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domenica 31 gennaio 2021

Questione di punti di vista

 

Quando leggiamo un brano, magari non facciamo caso al punto di vista di chi lo ha prodotto, invece è importante abituarsi a porre l'attenzione su quali sono gli "occhi" di chi scrive.
Per parlare di punti di osservazione narrativi, prospettive e ottica di chi scrive, proviamo a capire cosa si intende per FOCALIZZAZIONE o PUNTO di VISTA NARRATIVO.
E, prima ancora, proviamo a distinguere AUTORE e NARRATORE.

L'AUTORE è colui/colei che ha scritto la storia, il NARRATORE è colui/colei che racconta la storia.
AUTORE e NARRATORE possono coincidere in un'opera autobiografica, ma spesso a raccontare la storia è un personaggio creato dall'autore e non l'autore stesso.
Il NARRATORE, a sua volta, può essere INTERNO (partecipa alla vicenda, narra in prima persona) o ESTERNO (non partecipa alla storia e la racconta da fuori, talvolta presentando solo i fatti, talvolta commentando e perfino dialogando con il lettore; usata in questo caso la terza persona).


Vediamo un esempio di NARRATORE INTERNO con un breve passo della novella Prudenza di Luigi Pirandello:
"Avevo compito da circa un mese trentaquattro anni. Da un pezzo mi notavo nel volto, e precisamente alla coda degli occhi e su la fronte, certi lievi solchi che mi pareva non si potessero ancora chiamar propriamente rughe. Credevo almeno che il numero degli anni miei potesse tuttavia permettermi di non chiamarli tali. Momentanei increspamenti de la pelle, che - sotto l'azione del pensiero, del riso, dell'abituale atteggiarsi della fisionomia erano divenuti stabili. Ma rughe no."
Adesso prova tu a scrivere un breve passo come narratore interno raccontando in prima persona un avvenimento qualsiasi che ti riguarda.

Vediamo un esempio di NARRATORE ESTERNO con un breve brano tratto dal racconto Il grasso e il magro di Anton Cechov:
"A una stazione della linea ferroviaria di Nikolàev si incontrarono due amici: uno grasso e l'altro magro. Il grasso aveva allora allora pranzato alla stazione e le sue labbra, unte di burro, erano lucide come ciliegie mature. Il magro era allora allora sceso dal vagone ed era carico di valigie, di fagotti e di scatole."
Vediamo un altro esempio di NARRATORE ESTERNO che commenta e dialoga con il lettore, leggendo questo celebre passo de I promessi sposi di Alessandro Manzoni:
"Pensino ora i miei venticinque lettori che impressione dovesse fare sull'animo del poveretto, quello che s'è raccontato. Lo spavento di que' visacci e di quelle parolacce, la minaccia d'un signore noto per non minacciare invano, un sistema di quieto vivere, ch'era costato tant'anni di studio e di pazienza, sconcertato in un punto, e un passo dal quale non si poteva veder come uscirne: tutti questi pensieri ronzavano tumultuariamente nel capo basso di Don Abbondio".
Adesso prova tu a scrivere un breve passo come narratore esterno raccontando in terza persona un avvenimento qualsiasi che riguarda un personaggio a piacere.

Prova poi a fare un breve dialogo con il lettore e a commentare, come narratore esterno, un avvenimento del tuo personaggio.


Vediamo ora che cosa si intende per FOCALIZZAZIONE o PUNTO di VISTA narrativo.


Il PUNTO di VISTA narrativo, detto anche FOCALIZZAZIONE, rappresenta la prospettiva con cui viene presenta la storia al lettore. 
Di seguito verranno elencati i diversi tipi di focalizzazione, ma teniamo conto che, all'interno di uno stesso romanzo, le tipologie di focalizzazione possono anche alternarsi. 

Nella FOCALIZZAZIONE ZERO il narratore sa tutto, conosce tutti i fatti (è chiamato  anche NARRATORE ONNISCENTE), conosce le vicende passate e quelle future, quindi saranno presenti flashback, anticipazioni e commenti.

Nella FOCALIZZAZIONE ESTERNA i fatti vengono presentati da fuori, senza commenti, come se si dovessero solo registrare i fatti (focalizzazione tipica dei romanzi polizieschi).

