martedì 12 novembre 2019

E intanto la bella Angelica fugge... (prima parte)


E adesso, finalmente, ci apprestiamo a leggere il poema - rigorosamente in originale, eh!
Impossibile leggerlo tutto, ci mancherebbe altro, ma i brani che andremo ad esplorare ce li gusteremo proprio nella lingua originale di Ariosto.
Se tutto tutto subito non riusciremo a comprendere, pazienza.
L'importante è abbandonarci alla musicalità delle ottave e al ritmo narrativo della vicenda (che, come già abbiamo detto, è intricatissimo ;-) )



L'inizio è decisamente strano, infatti ci appare subito una donna che fugge in groppa al suo cavallo.  Costei, come accennato, è Angelica, bellissima principessa del Catai di cui tutti cadono innamorati.
La donna è in fuga perchè coglie al volo l'occasione di trovarsi in un accampamento finito in confusione, causa sconfitta dei cristiani per aver preso troppo sotto gamba una battaglia contro i musulmani che credevano di facile riuscita, e - scaltra come subito appare di essere - decide di darsi alla fuga senza avere la minima idea di dove potersi dirigere.

Italo Calvino, lo scrittore che abbiamo già nominato come grande appassionato dell'Orlando Furioso,  afferma che la fuga di Angelica rappresenta la tipica struttura di MOVIMENTO del POEMA.
Tutto sembra correre ed intrecciarsi, la donna scappa senza una meta e attorno a lei ruotano tanti guerrieri desiderosi di possederla tanto da dimenticare i loro doveri e continuare a girare a vuoto.
Un po' come uno scarabocchio tutto intersecato all'interno di un foglio bianco.



Questo disegno che gira nei social - e che riassume un po' anche il percorso del poema- è qui inteso come la raffigurazione delle vicende della nostra vita che, invece di essere logiche e lineari, si intrecciano caoticamente per mille motivi.
Prova adesso a disegnare uno scarabocchio simile e indica, anche in modalità scherzosa, quali elementi nella tua vita la rendono un po' ingarbugliata.
I compiti, prof! Non ci fossero sarebbe tutto più semplice.
La lezione di chitarra: non mi piace proprio.
Le cose in generale che credo vadano in un certo modo, poi si complicano sempre. Anche perché sono molto imbranato.
Il mio fratellino: mi complica sempre la vita e mi butta all'aria tutto quello che ho in mente di fare durante la giornata.

Ok, e dopo aver divagato un po', torniamo alla nostra lettura.
Ariosto ci dice subito che Orlando, innamorato di Angelica, era tornato con lei in Occidente - dopo aver combattuto vittoriosamente in Oriente - per fermare il capo dei musulmani Agramante giunto a minacciare la Francia, ma il prode paladino si pente subito di essere tornato in Europa.
Ecco, senza mezzi termini l'autore ci dice immediatamente che avrebbe fatto bene a rimanere dov'era! Indice che starà per succedergli qualcosa di molto spiacevole. Più diretto di così si muore! Un'anticipazione coi fiocchi che attira all'istante l'attenzione del lettore!
E, sempre per tenere il lettore attento ed impedire che si scoraggi perché magari non conosce le vicende accadute prima, Ariosto esegue un breve riassunto di quello che sta avvenendo, quindi l'esercito cristiano che viene sconfitto a dispetto dei pronostici e la bella Angelica, è lontanissima dal rimanere passivamente ad accettare di divenire mera ricompensa dei cavalieri più valorosi, che prende il cavallo e approfitta per scappare.
La bella donna prende subito l'iniziativa, si mostra perspicace, capisce che deve cogliere l'attimo, a differenza dei cavalieri cristiani, valorosi e forzuti, che non avevano previsto affatto quello che sarebbe potuto succedere.
Angelica 1 - intero esercito cristiano 0 !!!!


Angelica entra col suo cavallo in pieno bosco e noi sappiamo che questo rappresenta il luogo ignoto per eccellenza, simbolo supremo di avventure e di mistero.
Ricordi quando parlavamo delle storie spaventose ambientate nella foresta durante il Medioevo, vero?
Ricorderai sicuramente l'importanza di una simile ambientazione nelle fiabe, prima tra tutti quella di Cappuccetto Rosso.
Vedremo nella seconda parte dell'anno anche un personaggio famosissimo che in una selva oscura si è perso ed ha assoluto bisogno di qualcuno che lo tiri fuori...


Insomma, il bosco da considerarsi come perfetta ambientazione di una storia che già fin dalle primissime parole ci appare curiosa ed intrigante.
Ed ecco che in questa foresta Angelica farà presto il suo primo incontro: un cavaliere! Cristiano! Preciso, mannaggia!! Ma niente paura: si tratta di un cavaliere inoffensivo e sapete perchè?
Perchè è A PIEDI!!!! Vi rendete conto cosa significa per un cavaliere essere privo del cavallo? Praticamente il colmo dei colmi! Questo cavaliere è RINALDO, altro fedelissimo di Carlo Magno.

