venerdì 6 marzo 2020

Sospensione attività didattica ITALIANO parte 2


Come ben sai, nelle ultime lezioni di grammatica abbiamo imparato ad impostare l'analisi logica, quindi individuare il predicato, dividere in sintagmi, trovare il soggetto, il complemento diretto per eccellenza, ovvero il complemento oggetto, e segnalare tutti gli altri complementi, per ora definiti genericamente complementi indiretti, senza dimenticare l'individuazione degli attributi e delle apposizioni.
Sai altrettanto bene che non dovrai certo dimenticarti dell'analisi grammaticale, anche perché nelle esercitazioni che facciamo, come hai sperimentato, devi sempre eseguire doppia analisi - logica e grammaticale -, quindi approfitta di questi giorni di sospensione delle lezioni per guardare questi video che ti ho inserito e che ti saranno utili come ripasso per consolidare concetti che in classe abbiamo più volte affrontato.

Esegui poi analisi logica e grammaticale di queste due frasi e inviamele per la correzione nelle modalità che già sai.

1) In questi giorni stiamo vivendo un periodo molto strano: tutti vorrebbero uscire di casa, ma la normativa ci impone, giustamente, di rimanere al sicuro nelle nostre abitazioni.

2) Alla festa di compleanno di mio cugino Roberto eravamo pochi invitati, perché quest'anno la situazione è delicata, ma abbiamo mangiato una torta alla frutta buonissima che ha reso felici tutti noi e anche i familiari del festeggiato.

Questi sono i video di ripasso che ti aiuteranno a svolgere la consegna e guardali prima di cominciare l'analisi che ti viene richiesta.
Non preoccuparti del fatto che possano essere troppi: sono chiarissimi e durano solo pochi minuti.

questo è un video di ripasso dell'analisi grammaticale

questo video ti permette di ripassare
le regole di impostazione dell'analisi logica

questo video ti permette invece di ripassare l'elemento fondamentale
della frase: il predicato, che può essere verbale o nominale

 con questo video vedrai come fare a riconoscere
il soggetto e il complemento oggetto

Infine questo video, divertentissimo, ti permetterà
il ripasso di attributo, apposizione e, in genere, dei complementi

Pronti ad analizzare le due frasi adesso? Vedrai che non sarà affatto una consegna difficile!
Ricordati che il compito dovrà essere svolto entro giovedì 13 marzo.

Buon lavoro!

Sospensione attività didattica ITALIANO parte 1



Rileggi gli appunti sul primo canto della Divina Commedia e le pagine del libro di antologia ad esso dedicate in cui, come sai, è presentato Dante prima smarrito nella selva oscura, poi uscito e pronto a salire il colle, infine spaventato dalle tre bestie che vorrebbero farlo arretrare e sprofondare di nuovo dentro al bosco.

Fossimo stati in aula – come puoi immaginare – avremmo scritto delle riflessioni sui sentimenti che stava provando Dante in quei momenti e li avremmo paragonati a quelli che, in situazioni simili, proveremmo anche noi. Vedi la potenza della letteratura? Versi scritti più di settecento anni fa, ci fanno immedesimare in scene ed emozioni che tutti noi, ancora oggi, possiamo rivivere proprio perché immortali e universali.
Quindi quelli che ti verranno assegnati non sono dei veri e propri compiti per casa, bensì attività che, in queste ore e in questi giorni, avresti regolarmente svolto in classe.

Sul quaderno di italiano con copertina rigida produci dei testi partendo dalle seguenti tracce (lunghezza minima una pagina).
I testi possono, ovviamente, essere svolti anche su pc con programma di videoscrittura.

1)    Parla di un momento della mia vita in cui ti sei sentito “smarrito”, proprio come accade a Dante quando si trova nella selva, e in cui hai provato profonda paura. Indica anche come hai risolto questa difficile esperienza.

2)  Parla di un momento della tua vita in cui mi ti sei sentito ottimista, come succede a Dante quando osserva la luce provenire dal colle, ed hai affrontato con successo un’esperienza che in origine ti spaventava

3)  Fai un elenco delle cose che ti mettono di buonumore e ti fanno tornare il sorriso quando sei giù di morale

4)    Anche il periodo attuale che stiamo vivendo è un momento delicato che dà un senso di “smarrimento” paragonabile a quello provato da Dante nella selva oscura, non trovi? Come ti appare lo scenario di questi giorni così anomali, in cui tutti siamo costretti ad interrompere o modificare i nostri consueti modi di vivere? Come lo stai vivendo tu?

Le prime tre consegne andranno svolte entro martedì 10 marzo.
Il quarto testo, che dovrebbe richiedere maggior riflessione, entro mercoledì 11 marzo

Inserisci i tuoi file (o le foto del quaderno, mi raccomando in questo caso leggibili) su registro elettronico seguendo le istruzioni che ti sono arrivate via posta elettronica,
oppure inviando i file (o le foto) alla mia mail;
oppure inviandomi i file (o le foto) via Messenger o Whatsapp.

Buon lavoro
                                                                                                           

lunedì 2 marzo 2020

"Nel mezzo della nostra lettura della Commedia"


Vabbè, tutti conoscono la famosa terzina di apertura della Commedia dantesca

"Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
chè la dritta via era smarrita"

però noi la lettura la facciamo a modo nostro. Come? Penetrando nel significato letterale, ma ancor più in quello allegorico, collegandoci al pensiero e alla biografia dell'autore, ma anche inserendo riferimenti, connessioni e inferenze proveniente dall'esperienza nostra.
Sacrilegio considerare questi versi riferiti alla vita di noi immaturi adolescenti? Tutt'altro!
Il potere della letteratura è proprio questo: saper parlare linguaggi universali e saper far immedesimare in situazioni vissute tutti i lettori, adolescenti immaturi compresi.
Quindi, dopo aver presentato nei suoi tratti essenziali biografia dell'autore e struttura dell'opera, cosa aspettiamo a seguire Dante che si è sperduto in un bosco buio e tenebroso?


