Ci stiamo avviando verso la conclusione del nostro percorso sull'Orlando Furioso, ma prima conosceremo altri episodi meno famosi del poema, ma non per questo meno densi di significato.
Leggeremo oggi le ottave riguardanti la tragica storia d'amore di Isabella e Zerbino: costoro sono due personaggi minori del poema, ma la loro storia - come potrai appurare - è intensa e commovente, degna di una tragedia da rappresentare a teatro.
Entrambi innamorati, sono stati costretti dalle vicende della vita a separarsi, per poi riuscire a tornare insieme grazie all'intervento di Orlando, naturalmente prima che la follia prendesse il sopravvento sulla sua persona.
Quando vengono a sapere che il prode paladino è impazzito, oltre ad esserne molto dispiaciuti, si recano nel bosco a raccogliere le armi che l'uomo aveva abbandonato nel bosco prima di dare sfogo alla sua furia brutale.
In quell'occasione Zerbino viene gravemente ferito dal nemico di Orlando, Madricardo, tanto da arrivare a morire tra le braccia della disperata Isabella.
Mentre sta per uccidersi anch'essa, Isabella viene tratta in salvo da un eremita. La donna lo segue con l'intenzione di dare una degna sepoltura al suo amato e la conseguente chiusura in convento.
Per strada incontra però un prepotente che, dopo aver gettato nelle acque di un fiume l'eremita, la prende con la forza e la porta con sé.
L'uomo è un bruto che si chiama Rodomonte, violento per indole e ancor più in collera con l'universo femminile perché la donna che lui amava, Doralice, lo ha da poco tradito.
Isabella non vuole più vivere, non può sopportare la sua esistenza senza Zerbino e in compagnia di un uomo che le ripugna, così si farà uccidere con uno stratagemma proprio dallo stesso Rodomonte.
Qual è questo stratagemma?
Far credere all'uomo che l'ha rapita che lei è a conoscenza del segreto per non venir mai sconfitti in battaglia. Ovviamente si tratta di una pura bugia, ma Isabella finge di conoscere il modo di creare una pozione di erbe capace di rendere invulnerabili tutti coloro che la cospargono nel proprio corpo.
Qual è questo stratagemma?
Far credere all'uomo che l'ha rapita che lei è a conoscenza del segreto per non venir mai sconfitti in battaglia. Ovviamente si tratta di una pura bugia, ma Isabella finge di conoscere il modo di creare una pozione di erbe capace di rendere invulnerabili tutti coloro che la cospargono nel proprio corpo.
Per dimostrare all'uomo che sta dicendo la verità, ella - dopo aver creato una mistura erbosa che si cosparge addosso - invita Rodomonte a sperimentarla su di lei, provando a decapitarla: secondo le sue parole,la testa rimarrà perfettamente attaccata al collo, senza alcuna conseguenza nefasta. Rodomonte fa come dice Isabella... e naturalmente la ucciderà staccandole la testa con un colpo di spada. Era proprio quello che lei voleva: tornare ad unirsi con Zerbino nell'aldilà e lasciare nel bruto che l'ha portata via a forza un tremendo senso di colpa da sopportare per tutta la vita.
Dopo l'omicidio che ha compiuto, seppur involontariamente, l'uomo piange disperato. Il senso di colpa sarà terribile, tanto che farà edificare in onore di Isabella una tomba di cui lui diverrà guardiano. Come abbiamo detto nelle lezioni precedenti, sarà la stessa Bradamante alla fine che lo sconfiggerà. Seppur questo episodio possa considerarsi marginare all'interno del poema, lo stesso Ariosto elogia il sacrificio di Isabella come simbolo di supremo coraggio ed encomiabile fedeltà amorosa, quindi - a mio avviso - sarebbe stato un vero peccato non avere avuto modo di conoscerla.
La storia di Isabella e Zerbino, inoltre, permette di compiere interessanti connessioni in ambito letterario e noi, all'interno del nostro percorso sull'Orlando Furioso, seguiremo un altro micropercorso focalizzato su alcune storie d'amore più tragiche e note di tutti i tempi, riservandoci - a tal proposito - di parlare di Paolo e Francesca, forse gli amanti disperati più famosi di tutta la letteratura, più tardi, ovvero quando che tra poche settimane inizieremo il nostro approfondimento sull'Inferno dantesco.
Parleremo invece di una novella, tratta dal "Decameron" di Giovanni Boccaccio, opera di cui abbiamo parlato ad inizio anno a causa di una storia ambientata nel pozzo di Tofano presente nella nostra città. La novella è quella di Lisabetta da Messina che, come vedremo, ha dei punti di contatto con l'episodio di Isabella e Zerbino appena visti.
Qui il testo della novella, corredato da video tratto dal film "Decameron" di Pier Paolo Pasolini
novella di Lisabetta da Messina - testo e video
Dopo aver letto il testo e osservato il video, discutiamo insieme delle analogie e delle differenze tra le due storie che hanno come protagoniste Lisabetta e Isabella, poi svolgiamo alcune attività in parte in modalità individuale e in parte a piccolo gruppo (*alcuni spunti sono stati ripresi dal blog Gocce di Armonia della Prof. Simona Martini)
Reduci dalla visione del film "Piccole donne", incentrato sulle vicende delle sorelle March che ci hanno dato un'idea della condizione femminile del XIX secolo, soffermiamoci per prima cosa sulla medesima condizione che si evince dalla novella di Lisabetta da Messina, esplicativa di come vivevano le donne diversi secoli prima, ovvero in pieno periodo medievale.
