PARLIAMO di DIRITTI e DOVERI
04 ottobre 2017
Nella nostra prima
lezione di storia abbiamo parlato della “Belle Epoque” e della realtà sociale,
economica e politica europea di fine Ottocento.
Abbiamo integrato le
informazioni del libro leggendo un brano riferito ad Emmeline Goulden Pankhurst.
Chi era Emmeline?
Era una suffragetta, cioè una ragazza inglese,
vissuta nei primi del 1900, che si batteva per far ottenere il diritto di voto
alle donne.
In quegli anni vi era
infatti una forte discriminazione
di genere:
- si ritenevano gli uomini più importanti e più intelligenti delle donne;
- le donne non avevano tutti i diritti degli uomini;
- gli uomini potevano votare, le donne no.
Nel 1918, dopo che in Inghilterra anche i maschi si accorsero di quanto fossero state utili le donne quando gli uomini erano al fronte, venne concesso il suffragio universale e finalmente anche le donne riuscirono ad ottenere il diritto di voto come gli uomini (in Italia questo è avvenuto solo nel 1946).
Ma perché Emmeline vuole che le donne ottengano il diritto di voto?
Ecco spiegata la domanda usando le sue stesse parole:
“Voglio che le donne abbiano gli stessi diritti degli uomini e voglio votare.
Voglio scegliere chi mi governa.
Voglio decidere chi scrive le leggi, anzi, voglio essere eletta, così sarò io stessa a scrivere le leggi”
(dal libro “Io dico no” di D. Aristarco)
- si ritenevano gli uomini più importanti e più intelligenti delle donne;
- le donne non avevano tutti i diritti degli uomini;
- gli uomini potevano votare, le donne no.
Nel 1918, dopo che in Inghilterra anche i maschi si accorsero di quanto fossero state utili le donne quando gli uomini erano al fronte, venne concesso il suffragio universale e finalmente anche le donne riuscirono ad ottenere il diritto di voto come gli uomini (in Italia questo è avvenuto solo nel 1946).
Ma perché Emmeline vuole che le donne ottengano il diritto di voto?
Ecco spiegata la domanda usando le sue stesse parole:
“Voglio che le donne abbiano gli stessi diritti degli uomini e voglio votare.
Voglio scegliere chi mi governa.
Voglio decidere chi scrive le leggi, anzi, voglio essere eletta, così sarò io stessa a scrivere le leggi”
(dal libro “Io dico no” di D. Aristarco)
In queste parole
ritroviamo il DIRITTO/DOVERE di andare a votare per eleggere i
rappresentanti del Parlamento, luogo in cui si fanno le leggi, e, se si vuole,
di essere eletti.
Questo diritto è
garantito in alcuni documenti importanti che studieremo quest’anno:
- la COSTITUZIONE ITALIANA, cioè il testo base
di tutte le leggi del nostro paese, composta da 139 articoli ed entrata in
vigore il 1 gennaio 1948 (art. 48 e 51)
- la DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO,
redatta dall’ONU, composta da 30 articoli ed entrata in vigore il 10 dicembre
1948 (art. 21)
Ma cosa vuole dire DIRITTO? Cosa vuol dire DOVERE?
Utilizziamo un altro libro intitolato “La Costituzione spiegata ai ragazzi” in cui vengono definiti in modo molto chiaro questi due importantissimi concetti:
il DIRITTO è una cosa che puoi scegliere di fare oppure no (se decidi di farla nessuno può impedirtelo);
il DOVERE è una cosa che decidono gli altri e tu sei obbligato a fare.
Nella Costituzione
italiana, all’art. 2, si parla proprio di diritti e doveri, perché la
Repubblica garantisce i diritti dei suoi cittadini, ma richiede anche che i
suoi cittadini adempiano a dei doveri.
Utilizziamo anche
questa filastrocca, presente nel libro, per comprendere meglio cosa sono
DIRITTO e DOVERE:
“Diritto
alla vita, diritto al nome
diritto ad esprimere la nostra opinione
diritto ad essere liberi e mai sfruttati
diritto al rispetto, mai offesi o umiliati.
Diritti che vegliano la storia di ognuno
e che preferenze non fanno a nessuno.
Violarli vuol dire tradire davvero
il patto che lega un popolo intero.
Un patto che viene dai nonni coraggio
che hanno lottato per farcene omaggio.
Anche tu hai il compito di far da guardiano
Perché questo bene non ci sfugga di mano.
Se chiami un DIRITTO risponde un DOVERE
chi ha sete beva, ma lavi il bicchiere
così chi vien dopo ha il bicchiere pulito.
Diritto e dovere…non so se hai capito!”
diritto ad esprimere la nostra opinione
diritto ad essere liberi e mai sfruttati
diritto al rispetto, mai offesi o umiliati.