Proviamo ad applicare subito la regola delle 5 W a queste primissime terzine?
1) WHO? Dante
2) WHERE? Gerusalemme
3) WHEN? 7 aprile 1300 (venerdì santo)
4) WHAT? smarrimento nella selva
5) WHY? perdita della dritta vita



Dante parla di momento centrale della vita, quindi immagina di compiere il viaggio all'età di circa 35 anni, tenendo presente l'età media di 70 anni che un uomo del Medioevo delle sue particolari condizioni avrebbe potuto raggiungere.
Da questo primo verso si è addirittura fatta risalire la sua data di nascita, il 1265 - visto che si immagina il viaggio compiuto nel 1300 - con un semplice calcolo matematico (1300-35=1265), dal momento che sull'argomento non esistono fonti certe. 
- Prof, perché dice "nel mezzo del cammin di nostra vita" e non di "sua vita"?
Secondo voi perché?
- Forse perché con lui ci sono anche tutti gli uomini che lo leggono?
- Perché si rivolge all'umanità?
Avete colto nel segno: il senso dell'aggettivo possessivo "nostra" riferito alla vita deriva proprio dal fatto che l'umanità intera lo seguirà nel suo percorso di redenzione, che le condizioni di smarrimento di cui il poeta parla possono applicarsi a tutti gli uomini e che i medesimi avranno modo, grazie allo straordinario insegnamento impartito dal viaggio, di poter osservare quali conseguenze nell'aldilà otterranno determinati comportamenti portati avanti nella vita terrena.
- Quindi vuol dire che questo viaggio lo farà con tutto il mondo, prof! Che forte!
In pratica sì. E si tratta di un percorso sorprendente da svolgere in un tempo relativamente breve: visita ai tre regni dell'oltretomba nell'arco di una sola settimana! Seguire l'itinerario in questa specie di mappa vi darà l'idea di quanto il viaggio possa rivelarsi stupefacente.



Dante dice che la selva e il momento in cui si era smarrito sono cose difficili da raccontare, anche se fa ricorso a tre aggettivi che provano a descrivere la foresta in cui si era perduto, ossia "selvaggia", "aspra" e "forte", per provare a dare l'dea di quanto essa fosse inestricabile e terrorizzante. 
- La  magia del tre, prof! La usa anche lui!
Certo, lo sappiamo quanto questo espediente sia efficace, no? 
E vi dirò di più: per Dante il tre è sacro, è il simbolo della Trinità divina, quindi farà riferimento spesso a questo numero e ai suoi multipli. In base a quello di cui abbiamo parlato nelle scorse settimane, provate a ritrovare da soli qualche richiamo.
- i tre regni dell'oltretomba
- le tre cantiche Inferno, Purgatorio e Paradiso
- le terzine
- i 33 canti di ogni cantica
- Dante incontra Beatrice a 9 anni
Ottimo direi! E, a proposito di simboli, leggete nelle note al testo come può essere spiegata l'allegoria della "selva oscura".
- Qui c'è scritto che la selva è il simbolo del peccato
Giusto. Ma proviamo ad andare oltre a ciò che dice il libro, ragioniamo in modo un po' più profondo.
Ricordate il nostro modo di entrare dentro al testo come abbiamo deciso tutti insieme di chiamarlo?
Sììì! Fare splash!
Esatto, FARE SPLASH!, tuffarci dentro il testo e dentro le parole, proprio perché questa termine onomatopeico ci fa tornare alla memoria il tuffo che dobbiamo fare in acqua per riuscire a penetrare sul fondo. La stessa cosa dobbiamo farla come se dovessimo tuffarci all'interno delle parole del libro per penetrarne nel profondo i significati e non rimanere a galla in superficie.


Ecco, facciamo SPLASH! in questo punto in cui si parla della selva oscura come simbolo del peccato. Qual è il significato più profondo che possiamo cogliere?
- Secondo me si parla di peccato perché ci si riferisce a tutta l'umanità e Dante fa vedere che tutti possono diventare peccatori 
- Però è Dante che scrive, no? Si riferirà pure al peccato suo! 
Certo. E tenete presente che sta scrivendo in un momento molto complicato della sua vita: lo hanno cacciato ingiustamente da Firenze, non può far ritorno nella sua città, non può più vedere i suoi cari e si trova costretto a passare le sue giornate nelle tenute delle persone disposte ad ospitarlo, seppur trattasi di posti che rivelano un sicuro benessere. Ricordate quando dicevamo che Dante è venuto anche ad Arezzo, ospite del castello dei Conti Guidi a Poppi, in Casentino?
- Sì, è vero! Io ci sono stato d'estate e ho visto che davanti al castello c'è il busto di Dante!
Sì. è così.
- Prof, appunto, è Dante che parla del momento che sta vivendo e, secondo me, il bosco non è solo il simbolo del peccato, ma anche un momento in cui lui si ritrova in crisi e si sente depresso. 
Quando siamo in profonda crisi e in un momento di depressione è vero che non ricordiamo nitidamente le cose e ci ritroviamo spesso perduti. E questo è proprio ciò che Dante sta dicendo. Inoltre diversi episodi della sua vita lo stavano facendo soffrire, no? Quali, per esempio?
- L'esilio!
- La morte di Beatrice!
- Le accuse che gli facevano da Firenze e che non erano vere!
- L'odio verso il Papa che lo aveva tradito!
Ottime osservazioni! Personalmente ritengo che il bosco può benissimo essere interpretato come dite voi. Perfetto! Facciamo nostra questa interpretazione e consideriamo pure la "selva oscura" come simbolo di peccato, ma anche di crisi e depressione. 
Vi vedo prontissimi, quindi stiamo a vedere cosa succede a Dante quando, dopo aver passato la notte in questo luogo terribile, riesce all'alba ad uscirne fuori.



