diccelo tu. Per quale motivo il tuo senno si trova lì? Cos'è che te lo ha fatto perdere?

Dopo aver individuato il senno di Orlando e aver dato un'occhiata ad altre targhette identificative per pura curiosità, Astolfo ottiene da San Giovanni il permesso di prendere l'ampolla e riportarla sulla Terra. Cosa ci dovrà fare? Una cosa per nulla semplice: farla avvicinare al volto di Orlando, di modo che egli possa aspirare l'umore che proviene dal suo senno molle, farlo penetrare in tutto il corpo e tornare così a rinsavire completamente. Ma vi anticipo che la cosa andrà in porto: Orlando, seppur con grande fatica, verrà trattenuto a forza per aspirare il suo senno e tornerà del tutto sano e integerrimo come era prima!


Sembra una pratica strana - ed effettivamente lo è - ma Astolfo stesso ne ha dimostrazione al momento: si avvicina infatti all'ampolla che contiene il suo senno, la annusa e sembra che il cervello torni subito al suo luogo naturale. Ariosto ci anticipa che in effetti Astolfo tornerà saggio per lungo tempo, anche se ad un certo punto della sua vita commise di nuovo molti errori.

Dopo aver letto il canto, sbizzarriamoci in una produzione scritta strutturata, ma anche in qualche attività creativa suggerita dagli input appena visti.


Attività di produzione scritta

Dopo aver disegnato un cervello in modo stilizzato, prova a suddividerlo - mantenendo le proporzioni giuste - nelle attività che occupano la tua giornata.
Ti faccio un esempio di come potrei suddividere il mio:


Adesso fai la stessa cosa tu. Puoi decidere se suddividere il tuo senno con i colori oppure no. Importante è che si capisca quali sono le attività che riempiono la tua giornata nel corso, ad esempio, di un paio di settimane.
Quindi scegli una di queste voci che hai scritto e crea su di esso una bozza di testo autobiografico - incentrata appunto sugli impegni che contraddistinguono la tua giornata - che ti verrà corretta solo con dei post-it in cui saranno suggerite delle integrazioni o indicate strategie di revisione. Quindi riprenderai di nuovo in mano la bozza, la modificherai secondo le indicazioni fornite e la rivedrai infine per gli aspetti formali di editing prima della consegna. La bozza definitiva verrà valutata secondo i criteri che già da tempo conosci. La bozza, nelle sue varie fasi, verrà scritta quasi interamente in aula per avere modo di poter eseguire più consulenze possibili nel corso della stesura.

Attività creative

1) Disegna delle immagini che abbiano dei riferimenti al testo appena letto: Astolfo sull'Ippogrifo che va sulla Luna, oggetti visti al suo interno, ampolle con il senno e le etichette nominative... insomma, ciò che ha colpito più la tua fantasia.
Cerca di utilizzare la modalità vignetta a fumetti, così da poter creare, a fine poema, una sorta di giornalino degli episodi letti, da far consultare anche ai ragazzi degli anni futuri che dovranno affrontare la lettura dell'opera.

2) Lavorando, se vuoi, in gruppo, prova a ricostruire in miniatura gli spazi della Luna che ha avuto modo di osservare Astolfo: ponendo come base un cartone, prova a ricreare alcuni oggetti che sono stati nominati nel canto. Dai sfogo alla tua creatività e vedrai che ti divertirai anche tu, magari facendoti suggerire le idee proprio dai tuoi compagni!
Prof! Io ho già in mente come riprodurre i cervelli! Con i gusci di noce!! Però l'ampolla non la metto, va bene lo stesso? Non saprei come fare...
Va benissimo l'idea della noce!! Bravo! 
Certo che, per opportunità, alcune modifiche potrete apportarle, però la base di lavoro deve essere la rispondenza precisa a ciò che è scritto nel testo, quindi niente cose che non c'entrano nulla con quanto letto, ma oggetti direttamente nominati da Ariosto (va bene anche solo disegnarli), come artigli, bocce, lacci, fiori... insomma, quelli elencati nelle ottave appena lette. Corredate l'oggettistica scelta con didascalie di spiegazione dei loro significati simbolici.
Che ne dite? Vedrete che ne verrà fuori una sorta di mini-museo!
Con l'Orlando Furioso la fantasia non deve essere certo tenuta a freno!
Ariosto per primo ve lo ricorderebbe, figuriamoci io!
Buon lavoro a tutti!


