venerdì 17 dicembre 2021

Alla scoperta del mondo (e di se stessi) con gli albi illustrati

 


In questi primi mesi di scuola abbiamo conosciuto personaggi di favole e fiabe dalle caratteristiche più diverse e li abbiamo analizzati ben bene nei loro difetti e punti di forza.
Leggendo e osservando l'albo illustrato I cinque malfatti, scritto e illustrato da Beatrice Alemagna, abbiamo avuto modo di conoscere altri personaggi bizzarri su cui poter negoziare significati, parlare e scrivere, ma prima di apprestarci alla lettura, come sempre, è importante far effettuare delle anticipazioni sulla trama a partire da titolo e immagini di copertina.
Domande stimolo possono essere:
- Cosa vedi in copertina? A cosa ti fanno pensare queste immagini?
- Chi potrebbero essere i cinque malfatti? Cosa potrebbe significare la parola "malfatto" e cosa potrebbe caratterizzare questi personaggi?
Segue lettura delle parole dell'albo e osservazione delle immagini, così da negoziare i significati e cercare corrispondenza tra testo e rappresentazione iconografica.



Protagonisti dell'albo sono cinque personaggi che possiedono caratteristiche fisiche molto strane: uno ha i buchi nella pancia, un altro è pieno di pieghe, un altro ancora è molle e sempre stanco, uno è capovolto e l’ultimo è strano dappertutto.
Abitano insieme in una casa sbilenca e non fanno niente tutto il giorno.
Per ogni personaggio viene attentamente analizzata la rappresentazione grafica: colori, espressione del volto, gestualità e posizioni... Analisi attenta anche delle immagini riferite all'abitazione

Un giorno, proveniente da un luogo lontano, giunge alla casa dei cinque malfatti un personaggio completamente diverso da loro, un vero e proprio perfetto che aveva tutte le cose al posto giusto. 

Viene eseguita accurata e particolareggiata analisi anche del nuovo personaggio, messa a confronto con i dettagli dei malfatti nuovamente osservati.

Il perfetto vuole cambiarli, incitarli verso la realizzazione di nuovi progetti e trovar loro nuove cose da fare, incitarli ad avere nuove idee, altrimenti - parole sue - personaggi come loro nella vita non servono proprio a nulla! Ma il malfatto bucato dice che le idee gli escono dai buchi, quello piegato che le perde nelle pieghe, quello molle che le sue sono deboli e flosce come lui, quello capovolto che le sue sono alla rovescia e quello tutto strano  tutte sbagliate. Quello bucato, nel contempo, dice però che dai buchi esce anche la rabbia, quello piegato che nelle pieghe conserva tutti i ricordi, quello molle riesce a dormire facilmente, quello capovolto vede cose diverse da come le vedono gli altri e quello tutto strano dice che, siccome sbaglia sempre tutto, quando gli riesce qualcosa festeggia alla grande!

Il perfetto rimane da solo e tutti se ne vanno felici e contenti.


Letta e osservata la storia, possiamo negoziare e discutere su un sacco di spunti ricevuti, parlandone e annotando riflessioni scritte. Qui qualche esempio.

Cosa ho capito dopo la lettura dell'albo?

- dobbiamo fregarcene del giudizio degli altri, non pensare alle cose negative che abbiamo, ma alle cose belle (G., M.)

- nessuno deve pensare di essere inutile e bisogna essere felici di quello che si è (E.)

- ogni persona è se stessa e non si deve vergognare (S.)

- Nessuno è perfetto (E.) e sono tutti felici meno che il perfetto (E.)

- Non conta l’aspetto esteriore, ma quello che c’è dentro (T.)

- per essere felici non serve essere perfetto (G.)

- tutti sono perfetti per ciò che sono (A.)

- non giudicare le persone dalle apparenze; bisogna accettarsi per quello che siamo perché chiunque ha dei talenti (S.)

- tutti vanno bene come sono e non bisogna giudicare gli altri (N.)

- anche se si è strani si può uscirne felici da tutto (T.)


Quale personaggio mi ha colpito di più? Ce n'è stato qualcuno con cui mi sono identificato?

- il migliore è quello con i buchi, così riesce a far uscire da dentro di sé la rabbia (L., E., S., T.), la tristezza (E.) e tutte le emozioni che vuole (M., N.)