Diritti che vegliano la storia di ognuno
e che preferenze non fanno a nessuno.
Violarli vuol dire tradire davvero
il patto che lega un popolo intero.
Un patto che viene dai nonni coraggio
che hanno lottato per farcene omaggio.
Anche tu hai il compito di far da guardiano
Perché questo bene non ci sfugga di mano.
Se chiami un DIRITTO risponde un DOVERE
chi ha sete beva, ma lavi il bicchiere
così chi vien dopo ha il bicchiere pulito.
Diritto e dovere…non so se hai capito!”
Nel testo si dice che
“se chiami un DIRITTO risponde un DOVERE”.
Noti che nel
regolamento scolastico affisso in aula c’è la colonna dei diritti e quella dei
doveri?
Proviamo a fare insieme qualche esempio:
Io ho il diritto di dire cosa penso, ma ho anche il dovere di ascoltare gli altri
Io ho il diritto di mangiare, ma ho anche il dovere di non sprecare cibo.
Adesso prova tu a fare qualche esempio:
Io ho il diritto di …………………………, ma anche il dovere di ……………………………
E, sempre rimanendo in tema di diritti, proviamo a vedere che cosa sono i DIRITTI UMANI.
Già solo a leggerle, si capisce che le due parole rivestono un significato fondamentale.
Stavolta per spiegarle utilizzeremo due filmati, un cortometraggio ed un breve video di Amnesty International.Guardiamo prima questo breve cortometraggio che lo spiega in modo semplice (e fa vedere anche quanti di noi neppure sappiano cosa siano, pur essendo fondamentali per la vita stessa)
Proviamo a fare insieme qualche esempio:
Io ho il diritto di dire cosa penso, ma ho anche il dovere di ascoltare gli altri
Io ho il diritto di mangiare, ma ho anche il dovere di non sprecare cibo.
Adesso prova tu a fare qualche esempio:
Io ho il diritto di …………………………, ma anche il dovere di ……………………………
E, sempre rimanendo in tema di diritti, proviamo a vedere che cosa sono i DIRITTI UMANI.
Già solo a leggerle, si capisce che le due parole rivestono un significato fondamentale.
Stavolta per spiegarle utilizzeremo due filmati, un cortometraggio ed un breve video di Amnesty International.Guardiamo prima questo breve cortometraggio che lo spiega in modo semplice (e fa vedere anche quanti di noi neppure sappiano cosa siano, pur essendo fondamentali per la vita stessa)
Ti anticipo che le classi terze della nostra scuola affronteranno proprio un percorso sui Diritti Umani che confluirà in una giornata trascorsa al Meeting che si svolgerà al Mandela Forum di Firenze.
Oggi abbiamo messo il primo tassello.
Nelle prossime settimane continueremo a parlare dei diritti umani proprio a partire dai due video appena visti.
Sarà proprio un tuo diritto/dovere seguire con la massima attenzione questo percorso.
12 ottobre 2014
Se solo tutti gli stati rispettassero la Dichiarazione dei diritti umani, nessun uomo vivrebbe in condizione di disagio e non esisterebbe alcuna disuguaglianza sociale.
Purtroppo sappiamo che non è così.
La Dichiarazione dei diritti umani è solo un pezzo di carta se gli stati non ne seguono le direttive nei loro documenti costituzionali o decidono semplicemente di disattenderla.
Aveva ragione Eleanor Roosvelt, moglie del presidente americano Franklin Delano Roosvelt, attivista dei diritti umani e tra le principali promotrici della Dichiarazione stessa: i diritti umani vanno rispettati per prima cosa nei piccoli luoghi, nella vita quotidiana, assicurando in ogni momento della giornata pari dignità e pari opportunità a tutti gli uomini, e tutti noi dobbiamo essere investiti del carico di tale responsabilità.
"Dove iniziano i diritti umani universali? In luoghi piccoli, vicino casa, così vicini e così piccoli che non sono visibili su nessuna mappa del mondo. Eppure si tratta del mondo della singola persona: il quartiere in cui vive, la scuola o l'università che frequenta, la fabbrica, l'azienda o l'ufficio in cui lavora. Questi sono i luoghi in cui ogni uomo, donna, bambino o bambina, cercano per giustizia pari opportunità e pari dignità, senza discriminazioni. Se questi diritti non hanno significato qui, ne avranno ben poco altrove. Senza un'azione organizzata per sostenere questi diritti nei luoghi piccoli, cercheremo invano il progresso nel più vasto mondo".
Purtroppo giornalmente assistiamo a diritti umani disattesi.Purtroppo giornalmente assistiamo a disuguaglianze sociali di qualsiasi tipo.
Basta accendere la tv, ma anche farsi un giro in alcune zone della nostra città poco conosciute o che tutti fingiamo di non vedere, come abbiamo letto e approfondito nell'albo illustrato "L'Altracittà" di Mia Lecomte.