giovedì 5 dicembre 2019

... e cominciò la gran follia, sì orrenda che de la più non sarà mai ch'intenda



Eh sì, ormai Orlando è giunto al capolinea e dopo la batosta ricevuta a casa del pastore, che gli ha confermato che tutte le scritte amorose sono riferite proprio alla sua amata Angelica, la gelosia ormai è diventata incontenibile e di lì a poco esploderà in una furia orrenda mai vista prima.
Il famoso slogan "keep calm" - che com'è noto invita a stare calmi per rifuggire dalle situazioni di stress - nelle immagini viene usato in senso profondamente ironico, proprio come sarebbe piaciuto allo stesso Ariosto che dell'ironia ha fatto un vero e proprio baluardo.
KEEP CALM and SONO PAZZO DI TE! 
Ecco, questo potrebbe applicarsi alle ottave che stiamo per iniziare a leggere!
E' vero che lui si mostrerà pazzo a causa della sua donna, ma... altro che mantenere la calma! Seminerà terrore, sfacelo e distruzione ovunque!!!

Comunque, piccola parentesi prima di leggere la scena clou di tutto il poema, se sei interessato ad approfondire come si è diffusa la moda del "Keep calm" e se vuoi provare a creare un tuo keep calm personalizzato, dai un'occhiata a questo link e fai un po' di esperimenti ;-)

keep calm

Io, ad esempio, ho creato questo

Per restare ancora un pochino sulla vena ironica, ad Orlando forse sarebbe bastato interpretare bene il comportamento di Angelica per non rimanere sconvolto dal suo rifiuto, un po' come avviene in questa simpatica vignetta che circola sul web e che, in chiave moderna, può sintetizzare ciò che la bella principessa del Catai aveva sempre pensato ma che non aveva mai osato esplicitare al suo autorevole spasimante


Ok, stop toni leggeri e divertenti. Adesso facciamo sul serio. Ricomponiamoci e torniamo a seguire le avventure, anzi le disavventure, del povero Orlando che, come ricorderai, ha appena avuto la certezza del tradimento di Angelica vedendo con i suoi occhi il bracciale che lui stesso le aveva regalato e che lei ha consegnato al pastore prima di allontanarsi in Oriente con Medoro. Orlando ha provato ad ingannarsi in tutti i modi, a non credere all'evidenza, ma adesso è costretto ad arrendersi di fronte a prove inequivocabili e il suo cervello non regge di fronte a tanto dolore.
Ovviamente non riesce a dormire e se ne va da quella casa in cui aveva ricevuto ospitalità perché la considera un vero inferno, quasi che avesse colpa lei stessa della sofferenza che sta provando.
Percepisce il dolore chiuso dentro di sé, come un grande recipiente pieno d'acqua che ha una fuoriuscita troppo stretta e riesce a far uscire il liquido faticosamente, solo goccia dopo goccia.
Tenere dentro il dolore non fa bene, prof.
Quando litigo con mia sorella o piango con le mie amiche, poi sto meglio. Se mi tengo tutto dentro, sto peggio, sto malissimo.
E' vero. Anche a me, quando vengo rimproverato e non riesco a sfogare la rabbia, mi fa male lo stomaco dal nervoso 

