Leggendo e osservando l'albo illustrato I cinque malfatti, scritto e illustrato da Beatrice Alemagna, abbiamo avuto modo di conoscere altri personaggi bizzarri su cui poter negoziare significati, parlare e scrivere, ma prima di apprestarci alla lettura, come sempre, è importante far effettuare delle anticipazioni sulla trama a partire da titolo e immagini di copertina.
Un giorno, proveniente da un luogo lontano, giunge alla casa dei cinque malfatti un personaggio completamente diverso da loro, un vero e proprio perfetto che aveva tutte le cose al posto giusto.
Viene eseguita accurata e particolareggiata analisi anche del nuovo personaggio, messa a confronto con i dettagli dei malfatti nuovamente osservati.
Il perfetto vuole cambiarli, incitarli verso la realizzazione di nuovi progetti e trovar loro nuove cose da fare, incitarli ad avere nuove idee, altrimenti - parole sue - personaggi come loro nella vita non servono proprio a nulla! Ma il malfatto bucato dice che le idee gli escono dai buchi, quello piegato che le perde nelle pieghe, quello molle che le sue sono deboli e flosce come lui, quello capovolto che le sue sono alla rovescia e quello tutto strano tutte sbagliate. Quello bucato, nel contempo, dice però che dai buchi esce anche la rabbia, quello piegato che nelle pieghe conserva tutti i ricordi, quello molle riesce a dormire facilmente, quello capovolto vede cose diverse da come le vedono gli altri e quello tutto strano dice che, siccome sbaglia sempre tutto, quando gli riesce qualcosa festeggia alla grande!
Il perfetto rimane da solo e tutti se ne vanno felici e contenti.Letta e osservata la storia, possiamo negoziare e discutere su un sacco di spunti ricevuti, parlandone e annotando riflessioni scritte. Qui qualche esempio.
Cosa ho capito dopo la lettura dell'albo?
- dobbiamo fregarcene del giudizio degli altri, non pensare alle cose negative che abbiamo, ma alle cose belle (G., M.)
- nessuno deve pensare di essere inutile e bisogna essere felici di quello che si è (E.)
- ogni persona è se stessa e non si deve vergognare (S.)
- Nessuno è perfetto (E.) e sono tutti felici meno che il perfetto (E.)
- Non conta l’aspetto esteriore, ma quello che c’è dentro (T.)
- per essere felici non serve essere perfetto (G.)
- tutti sono perfetti per ciò che sono (A.)
- non giudicare le persone dalle apparenze; bisogna accettarsi per quello che siamo perché chiunque ha dei talenti (S.)
- tutti vanno bene come sono e non bisogna giudicare gli altri (N.)
- anche se si è strani si può uscirne felici da tutto (T.)
Quale personaggio mi ha colpito di più? Ce n'è stato qualcuno con cui mi sono identificato?
- il migliore è quello con i buchi, così
riesce a far uscire da dentro di sé la rabbia (L., E., S., T.), la tristezza (E.) e tutte le emozioni che vuole (M., N.)
- mi piace quello tutto sbagliato, è carino e
secondo me ha un bel carattere (A.)
- il perfetto è troppo vanitoso (G.,
T., M., T.), egoista (E.), viziato e arrogante (G.), anche
lui ha difetti perché non esiste chi è senza difetti (S.); il perfetto se
la tira come se fosse perfetto davvero, invece è un egoista maleducato e con
poco cuore (S.), il perfetto non è perfetto perché la perfezione, se
esiste, è una caratteristica soggettiva (A.), ha un naso triangolare nero
più grosso di me (G.), il libro dice che è bello, ma è brutto e è brutto
anche di carattere, è il più imperfetto di tutti (N.)
- il molle mi rappresenta perché anch’io sono
molto pigro/a (T., E.), non immaginavo che esistesse un personaggio
pigro quanto me (S.)
- il molle è il più felice perché dorme
sempre (G.)
- io mi sento come quello tutto sbagliato che
se fa qualcosa di giusto è contento (E., E.)
- mi somiglia quello capovolto perché anch’io
quando ballo sembro come lui (A.)
- mi piace quello tutto fatto male perché
quando fa qualcosa bene se la gode (S.), festeggia con poco (G.), perché
non gli riesce niente e se qualcosa gli torna fa festa (E.); il disegno
non mi riesce e quando qualcosa mi viene bene faccio festa anch’io come quello
tutto strano (M.)
- potrebbe rappresentarmi quello capovolto,
visto che sono una persona pazza ed estroversa, oppure quello piegato perché mi
ricordo un sacco di cose, sia quelle inutili che quelle divertenti (T.)
- a me succede molto spesso come il quinto malfatto che pensa di aver fatto tutto sbagliato, ad esempio quando la nostra prof di matematica ci dà delle espressioni molto lunghe con dei risultati che non mi tornano, io penso di sbagliare. Per fortuna non mi succede più, ma un tempo mi accadeva spesso, perché ero frettoloso di finire quelle disastrose espressioni, così sbagliavo di più (S.)
- uno con la testa tra le nuvole che fa le
cose senza pensarci (G.)
- uno con le zampe di ragno, esperto cuoco e
disegnatore, con superpoteri, saper volare a grande velocità (T.)
- un personaggio che mangia tanto e non
ingrassa (E.)
- uno senza mani che non riesce a prendere
gli oggetti (G.)
- il mio malfatto è un personaggio così
rotondo che per camminare rotola e ha i capelli tutti crespi; è alto un metro e
un tappo, ha le gambe corte, è fatto di vetro e contiene dentro il suo corpo un
acquario (S.)
- il mio malfatto ha un occhio solo e il colore della sua pelle e dei suoi capelli è strano (N.)
- il mio cammina storto perché con le sue forme geometriche triangolari non riesce a stare dritto, quindi cammina strisciando (T.)
Insomma, tutti noi ci sentiamo un po' malfatti.
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