Quando finalmente Dante riesce a riemergere dal bosco, si trova di fronte un colle illuminato dai raggi del sole mattutino e questa vista gli infonde speranza, perché è verissimo che, anche se abbiamo passato una notte in preda all'ansia e alla preoccupazione, poi al mattino, di fronte al profilarsi una giornata di sole, siamo tutti un po' più speranzosi e meno preoccupati.
- E' vero, prof! Quando ho una verifica che mi dà ansia, la notte ho tanti pensieri, ma al mattino mi sembra già di stare meglio 
- A me uscire di casa per venire a scuola mi piace se c'è il sole; già da sola la luce mi dà fiducia e mi fa sperare che tutto andrà bene
- Quando ero ricoverata in pediatria, i raggi del sole che penetravano dalle tapparelle della mia camera d'ospedale mi procuravano sempre ottimismo e all'arrivo dei medici e degli infermieri non avevo più paura delle cure che dovevo prendere e delle parole che mi avrebbero detto
Sì ragazzi, avete ragione. Il mattino ha un suo fascino particolare ed è sempre emozionante quando è illuminato dal sole.
Il prossimo anno conosceremo un poeta di nome Giuseppe Ungaretti, che aveva partecipato alla Grande Guerra e aveva vissuto la terribile esperienza del conflitto bellico in trincea, che scrive una poesia brevissima, intitolata Mattina, considerata la più breve della storia, perché composta di un solo verso

"M'illumino d'immenso"

Vedete come in un solo verso e con sole quattro parole il poeta riesca a far percepire al lettore la sensazione straordinaria di immensità che può far provare la luce mattutina?
- Che bellezza, prof! Una poesia finalmente cortissima e piena di significato!
- Mi dà l'idea della luce che lo colpisce nel viso e che gli procura benessere
- Più che benessere, forse. Gli sembra quasi che la luce del sole lo metta in contatto con l'eternità! Magari questa sensazione è più forte la mattina dopo una notte passata nella trincea e di sicuro la luce lo avrà fatto stare meglio



Ottimo, vi vedo adeguatamente coinvolti e capaci di andare a fondo nelle espressioni che stiamo leggendo. Facciamo un altro SPLASH! nelle terzine successive, dove Dante usa una similitudine formidabile: una volta uscito dal bosco che lo aveva tanto spaventato, il poeta si volta a guardare ancora intimorito quel posto che pareva averlo poco prima intrappolato, e nel contempo si paragona ad un naufrago che, seppur ormai portato in salvo a riva, guarda ancora sconvolto le acque del mare che poc'anzi avrebbero potuto farlo annegare. La similitudine rende l'idea alla perfezione, non trovate?
- Altroché, prof! Anche io una volta ho avuto paura in piscina perché mi sono  venuti addosso quando ero nel bordo e mi sono tuffato senza essere ancora capace a nuotare bene. Ricordo che quando sono uscito dall'acqua avevo ancora tanta paura, benché non fossi affogato
- A me ha colpito molto un uomo che era andato a fare il bagno in mare nonostante la bandiera della spiaggia fosse rossa: quando il bagnino lo ha riportato a riva, aveva uno sguardo pieno di terrore!
- A me in mare fanno paura i crampi quando vado al largo: una volta ero solo e sono riuscito a malapena a tornare alla riva. Anche io mi sono voltato a guardare l'acqua e le gambe hanno continuato a tremarmi per un bel po' di tempo.
Vedete quante interessanti connessioni possiamo fare con la nostra vita? Dimostrazione che la letteratura parla un linguaggio universale comprensibile a tutti noi, certo, ma segno anche che la vostra "immersione" nel testo sta dando ottimi frutti! Continuate così.
Allora, dicevamo che Dante, nonostante ancora sia intimorito, è riuscito ad uscire dal bosco e, siccome ha visto di fronte a  un colle illuminato dal sole, decide di dirigersi verso di esso, anche perché - come dirà più avanti - ormai si sente piuttosto speranzoso, visto il momento del giorno e la stagione primaverile che sono solite predisporre più facilmente all'ottimismo.
Se diamo un'occhiata alle note, leggiamo che la luce del colle simboleggia la salvezza, la grazia divina, quindi cosa potrebbe dargli speranza più di tutto ciò?
Però, all'improvviso, succede qualcosa di inaspettato: proprio mentre stava per affrontare la salita del colle, gli si para di fronte una bestia feroce, nella fattispecie una lonza!



La lonza, o lince, è un felino che Dante descrive come animale agile, snello e dal pelo maculato. Il suo aspetto è bello e sensuale e, non per niente, il suo significato allegorico corrisponde al peccato della LUSSURIA, ossia all'incapacità di controllare le passioni amorose.
Certo, questa bestia non ci voleva! Con l'animo speranzoso per i motivi di cui parlavamo prima, il poeta prova ad andare avanti lo stesso, ma lo sconforto presto prende il sopravvento: oltre alla lonza, gli compaiono di fronte altre due bestie feroci: una è un LEONE e l'altra una LUPA.
Il leone si mostra con un aspetto più minaccioso rispetto alla lonza, infatti viene descritto con la testa alta e rabbiosamente affamato, tanto che l'aria sembrava tremare; la lupa addirittura incute più paura del leone stesso, dal momento che appare magrissima, ma questa sua magrezza deriva dalla voglia insaziabile di desiderare ciò che possiedono gli uomini, tanto da ritenersi responsabile della miseria dell'umanità stessa.