Qui il lavoro sull'albo svolto dalla classe 3D
Sono tante le persone costrette a vivere in condizione di disuguaglianza dai propri simili per le ragioni più svariate, ma tutte accumunate dal fatto di vedere i loro diritti umani calpestati assieme alla loro dignità di uomini e donne.
In classe abbiamo affrontato il tema degli immigrati e dei rifugiati perché lo riteniamo uno degli argomenti più scottanti che la realtà contemporanea ci pone di fronte e che è del tutto inutile fingere di ignorare.
Questa è la carta europea contenente muri o barriere con filo spinato posti attualmente al confine degli stati che intendono impedire l'accesso ai migranti.
Questa è la carta europea contenente muri o barriere con filo spinato posti attualmente al confine degli stati che intendono impedire l'accesso ai migranti.
Siamo partiti dalla visione del trailer di "Human Flow", il film-documentario dell'artista cinese Ai Weiwei incentrato sul fenomeno delle migrazioni e ci siamo soffermati sulle parole pronunciate dai protagonisti del film, veri migranti, veri rifugiati politici e vere persone che hanno avuto contatti umanitari con loro, riflettendo sul loro profondo significato.
Queste le frasi su cui abbiamo, in particolare, riflettuto:
Più si diventa indifferenti alla sofferenza delle persone, più aumenta il pericolo.
Queste le frasi su cui abbiamo, in particolare, riflettuto:
Più si diventa indifferenti alla sofferenza delle persone, più aumenta il pericolo.
Ed è fondamentale che insistiamo sulla nostra umanità.
Sono 60 giorni ormai che vago senza meta con mio figlio, nessuno ci ha fatto vedere dove bisogna andare. Dov'è che dovrei ricominciare la mia vita?
Sarà importante riuscire a capire che il mondo si sta restringendo e persone di diverso credo religioso e diversa cultura dovranno imparare a convivere le une con le altre.
Abbiamo visto anche un filmato in cui compare la famosa nave carica di Albanesi sbarcati a Brindisi più di 20 anni fa, che ha mostrato improvvisamente a tutta Italia l'emergenza dei migranti che negli anni a seguire il paese si sarà trovato a fronteggiare.
In classe due ragazzi di origine albanese hanno intervistato parenti e amici che hanno raccontato loro come si viveva in Albania ai tempi della storica migrazione e hanno elaborato un testo che è stato letto e discusso collettivamente.
Successivamente abbiamo letto un brano, tratto dal libro di Fabio Geda "Nel mare ci sono i coccodrilli", in cui un migrante - Enaiatollah Akbari - si ritrova stipato per giorni e giorni sul retro di un camion per lasciare il suo paese martoriato e quando compie la pericolosa traversata nel Mediterraneo sopra un precario canotto. Quindi, come sempre facciamo, ne abbiamo discusso tutti insieme.
Poi abbiamo ancora visto due ultimi video: nel primo alcuni bambini, intervistati sul tema delle migrazioni, dichiarano cosa pensano a proposito degli immigrati che arrivano nel nostro pase; nel secondo l'attrice comica Teresa Mannarino ci spiega come fare a superare alcuni stereotipi sugli immigrati che circolano sul nostro paese.
Abbiamo infine scelto di aderire ad una iniziativa inserita nella piattaforma web di Oxfam, associazione promotrice ed organizzatrice del meeting dei diritti umani, inviando delle nostre foto che dimostrano come noi adolescenti percepiamo la disuguaglianza nella nostra vita quotidiana.
Ad esempio, disuguaglianza come diversità di aspetto fisico (chi è alto e chi è basso, oppure chi è robusto e chi è magro, tutte situazioni che possono sfociare in episodi di derisione o, peggio ancora, di discriminazione)
Oppure disuguaglianza come differenza tra chi è ricco, e può spendere i suoi soldi come vuole, e chi è povero, che non si può permettere gli acquisti di alcuni suoi coetanei
E ancora disuguaglianza tra chi ha un carattere spavaldo e sembra sempre avere successo con gli altri e chi, invece, è più timido e riservato e si sente costantemente fuori posto
Infine disuguaglianza tra maschi e femmine che, a volte, sembrano capirsi veramente poco, anche se questo aspetto non ha riscontrato l'unanimità come gli altri tre perché i ragazzi hanno detto che è maggiormente riscontrabile nel mondo degli adulti piuttosto che nel loro, e, come al solito, hanno ragione
Ed ora... tutti al meeting di Firenze sui diritti umani!
Appuntamento mercoledì 13 dicembre 2017 al Mandela Forum, sperando che l'esperienza possa davvero averci aiutato a comprendere tematiche universali a cui non sempre diamo il valore che meritano.
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