LABORATORIO
DI STORIA - ALIMENTAZIONE NEL MEDIOEVO
Si
comincia da alcune letture sul problema della fame e delle carestie nel
Medioevo e si prosegue con l’approfondimento degli alimenti presenti nelle
tavole dei contadini, dei nobili e dei monaci medievali.
Si
fa notare ai ragazzi come molti cibi per noi consueti non sono ancora comparsi
in Europa, come le patate o il pomodoro.Si parla poi di modalità di conservazione delle provviste alimentari e di quali cibi siano, all’epoca, ritenuti particolarmente preziosi e raffinati.
I ragazzi ricercano dei modi di dire, dei proverbi o dei gesti scaramantici legati alle parole “pane” e “sale” (con relativa spiegazione dei significati) e le espressioni che vanno per la maggiore sono davvero numerose! Alcuni esempi?
Non è pane per i tuoi denti
Non hai sale nella zuccaSe manca il pane e il sale ogni cibo poco vale
Se non è zuppa è pan bagnato
Olio ferro e sale mercanzia reale
Buttare il sale dietro la schiena ( gesto scaramantico scaramanzia )
Il pane rovesciato porta sfortuna
Pane di villano rustico ma sano
La carne che non vuole sale di sicuro va a male
Dire pane al pane vino al vino
Chi non ha il pane ha il coltello
Chi ha i denti non ha il pane e chi ha il pane non ha i denti
Render pan per focaccia
Il dolore sa di sale
Il pane fatto in casa è sempre più saporito
Non si vive di solo pane
Mettere il sale sulla coda
Chi non butta il pane duro camperà lungo e sicuro
Pollo pizza e pane si mangiano con le mani
Essere come pane e cacio
Buono come il pane
Pane e vino fa bel bambino
I ragazzi
intervistano i familiari e chiedono
informazioni sulla dieta tipica della loro infanzia e sulle modalità di
conservazione degli alimenti.
Un alunno coglie
l’occasione per mostrare in classe delle cartoline di interni ed esterni di
abitazioni di inizio Novecento: botti, damigiane, madie e dispense sembrano
quasi tornare di attualità.
Si
ricercano anche informazioni sul gioco denominato “albero della cuccagna”.
Un ragazzo rivela di
averlo sperimentato in una festa di paese e, dopo aver affrontato non poche
difficoltà dovute al palo cosparso di olio, di essere pure riuscito a vincere
qualche prelibatezza.
Vengono
poi assaggiati delle tipiche pietanze medievali (le ricette sono state reperite
nel testo “Vita nel Medioevo” della Mondadori Educational) e commentate anche
le eventuali sperimentazioni fatte a casa. I piatti testati sono i seguenti:
zuppaccia
verde con uova e formaggio
rustici
del giorno di magro
latte
di mandorla.
Questi sono i commenti raccolti tra i
ragazzi:
“Ho cucinato i rustici ed avevano un
sapore molto buono, sono piaciuti anche al mio babbo e alla mia mamma”
“Il mio latte di mandorla è venuto
troppo acido e non si sentiva il sapore dolce delle mandorle e del miele. Ho
riprovato varie volte ma alla fine ho finito gli ingredienti”
“Ho provato a fare il
latte di mandorla, ma non mi è piaciuto per niente e non lo riberrei per nessun
motivo”
Si osservano
infine su You Tube dei filmati sul galateo da tenersi a tavola durante i
banchetti e i momenti conviviali più rappresentativi.
Importante postilla: a proposito di regime alimentare... si coglie l'occasione per far riflettere i ragazzi sulla loro dieta quotidiana che, spesso, su rivela poco funzionale al loro fabbisogno calorico e molto disequilibrata.
Insomma… tutto
sommato studiare il Medioevo non è poi così male!
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