- Prof, ancora il numero tre!
- E' vero, le bestie sono tre, ritorna ancora il numero sacro.
- Che simboleggiano il leone e la lupa?
Il significato allegorico del leone è la SUPERBIA, mentre quello della lupa l'AVIDITA'
- Prof, sulle note c'è scritto che la lupa è simbolo dell'avarizia.
Lo so, ma noi andiamo oltre le note, no? Facciamo un altro SPLASH!: avete presente cosa vuol dire essere avidi? Non accontentarsi mai di quello che si possiede, cercare di ottenere sempre di più, a scapito di tutto e tutti? Ecco, secondo Dante questo è un peccato tremendo che porterà alla rovina l'intera umanità. Si tratta di qualcosa di più grave della avarizia, non trovate? 
- Sì, chi è avaro non mi piace perché non vuole mai spendere e si fa sempre pagare tutto dagli altri, ma chi è avido vuole prendere la roba mia e poi, quando l'ha presa, cerca di prendere qualcos'altro a qualcun altro. Le persone così non le sopporto! 
- Sa che c'è un ragazzo che non fa altro che fidanzarsi con le ragazze dei suoi amici per il gusto di portargliele via? Mica gli piacciono sul serio! Per me quello è avido.
- Ma Dante si riferirà a chi era avido in politica, mica a chi rubava fidanzate!
- Era per dire, no? Poi la donna che piace a Dante manco era la sua fidanzata e aveva anche un marito, come avrebbero fatto a portargliela via?
- Ai tempi di Dante c'erano tante persone avide e anche a lui gli avidi lo ingannano per cacciarlo da Firenze. Ma tanti avidi ci sono anche oggi, mica è cambiato il mondo
- Secondo me Dante considera il più avido di tutti Bonifacio VIII. E poi aveva ragione: il papa doveva occuparsi della religione, mica della politica!
- La lupa allora è magra perché mangia, mangia, mangia e il cibo non la sazia. Ora ho capito perché lo spaventa tanto una bestia magra. 
Sì, Dante è estremamente spaventato da queste tre bestie - che, come abbiamo visto, rappresentano i tre peccati più gravi dell'uomo - e piomba nella pura angoscia, tanto che perde definitivamente la speranza di salire al colle e si ritrova ad arretrare verso il bosco da cui poco prima era riuscito, con fatica, ad uscire.
Ma, come potete ben immaginare, nella selva oscura non ci tornerà più: ad aiutarlo arriverà Virgilio, il grande poeta latino autore dell'Eneide di cui Dante era un fervente ammiratore, e sarà proprio costui - come vedremo nella prossima lezione - che gli indicherà il vero itinerario da compiere per salire verso il colle illuminato e raggiungere la salvezza, ovvero non direttamente con il cammino da lui intrapreso, ma attraverso un viaggio nei regni dell'oltretomba, durante il quale lui fungerà da sua guida, ma solo per l'Inferno ed il Purgatorio. Vedremo quale sarà il motivo per cui Virgilio potrà avere accesso solo a questi due regni e scoprirete invece chi sarà invece la guida, anzi le guide, che lo accompagneranno in Paradiso e lo faranno giungere fino al cospetto della luce di Dio.

Sapete che su YouTube c'è un canale che presenta dei video in HD su tutti i canti della Divina Commedia? I video sono fatti benissimo, hanno suggestive animazioni, immagini variegate e voce narrante che riassume il contenuto delle terzine. Appena possibile, andate a dare un'occhiata, non vi deluderà!
Adesso, per darvi un'idea, guardiamo insieme il video relativo al primo canto di cui abbiamo appena parlato


Sai che recentemente è stato creato un gioco virtuale in cui, grazie ad un visore, è possibile trovarsi immersi nel primo canto della Divina Commedia e trovarsi di fronte il medesimo scenario vissuto da Dante? Ti ritroveresti a camminare nella selva oscura, vedresti venirti contro le tre fiere e incontreresti Virgilio pronto a salvarti. Forte, no? Si tratta di un gioco educativo a cui possono partecipare studenti come voi e vi riporto ciò che si trova scritto in un recente articolo giornalistico:

"L'intera esperienza dura 15 minuti ed è stata presentata come un gioco educativo. Nella prima parte il percorso si snoda all'interno della selva oscura, fino alla porta dell'Inferno, dove Virgilio narra alcuni canti del'Eneide. Lungo il tragitto il giocatore potrà anche perdersi, avendo però l'occasione di trovare alcuni artefatti rari nascosti, piccole scoperte per appassionati pensate per arrichire l'esplorazione con alcune informazioni in più su Dante e sulla Divina Commedia. La porta dell'Inferno conduce alla fine del gioco, alla quale seguono alcune domande sul poema dantesco e un punteggio finale calcolato sulla base del tempo impiegato per arrivare alla porta del'Inferno, degli oggetti trovati lungo il percorso e delle risposte alle domande conclusive".

In questo link potrete trovate l'intero articolo per una lettura integrale, in caso siate interessati a maggiori delucidazioni:
E adesso, come sempre, qualche riflessione scritta per consolidare quanto appreso e da condividere a fine lavoro.
  • elabora uno schema ad Y per annotare le tue impressioni, le tue connessioni e le tue domande;
  • scrivi una tua riflessione in modalità quick write, quindi utilizzando circa un quarto d'ora di tempo, in cui provi a ricordare un momento della tua vita in cui hai avuto paura e/o hai provato un senso di smarrimento, proprio come avviene a Dante quando si trova all'interno del bosco;
  • con le medesime modalità, prova invece a pensare ad un'esperienza della tua vita in cui ti sei sentito particolarmente ottimista, esattamente come succede al poeta quando esce dalla selva e scorge il colle illuminato;
  • tenendo a mente ciò che abbiamo detto a proposito della luce del mattino, prova a fare un elenco delle cose che riescono a risollevarti dalla tristezza. Sarà interessante condividere quanto emerge, così da cercare nuove strategie per combattere i momenti bui che tutti quanti ci ritroviamo più o meno spesso a vivere.
Leggere Dante è sempre un'esperienza intensa e noi vogliamo viverla al meglio.
Forse anche chi ci legge riesce a percepire un po' del nostro entusiasmo, quindi... che continui a seguirci!
Ci vediamo alla prossima lezione "infernale"! 😉

sabato 8 febbraio 2020

La parola all'horror 😱


Quando in classe si affronta il genere horror i ragazzi, nella maggior parte dei casi, festeggiano e anche di fronte alla richiesta di cimentarsi essi stessi a scrivere un loro racconto, si dimostrano entusiasti e pronti a metter immediatamente su carta le loro idee. 
In realtà tale entusiasmo, seppur a malincuore, va un po' frenato: imparare a scrivere testi fiction non è così semplice come sembra e, prima di farli cominciare a produrre, occorre leggere con loro diversi brani, così da far osservare le caratteristiche fondamentali e ricorrenti del genere e così da "carpire" i segreti di un testo horror efficace che potrebbero essere riprodotti, seppur a diversi livelli, nelle loro prossime produzioni.