Certo! Tenere il dolore dentro fa malissimo e infatti Orlando sta davvero male e, come detto, prova ad allontanarsi dalla casa del pastore, ma la sua mente è ottenebrata dalla sofferenza.
Ariosto dice che ormai Orlando come lo abbiamo conosciuto prima non esiste più: è morto dentro, sepolto. Ad ucciderlo è stata l'"ingratissima" Angelica.
Anche se è buio pesto, il nostro paladino entra nel bosco e vaga senza meta per tutta la notte. Allo spuntar del sole si rende conto di esser tornato nel punto di partenza, nel luogo in cui aveva visto tutte le scritte sugli alberi, sulle rocce ed anche su una fonte. Una fonte di pietra, in particolare, mostra delle scritte  amorose sicuramente incise dalla mano di Medoro e questa visione gli provoca - dice Ariosto -  ODIO, RABBIA, IRA e FURORE!


Peggio dell'ira funesta di Achille, prof! Orlando è parecchio messo peggio!
Altroché se è messo peggio! E' messo male, malissimo! Ha perso completamente il senno. In lui sono rimasti solo i quattro sentimenti appena nominati e la sua furia diventerà presto incontenibile.
Tira così fuori una spada e riduce la nuda pietra della fonte in mille pezzettini!
Urca prof! Cominciamo bene! Distrugge addirittura una fonte di pietra?
E questo è niente! Vedrete cosa succederà tra poco!
Orlando entra dentro la grotta in cui aveva letto le scritte che descrivevano i gesti d'amore tra i due innamorati e devasta con la spada l'intero luogo, così come deturpa tutti gli alberi nelle cui cortecce apparivano i nomi di Angelica e Medoro legati in cento nodi.
Quel locus amoenus viene completamente distrutto, così non potrà dare più ristoro a nessuno.
Tutto quello che trova per terra - sassi, tronchi d'albero, rami, zolle di terra - lo scaraventa nelle acque del fiumiciattolo che scorre nei paraggi, così che le acque, prima limpide e trasparenti, divengono sudicie ed torbide per tutto ciò che vi è andato a finire dentro.
Prof! Lo avesse visto sporcare le acque Greta Thunberg  non avrebbe temuto la sua furia e sarebbe andata a brontolarlo!
Ma che c'entra! Mica ci butta la plastica nel fiume! E' tutto materiale organico, mica inquina.
Eh, ma ha rovinato l'acqua limpida che c'era prima! Un danno all'ambiente lo farà lo stesso, no?
Comunque è così inferocito che Greta farebbe una brutta fine, secondo me. Sfogherebbe la sua furia pure su di lei, chissà...



Eh sì, la sua furia comincia a manifestare tutta la sua pericolosità!
Dopo questa distruzione, sudato e stremato dalla fatica e dalla rabbia espressa in modo così violento, si getta a terra nel prato a guardare verso il cielo e rimane tre giorni e tre notti così, disteso, senza mai alzarsi, senza preoccuparsi di mangiare e, nel frattempo, la sua angoscia non si placa affatto, anzi cresce e questo lo porta fuori di senno completamente.
Dopo tre giorni passati in totale immobilità, si desta e comincia a togliere di dosso con estremo vigore tutti i pezzi dell'armatura che ricoprono il suo corpo e finiscono tutti sparpagliati per il bosco, compresa la sua spada. Orlando getta via tutto, si straccia anche i vestiti che stanno sotto la corazza e rimane completamente nudo. A questo punto comincia - dice Ariosto - "la gran follia, sì orrenda che de la più non sarà mai ch'intenda"
L'uomo non ha con sé nessuna arma, ma è talmente infuriato che le sue forze diventano centuplicate, tanto da creare distruzione e devastazioni a mani nude.
Riesce a sradica gli alberi con una sola scrollata, come se si trovasse nell'orto a raccogliere le verdure.
Pensate che specie di mostro è diventato!
Dei pastori che si trovano nelle vicinanze, sentito il fracasso, lasciano  il gregge per andare a vedere cosa sta succedendo...


