14 MARZO: FESTA DEL P GRECO
Il
14 marzo di quest’anno i ragazzi della classe 1D hanno celebrato la festa del
Pi greco (∏ = 3,14...), il numero che esprime il rapporto tra ogni
circonferenza e il proprio diametro.
Si
ricorda che questa giornata è stata scelta in tutto il mondo perché nella
datazione anglosassone il mese (3) precede sempre il giorno (14), quindi la
data che ne deriva è proprio il 14 marzo.
La
festa è un’ottima occasione per rendere omaggio alla matematica ed incentivarne
il suo studio tra i giovani, quindi complimenti alla prof Lucia Cesari che ha
ben compreso come sia importante mostrare gli aspetti più affascinanti e
creativi legati alla sua materia – la matematica, appunto – che tanto spesso
viene associata a qualcosa di astratto e cervellotico, così lontano, insomma,
da un’occasione di festa come quella che in classe si è celebrata.
Come
afferma Anna Cerasoli, autrice del libro “Tutti in festa con il p greco”,
interessante è anche scoprire la “natura” del festeggiato, ovvero un numero che
ha un inizio ma non ha una fine e che si presenta pressappoco così: 3,14159265350979… e che prosegue con sempre nuove cifre, senza
fermarsi mai!
La
festa sta per cominciare e i preparativi fervono… sulla cattedra compaiono
bibite, dolciumi, salatini. E tutto in onore della matematica.
Prima
di gustare tutte queste prelibatezze, però, una piccola esercitazione
matematica: i ragazzi misurano tutte le figure rotonde che vedono intorno a
loro (crostate, piatti di carta, tappi delle bibite) e trovano per ciascuna di esse il p greco, calcolando il rapporto tra
circonferenza e diametro.
Prodigio!
Il p greco è sempre intorno a noi, è su tutto ciò che di rotondo ci circonda!
Mentre
i ragazzi mangiano, la prof legge loro la storia di Ipazia, tratta dal libro di Bruno D’Amore e Marta Isabel Fandino
Pinilla, “La nonna di Pitagora”
Tutti
ascoltano la storia di questa donna, vissuta nel I secolo d.C., che pagherà
molto cara la sua passione per la matematica, infatti finirà i suoi giorni
barbaramente uccisa.
Interessanti
parallelismi si sviscereranno nei giorni seguenti paragonando la condizione di
Ipazia, una donna vittima di stereotipi e fanatismo religioso, ad altre figure
femminili che si sono ritrovate a vivere le sue stesse condizioni seppur a
numerosi anni di distanza, prime tra tutte la pakistana Malala, ma questo sarà
argomento di un altro interessantissimo post…
Tornando al nostro p greco day, la
lezione prosegue proiettando alla lim il dipinto “La scuola di Atene” di Raffaello Sanzio, conservato presso i Musei
Vaticani, in cui viene evidenziata la figura di un’unica donna inserita tra
tante figure maschili famose appartenenti al mondo della matematica e della
filosofia (ad es. Pitagora, Socrate, Platone, Aristotele) : questa donna, ben
individuabile sulla sinistra per i suoi capelli lunghi, rappresenta la stessa
Ipazia.
In
classe è stato quindi affisso un cartellone raffigurante l’immagine di Ipazia
ed i ragazzi svolgono al pc una ricerca sulla biografia di questa matematica così
intelligente ma tanto sfortunata.
La
prof ha provato a far cimentare i ragazzi con il componimento di
frasi poetiche, o comunque di senso compiuto, le cui parole, come nel seguente
schema, dovevano esser lunghe quanto le cifre della successione del p greco. Il
risultato si è rivelato un po’ “bizzarro”, ma comunque interessante.
Insomma:
l’avreste detto che, grazie alla matematica, ci si potesse divertire e
incuriosire così?
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