Nella secondaria di primo grado considero prioritaria la lettura, anche perché, se la lettura non è priorità dei docenti di lettere, di chi altri dovrebbe essere?
E la lettura la si può far svolgere in diversi modi e la si può finalizzare al raggiungimento di diversi obiettivi: comprensione del testo, educazione all'ascolto, ampliamento del lessico, piacere di leggere... e di scrivere.
Sì, mentre si legge si può anche cogliere l'occasione per imparare a scrivere, così lettura e scrittura possono svolgersi nel contempo e contaminarsi in un gioco di rimodellamento ed inventiva.
Qualche esempio di contaminazione tra lettura e scrittura nelle mie classi e di educazione alla lettura tramite l'ormai noto laboratorio del wrw, seppur adattato - come sempre - alle mie esigenze e al mio modo di fare scuola.
Quando leggo un romanzo ad alta voce, ad esempio, può capitare che, di fronte a parti ritenute significative, ci soffermiamo sull'osservazione dello stile di scrittura dell'autore e sull'uso delle strategie che vengono messe in campo: questo per dare modo ai ragazzi di imitarle e di comprendere che possono utilizzarle al bisogno nel corso delle loro produzioni scritte svolte in modalità autonoma.
Nel capitolo del libro "Anselmo e Greta" di Francesco Formaggi incentrato sulla descrizione sensoriale di Big City - una città caotica in cui due bambini vorrebbero venir abbandonati -, la classe ha lavorato per cercare di analizzarne i singoli dettagli e per considerare il brano descrittivo come testo modello per riflettere e sperimentare diversi punti focali utili per una buona produzione testuale autonoma, ossia le descrizioni riferite ai cinque sensi, il valore delle similitudini e l'utilizzo di terminologia specifica.
Questo il brano preso come testo modello:
Non appena mise piede a terra si guardò intorno, ogni pensiero sparì dalla sua testa come una goccia d’acqua nel mare. Era talmente enorme quello spazio, talmente alti erano i palazzi, talmente tanto rumore arrivava dalle strade, talmente forte il caldo, gli odori, la confusione, che per un attimo Anselmo ebbe l’impressione che tutto attorno ruotasse come se avesse messo la testa dentro una lavatrice. Ecco i clacson e i fischi, le voci, i colori delle insegne pubblicitarie, l’altezza esorbitante dei grattacieli, la gente di corsa, la velocità, il frastuono dei clacson e delle voci, ecco le persone che si urtavano senza fermarsi, tutti sembravano andare in un posto preciso, come tirati da tante corde invisibili, tutti avevano vestiti diversi, scarpe colorate, occhiali dalle forme strane, pettinature assurde, espressioni, andature differenti. Alcuni ragazzi con grandi cappelli in testa e pantaloni larghi ballavano una strana danza al bordo del marciapiede roteando sulla schiena come gusci capovolti; una ragazza con i capelli verdi, un vestito di plastica che sembrava una tenda per la doccia e scarpe alte come trampoli camminava disinvolta portando un coniglio al guinzaglio; un vecchio uomo seduto a terra contro una saracinesca con addosso un lungo cappotto logoro e i piedi scalzi neri come carbone suonava una canzone triste con un’armonica a bocca e ogni tanto beveva da una bottiglia coperta con una busta di carta. Era questa Big City? La metropoli che i genitori gli avevano sempre dipinto come il luogo più pericoloso al mondo? Quello che vedeva e odorava e sentiva, quell’enorme piazzale pieno di gente e di autobus che andavano e venivano e attorno al quale si stagliavano a perdita d’occhio tutti quegli enormi palazzi, era infinitamente più grande e confuso e fantastico e meraviglioso e sconcertante di quanto avesse immaginato. Prima di allora non aveva visto altro che la lunga, interminabile superstrada, la nube indistinta di smog che si intravedeva in lontananza, alla sua fine. Ecco cosa c’era dentro quella nube, ecco dove portava quella lunghissima strada. Si accorse che era rimasto per lunghi secondi senza fiato quando sentì il bisogno di respirare: inspirò, espirò, il cuore gli batteva forte, l’aria che gli entrava nei polmoni era densa come fumo, quasi lo faceva tossire, e aveva il sapore dolciastro delle rape. | Similitudini sensazioni visive sensazioni uditive sensazioni tattili sensazioni olfattive descrizione delle persone in strada (immagini visive)
sensazioni riferite al gusto |
Questi alcuni esempi di descrizioni sensoriali svolte dai ragazzi in un contesto simile a quello presentato sul libro, ovvero immaginando di dover descrivere una grande città piena di sensazioni riferenti odori, rumori e sapori posti accanto alle sensazioni visive più consuete e immediate:
I ragazzi si sono, quindi, immaginati una grande città in cui hanno "visto" case ammassate, negozi, cartelloni pubblicitari colorati, ma hanno anche percepito odore di hot dog proveniente dalle bancarelle, rumore di automobili dai motori rombanti, aroma di biscotti sprigionato da botteghe di fornai che sembrano sfiorare il viso come una brezza, tintinnio dei cucchiaini posati nei piattini del bancone del bar o sensazione di caldo asfissiante da far credere che l'asfalto possa nell'immediato finire in fiamme.
