Quando in classe si affronta il genere horror i ragazzi, nella maggior parte dei casi, festeggiano e anche di fronte alla richiesta di cimentarsi essi stessi a scrivere un loro racconto, si dimostrano entusiasti e pronti a metter immediatamente su carta le loro idee.
In realtà tale entusiasmo, seppur a malincuore, va un po' frenato: imparare a scrivere testi fiction non è così semplice come sembra e, prima di farli cominciare a produrre, occorre leggere con loro diversi brani, così da far osservare le caratteristiche fondamentali e ricorrenti del genere e così da "carpire" i segreti di un testo horror efficace che potrebbero essere riprodotti, seppur a diversi livelli, nelle loro prossime produzioni.
Abbiamo quindi ampliato le letture con l'immancabile Edgar Allan Poe, in particolare con i racconti Il gatto nero, Il cuore rivelatore, Il pozzo e il pendolo e La Maschera della Morte Rossa, letti a piccolo gruppo.
Ne approfitto per inserire dei link sulle attività svolte negli anni scorsi sui medesimi racconti di Poe
Siccome alcune strategie di scrittura sul genere horror sono state affrontate durante le lezioni pomeridiane del Laboratorio Pon, i ragazzi che avevano partecipato agli incontri hanno riferito ciò che avevano appreso al resto dei compagni, sperimentando la sempre efficace collaborazione tramite peer tutoring e peer to peer.
Ne approfitto di nuovo per inserire un altro link sulle attività svolte in Laboratorio a partire dal testo Storie del terrore da un minuto
ricordando che tutto il percorso del Pon di Italiano può essere consultato qui sotto:
Nel corso della lettura abbiamo svolto riflessioni, osservazioni e anche mini-sperimentazioni dei seguenti aspetti degni di nota riferiti al genere horror:
- incipit mai banale;
- plot che prevede un momento iniziale in cui la situazione presentata è ordinaria, poi sorge il problema che rende l'atmosfera inquietante e paurosa;
- descrizioni sensoriali di ambienti;
- caratterizzazione dei personaggi e loro descrizione;
- alternanza di sequenze narrative, descrittive, dialogiche e riflessive;
- utilizzo della suspense;
- utilizzo del "mostra, non dire";
- frasi brevi e ritmo che accelera in dirittura d'arrivo del climax;
- uso di termini specifici, di metafore o similitudini per favorire l'immedesimazione del lettore;
- risoluzione del problema dopo l'apice della tensione rappresentato dal climax: il ritmo rallenta;
- conclusione della storia mai scontata.
I ragazzi hanno prodotto la prima bozza scritta, avvalendosi degli eventuali consigli impartiti dalla docente, ma soprattutto ricorrendo alle consulenze dei compagni più esperti, ovvero quelli con buone doti scrittorie o, più frequentemente, quelli che avevano sperimentato per più tempo le strategie di scrittura nel corso del laboratorio pomeridiano dello scorso anno.
ragazzi all'opera durante il laboratorio pon di italiano,
divenuti quest'anno consulenti ricercatissimi dai compagni!
Alla stesura della bozza è seguita una attività di metacognizione sul testo prodotto finalizzata a prendere coscienza dei processi di lavoro individuali ed a facilitare il lavoro di revisione testuale.
L'attività di metacognizione chiedeva di individuare sul testo horror prodotto, tramite domande guida facilitatrici, tutte le tecniche di scrittura utilizzate, rendendo non solo padroni i ragazzi delle strategie da usare o usate, ma anche guidandoli verso una revisione più efficace e consapevole.
Sono stati condivisi stralci di testo con applicazione di tecniche particolarmente efficaci e sono stato di nuovo programmati, sia a livello individuale che collettivo, momenti di consulenza tra docente e tra pari. Quindi via alla revisione.
I ragazzi stanno ultimando i loro testi e, non appena verrà ultimata la bozza definitiva, i medesimi verranno inseriti all'interno di questo post.
Non vi dimenticate di tornare a leggerli, ma vi avverto... se siete troppo impressionabili è meglio che vi rinunciate, perché da alcune bozze condivise ci siamo resi conto che il terrore è assicurato!!! ;-)
Devi pubblicare il tuo libro. È inutile sei FANTASTICA. So di essere monotona ma è il primo aggettivo che mi viene in mente appena vedo i tuoi lavori. 🤩 🤩
RispondiEliminaGrazie mille per la tua gentilezza, ma non credo che un mio libro sarebbe così interessante da attirare tanti lettori
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