 La scelta di testi da leggere è ricaduta su brani dell'antologia già inseriti all'interno del genere stesso, in particolare racconti tratti dal romanzo L'autobus del brivido e stralci riconducibili a due grandi classici dell'horror, Frankenstein di Mary Shelley e Lo strano caso del Dr Jeckill e di Mr Hyde di Robert Louis Stevenson.
Abbiamo quindi ampliato le letture con l'immancabile Edgar Allan Poe, in particolare con i racconti Il gatto neroIl cuore rivelatoreIl pozzo e il pendolo La Maschera della Morte Rossa, letti a piccolo gruppo.

Ne approfitto per inserire dei link sulle attività svolte negli anni scorsi sui medesimi racconti di Poe



Siccome alcune strategie di scrittura sul genere horror sono state affrontate durante le lezioni pomeridiane del Laboratorio Pon, i ragazzi che avevano partecipato agli incontri hanno riferito ciò che avevano appreso al resto dei compagni, sperimentando la sempre efficace collaborazione tramite peer tutoring e peer to peer.

Ne approfitto di nuovo per inserire un altro link sulle attività svolte in Laboratorio a partire dal testo Storie del terrore da un minuto
ricordando che tutto il percorso del Pon di Italiano può essere consultato qui sotto:


Nel corso della lettura abbiamo svolto riflessioni, osservazioni e anche mini-sperimentazioni dei seguenti aspetti degni di nota riferiti al genere horror:
- incipit mai banale;
- plot che prevede un momento iniziale in cui la situazione presentata è ordinaria, poi sorge il problema che rende l'atmosfera inquietante e paurosa;
- descrizioni sensoriali di ambienti;
- caratterizzazione dei personaggi e loro descrizione; 
- alternanza di sequenze narrative, descrittive, dialogiche e riflessive;
- utilizzo della suspense;
- utilizzo del "mostra, non dire";
- frasi brevi e ritmo che accelera in dirittura d'arrivo del climax;
- uso di termini specifici, di metafore o similitudini per favorire l'immedesimazione del lettore;
- risoluzione del problema dopo l'apice della tensione rappresentato dal climax: il ritmo rallenta;
- conclusione della storia mai scontata.





I ragazzi hanno prodotto la prima bozza scritta, avvalendosi degli eventuali consigli impartiti dalla  docente, ma soprattutto ricorrendo alle consulenze dei compagni più esperti, ovvero quelli con buone doti scrittorie o, più frequentemente, quelli che avevano sperimentato per più tempo le strategie di scrittura nel corso del laboratorio pomeridiano dello scorso anno.

ragazzi all'opera durante il laboratorio pon di italiano,
divenuti quest'anno consulenti ricercatissimi dai compagni!

Alla stesura della bozza è seguita una attività di metacognizione sul testo prodotto finalizzata a prendere coscienza dei processi di lavoro individuali ed a facilitare il lavoro di revisione testuale.
L'attività di metacognizione chiedeva di individuare sul testo horror prodotto, tramite domande guida facilitatrici, tutte le tecniche di scrittura utilizzate, rendendo non solo padroni i ragazzi delle strategie da usare o usate, ma anche guidandoli verso una revisione più efficace e consapevole.







 


Sono stati condivisi stralci di testo con applicazione di tecniche particolarmente efficaci e sono stato  di nuovo programmati, sia a livello individuale che collettivo, momenti di consulenza tra docente e tra pari. Quindi via alla revisione.

I ragazzi stanno ultimando i loro testi e, non appena verrà ultimata la bozza definitiva, i medesimi verranno inseriti all'interno di questo post.
Non vi dimenticate di tornare a leggerli, ma vi avverto... se siete troppo impressionabili è meglio che vi rinunciate, perché da alcune bozze condivise ci siamo resi conto che il terrore è assicurato!!! ;-)


venerdì 10 gennaio 2020

orientarsi... on line



Hai bisogno di cercare delle informazioni on line?
Devi svolgere una ricerca per la scuola?
Bene! Il web può risolvere tutte le tue esigenze.
Ma credi che sia sufficiente collegarsi in rete per risolvere ogni problema?
Se la tua risposta è sì, sappi che è la risposta SBAGLIATA.
Sul web verrai travolto da migliaia di informazioni con un semplice click e, se non sarai in grado di navigare correttamente, correrai il serio rischio di reperire informazioni sbagliate o di uscire dalla rete con le idee ancora più confuse!

Intanto un po' di chiarezza "TEORICA"
Cos'è Internet?
Internet è una rete gigantesca che connette i computer e i dispositivi elettronici di tutto il mondo - usando linee telefoniche, fibre ottiche e satelliti - e che ospita un numero illimitato di siti contenenti informazioni di ogni genere.
In rete chiunque può fornire ed inserire dati o notizie, così come chiunque può avere accesso a tali informazioni. Puoi quindi facilmente comprendere che sul web si trova davvero di TUTTO!
Com'è fatto un sito web?
Le schermate di un sito web si chiamano pagine. La pagina iniziale, detta homepage, presenta di solito un sommario dei contenuti sul sito. Per sfogliarlo basta cliccare sul link, cioè sui collegamenti ad altre pagine web che si vogliono esplorare (come sai, se compare la "manina" vuol dire che il sito può essere aperto e consultato). Questo modo di usare il web viaggiando velocemente è chiamato, difatti, "navigare in rete".
Chi accede a Internet può visionare il contenuto dei siti con l'aiuto di un browser che riconverte i dati codificati per la visualizzazione su uno schermo.
Per ricercare qualsiasi informazione su Internet sono utilizzati i motori di ricerca sui quali va digitato il nome di ciò che si intende ricercare, così da ottenere tutti i risultati possibili.
Google è il motore di ricerca più famoso al mondo.