Nella FOCALIZZAZIONE INTERNA i fatti vengono presentati secondo un punto di vista particolare, quello di chi svolge l'azione, quindi è una prospettiva parziale.
Spesso il narratore parla in prima persona, ma può farlo anche il terza. La storia è raccontata seguendo l'ottica di un determinato personaggio.

Qui una presentazione su Genially su focalizzazione e ruolo del narratore


Focalizzazione e narrazioni negli albi illustrati


L'albo illustrato Voci nel parco di Anthony Browne mostra dei punti di vista particolari in cui una medesima passeggiata al parco viene raccontata da quattro personaggi diversi (che, curiosamente, hanno la sembianza di gorilla) che hanno la funzione di narratori interni, perché vivono la vicenda ciascuno dal proprio punto di vista e presentano il medesimo fatto in maniera diversa: la prima voce è rabbiosa, la seconda annoiata, la terza depressa e la quarta allegra. Nell'albo per mettere in evidenza i diversi punti di vista, insieme alle voci, cambiano anche colori, immagini e perfino i font di scrittura nel racconto dei quattro personaggi.




immagini tratte dalla pagina di Teste Fiorite






Anche l'albo illustrato Gisella Pipistrella di Jeanne Willis è utile per soffermarsi sui diversi punti di vista e anche per riflettere su un importante messaggio: quello di non allontanare mai da noi chi ci appare a prima vista diverso. I disegni ricordano le illustrazioni per bambini, ma il gioco della focalizzazione, oltre che divertente (occorre, in qualche pagina, anche capovolgere il libro per immedesimarsi nel punto di vista dei pipistrelli a testa in giù), risulta anche estremamente utile per parlare di discriminazione e veicolare, quindi, messaggi ed insegnamenti di convivenza civile.
Del resto, più di una volta illustrazioni apparentemente infantili dimostrano di contenere messaggi importanti ben comprensibili nella loro immediatezza e semplicità.


Qualche attività creativa per giocare con le diverse prospettive

Prova tu, adesso, a sperimentare in modo originale varie focalizzazioni e punti di vista diversificati.
Munito di cellulare, prova a svolgere le seguenti consegne:

- scatta qualche fotografia con punto di vista bizzarro e personalizzato. Qui alcuni esempi. Tutto sta puntare l'obbiettivo in modo originale e... la prospettiva diversa verrà da sé.



Su Tik Tok sono all'ordine del giorno le challenge. Prova a farne una con la scatola delle patatine a tubo, immaginando il punto di vista delle patatine.
Si tratta di puntare l'obbiettivo dentro al tubo e... il punto di vista delle patatine verrà da sé.


Prova infine a disegnare una vignetta (o a scattare un'ultima fotografia) in cui il gioco di prospettive crei una situazione divertente. Qui un esempio. Un altro pensalo tu.
Buon lavoro.


lunedì 26 ottobre 2020

L'orientamento in tempi di pandemia

 

