Oggi parleremo di una tecnica molto usata dagli scrittori che potresti copiare direttamente da loro.
La prof che dice di copiare? Proprio così! Osserva bene questa strategia e poi cerca di riutilizzarla nei tuoi testi.
Di sicuro otterrai un bell'effetto!
Quando racconti e
vuoi descrivere una situazione che ritieni importante, attira il lettore “mostrando”
ciò che accade, non esprimendolo direttamente.
Ad esempio, non dire “la
notizia mi rese felice”, ma descrivi la scena utilizzando molti dettagli sensoriali
e riferimenti agli stati d’animo provati.
Il lettore sarà più
interessato a leggere una scena come questa: “appresa la notizia, sentii un brivido di eccitazione. L’adrenalina
cominciò ad entrare in circolo, non riuscivo a tenere i piedi fermi, il mio
cuore batteva all’impazzata e i lineamenti del mio volto assumevano un aspetto allegro,
rivelando tutta la gioia che stavo provando. Cominciai perfino a saltare come
un canguro per tutta la stanza! La mia felicità era incontenibile!”.
Non ho detto solo “sono
felice!”, ma ho mostrato cosa significava essere felice per me in quel momento,
come ho manifestato la mia felicità.
Questa strategia si
chiama mostra, non dire (o show don’t tell per gli anglosassoni) e
viene spesso utilizzata dagli scrittori.
Ti fornisco un altro
esempio, tratto da un romanzo di Annet Huizing intitolato Come ho scritto un libro per caso, in cui una ragazza fa la conoscenza
di una scrittrice dalla quale riceve consigli preziosi su come scrivere un buon
libro.
“Show don’t tell è il
motto degli scrittori”.
“Show don’t tell?” ho
chiesto.
“Mostra le cose
invece di raccontarle.
Non raccontare che il personaggio principale è triste,
ma descrivilo mentre vaga per la città con le spalle basse.
Non raccontare che
è distratto e trasandato, ma fallo arrivare sempre in ritardo agli appuntamenti
o dimenticare cose, descrivi i buchi dei suoi jeans e i suoi capelli disordinati.
Racconta di come ogni volta deve chiamare il fabbro perché ha dimenticato in
casa le chiavi.
Capisci? Si tratta di far vedere le emozioni e i tratti del
carattere come in un film invece di nominarli”.
Proviamo anche noi ad
applicare le strategie suggerite alla protagonista.
Vale sempre la regola di utilizzare parole specifiche,
evocative e non generiche e piatte per ottenere effetti di questo genere.
Ricorda comunque che
non bisogna abusare di questa tecnica, altrimenti diventa noioso ascoltare
descrizioni così dettagliate, però quando vuoi che il lettore sia attento
utilizzala pure perché serve a rallentare il ritmo della narrazione e a
focalizzare l’avvenimento a cui vuoi che sia data importanza.
Fai pure uso di
similitudini e metafore quando vuoi mostrare. Attireranno il lettore!
Es. “saltavo come un canguro: saltavo per tutta la
stanza” (similitudine)
“ero
un canguro: saltavo per tutta la stanza!” (metafora)
Facciamo un piccolo esperimento.
Prova ad esercitarti
con le faccine delle emoticon o a descrivere cosa provi durante una forte
emozione senza però nominarla.
Racconta solo i
particolari e in classe proveremo ad indovinare di quale emozione si tratta.
Vediamo se sei stato bravo!
Poniti queste domande:
nel corso dell’emozione…
- Cosa
fanno gli occhi?
- Cosa
fa la bocca?
- Cosa
fanno le mani?
- Cosa
fa il cuore?
- Cosa
fa lo stomaco?
- Cosa
fanno i piedi?
Ti aiuteranno a
scendere nei particolari.
E ricorda… mostra,
non dire! Pure nella vita vedrai che ti servirà ;-)
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