Adesso passiamo alla "PRATICA"
Come posso svolgere la mia ricerca on line?
Digitare sul motore di ricerca - 99 volte su 100 Google - l'argomento che viene richiesto è veloce e semplicissimo, ma altrettanto veloce e semplice è perdersi tra la miriade di informazioni che appaiono!

Esempio pratico: stamattina in classe abbiamo svolto una ricerca su Galileo Galilei e la parola chiave inserita sul motore di ricerca è stata proprio questa.
Nello schermo ci sono apparsi immediatamente tutti questi riferimenti, e a scorrere le pagine si possono vedere una quantità di risultati incredibili!


E adesso? Qual è il primo errore da evitare?
Innanzitutto entrare nel primo sito disponibile, magari il famosissimo Wikipedia, e fare copia e incolla con pochi semplici click!
Oltre al fatto che non ti servirà a nulla un'azione del genere, verrai doppiamente rimproverato dai prof prima di tutto perché non saprai riferire nulla di quello che hai "copia-incollato", ma soprattutto perché hai dimostrato di esserti fermato al primo sito di riferimento senza svolgere alcun tipo di riflessione critica sull'argomento richiesto.


Cosa fare allora?
Prenditi un po' di tempo per leggere le informazioni sui vari siti e scegli quello che contenga notizie esposte in maniera chiara e relativamente concisa. 
Sarai così in grado di riferire senza difficoltà ciò che hai letto.
Seleziona solo le informazioni che ritieni davvero rilevanti e, anche se intendi copiarle ed incollarle in un un tuo file, cambia o rendi uniforme il carattere, così da elaborare un documento il più possibile ordinato e ben leggibile.

Esempio pratico: tra i siti che riguardano Galileo Galilei, prova a concentrarti su Treccani e Focus invece di fermarti a Wikipedia.
Tieni anche presente che Wikipedia è comunque un'enciclopedia libera, seppur sottoposta al controllo dei collaboratori che vi scrivono, e che ci sono altri ottimi siti pronti a garantirti maggior attendibilità, come - appunto - Treccani e Focus, fonti sicure perché quotidianamente impegnate in ambito culturale ad alto livello, oltre che estremamente chiare nella presentazione dei loro argomenti.

Come fare a riconoscere una fonte sicura?
Intanto ci sono dei siti che sono fonti attendibili vista la professionalità con cui si occupano di informazione, sia a livello cartaceo che digitale. Tra questi si annoverano, ad esempio, i quotidiani appartenenti alle testate nazionali, oppure siti come quelli sopra citati, o altrettanto noti in ambito didattico-culturale, che sarebbero per primi penalizzati in caso di diffusione di false informazioni.
Inoltre è ottima regola controlla la homepage del sito. Se noti che la pagina riporta delle notizie riprese da altri siti, citando - si spera - la fonte principale, cerca sempre di risalire al link della fonte primaria e concentrati su questa, perché qui sono contenute le notizie originarie da cui attingere.
Nel sito controlla anche la pagina "Chi siamo", osserva se è sufficientemente chiara, dettagliata, ben scritta e se possiamo ricavare anche dati dell'autore o comunque dello staff di collaborazione.
Per ciò che concerne, comunque, le strategie di riconoscimento dell'attendibilità o meno delle fonti, con loro relativa veridicità, tieni presente che affronteremo prossimamente anche il tema attualissimo delle fake news, quindi esploreremo e navigheremo in rete per avere gli strumenti giusti per orientarsi al meglio in un "mare magnum" di notizie che non sempre corrispondono alla realtà dei fatti.

Ultima raccomandazione: cita sempre la fonte!
In merito alla tuo lavoro di ricerca, infine, ricordati di inserire a conclusione dell'elaborato la sitografia a cui hai fatto riferimento, ovvero l'indirizzo del sito (o dei siti) da cui hai estrapolato le informazioni.

Esempio pratico: il sito da cui abbiamo letto ed elaborato le informazioni in classe è quello di Focus, pertanto a fine elaborato hai copiato e incollato questo indirizzo, specificando che si trattava della fonte sulla quale hai scelto di lavorare.


Qui il sito da cui abbiamo ricavato le informazioni per la nostra ricerca


Ti è più chiaro adesso come poter svolgere una ricerca?
Spero di sì!
Non ti resta che salvare il tuo file su pc e, se vuoi, stampalo per poterlo leggere con maggior facilità.
Ricorda che dovrai esporre alla classe e al prof le notizie che hai raccolto, quindi prova a ripetere ad alta voce ciò che hai scritto nel tuo documento.
Vedrai che gli insegnanti saranno soddisfatti del tuo impegno, ma prima di tutto dovrai esserlo tu: lavorare per conseguire la competenza di sapersi orientare in ambito digitale, diventerà uno degli aspetti che ti saranno più utili in svariati settori della vita, da quello privato a quello più propriamente professionale.
Presto, come detto, continueremo il discorso occupandoci ancora di attendibilità dei siti a proposito del riconoscimento delle fake news. 
Ne scopriremo delle belle, stanne certo! E sul blog, al solito, delineeremo il percorso di lavoro affrontato in classe, quindi... massima allerta! 

martedì 7 gennaio 2020

Cosa c'è di meglio dei "piccoli momenti"?