- Prof, ma quest'anno come faremo per farci un'idea della scuola superiore da scegliere? Io non so proprio che pesci pigliare!
- Io un'idea ce l'ho, ma vorrei guardarmi un po' intorno come ha fatto mia sorella due anni fa: è andata nelle scuole, ha visitato i laboratori, parlato con i ragazzi, gli insegnanti... C'ero anch'io ad accompagnarla ed eravamo tanti, tutti insieme. Quest'anno non sarà possibile di sicuro.
- Ma gli Open Day degli istituti superiori non ci saranno più? E le informazioni sulle scuole come riusciremo ad averle?
Avete ragione, ragazzi, ad avere dubbi su una scelta così importante per il vostro futuro. Dubbi leciti e legittimi sempre, figuriamoci adesso, in questo momento di pandemia che stiamo vivendo.
Esternatele pure le vostre perplessità e fatelo liberamente. Però vi dico subito che e a molte delle vostre domande non so rispondere. E intendo a quelle di natura organizzativa che riguarderanno le intenzioni delle singole scuole: non so come verranno organizzati gli incontri informativi e non so se o come verranno gestite le eventuali possibilità di interazione in modalità digitale, visto anche il complicatissimo momento che gli istituti superiori stanno vivendo, causa progressivo aumento dei contagi nelle classi e situazione epidemiologica da provare faticosamente a tenere sotto controllo.
Ma vi dico, in tutta sincerità, la cosa di cui sono certa: Covid o no, voi avete tutto il diritto di seguire un vostro personale percorso di orientamento alla scelta responsabile, esattamente come avvenuto negli anni passati. Rendervi consapevoli di quali sono le vostre inclinazioni, i vostri talenti ed interessi, richiede un lavoro preliminare su di sé che nessun referente per l'orientamento che vi accoglierà in un laboratorio sarà in grado di assicurarvi: la conoscenza di sé e delle proprie potenzialità la farete voi stessi, la dovete fare voi stessi. E potete essere certi che gli insegnanti saranno con voi per aiutarvi in questo lavoro che vi aspetta. Sempre accanto a voi, pronti a guidarvi, consigliarvi e motivarvi. Anzi, vi dirò di più: in barba a tutte le paturnie che, immancabilmente, ci sta procurando il virus, il nostro percorso di orientamento personale lo anticiperemo pure! E lo cominceremo a partire dalla prossima settimana, svolgendo delle attività mirate ed in linea con la programmazione linguistico-letteraria che stiamo affrontando. Ci ritroveremo in questo modo a consultare siti web, Piani dell'offerta formativa e tabelle con suddivisioni orarie delle discipline più preparati e consapevoli, sicuri di avercela messa tutta per arrivare alla nostra scelta in maniera più responsabile e serena possibile. 



Qui la prima fase del percorso di orientamento che seguiremo: 

Lettura del brano dell'antologia tratto dal romanzo di Paolo Giordano La solitudine dei numeri primi.
Dopo aver riflettuto insieme sui temi che emergono e sul messaggio dell'autore, ci soffermeremo sull'argomento di fondo del brano, ovvero il fatto che il protagonista Mattia si stia trovando ad affrontare un momento fondamentale della sua crescita formativa che ogni giovane vive, ossia una decisione, in ambito scolastico, che influenzerà il resto della sua esistenza. Decisione, quindi, paragonabile a quanto i ragazzi si appresteranno ad affrontare.


Partiremo dalla parola SCELTA e dal verbo SCEGLIERE, analizzandone la radice etimologica e dalla definizione ripresa dal dizionario digitale: "individuare tra più cose quelle che, in base ad un confronto fondato su valutazioni oggettive e soggettive, appaia più rispondente allo scopo o più adatta alle circostanze"
Metteremo su carta, anche con l'aiuto di organizzatori grafici, le nostre annotazioni sulle valutazioni oggettive e su quelle soggettive che influiranno sulla nostra scelta e le condivideremo in contesto dialogico e costruttivo.
Scriveremo e rifletteremo, in modalità quick write, sulle occasioni in cui ci siamo trovati a dover effettuare delle scelte, a partire anche da semplici situazioni quotidiane (acquisti, uscite di gruppo, discipline o attività extrascolastiche...), e discuteremo insieme le modalità che abbiamo attuato ed i sentimenti provati in simili contesti.
Rifletteremo anche sulle varie situazioni della vita in cui veniamo posti di fronte ad un bivio, con riferimento alle occasioni più disparate, e su quali modalità di intervento potrebbero aiutarci a compiere le nostre scelte in simili contesti.
Sul brano letto si parla anche di talenti e passioni (nel caso del protagonista de La solitudine dei numeri primi la passione è rappresentata proprio dai numeri), così che i ragazzi saranno invitati, sia in  modalità orale che scritta, a cominciare a riflettere su quali siano le loro passioni e le loro preferenze in ambito scolastico, sociale e sportivo (tematica su cui verranno comunque svolti ulteriori focus di approfondimento successivi).


