martedì 13 febbraio 2024

Conversazione sul fascismo

 



Sì, conversazione sul fascismo. Non spiegazione o lezione sul fascismo, ma conversazione sul fascismo. Perché? Perché, per prima cosa, del fascismo occorre parlare e far parlare.

- Finalmente parliamo delle dittature, prof! Non vedevo l'ora!
- Ma come ha fatto Mussolini ad avere tutta l'Italia dalla sua parte? Che sensazione deve essere quella di avere tutti che ti adorano e credono a ogni cosa che dici! 
- Si può dire che è stato una specie di grande influencer? 
- Il fascismo era pericoloso? Ma si è affermato di più o di meno durante la guerra?
- Perché Mussolini si faceva chiamare duce?

Le domande sono tante, immediate. Per prima cosa, vediamo di fare un po' d'ordine.
In un post-it cerchiamo di scrivere tutte le domande o tutto ciò che sappiamo/crediamo di sapere sul fascismo. Scrivono tutti, anche coloro che solitamente in classe si espongono di meno, e i post-it di ognuno vengono sistemati nella lavagna, così da poter avviare la conversazione e darle un certo ordine.




- Il fascismo è un movimento politico nato in Italia da Benito Mussolini e fu molto acclamato
- il fascismo è nato durante la seconda guerra mondiale?
- Mussolini ha creato il fascismo e ha preso il potere con la forza
- vorrei vedere la dichiarazione di guerra di Mussolini, il duce
- io ho visto su YouTube un video di Mussolini con Hitler che erano insieme: Hitler odiava gli ebrei ma Mussolini non so che ha fatto. Perché si sono alleati?
- i fascisti erano vestiti di nero e picchiavano le persone
- il partito fascista è nato con le camicie nere 
- Mussolini ha governato l'Italia dal '43 al '45
- non vedevo l'ora di parlare di questo periodo storico perché ne so poco 

Le riflessione sono state quasi tutte di questo tenore: molto interesse verso l'argomento, molti dubbi e molte questioni su cui riflettere e discutere. Bene, cominciamo. Forse è bene cominciare dall'inizio del fascismo e dall'inizio della dittatura. 

- Hanno detto bene coloro che lo hanno definito movimento politico. Il fascismo è nato così, come movimento, non come vero e proprio partito.
Tutti sapete che il leader era Benito Mussolini e molti hanno scritto che le camicie nere, all'origine del movimento, si comportavano in maniera violenta con la popolazione. Questo corrisponde a verità.
Sulle date di inizio del potere, alcuni fanno riferimento al periodo della seconda guerra mondiale: questo non corrisponde a verità. Il 1943, indicato da un paio di voi, è in realtà l'anno in cui il fascismo in Italia perde il potere. La data di inizio della dittatura fascista risale a una ventina di anni prima, esattamente al 1922, anno della cosiddetta "marcia su Roma"

- Sul libro c'è una foto della marcia su Roma, prof! 
- In realtà non è una foto, ma un dipinto. Realistico sì, ma si tratta di una pittura e il suo autore, che si chiama Giacomo Balla e appartiene alla corrente dei futuristi, lo ha dipinto una decina di anni dopo la marcia su Roma. E, cosa importante, ritrae una situazione falsa perché inserisce alla guida della marcia Benito Mussolini. In realtà lui non c'era e raggiunse le camicie nere solo in un secondo momento. 
- Ma la dittatura fascista inizia con una rivoluzione delle camicie nere senza Mussolini?
- In realtà non si trattò di una rivoluzione, ma di una marcia, appunto, dei seguaci di Mussolini. Volevano intimidire i luoghi istituzionali della politica, è vero. Ma la presa del potere per i fascisti avvenne in modo del tutto legale, infatti fu il re Vittorio Emanuele III a conferire a Mussolini l'incarico di governo


