Con la classe prima, composta da ragazzi che nella quasi totalità si conoscevano, è stato un successo cominciare l'anno scolastico con la fiction, in particolare con la scrittura di racconti i cui protagonisti erano oggetti di uso quotidiano destinati a nuova vita.
Lo spunto lo abbiamo preso leggendo due albi illustrati, ma numerosi sono i riferimenti letterari a cui attingere per fornire spunti di scrittura intelligenti e creativi, come quelli suggeriti da grandi maestri quali Bruno Munari e Gianni Rodari.
Lo spunto lo abbiamo preso leggendo due albi illustrati, ma numerosi sono i riferimenti letterari a cui attingere per fornire spunti di scrittura intelligenti e creativi, come quelli suggeriti da grandi maestri quali Bruno Munari e Gianni Rodari.
Noi siamo partiti quest'anno da questi due albi, semplici ed efficaci: Chiuso per ferie di Maja Celija e La vita nascosta delle cose di Marianna Balducci.
Qui è possibile leggere tutto il percorso fiction svolto nei primi giorni di scuola in una classe prima: Partenza con la fiction
Qui si possono leggere le storie collettive fiction create sempre dai ragazzi di prima a partire dai personaggi dei loro micro-racconti: Storie fiction collettive
Giusto per dare un'occhiata anche agli scritti di avvio della classe seconda, qui si possono leggere i micro-racconti estivi autobiografici ispirati ai brevi ricordi del libro Non ero iperattivo, ero svizzero: Pillole di memoria estive
Lascio infine qualche idea ricavata dal libro Fantasia di Bruno Munari da sviluppare come avvio di laboratorio di scrittura o, come avevo fatto a suo tempo, come consegna estiva da recuperare a inizio anno scolastico per percorsi ordinari di scrittura: A tutta creatività (estiva) con Bruno Munari
Ma, tornando al nostro focus iniziale, continuare a seguire la suggestione derivante dagli oggetti quotidiani che cambiano il loro uso, può rivelarsi interessante in molteplici occasioni.
Vediamone alcune.
Per rimanere sulla fiction e parlare, ad esempio di genere horror (o per svolgere alcune letture in occasione della ricorrenza di Halloween) perfetto è il racconto di Guy de Maupassant La rivolta degli oggetti.
Io leggerò la versione presente nel libro Paura! Classici col brivido adattati da Donatella Ziliotto e illustrati da Laura Re di Einaudi Ragazzi.
Ma gli oggetti ci forniscono ottimi spunti di pre-scrittura (e scrittura) anche se intendiamo passare al genere autobiografico.
Numerose sono le poesie che vi fanno riferimento e che possiamo leggere per dare avvio a riflessioni e sollecitazioni di scrittura.
Io ho scelto Fra tutti gli oggetti di Bertold Brecht perché mi piacciono molto i testi poetici che sfumano delicatamente verso la prosa
Oppure si possono leggere albi illustrati molto impattanti, come Il cassetto dei ricordi di Lorenza Farina, illustrato da Lucia Ricciardi
Ma gli oggetti sono fantastici anche per facilitare lo studio della storia, come ben spiega il prof Antonio Brusa e come ben spiega il libro Fare storia con gli oggetti di J.S. Mestre e N.L. Molina.
In prima, ad esempio, possiamo concederci un bell'approfondimento sull'arazzo di Bayeux per conoscere oggetti di guerra e di uso quotidiano ai tempi della battaglia di Hastings (1066) e della conquista normanna dell'Inghilterra.
Qui il suggestivo video animato dell'arazzo stesso
Così come altrettanto affascinanti risulteranno ulteriori approfondimenti su gioielli, capi d'abbigliamento o oggettistica da cucina di popolazioni vissute in loco (spesso i musei d'arte medievali delle nostre città ne sono pieni!) oppure incunaboli conservati in biblioteche, eremi o monasteri o ancora oggetti da caccia/agricoli ricavabili da dipinti o sculture, come nel caso delle opere in pietra, rappresentanti il ciclo dei mesi, realizzate nella prima metà del 1200 e posizionate sopra il portone di ingresso della Pieve di Santa Maria Assunta di Arezzo, la nostra città.
E di sicuro penserò a strutturare un'attività interdisciplinare focalizzata sull'invenzione medievale degli occhiali, così come si spiega a pag. 100 del libro citato
Insomma... partenza con gli oggetti, continuazione con gli oggetti.
Credo proprio che ci divertiremo (e che mi divertirò ;-))
Nessun commento:
Posta un commento