Passeremo poi ad una fase successiva più orientata ad una conoscenza di sé, ad un contatto con il proprio io, condizione indispensabile per non lasciarsi troppo condizionare da influenze esterne ed arrivare ad acquisire adeguata consapevolezza su desideri, potenzialità e inclinazioni personali.
Cominceremo con una attività grafico-scritta sull'osservazione di se stessi e sul riconoscimento di quello che ci differenzia dagli altri, tratta dall'inserto Competenze in azione del libro Giovani scrittori


Proseguiremo, sulla stessa linea, concentrandoci su testi letterari che presentano famosi "autoritratti letterari", ovvero dei testi in prosa e in poesia in cui celebri poeti o personaggi del passato presentano ai lettori il loro aspetto fisico-caratteriale, rivelando diversi tratti delle loro personalità, e concluderemo producendo dei ricalchi, ossia cercando di imitare ciò che hanno descritto gli autori letti seguendo le impostazioni di scrittura dei loro testi, scegliendo tra una presentazione di sé da produrre in prosa e una da produrre, invece, in poesia. Per aiutare i ragazzi ad ampliare il patrimonio lessicale e ad individuare espressioni consone e confacenti agli scritti da elaborare, sono stati  utilizzati degli input e delle schede di lessico contenute nel testo Raccontarsi.


Gli autoritratti letterari famosi, in prosa e in poesia, su cui i ragazzi si accingeranno a lavorare saranno i seguenti:









Autoritratto di Francesco Petrarca (poeta vissuto nel 1300): Forse ti piacerà sapere che uomo fui: sono stato uno della vostra specie, un pover’uomo mortale, di classe sociale né elevata né bassa; di temperamento per natura né malvagio né senza scrupoli, se non fosse stato guastato dal contatto abituale con esempi contagiosi. Da giovane m’era toccato un corpo non molto forte, ma assai agile. Non mi vanto di aver avuto una grande bellezza, ma in gioventù potevo piacere: di colore vivo tra bianco e bruno, occhi vivaci e per lungo tempo di una grandissima acutezza, che contro ogni aspettativa mi tradì passati i sessanta, in modo da costringermi a ricorrere con riluttanza all’aiuto delle lenti. Ho avuto sempre un grande disprezzo del denaro; non perché non mi piacesse essere ricco, ma perché detestavo le preoccupazioni e le seccature che sono compagne inseparabili dell’essere ricchi. Non ebbi la possibilità di lauti banchetti, ma pranzare con gli amici mi è sempre piaciuto, tanto che nulla mi è stato più gradito che averli come commensali, e mai di mia volontà ho mangiato senza compagnia.

Autoritratto di Montesquieu (filosofo vissuto tra 1600 e 1700): Io non ho mai sofferto di cattivo umore, e ancor meno di tedio. La mia complessione naturale è così felicemente organizzata chi sono colpito piuttosto vivacemente da tutti gli oggetti che mi danno piacere, ma non abbastanza da farmi soffrire. Mi sveglio la mattina con una gioia segreta; vedo la luce con una specie di rapimento. Per il resto del giorno sono contento. Passo la notte senza svegliarmi; e la sera, quando vado a letto, una specie di stordimento mi impedisce di fare delle riflessioni. Non ho mai visto scorrere delle lacrime senza esserne intenerito. Perdono facilmente perché non so odiare. Mi sembra che l’odio sia doloroso. Quando qualcuno ha voluto riconciliarsi con me, ho sentito la mia vanità solleticata, e ho cessato di guardare come nemico un uomo che mi rendeva possibile di avere una buona opinione di me stesso.

Autoritratto di Vittorio Alfieri (poeta e scrittore vissuto nel 1700)
Sublime specchio di veraci detti,
mostrami in corpo e in anima qual sono:
capelli, or radi in fronte, e rossi pretti;
lunga statura, e capo a terra prono;

sottil persona in su due stinchi schietti;
bianca pelle, occhi azzurri, aspetto buono;
giusto naso, bel labro, e denti eletti;
pallido in volto, più che un re sul trono:

or duro, acerbo, ora pieghevol, mite;
irato sempre, e non maligno mai:
la mente e il cor meco in perpetua lite:

per lo più mesto, e talor lieto assai,
or stimandomi Achille, ed or Tersite:
uom, se' tu grade, o vil? Muori, e saprai.







Autoritratto di Ugo Foscolo (poeta vissuto tra 1700 e 1800)
Solcata ho fronte, occhi incavati intenti,
crin fulvo, emunte guance, ardito aspetto,
labbro tumido acceso, e tersi denti,
capo chino, bel collo, e largo petto;
giuste membra; vestir semplice eletto;

ratti i passi, i pensier, gli atti, gli accenti;
sobrio, umano, leal, prodigo, schietto;
avverso al mondo, avversi a me gli eventi:
talor di lingua, e spesso di man prode;
mesto i più giorni e solo, ognor pensoso,

pronto, iracondo, inquieto, tenace:
di vizi ricco e di virtù, do lode
alla ragion, ma corro ove al cor piace:
morte sol mi darà fama e riposo.