Tornati dalla pausa natalizia, quale miglior occasione per sperimentare una nuova strategia di scrittura che possa farci tornare col pensiero ai momenti più significativi delle nostre vacanze di fine anno?
Già, proprio così. Ritorniamo con la mente ai giorni appena trascorsi e proviamo a mettere in pratica la cosiddetta strategia del "PICCOLO MOMENTO" (o "SMALL MOMENT").
Di cosa si tratta? 
Aiutiamoci con questo disegno: 


Il cerchio esterno rappresenta un avvenimento vissuto ricco di tanti dettagli.
Il cerchio interno rappresenta il "piccolo momento" - all'interno dell'avvenimento più grande - su cui dovrete soffermare la vostra attenzione.
Si tratta di riportare alla mente sensazioni provate, particolari osservati e percepiti nel corso di un piccolo episodio che è rimasto impresso nella vostra memoria.

Per dimostrarvi come può essere scritto un "piccolo momento" vi porto come testo modello una breve produzione elaborata dalla sottoscritta.
Nel corso di queste vacanze di Natale ho passato una giornata a Firenze con mia figlia e, dopo la visita ad una mostra di pittura, ci siamo dedicate ad esplorare le vie del centro, soprattutto in cerca di occasioni da poter acquistare, visto il periodo dei saldi e l'abbondanza di negozi nelle strade dello shopping fiorentino.
Vi mostrerò come si può raccontare uno "small moment" - in questo caso la sosta presso un negozio di abbigliamento femminile - e ne approfitteremo anche per ripassare le strategie di scrittura già viste nei mesi scorsi e sempre utili da rispolverare in caso di nuovo produzioni scritte richieste.
Perché, avrete già capito, il prossimo "small moment" che richiederò sarà quello che riguarderà un fatto che, nel corso di queste vacanze, è accaduto proprio a voi... 😊


Intanto questo rappresenta un semplice organizzatore grafico che vi aiuterà a focalizzare l'episodio 
e, nella vostra produzione, provate ad inserirlo.
Questo, invece, è il testo modello, corredato di tecniche scrittorie utilizzate, così da eseguire un ripasso sulle strategie viste nei mesi passati:

Il mio "piccolo momento"
Sosta in un negozio di abbigliamento fiorentino



Passeggiare in centro per le strade di Firenze è sempre gradevole, anche se risulta quasi difficile muoversi a causa della pressante folla di turisti.
➽Questa è una semplice INTRODUZIONE: dove mi trovo? chi è con me? cosa sto facendo?
Mi serve per contestualizzare il mio "piccolo momento" e per rispettare la struttura canonica del testo: 1) introduzione 2) sviluppo 3) conclusione.
➽Nota l'aggettivo sottolineato pressante: dà l'idea delle persone che sembrano schiacciarti vista la loro numerosità. Non trovi che sia più efficace dell'espressione "c'è tanta gente in giro?"
Cerca quindi di utilizzare TERMINI SPECIFICI, parole dense di significato al posto di parole generiche e troppo banali. Ti servirà per ampliare il lessico. Il sistema è semplice: consulta il dizionario per ricercare il più possibile l'utilizzo di sinonimi e termini precisi. 
➽Nota anche l'uso del tempo verbale: in questo caso è il presente. Che tu voglia utilizzate un tempo presente o uno passato, la regola importante che dovrai seguire è quella di cui abbiamo spesso parlato: MANTIENI IL TEMPO VERBALE scelto dall'inizio alla conclusione del tuo testo.

Mia figlia chiede di entrare in un noto negozio di Via dei Calzaiuoli, strada dello shopping fiorentino, ed io la seguo, seppur la cosa non mi entusiasmi affatto.
➽Ecco il "piccolo momento", ovvero il riferimento al negozio che verrà approfondito nel corso dello sviluppo del testo.

All'interno la folla è ancora più accalcata: le ragazze rovistano tra le felpe colorate, le signore scrutano i cappotti e i relativi cartellini indicanti il prezzo, mentre gli uomini, mariti o fidanzati, si guardano attorno con aria afflitta e sconsolata.
➽Ancora ricorso a parole specifiche (quelle sottolineate).
➽Uso della strategia che conosciamo col nome di "magia del tre": più che ricercare tre aggettivi di seguito, che in un contesto del genere potrebbero risultare un po' troppo artificiosi, presentiamo tre situazioni in cui si presentano i clienti del negozio: le ragazze tra le felpe, le signore tra i cappotti e gli uomini annoiati in attesa che le loro compagne si affrettino ad acquistare. Come abbiamo avuto modo di vedere, il ricorso a tre situazioni è efficace per la linearità e la scorrevolezza dell'esposizione.

Le commesse sono giovani, gentili e ben vestite, sembrano quasi pronte a compiere loro stesse delle sfilate di moda, gli abiti appaiono ben assortiti ed i cartelli con le scritte "saldi" sono colorati e in bella vista con lo scopo di attirare il più possibile la clientela.
➽Di nuovo la "magia del tre", stavolta sia con le aggettivazioni riferite alle commesse, che agli aspetti descrittivi messi in luce: commesse - appunto - abiti e cartelle con scritta "saldi".
➽la similitudine tra le commesse e le modelle serve a visualizzare l'avvenenza delle ragazze. Come sai, metafore e similitudini sono spesso di aiuto per permettere al lettore di immedesimarsi meglio nella scena presentata.
➽La descrizione parte con sensazioni visive: si descrivono cioè le cose che si vedono e che attirano l'attenzione del senso visivo.

L'atmosfera è molto calda, tanto che con le giacche si soffre un po' ed è necessario alleggerirsi per non ritrovarsi a sudare troppo. Dalle casse esce una piacevole musica di sottofondo e ovunque si percepisce in maniera pregnante il profumo di tessuti nuovi e morbidi al tatto.
➽La descrizione del negozio continua con altre sensazioni: uditive, olfattive e tattili. Le descrizioni sensoriali, come sai, sono molto efficaci per far sentire il lettore perfettamente inserito nella scena.