- mi piace quello tutto sbagliato, è carino e secondo me ha un bel carattere (A.)

- il perfetto è troppo vanitoso (G., T., M., T.), egoista (E.), viziato e arrogante (G.), anche lui ha difetti perché non esiste chi è senza difetti (S.); il perfetto se la tira come se fosse perfetto davvero, invece è un egoista maleducato e con poco cuore (S.), il perfetto non è perfetto perché la perfezione, se esiste, è una caratteristica soggettiva (A.), ha un naso triangolare nero più grosso di me (G.), il libro dice che è bello, ma è brutto e è brutto anche di carattere, è il più imperfetto di tutti (N.)

- il molle mi rappresenta perché anch’io sono molto pigro/a (T., E.), non immaginavo che esistesse un personaggio pigro quanto me (S.)

- il molle è il più felice perché dorme sempre (G.)

- io mi sento come quello tutto sbagliato che se fa qualcosa di giusto è contento (E., E.)

- mi somiglia quello capovolto perché anch’io quando ballo sembro come lui (A.)

- mi piace quello tutto fatto male perché quando fa qualcosa bene se la gode (S.), festeggia con poco (G.), perché non gli riesce niente e se qualcosa gli torna fa festa (E.); il disegno non mi riesce e quando qualcosa mi viene bene faccio festa anch’io come quello tutto strano (M.)

- potrebbe rappresentarmi quello capovolto, visto che sono una persona pazza ed estroversa, oppure quello piegato perché mi ricordo un sacco di cose, sia quelle inutili che quelle divertenti (T.)

- a me succede molto spesso come il quinto malfatto che pensa di aver fatto tutto sbagliato, ad esempio quando la nostra prof di matematica ci dà delle espressioni molto lunghe con dei risultati che non mi tornano, io penso di sbagliare. Per fortuna non mi succede più, ma un tempo mi accadeva spesso, perché ero frettoloso di finire quelle disastrose espressioni, così sbagliavo di più (S.)

 


- io i miei ricordi non li ritrovo nelle mie pieghe come succede al secondo malfatto, ma nella mia memoria e adoro conservarli perché sono come una piccola parte di me (G.)


- io mi giudico come il terzo malfatto, perché sono molto pigro, non sono uno sempre stanco, però ogni tanto la pigrizia prende il sopravvento e quindi dopo un po' inizio a stancarmi (T.)


Quello della memoria è un dono e una maledizione. Riferendomi alla storia dei cinque malfatti, so che ognuno di noi vorrebbe lasciarsi andare alla rabbia, alla pigrizia e vedere le cose solo dal proprio punto di vista, ma migliorando le nostre qualità possiamo accettare i nostri difetti (D.)


- io sono come il primo malfatto del libro "I cinque malfatti" ma senza buchi; io la rabbia la faccio entrare ma difficilmente la butto fuori (G.)


- per me è come se tutti fossero perfetti e io fossi sbagliato (E.)


A me piace conservare i ricordi, e quando ci ripenso rido tanto perché spesso si riferiscono a episodi divertenti. Per questo mi rispecchio nel malfatto piegato (N.)


 Potendo aggiungere un sesto malfatto, quali caratteristiche avrebbe?

- uno con la testa tra le nuvole che fa le cose senza pensarci (G.)


- uno con due teste che non vanno mai d’accordo e che hanno sempre idee contrarie l’una dall’altra (D.)

- uno con le zampe di ragno, esperto cuoco e disegnatore, con superpoteri, saper volare a grande velocità (T.)


- un personaggio piccolissimo che non ha voglia di fare niente, ma tanta voglia di sapere cose nuove (M.)

- un personaggio che mangia tanto e non ingrassa (E.)

- uno senza mani che non riesce a prendere gli oggetti (G.)

- il mio malfatto è un personaggio così rotondo che per camminare rotola e ha i capelli tutti crespi; è alto un metro e un tappo, ha le gambe corte, è fatto di vetro e contiene dentro il suo corpo un acquario (S.)

- il mio malfatto ha un occhio solo e il colore della sua pelle e dei suoi capelli è strano (N.)


- il mio cammina storto perché con le sue forme geometriche triangolari non riesce a stare dritto, quindi cammina strisciando (T.)

Insomma, tutti noi ci sentiamo un po' malfatti.

