Dopo il suggestivo incontro con il conte Ugolino, Dante e Virgilio proseguono il loro viaggio nell'Inferno, ormai arrivato quasi a conclusione.
Giungono in una zona di Cocito - Tolomea - in cui si trovano dei TRADITORI che stanno immersi nel ghiaccio supini, sugli occhi vengono tormentati da dolorose lacrime ghiacciate e alcuni di loro sono anche posseduti dal demonio, poi nella Giudecca, dove i peccatori sono direttamente incastonati nel ghiaccio, assumendo con il corpo diverse e impressionanti posizioni.
Intanto i due poeti sentono provenire da lontano un forte vento e Virgilio spiega a Dante che presto ne scoprirà la ragione: attraverso una fitta e gelida nebbia, infatti, si può scorgere la figura mostruosa di Lucifero, un orribile gigante con tre facce di tre colori diversi e con tre spaventose paia di ali da pipistrello. Sono proprio queste ali che, sbattendo, provocano il terribile vento che ghiaccia Cocito. Lucifero piange, sbava e con la bocca maciulla nelle tre teste un peccatore: Bruto e Cassio nelle teste laterali e Giuda nella testa centrale (di quest'ultimo si scorgono solo le gambe, perché il resto del corpo si trova dentro le fauci del mostro). Virgilio spiega a Dante che i peccatori laterali, Bruto e Cassio, hanno tradito Giulio Cesare, quindi l'Impero, mentre il peccatore centrale, Giuda, ha tradito Cristo, quindi la Chiesa.
Dante e Virgilio devono comunque uscire dall'Inferno: Dante si aggrappa al collo di Virgilio che, scegliendo il momento opportuno, ovvero quando le ali del mostro sono spalancate, afferra i peli di Lucifero e comincia a scendere lungo il suo corpo. Giunto all'altezza dei fianchi, che - secondo l'astronomia aristotelica si trovano nel centro della Terra e, quindi, anche al centro della gravità universale - Virgilio si rovescia faticosamente sottosopra e comincia a risalire lungo le gambe del mostro. Dante in questa posizione è confuso, crede di tornare indietro, nell'Inferno, mentre in realtà sta cominciando la risalita verso il monte del Purgatorio, nell'emisfero opposto della Terra. Lucifero adesso appare loro rovesciato, con le gambe sollevate in alto.
Dante e Virgilio, mentre risalgono un cunicolo naturale (la natural burella), discutono della struttura e dell'origine del mondo, e anche della formazione della voragine infernale, dovuta - come abbiamo detto a inizio viaggio - alla caduta di Lucifero dopo la cacciata dai cieli per la sua ribellione a Dio. I due poeti riescono ad uscire dal cunicolo e a raggiungere l'emisfero australe. La cantica dell'Inferno si conclude con questo vero:
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
Sia la cantica dell'Inferno che quella del Purgatorio che quella del Paradiso finiscono con la parola "stelle"
Nell'Inferno l'ultimo verso è E quindi uscimmo a riveder le stelle.
Nel Purgatorio l'ultimo verso è Puro e disposto a salire le stelle.
Nel Paradiso l'ultimo verso è L'amor che move il sole e l'altre stelle.
Quali sono state le interpretazioni critiche più accreditate di questa scelta di Dante?
In pratica, queste sono le considerazioni che si possono fare:
In pratica, queste sono le considerazioni che si possono fare:
Nell'Inferno i due poeti sono appena usciti da un luogo terribile, quindi volgere lo sguardo alle stelle può voler indicare che, dopo la vista di tutta quella disperazione, guardare verso l'alto può significare il desiderio di innalzarsi al di sopra del male, quasi a farlo sparire o almeno a farlo allontanare da noi.
Nel Purgatorio Dante si è purificato e può considerarsi pronto a salire verso il luogo del bene supremo: desiderare di andare verso il bene purifica da tutto il male visto in precedenza.
Nel Paradiso Dante raggiunge Dio che, come sappiamo, non può essere nominato, ma che è considerato l'Amore che muove l'intero universo, sia in senso fisico che spirituale.
Il percorso di purificazione di Dante è completato e osservare ogni volta le stelle indica l'elevazione dell'animo umano verso il bene, fino al raggiungimento del Bene Supremo, ovvero Dio.