Il tutto inserendo similitudini che li fanno sentire - ad esempio - come "fili d'erba in mezzo a prati enormi" o che fanno paragonare le case e persone ammassate a spettatori che assistono ad un concerto o a scenari classici di brulicare di persone all'interno delle più celebri serie televisive.
E le descrizioni con il ricorso ai cinque sensi possono proseguire, prendendo a riferimento ambienti chiusi (ad esempio, l'aula per i ragazzi in classe e la camera, per i ragazzi collegati da pc perché in didattica integrata).
Ancora descrizioni sensoriali da appuntare nel corso di una breve uscita in paese: la metropoli colorata e rumorosa immaginata potrà essere paragonata alla sobrietà di una piccola frazione di provincia
I ragazzi in ascolto e osservazione scrivono sui loro taccuini lungo le viuzze del paese...
... e rielaborano gli appunti seduti al tepore del parco giochi
Appunti rielaborati e descrizioni prendono forma
Da queste ambientazioni attentamente descritte prenderanno avvio dei veri e propri racconti, scritti in modalità individuale e a piccolo gruppo, in cui all'interno degli scenari descritti verranno inseriti dei fatti inusuali degni di scenari thriller, genere scelto dai ragazzi con decisione unanime.
E la scelta del genere thriller non è certo causale: ancora una volta ad incidere sull'attività scrittura è stata una iniziativa di lettura, ovvero l'incontro con la scrittrice Laura Orsolini, autrice del libro "Villa Mannara", anch'esso letto in classe ad alta voce e anch'esso preso, a livello di plot, come modello e fonte di ispirazione.
L'incontro con la Orsolini ha fornito anche tanti spunti di riflessione e suggerito tante strategie di scrittura e in classe la voglia di sperimentare è davvero tanta!
Questa iniziativa è stata presentata nel dettaglio sul nostro blog di istituto e registrata su podcast reperibile sul sito web della scuola.
Se interessati, potete dare un'occhiata al seguente link:
E intanto i racconti stanno prendendo forma: dopo la fase di prescrittura con annotazione su taccuino, i ragazzi sono passati all'ideazione della storia tramite pianificazione su plot "montagna della storia" e, successivamente, alla bozza di stesura. Dopo le fasi di revisione, passeranno alla consegna definitiva e, a seguito di trascrizione in formato digitale, anche ad una mini-pubblicazione in formato sfogliabile.
Sarà una grande emozione far recapitare i racconti conclusi alla stessa Orsolini che, con il suo libro "Villa Mannara", la sua capacità di coinvolgimento e i suoi preziosi consigli di scrittura, ha fornito una notevole spinta motivazionale ad intraprendere questa avventura letteraria.
Insomma, leggere non solo per il piacere di leggere, ma anche per il piacere di imparare a scrivere.
E viceversa. Perché, se vogliamo scrivere bene, dobbiamo anche imparare a leggere con attenzione e a sperimentare tecniche e "trucchi" di scrittura che le pagine stesse continuamente ci suggeriscono.
Buona lettura a tutti.
La classe nella consueta ora di lettura individuale
immagini della biblioteca di classe
presentazione alla classe del libro letto
(regole da rispettare: trama sintetizzata in pochi minuti,
cercando di incuriosire e non svelando il finale,
mettersi a disposizione delle domande provenienti da prof e compagni)
lettura di alcune pagine del libro "Villa Mannara"
durante la realizzazione di un podcast
segnalibri realizzati in ottica interdisciplinare
arte-italiano: sul retro frasi riprese da libri letti o
da considerare mini-insegnamenti di vita
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