Rispondi sul quaderno alle seguenti domande:
1) Leggendo la novella di Lisabetta da Messina cosa si comprende della condizione femminile nel Medioevo? Cerca di spiegarlo fornendo riferimenti precisi riscontrabili sul testo
2) Come si sarebbe comportata Lisabetta se fosse vissuta ai giorni nostri?
Adesso osserva queste tre opere riferite alla storia di Lisabetta:
Miniatura del manoscritto 5070
conservata a Parigi
Dopo l'omicidio che ha compiuto, seppur involontariamente, l'uomo piange disperato. Il senso di colpa sarà terribile, tanto che farà edificare in onore di Isabella una tomba di cui lui diverrà guardiano. Come abbiamo detto nelle lezioni precedenti, sarà la stessa Bradamante alla fine che lo sconfiggerà. Seppur questo episodio possa considerarsi marginare all'interno del poema, lo stesso Ariosto elogia il sacrificio di Isabella come simbolo di supremo coraggio ed encomiabile fedeltà amorosa, quindi - a mio avviso - sarebbe stato un vero peccato non avere avuto modo di conoscerla.
La storia di Isabella e Zerbino, inoltre, permette di compiere interessanti connessioni in ambito letterario e noi, all'interno del nostro percorso sull'Orlando Furioso, seguiremo un altro micropercorso focalizzato su alcune storie d'amore più tragiche e note di tutti i tempi, riservandoci - a tal proposito - di parlare di Paolo e Francesca, forse gli amanti disperati più famosi di tutta la letteratura, più tardi, ovvero quando che tra poche settimane inizieremo il nostro approfondimento sull'Inferno dantesco.
Parleremo invece di una novella, tratta dal "Decameron" di Giovanni Boccaccio, opera di cui abbiamo parlato ad inizio anno a causa di una storia ambientata nel pozzo di Tofano presente nella nostra città. La novella è quella di Lisabetta da Messina che, come vedremo, ha dei punti di contatto con l'episodio di Isabella e Zerbino appena visti.
Qui il testo della novella, corredato da video tratto dal film "Decameron" di Pier Paolo Pasolini
novella di Lisabetta da Messina - testo e video
Dopo aver letto il testo e osservato il video, discutiamo insieme delle analogie e delle differenze tra le due storie che hanno come protagoniste Lisabetta e Isabella, poi svolgiamo alcune attività in parte in modalità individuale e in parte a piccolo gruppo (*alcuni spunti sono stati ripresi dal blog Gocce di Armonia della Prof. Simona Martini)
Reduci dalla visione del film "Piccole donne", incentrato sulle vicende delle sorelle March che ci hanno dato un'idea della condizione femminile del XIX secolo, soffermiamoci per prima cosa sulla medesima condizione che si evince dalla novella di Lisabetta da Messina, esplicativa di come vivevano le donne diversi secoli prima, ovvero in pieno periodo medievale.
Rispondi sul quaderno alle seguenti domande:
1) Leggendo la novella di Lisabetta da Messina cosa si comprende della condizione femminile nel Medioevo? Cerca di spiegarlo fornendo riferimenti precisi riscontrabili sul testo
2) Come si sarebbe comportata Lisabetta se fosse vissuta ai giorni nostri?
Adesso osserva queste tre opere riferite alla storia di Lisabetta:
Miniatura del manoscritto 5070
conservata a Parigi
John Everett, Lorenzo e Isabella
William Holman Hunt, Lisabetta da Messina
Cosa vedi in queste immagini?
Quali scene vengono rappresentate?
Nota i gesti, le espressioni e le azioni compiute da tutti i personaggi raffigurati. Quali sensazioni ti suggeriscono?
Quale opera tra le tre apprezzi di più?
Elabora un plot sulla trama della novella ed esegui successivamente il riassunto:
Compila una tabella che metta a confronto la novella di Lisabetta da Messina del Decameron e l'episodio di Isabella e Zerbino dell'Orlando Furioso: quali le analogie e quali le differenze?
Soffermati sulle caratteristiche dei personaggi di entrambe le storie, prendendo come aspetti da analizzare quelli riportati nel seguente organizzatore grafico e che riguardano le varie parti di cui è composto il suo corpo:
- quali sono le parole che il personaggio potrebbe pronunciare con la bocca?
- quali sono i pensieri che potrebbero aggirarsi nella sua mente?
- quali sono i sentimenti che prova nel suo cuore?
- quali sono i movimenti che compie con i suoi piedi?
- quali sono le azioni che compie con le sue mani?
Prova infine a sintetizzare su una pagina del tuo quaderno la trama della novella di Lisabetta da Messina attraverso la tecnica One Pager, ossia facendo ricorso a breve testo, singole parole, disegni o immagini. L'importante è rispettare la regola di inserire tutto nello spazio di una sola pagina
Visto quanti punti in comune tra queste due storie d'amore?
Nella prossima lezione conosceremo due giovani innamorati che subiscono una sorte simile.
Si tratta, forse, dei due amanti sfortunati più famosi al mondo.
Giovani, belli, residenti a Verona e tanto tanto tanto penalizzati dalla cattiva sorte.
Ma non ti svelo altro. Farai a breve la loro conoscenza.
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