Prima di passare alle attività finali, puoi rivedere il video del XXXIV canto, come sempre ripreso dal YouTube Divina Commedia in HD che ci ha fatto compagnia nel corso di tutto questo nostro itinerario.
ATTIVITA' FINALI sull'INFERNO DANTESCO
1) Come abbiamo appena visto, Dante conclude tutte e tre le cantiche con la parola "stelle". Spiega in parole tue perché il poeta sceglie proprio questo termine e indica quale frase conclusiva delle tre cantiche ti piace di più.
2) Spiega qual è, a tuo avviso, l'insegnamento che vuole impartire Dante all'umanità che ha seguito il suo viaggio lungo i cerchi dell'Inferno.
3) Descrivi la figura di Lucifero e spiega cos'ha di diverso dalle altre figure mostruose e demoniache trovate lungo il percorso infernale, tanto da essere considerato il padrone di questo regno.
4) Quale tra i personaggi incontrati ha maggiormente catturato la tua attenzione? Spiegane il motivo e, se vuoi, fanne una rappresentazione grafica.
5) Quale scena/episodio (se diverso dalla risposta precedente) ha colpito di più la tua immaginazione? Spiegane il motivo e, se vuoi, fanne una rappresentazione grafica.
6) Scegliete due episodi dell'Inferno dantesco e raccontateli ai vostri familiari, dopodiché sentite il loro parere. Cosa ne pensano? Sei stato bravo a narrare la storia e sei riuscito a coinvolgerli? Scrivi quali sono state le loro impressioni.
L'esercizio, in realtà, servirà ad aiutarti nella esposizione orale, ma anche a prepararti per la verifica finale sui personaggi e sugli episodi dell'Inferno dantesco che faremo a breve, ma... ti spiegherò tutto a suo tempo.
7) Prova ad intervistare i tuoi familiari sulla Commedia dantesca. Qualcuno di loro ricorda qualche verso, qualche episodio o qualche personaggio in particolare? Quale? Trascrivi ciò che ti riferiscono e fatti spiegare, qualora sia possibile, il motivo della loro scelta. Se tu conosci il personaggio o l'episodio menzionato scrivi anche se sei d'accordo con loro. Se non conosci il personaggio o l'episodio chiedi che ti venga spiegato, anche solo in modo sommario: scambiarsi pareri, opinioni o suggestioni sulla Divina Commedia è sempre estremamente arricchente e affascinante.
Se preferisci, puoi fare anche un'intervista a video (in questi caso non inviare il video su registro elettronico, ma via mail o via Whatsapp)
8) #leggere Dante - scrivi un cartello con il seguente hastag e aggiungi il motivo per cui sarebbe importante che tutti leggessero Dante e la Divina Commedia.
Bandite le frasi banali del genere #leggere Dante è importante perché si imparano molte cose o #leggere Dante è bello. Ecco, frasi di questo tipo assolutamente no!
Riferisci l'hastag ad un insegnamento o ad una frase ben personalizzata e ben contestualizzata, ad esempio:
#leggere Dante, in particolare la storia del conte Ugolino, vi farà capire quanto sia crudele far pagare le colpe dei padri ai figli innocenti,
oppure
#leggere Dante vi aiuterà a capire... (aggiungendo qualche insegnamento che ne hai personalmente ricavato).
Scrivi la frase del tuo cartello sul quaderno e, se vuoi, scattagli pure una foto.
#leggere Dante, in particolare la storia del conte Ugolino, vi farà capire quanto sia crudele far pagare le colpe dei padri ai figli innocenti,
oppure
#leggere Dante vi aiuterà a capire... (aggiungendo qualche insegnamento che ne hai personalmente ricavato).
Scrivi la frase del tuo cartello sul quaderno e, se vuoi, scattagli pure una foto.
9) Quale fatto o episodio di cronaca dei giorni nostri potrebbe, a tuo avviso, essere raccontato nell'Inferno dantesco? Riporta qualche esempio.
10) Concludi il tuo lavoro sulla cantica scrivendo le cinque parole (o frasi) che ti vengono in mente e che associ all'Inferno dantesco analizzato in queste settimane.
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