ma Ariosto, da buon furbetto, arrivato a questo punto della storia, decide di interromperla con la motivazione di non voler annoiare il lettore, ma in realtà sa benissimo che chi lo ascolta è curiosissimo di vedere cosa combinerà Orlando ormai del tutto impazzito. Consueta strategia per creare suspense, attesa e curiosità in chi lo sta seguendo. Compreso noi.
Oh no! Perché la storia si interrompe ancora sul più bello?
Ma l'ha appena detto, no? Perché vuole incuriosire chi legge! Le storie lunghe e intricate sono così!
E' vero. La mia nonna guarda il segreto e quando finisce si arrabbia sempre perché dice che la puntata termina proprio nel punto più bello. E' una tattica per far continuare a seguire il programma, io me ne sono accorto. Ma lei no! Si arrabbia ogni volta!

Per placare la nostra curiosità, approfittiamone per fare qualche riflessione.
Innanzitutto... carta e penna e scrittura di getto. Poi, al solito, condivisione.
In questo canto la pazzia è provocata dalla gelosia diventata incontenibile. Tu cosa pensi della gelosia? Ti capita, a volte, di essere geloso di qualcuno o qualcosa?



Sono gelosissima di mia cugina che sa disegnare molto bene. Mi piacerebbe tanto essere brava come lei, ma io non ci riesco proprio.
Sono geloso del nuovo fidanzato di G***, la mia ex. Mi sta antipatico e poi è più brutto di me!
Sono gelosa di L*** per i voti che prende a matematica. Come fanno a tornarle sempre tutte le espressioni? Come fa a non sbagliare mai niente?
Sono gelosa della mia amica che si compra tutti gli abiti firmati e può truccarsi senza che i genitori le dicano nulla. Io ci ho provato una volta e c'è mancato poco che la mia mamma mi staccasse la testa dal collo!
Io non sono geloso per niente del nuovo fidanzato della ex. Mi piaceva, ma non farei mai come Orlando. Ce ne son tante di ragazze... perché perdere la testa per una quando ne puoi avere quante ne vuoi?
Parla per te!! Io non piaccio a nessuno!!
Io sono gelosa di chi riesce ad allungare i capelli. A me, dopo un certo punto, non mi crescono più, anzi... mi si arricciolano le punte e mi diventano pure più corti! Che nervi!




Pensa adesso a qualche personaggio del mondo dei fumetti o dei film/telefilm che ti ricorda Orlando in tutta la sua furia
A me Thor! 
Ma no, lui è una divinità!
A me Terminator
A me Hulk
Anche a me l'associazione fa tornare alla memoria Hulk che, quando viene investito dalla rabbia, diventa verde, gigantesco e la sua forza diviene mostruosa.
Guardiamo il video che mostra alcune scene del film L'incredibile Hulk prodotto dalla Marvel Cinematic Universe e anche qualche riferimento al fumetto da cui è tratto. Effettivamente il suo aspetto e la sua forza bruta un pochino lo ricorda Orlando impazzito, non trovate?


(Il riferimento al film della Marvel mi è stato suggerito dal prof Mariano Somà)

Infine, se volete, ripercorrete di nuovo la drammatica esperienza vissuta del nostro paladino ascoltando le parole della bravissima attrice teatrale Sonia Bergamasco che legge ed interpreta proprio i passi dell'Orlando Furioso che abbiamo appena letto.
Riguardatevi la parafrasi completa dell'episodio e scrivetene una sintesi. Prima di andare avanti, voglio esser certa che tutto sia stato compreso alla perfezione, ok?
Ma certo prof! Potrà chiederci tutto quello che vuole!
Mah... la troppa spavalderia mi ha sempre un po' preoccupato, ma se son convinti di aver appreso tutto, evidentemente la comprensione dell'opera sta penetrando piuttosto bene.
Comunque gustiamoci Sonia Bergamasco... se già l'Orlando Furioso ci è piaciuto con le nostre narrazioni, ascoltando lei rimarremo sicuramente incantati!
Buona visione!