Meglio malfatti che troppo perfetti!

mercoledì 8 dicembre 2021

Manga, fumetti e albi: questione di punti di vista

 

Vi sarà capitato di ascoltare il racconto di un medesimo fatto esposto da persone diverse. 
Avete notato che le versioni spesso non coincidono? Oppure che, parlandone con più persone, la medesima storia assume sfumature differenti e differenti significati?
Ecco, questo succede a causa del diverso PUNTO di VISTA: ciascuno parla fornendo il suo.
Riconoscere il punto di vista di chi si esprime è molto importante per comprendere bene i fatti e per immedesimarsi in ciò che provano gli altri, quindi occorre sempre porvi particolare attenzione, non solo quando ascoltiamo la versione dei fatti di qualcuno, ma anche quando osserviamo delle immagini o quando leggiamo dei testi scritti.
Facciamo una prova con dei libretti molto amati all'interno della nostra biblioteca di classe: i celebri fumetti giapponesi manga. 
Osserviamo, in particolare, alcune pagine del primo volume di Komi can't communicate


Komi, la protagonista di questo manga, è una ragazza considerata inarrivabile dai compagni di scuola sia per la sua incredibile bellezza che per il suo atteggiamento sfuggente e apparentemente altezzoso. Il suo compagno di banco Todano riesce ad interagire con lei e scopre una verità che va ben oltre le apparenze: Komi non parla con nessuno perché affetta da un vero e proprio disturbo della comunicazione che non le permette di parlare con le persone come in realtà lei vorrebbe. Todano si assume allora il compito di farle ottenere nuove amicizie, magari cominciando da semplici scambi di messaggi via cellulare, così da farle bypassare l'interazione viso a viso.
Se osserviamo queste pagine, notiamo nella pagina sinistra il punto di vista preoccupato di Tadano, che osserva Komi imbarazzata che non riesce a spiccicare parola con Najmi, la ragazza che tenta di fare amicizia con lei, e nella pagina di destra il punto di vista di Najmi che, ignara dei problemi di Komi, continua ad chiederle quale sia il suo segreto per risultare così popolare all'interno della scuola.


Beh, in realtà saremmo dovuti partire prima dal punto di vista di Najmi e poi da quello di Tadano, visto che le pagine dei fumetti provenienti dall'Estremo Oriente si leggono da destra verso sinistra, ossia al contrario rispetto a quanto facciamo noi in Occidente, ma poco cambia per il nostro ragionamento sulle diverse prospettive, no?
E, comunque, per chi fosse interessato alle strategie di lettura dei fumetti giapponesi e al mondo dei manga in generale, rimando alla consultazione di questo post scritto per il blog di istituto da un mio alunno che, sull'argomento, ne sa molto ma molto più della sottoscritta

Un'altra osservazione può esser eseguita su questa pagina in cui Komi mostra al lettore il punto di vista di una persona qualsiasi che vede la scena in cui lei cammina di fronte ai compagni di scuola, ricevendo una pioggia di apprezzamenti che apparentemente susciterebbero l'invidia di chiunque, e il punto di vista suo che, invece, immagina tutte le persone che la guardano perplesse e pronte a sparlare di chissà quale maldicenza alle sue spalle.


A questo punto, via libera alle annotazioni su quanto osservato e sulle riflessioni che ne possono scaturire.
Le annotazioni possono essere libere o, se si preferisce, possono seguire determinate sollecitazioni, ad esempio:
- cosa hai compreso dall'osservazione di queste pagine? Ti hanno aiutato a comprendere l'importanza dei punti di vista?
- cosa credi che provi Komi? Cosa coloro che cercano di fare amicizia con lei o che la guardano da lontano?
- Ti sei mai trovato/a in una situazione simile?
- Quali connessioni o domande ti suscitano queste pagine?
Come sempre, il momento migliore delle nostre sperimentazioni viene riservato alla riflessione condivisa.

Rimanendo nell'ambito dei libri di sicuro impatto presenti nella nostra biblioteca di classe, proviamo a fare qualche considerazione su un altro testo che, proprio come i manga, sta andando a ruba in questi giorni durante i momenti di lettura individuale: Ridi che è meglio di Pera Toons (ricordate la fila di gente ad Arezzo, giusto qualche mese fa, per accaparrarsi in libreria l'autografo dell'autore nella copia del proprio libro, vero?)