Autoritratto di Alessandro Manzoni (poeta vissuto nel 1800)
                 Capel bruno, alta fronte: occhio loquace,
naso non grande e non soverchio umile,
tonda la gota e di color vivace,
stretto labbro e vermiglio,
e bocca esile: lingua or spedita or tarda,
e non mai vile, che il ver favella apertamente, o tace.

Giovin d'anni e di senno; non audace,
duro di modi, ma di cor gentile.
La gloria amo e le selve e il biondo iddio:
spregio, non odio mai,
m'attristo spesso:
buono al buon, buono al tristo, a me sol rio.
A l'ira presto, e più presto al perdono;
poco noto ad altrui, poco a me stesso:
gli uomini e gli anni mi diran chi sono.

Qui un po' di riflessione sugli autoritratti pittorici più famosi dell'arte:



La pittrice messicana Frida Kahlo e il pittore olandese Vincent Van Gogh



Autoritratti dei pittori Michelangelo Buonarroti e Piero della Francesca,
entrambi legati alla nostra città, inseriti all'interno di loro celebri opere 
(rispettivamente Giudizio Universale e la Resurrezione)




celebri autoritratti di Leonardo da Vinci e 
di Maurits Cornelis Escher, grafico ed incisore olandese


Sempre in tema di conoscenza di sé e autoconsapevolezza personale, il percorso continua leggendo brani ed eseguendo relative attività inserite nel testo Non mi vedo, appositamente finalizzato alla pratica delle competenze orientative.

Queste alcune esercitazioni che verranno assegnate, precedute da letture scelte, e che si allineano con le attività svolte in precedenza:

tabella per scrivere difetti, carenze, qualità 
riferendosi ad aspetto fisico, a caratteristiche psicologiche e morali


immagine che aiuta ad individuare e 
ad annotare le caratteristiche che ci rendono unici

ancora una attività di riflessione
in ottica orientativa ben esplicitata nel titolo
e che verrà meglio approfondita negli step successivi del percorso 


I ragazzi concluderanno il primo step del percorso in modalità ludiforme, provando a disegnare i loro ritratti, cercando di enfatizzare i lineamenti e giocando a creare le loro personali "caricature", elaborate per scritto, in modo grafico (per chi ne ha le capacità) e attraverso app/filtri su cellulare finalizzate a deformare i tratti del viso.

Il testo preso a riferimento è il seguente, autoprodotto nel corso delle settimane di lockdown da Alessandro Vagnoni, poliedrico artista marchigiano. 
Al suo interno un mio simpatico autoritratto caricaturale disegnato da Vagnoni.



Ultimissima richiesta assegnata ai ragazzi: compilazione di una scheda, in ottica metacognitiva, con checklist da completare riferita a gradimento delle attività e cose nuove apprese nel corso del progetto. Pandemia o no, i ragazzi hanno diritto ad essere supportati nelle loro scelte importanti e di avere modo di riflettere su stessi. Il futuro apparirà loro meno pieno di incognite e più alla portata dei loro sogni. O almeno, noi docenti ci proviamo ad infondere sicurezza e motivazione. Sperando che la natura abbia voglia di assecondare le nostre buone intenzioni.

Bibliografia di riferimento:

Balestra-Birghesio-Menzio-Tiziano, Grammantologia. Libro di italiano, Petrini
Corti-Canobbio-Franzini-Rossato-Morosinotto, Inserto Competenze in azione di Giovani Scrittori, Garzanti Scuola
Forello-Bianchi, Laboratorio di autobiografia, Erickson
Menegazzo-Rabitti, Raccontarsi, Petrini
Batini-Giusti, Non mi vedo, Loescher
Vagnoni, Asintomatici. Ritratti caricaturali.

Un po' di lavori dei ragazzi. Foto di passioni ed interessi...































Sagoma con i propri punti di forza...






Autoritratto poetico...







e caricature...