- Ho visto su internet alcune foto di Mussolini e la posa è sempre così come in questo quadro: faccia seria, mento alto, busto diritto...
- Anche io l'ho visto e ho visto anche Hitler che era come lui. Forse Mussolini copiava Hitler.
- Però Mussolini andò al potere nel 1922 e Hitler nel 1933. Quindi chi ha copiato chi?
- Ma allora è stato Hitler che ha copiato Mussolini!
- Lo dicevo io che Mussolini è stato una specie di influencer!
- Sicuramente nella comunicazione, nei comportamenti e nella gestualità Mussolini ha ottenuto per la prima volta un effetto nuovo ed era proprio l'effetto che voleva ottenere: apparire come l'uomo forte, autoritario che non aveva paura di niente e di nessuno, che sapeva fare tutto, che non dormiva mai... voleva forse, sì, essere un influencer, l'influencer più forte di tutti. Anzi, di più: voleva essere una divinità da venerare.
Osserviamo un po' di foto o filmati in cui appare il duce (si faceva chiamare così a ricordo dell'antica Roma, quasi fosse un uomo fuori dal tempo, proveniente da epoche passate e gloriose) e annotiamo come e dove viene ritratto o filmato, cosa dice e come lo dice, come si veste, come si muove e come modula il tono della voce...



- E osserviamo un po' di foto e filmati di Hitler...
- Ma certo che si somigliano, prof! Si comportano nello stesso modo! 
- Però Hitler mi fa più paura. Sarà per la parlata tedesca...



- Osserviamo anche queste foto e annotiamo cosa appare...
- Mussolini a cavallo, nella neve, in aereo, in acqua. Un tuttofare, insomma!
- Secondo me faceva la foto e poi se ne andava. Ad esempio, metteva gli sci, il fotografo scattava la foto e poi andava via. Mica sapeva sciare veramente...
- Però deve essere stata per lui una bella soddisfazione vedere quella gente che lo adorava. Io credo che sarebbe piaciuto anche a  me. Anzi, mi sarebbe piaciuto andare ad ascoltarlo. Anzi, mi piacerebbe vederlo oggi.



- Sicuramente vedere tutta quella gente che lo adorava gli dava soddisfazione, ma siete proprio sicuri che vederlo oggi, con voi che magari vi ritrovate nelle stesse condizioni di quando era al potere, vi farebbe piacere?
- Non lo so, forse sarebbe divertente. I suoi gesti mi sono sembrati un po' buffi.
- Andare a vederlo ogni tanto e ascoltarlo ogni tanto... boh... si può fare.
- Facciamo così: prendete un altro post-it e scrivete di nuovo. Stavolta annotate quali sono le attività che vi piace fare durante la giornata.
- Prof, ma non cambierà mica argomento! E' interessante parlare dei tempi del fascismo.
- Non cambio argomento affatto, tranquilli. Voi pensate a scrivere cosa vi piace di più fare durante il giorno.




- mi piace giocare alla play station
- mi piace giocare a calcio il sabato pomeriggio e la domenica mattina
- il pomeriggio mi rilasso sul divano col cellulare
- mi piace andare a danza
- mi piace andare in palestra e fare aeral dance
- adoro fare shopping con la mia mamma e le amiche
- mi piace andare a mangiare il sushi

- Bene. Molte di queste cose, anzi praticamente tutte, non avreste potuto farle se voi foste vissuti durante il fascismo.
- Davvero? E perché? 
- Perché il fascismo impose molte leggi restrittive delle libertà personali e tutti gli italiani si dovevano comportare come imponeva il regime. Anche durante il tempo libero.
- Ma è assurdo, prof!
- Sì, lo è. Ma era così.
Ad esempio, non avreste potuto trascorrere tutto il tempo nel divano. Il duce voleva che i giovani maschi fossero forti, atletici, scattanti, allenati. Pronti per combattere e per sacrificarsi per la patria.
Voi femmine dovreste esser state posate e obbedienti, magari interessate al ricamo o ai lavori domestici, pronte a tirar su figli per la patria.
Quindi niente danza, tantomeno aerial dance.
Ma i maschi si dimentichino anche gli allenamenti di pallone e le partite del sabato: se è pur vero che a scuola di sabato non sareste andati, avreste però dovuto fare ginnastica o allenarvi per metter su coreografie in onore del duce.
In più niente abbigliamento libero: a scuola, ma anche in giro, occorreva indossare le divise di appartenenza al proprio gruppo sociale in cui si veniva inquadrati.




- Cosa? E se qualcuno si ribellava? O se un genitore andava a protestare?
- Protestare non era possibile. Si finiva picchiati, arrestati e mandati al confino, cioè in delle prigioni localizzate in posti sperduti, lontano da tutti e da tutto. 
E, fin da bambini, le persone subivano l'influenza massiccia della propaganda: scritte ovunque sul duce che ha sempre ragione, statue in suo onore, motti come CREDERE - OBBEDIRE - COMBATTERE inculcati in testa fin da piccoli...