Qui un disegno di un pupo siciliano che rappresenta Rinaldo
I pupi sono delle marionette che ancora oggi si utilizzano in Sicilia 
per dare vita a scene cavalleresche riguardanti Carlo Magno e i suoi paladini


Ariosto non perde occasione per ricoprire il povero Rinaldo di ridicolo: è armato di tutto punto ma non ha il destriero (Angelica invece sì), viene paragonato ad un contadino che fugge dietro ad una stoffa rossa (come si era soliti nei tornei del villaggio), viene più volte apostrofato con l'espressione "ch'a pie' venìa", tanto per girare il coltello sulla piaga... insomma, Ariosto si diverte parecchio e sembra perfino provarci gusto!
Ovviamente di chi sarà innamorato Rinaldo? Ma di Angelica, no!
Quando la vede la riconosce e prova ad inseguirla, ma la partita è persa in partenza: Angelica, come una pastorella che vede di fronte a sè un pericoloso serpente, cambia direzione e fugge di nuovo in groppa al suo cavallo. Di nuovo dimostra di essere scaltra e perspicace, infatti si affida al cavallo e lo lascia andare dove vuole perché è perfettamente consapevole di quanto sia inutile programmare le cose da fare in quanto tutto è destinato a venir ribaltato dagli eventi.

Prima di andare avanti, soffermiamoci su quanto letto finora e proviamo ad immedesimarci trasferendo ciò che leggiamo sulla nostra esperienza di vita.
1. Provate a pensare ad un episodio in cui vi siete sentiti fuori luogo come Rinaldo perché non avevate con voi ciò che doveva in quel momento servirvi.
Ad una festa di carnevale avevano tutti i vestiti molto complicati e io solo una mascherina agli occhi.
In classe non avevo studiato e avevo paura che mi interrogassero.
A una cena dove ero in mezzo ad adulti che non conoscevo nemmeno. Mi sono sentita proprio un pesce fuor d'acqua!
Al ristorante giapponese dove tutti mangiavano sushi. Io cercavo di non sforzarmi ma non mi piace e mi sentivo molto a disagio.

2. Provate a pensare anche a quale considerate il vostro oggetto indispensabile, del quale non potreste mai e poi mai fare a meno.
Cellulare, all'unanimità!
E miracolosamente una alunna, avidissima lettrice, ha parlato di un romanzo da tenere sempre con sé nello zaino!

Scrivete ininterrottamente per 20 minuti, possibilmente facendo riferimento ad entrambe le tracce di sollecitazione, poi condivideremo ciò che emerge dai vostri scritti.
Come sempre, anche la prof scriverà con voi ;-)

Ok. Continuiamo la lettura e vediamo dove si dirige la nostra eroina sempre in fuga.
Il cavallo di Angelica si ferma alle rive di un fiume e qui si trova un altro cavaliere, stavolta saraceno, di nome FERRAU.
Un paladino di tutto punto? Macchè!
Ferrau, sudato e polveroso, entra nel fiume per rinfrescarsi e nell'acqua perde l'elmo che aveva in testa!
Di chi sarà innamorato Ferrau? Eh, certamente... di Angelica!
Quindi, quando la vede, dice che la difenderà coraggiosamente con la spada e, proprio in quel momento, giunge a piedi "l'appiedato" Rinaldo.
Tra i due inizia una lotta feroce: si battono con la spada, l'uno di fronte all'altro, e si assestano colpi così forti che appena li potrebbe sopportare un'incudine, figuriamoci le armature!
E mentre i due combattono di santa ragione... Angelica prende il cavallo e scappa di nuovo, lasciandoli lì a riempirsi di lividi e ferite per lei.
Sinceramente, i due prodi paladini non stanno facendo una grande figura, eh!


Rinaldo e Ferrau erano valorosi guerrieri di pari grado, quindi nessuno riusciva a prevalere, rischiando di far diventare il combattimento infinito.
E per quale motivo poi? La donna che entrambi volevano difendere se n'era pure scappata via!
Rinaldo è il primo dei due che parla e dice al rivale che non otterranno nessun guadagno se continueranno a combattere per colei che se n'è andata.
Ferrau gli dà ragione ed entrambi, in groppa ad un unico cavallo (dato che Rinaldo il suo non ce l'ha!) galoppano all'inseguimento della donna.
Feriti e di fede diversa vanno insieme alla ricerca di un medesimo obiettivo - e Ariosto non ci fa mancare la sua consueta ironia nel pronunciare queste frasi - quando, ad un certo punto, si trovano di fronte ad un bivio.
Impossibilitati a sapere quale strada avrà scelto Angelica, decidono di dividersi: uno seguirà la direzione di destra e l'altro andrà invece verso sinistra.


Soffermiamoci di nuovo, perchè l'immagine del bivio, di una incognita che ci mette di fronte ad una scelta obbligata, richiede un necessario momento di riflessione.
Nella modalità di scrittura sopra vista, quindi ininterrotta per 20 minuti, al termine dei quali  condivideremo quanto scritto, sviluppa queste tracce lasciando libera la penna di esprimere ciò che provi (e la prof farà altrettanto):
1. Ti è mai capitato di trovarti - metaforicamente - di fronte ad un bivio? Come ti sei sentito? Quale soluzione hai scelto per risolverlo?
2. Disegna un bivio e scrivi nei lati opposti quali sono due cose che ti risulta difficilissimo scegliere perchè le apprezzi nel medesimo modo.

Nella prossima lezione, dopo la condivisione delle vostre annotazioni, continueremo la lettura del primo canto e conosceremo nuovi personaggi.
Per ora lasciamoci a questo bivio e proviamo ad anticipare cosa avverrà?
Riusciranno a ritrovare Angelica?
Ferrau dove finirà? E Rinaldo?
A breve, vedremo come evolve la vicenda.




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