"Avete bisogno di una mano?" - sento sussurrare da una giovane commessa dai modi affabili e cortesi.
"No grazie, stiamo dando un'occhiata"
"Prego, fate pure. I camerini di prova sono in fondo dietro l'angolo, in caso ne abbiate bisogno"
"Grazie mille" - rispondo con un sorriso.
➽Dopo aver strutturato delle sequenze narrative/descrittive, il passaggio verso la sequenza dialogica è quasi d'obbligo: ricorda che l'alternanza delle sequenze rende un testo meno monotono e più variegato, quindi cerca di farne ricorso.
➽Per creare una sequenza dialogica non è necessario ogni volta inserire il discorso diretto con la formula fissa
Io dissi: ...........................
Lei rispose: .....................
Inserendo le virgolette e andando a capo, si comprende ugualmente chi sta parlando e anche il cambio di interlocutore.

Intanto mia figlia sembra non avere intenzione di decidersi tra felpa rossa, felpa azzurra e felpa multicolore. Senza passare dalle cabine di prova, ad un tratto la scelta ricade su una maglia sportiva dalle scritte fluorescenti. A me pare che una simile già la possieda e non mi sembra neanche la migliore tra quelle presenti nel negozio, ma si sa... sui gusti personali non si può certo intervenire!
➽La parola "felpa" ripetuta tre volte può servire a focalizzare l'attenzione del lettore, quindi a volte le ripetizioni hanno un loro significato e non è detto debbano sempre essere evitate.
➽La conclusione comprende una semplice riflessione ("tutti i gusti son gusti!" in pratica...), ma è comunque un modo per scongiurare la frase banalissima e tanto odiata dai prof "Poi sono tornata a casa e mi sono divertita molto!". Concludi insomma in modo il più possibile originale e non scontato.

Pronti a parlare dei vostri "small moments"?
Seguendo le indicazioni di questo testo modello, provate ad elaborare un testo voi.
Sai a cosa serve, principalmente, un lavoro del genere?
A concentrarti sui particolari, a ricordare i dettagli di un avvenimento e ad evitare quel fastidioso effetto di "elenco dei fatti" per nulla gradevole alla lettura.
E poi rivivere con i ricordi una esperienza è sempre un fatto positivo.
Un famoso studioso statunitense, Erving Polster, afferma questo concetto: "l'esperienza, se non può essere raccontata, si consuma come se non valesse la pena di porvi attenzione; attraverso il racconto, invece, viene vissuta in modo creativo e rielaborata in relazione al passato e al contesto presente, restituendole un senso rinnovato".
Io sono d'accordo. E credo che, in fondo, lo siate anche voi.
Buon lavoro.


Orrilo: un personaggio minore che introduce direttamente nell'horror!


Oggi parliamo di un personaggio secondario, ma molto molto molto suggestivo, tanto da poter essere protagonista di un racconto o film horror dei giorni nostri: il suo nome è Orrilo che già, a livello fonico, rimanda un po' al mondo dell'orrido e della paura.
Orrillo è un gigante, celebre ladrone, che vive su una torre, situata sul Delta del Nilo, circondata da spaventosi coccodrilli. 
Costui ha una peculiarità che lo rende invincibile, infatti non può essere sconfitto in battaglia da nessuno perché qualsiasi parte del suo corpo che venga tagliata, prontamente viene raccolta e attaccata di nuovo al punto originario, senza alcuna conseguenza per il suo fisico! 
Questa particolarità riguarda tutte le parti del suo corpo, compresa la testa, che può venir mozzata e appiccicata di nuovo al collo senza particolari difficoltà.
Capite bene che tutto ciò lo rende impossibile da battere.

Astolfo, che oltre al corno magico che distrugge il castello di Atlante possiede anche un libro di incantesimi, scopre tra queste pagine che un modo per sconfiggere Orrilo esiste, ossia strappargli un unico capello fatato che ha in testa.
Una parola!!! La sua capigliatura è molto folta e... come si fa a trovare il capello fatato?
Ma Astolfo mette in pratica un'idea che lo porterà al successo. Vediamo come fa.

Mentre sta combattendo con Orrilo, gli stacca di netto la testa e, dopo la decapitazione, fugge a cavallo portandosi via la testa.
Per Orrilo è un po' faticoso organizzarsi per andare a recuperarla, proprio perché non ha più gli occhi per vedere dove va, però sappiamo che stare senza testa non gli provoca la morte, quindi non gli resta che inseguire il suo nemico e rientrare presto in possesso della parte tagliata.

Intanto Astolfo, lontano dal campo di battaglia, si mette seduto, mette la testa accanto a sè e comincia a togliere i capelli uno ad uno, come si fa quando si tolgono i petali delle margherite, ma... ci mette decisamente troppo!
Quindi prende la spada e scortica il cuoio capelluto alla testa gigantesca, togliendo con pochi colpi tutti i capelli, compreso sicuramente quello magico!


Di colpo la testa diventa bianca, gli occhi si torcono all'indietro in una espressione orribile, la bocca rimane fissa e spalancata e la testa rimane secca stecchita!
Nel frattempo Orrilo, che decapitato sta arrivando a cavallo in quel preciso momento, ha un improvviso sussulto, rabbrividisce e cade per terra a braccia aperte. 
Anche il gigante è morto stecchito. 

Curiosa la sua storia, no? Non ti sembra che possa essere il protagonista di un film horror?
La sua figura, infatti, ci servirà per introdurre proprio il genere horror.
Vedi come l'Orlando Furioso è sempre attuale? Vedrai che alcuni personaggi del genere horror, come fantasmi o zombie, assumono in punto di morte atteggiamenti simili a quelli descritti dall'Ariosto.

E adesso... prova a disegnare tu la testa di Orrilo con l'espressione che assume nel momento in cui l'invincibilità del personaggio cessa per sempre. 
Il tuo disegno farà paura a tutti!! Brrrrr