In un testo
autobiografico, anche se racconti fatti realmente accaduti, devi sforzarti di risultare
avvincente per interessare chi legge e tieni presente che non c’è niente di più
noioso che leggere un semplice elenco di azioni! Come fare per risultare
interessante?
Un segreto c’è:
soffermarsi sui particolari. I fatti
generici non sono interessanti, i dettagli sì.
Immagina che
un’anguria rappresenti una storia generica.
Immagina che un
seme rappresenti un piccolo momento della storia, un particolare.
Sono i particolari
che rendono interessanti e piacevoli i racconti, non i fatti generali.
Ricorda: SEMI, NON COCOMERI!
Non scrivere in
modo generico ma specifico: ricorda i dettagli di ciò che hai visto, le
sensazioni che hai provato, i particolari legati all’evento di cui parli e
raccontali.
Non dire: ricordo quando giocavo a calcio.
Sei nell’anguria!
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Se dici: ricordo quando in campo ho segnato il mio goal di rovesciata
e tutti mi hanno applaudito.
Sei nel seme!
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Non dire: mi piace la musica.
Sei nell’anguria!
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Se dici: quando ascolto la musica rap mi immedesimo in ciò che sento
e ripenso a cose che mi sono successe.
Sei nel seme!
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Non dire: ricordo che il mio primo giorno di scuola è stato
divertente.
Sei nell’anguria!
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Se dici: solo ricordare il cancello da varcare e la paura che provavo
di fronte al nuovo edificio scolastico mi mette ansia anche adesso. Ricordo
che mi tremavano le gambe e non sarei voluto entrare.
Sei nel seme!
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Rileggi la tua bozza di testo ed inserisci i particolari dove ti è stato suggerito.
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