Anche Pera Toons per creare le sue battute gioca con il lessico e con i vari punti di vista di persone, animali o cose, non trovate?
Osserviamo, in particolare, questa vignetta: 


Il silenzio del gambero alla battuta del pesce che gli dice di andare avanti nonostante la sua depressione è comico perché, se ci caliamo nel punto di vista del gambero, la battuta risulta paradossale: i gamberi non possono certo camminare in avanti!
A meno che non siamo caparbi come quello protagonista della favola Il giovane gambero di Gianni Rodari! - ha osservato uno di voi con un'ottima connessione.
E anche in quella favola lì, quanti punti di vista! I genitori che non vogliono che cammini in avanti, i fratelli che sghignazzano perché sanno le brontolate che si prenderà, le rane che lo guardano male, il vecchio gambero che da giovane aveva fatto come lui e che si ritrova solo - e il gioco delle connessioni, delle immedesimazione nei vari punti di vista e nelle diverse prospettive continua...

Come ulteriore sperimentazione dei vari punti di vista a partire da libri che, come i fumetti, coniugano sapientemente testo e immagine, non può certo mancare quella con gli albi illustrati.
Noi ci concentriamo su tre che hanno come nuclei fondanti proprio la focalizzazione, le diverse prospettive e i differenti punti di vista dei personaggi: Gisella pipistrella, Voci nel parco e Zoom.




Avendo a disposizione sia la copia cartacea che il pdf da visionare alla lim o nei pc messi a disposizione dalla scuola, così da mantenere - causa normativa sul distanziamento - la propria postazione o, al massimo, la condivisione assieme al compagno di banco più vicino, è possibile eseguire un lavoro a coppie o a piccolo gruppo, suddividendosi gli albi sopra menzionati, da svolgersi sulla base dei seguenti input su cui impostare appunti e annotazioni da condividere:
- chi sono i protagonisti?
- di cosa parla brevemente la storia?
- come gli autori-illustratori mostrano i diversi punti di vista? Quali strategie utilizzano? Ti sembrano efficaci? Quali, in particolare?

Qui alcune pagine tratte dai tre libri su cui dovranno lavorare i ragazzi:

Zoom

Voci nel parco

Gisella pipistrella

Ancora una volta viene ribadita l'importanza della condivisione: riflessioni e immagini lette e osservate in modalità collettiva permetteranno, infatti, di focalizzare l'attenzione su strategie e dettagli che, da lettura individuale, risulterebbero di sicuro meno accurate ed incisive.

Infine, perché non mettersi in gioco per provare a sperimentare in modalità ludiforme nuove prospettive e punti di vista insoliti? Armiamoci di videocamera e scattiamo qualche foto immortalando soggetti da prospettive inconsuete. I risultati saranno sorprendenti! 

Questa, ad esempio, è una foto che ho scattato al buio dal tavolo della mia cucina. 
Forte la lampada ripresa da questa prospettiva, no? 
Sarà divertente vedere proiettate alla lim tutte le nostre "strane" foto!






A fine attività, immancabile il momento della METACOGNIZIONE, che conosciamo bene e che è ormai diventata una nostra vera e propria routine. 
Gli input sono sempre quelli indicati nel nostro cartellone di classe, che riempiamo di post-it attraverso i quali possiamo comprendere i nostri processi di pensiero, possiamo lavorare sul nostro spirito critico e possiamo riflettere su domande e connessioni, su cosa sapevamo prima e su cosa abbiamo imparato dopo.


Ultimissima attività: e se applicassimo ciò che abbiamo imparato alla prossima verifica di storia?
Affare fatto!
Qui la consegna, a mo' di organizzatore grafico autoprodotto, dei personaggi che stiamo studiando in questi giorni: Enrico VIII Tudor, le mogli, le figlie Maria la Sanguinaria ed Elisabetta I, la cugina Maria Stuarda, Filippo II di Spagna e il corsaro Francis Drake che dovranno raccontare la storia secondo i rispettivi punti di vista.
Forte, vero?
Ne usciranno narrazioni così avvincenti che potremmo costruirci sopra una sceneggiatura degna di una soap opera!


Come sempre, sarà divertente condividere i lavori prodotti.
Se volete divertirvi anche voi che seguite il blog, non vi resta che continuare a leggerci e, se vi va, inviare anche i vostri feedback.
A presto!