A proposito di aeral dance o play station. Non avreste potuto esprimervi così. Le parole dovevano essere tutte italianizzate. Non esisteva parlare con i termini inglesi come si fa oggi.
E scordatevi subito il sushi: potevate mangiare solo cibi italiani.
Anzi, con l'autarchia economica voluta da Mussolini, i cibi che giungevano in tavola erano per lo più prodotti in Italia con alimenti talora di scarsa qualità, visto che vennero modificate le leggi vigenti in materia di importazione ed esportazione, per fare in modo che la nazione contasse solo sulle sue (scarse) risorse.
Per non parlare del regime alimentare di ristrettezza vissuto dagli italiani in tempo di guerra: si poteva far la spesa solo con una tessera che concedeva cibo in quantità molto limitate, così trovare da mangiare diventò difficilissimo e le persone, disperate, vissero in condizioni terribili, quotidianamente tormentate dalla fame. Ma la propaganda al servizio del potere nascondeva tutto ciò e continuava a martellare la popolazione con i successi (falsi) ottenuti dal regime attraverso manifesti pubblicitari, riprese video, annunci radiofonici e notizie di giornale pilotate.



- In merito al cellulare, vi chiedo di riflettere: secondo voi, oggi, Mussolini avrebbe permesso agli italiani di poterlo usare?
- Secondo me no. E poi non sarebbe stato possibile produrlo in Italia perché i materiali che lo formano provengono da tutto il mondo.
- Anche secondo me no. Poi Mussolini avrebbe vietato il collegamento a internet o a YouTube, perché anche oggi in tutte le dittature è così. Non si vuole che la verità venga diffusa e non è possibile avere accesso libero a internet o ai social come succede da noi, vedi Cina o Corea del Nord.

- Secondo me sì, perché avrebbe potuto far arrivare le sue parole e i suoi video a tutti gli italiani attraverso i social. Se lui voleva ottenere successo con la comunicazione, i cellulari e internet erano perfetti


- Prof, possiamo vedere su YouTube la dichiarazione di guerra di Mussolini? L'ho già vista, ma vorrei rivederla...
- Però è impressionante tutta quella folla che tace quando dice lui e grida quando dice lui
- Sì, vabbè... sembra che qualcuno dica di applaudire a tempo come nelle trasmissioni tv. Secondo me erano tutti rincitrulliti 
- Queste inquadrature della folla che lo ascolta secondo me sono molto belle

il video è stato mostrato da YouTube

- Ho visto che alcuni di voi hanno sorriso al grido "Vincere... e vinceremo!" Non andò così. Mussolini, una ventina d'anni dopo la presa del potere, ha trascinato il paese in una guerra tremenda e ha fatto vivere agli italiani il momento storico più buio di tutti i tempi.
Poche settimane fa in tv è stata trasmessa una serie dal titolo "La Storia", ambientata proprio negli anni di cui stiamo parlando. Vi mostrerò solo dieci minuti di questa serie, giusto per darvi un assaggio di quello che gli italiani hanno dovuto subire per le decisioni scriteriate del loro regime. L'episodio che vedremo riguarda il bombardamento di San Lorenzo, a Roma, fatto dagli alleati. Entrare in guerra voleva dire questo per la popolazione...


 su RaiPlay è stato possibile far vedere gli ultimi 10 minuti della seconda puntata della fiction La Storia
quelli relativi al bombardamento di San Lorenzo, dove Ida e Useppe riescono a sopravvivere per miracolo ma perdono la casa

... e queste sono le foto reali riferite a San Lorenzo dopo il bombardamento e in occasione della visita del Papa Pio XII alle rovine della città



- Prof, è stato bruttissimo tutto questo... 
- Sì, perché bruttissime sono le dittature, purtroppo. Tutte. Sempre. Non dimentichiamolo mai.



* nei prossimi giorni vedremo in classe anche alcune scene tratte da un film che parla magistralmente del fascismo senza che il fascismo si veda, visto che l'ambientazione è circoscritta all'interno di un condominio romano semivuoto... Una giornata particolare, con Sophia Loren e Marcello Mastroianni.
Se non lo avete visto, rimediate al più presto. Il film completo si può vedere liberamente su YouTube



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