venerdì 1 gennaio 2021

Leggere ad alta voce: Anselmo e Greta (parte 2)

 


In questa seconda parte del post riferito al libro Anselmo e Greta di Francesco Formaggi proseguirò la progettazione del percorso, cominciato nel post precedente, procedendo in classe con la lettura ad alta voce del testo e l'osservazione delle illustrazioni a corredo dei singoli capitoli, così da stimolare le inferenze tra parte testuale scritta e parte iconica.
Per visionare la prima parte del percorso, nel caso in cui la abbiate persa e ne siate interessati, date pure un'occhiata qua 

Leggeremo senza interruzione i capitoli due, tre e quattro, osservandone, al contempo, le illustrazioni e, come per la prima parte, procederemo con l'attenzione all'ascolto e l'allenamento alla comprensione testuale sollecitando stimoli attraverso la fornitura di vari input che qui cercherò di sintetizzare.

Capitolo 2: Il sabotaggio


Verranno proposte le seguenti sollecitazioni prima della lettura vera e propria:
- Soffermiamoci sul titolo: sai cosa significa il termine "sabotaggio"? 
Annotiamo la parola scrivendo la definizione che indica il dizionario digitale Treccani: "danneggiamento ad un edificio o a un'azienda compiuto per motivi economici o politici allo scopo di impedire o turbare lo svolgimento del lavoro".
In quale senso credi sia inteso in questa occasione? Di quale danneggiamento si parlerà nel capitolo? 
- Le illustrazioni mostrano una baracca. Cosa rappresenterà?
Nel secondo capitolo si parla delle strategie che cerca di farsi venire in mente Anselmo per evitare di essere abbandonato dal padre insieme alla sorella e la scelta cade, istintivamente, sulle ruote del furgone che potrebbero essere sgonfiare per evitare, l'indomani, il viaggio verso la città; lo stratagemma si rivela fallimentare perché l'uomo opta per uno spostamento in autobus, quindi Greta suggerisce di ricorrere ai tappi di bottiglia posseduti in gran quantità per le numerose bottiglie di birra che a casa vengono bevute proprio dal padre.
Ai ragazzi verrà chiesto di porre particolare attenzione ai seguenti elementi:
- dettagli che dimostrano la povertà del luogo in cui vivono (con osservazione delle illustrazioni per notare la corrispondenza tra testo e immagine); 
- particolari che rivelano il temperamento dei personaggi;
- termini utilizzati, scelta di metafore significative (in particolare quelle riferite al tema dell'abbandono);
- richiami simbolici che rimandano in maniera diretta alla fiaba di Hansel e Gretel.

Capitolo 3: Verso la città

Ancora sollecitazioni su ciò che potrebbe indicare il titolo e sulle illustrazioni presenti al suo interno.
Nel terzo capitolo il padre e i bambini percorrono un lungo tratto di strada per giungere alla fermata dell'autobus e durante il percorso vengono lasciati per terra i tappi di bottiglia con la speranza che possano servire per rintracciare la via del ritorno. Alla fermata i bambini fanno la conoscenza di una donna che si reca abitualmente al cimitero cittadino presso la tomba del figlio morto in giovanissima età


Ancora una volta ai ragazzi verrà chiesto di saper cogliere i dettagli dell'ambientazione e dei personaggi, sempre in un'ottica prospettica che contempli i rimandi iconografici.
Interessante sarà far notare la descrizione fisica e caratteriale della donna e verranno chieste anticipazioni o inferenze su quale potrebbe essere il suo vero carattere e il suo ruolo all'interno dell'intera storia.
La discussione potrà attivarsi a partire da alcuni tratti riguardanti il vissuto dei bambini, ovvero il fatto che non sappiano leggere e correttamente interpretare tutto ciò che vedono scritto intorno a loro e da alcune frasi in cui si ribadisce il pericolo che può provocare una siffatta condizione di indigenza, degrado e ignoranza.
In merito alle frasi su cui indirizzare qualche discussione, una potrebbe essere la seguente, riferita ai pensieri del padre che se ne sta, silenzioso, in disparte:
"pensieri come pietre dure e nere carbone che diventano parole cattive"

Capitolo 4: Briciole per il ritorno

Questo capitolo, a mio avviso, risulta particolarmente interessante per poter strutturare lezioni su cui lavorare con la classe in modo autonomo anche in momenti successivi. Si parla infatti del lungo viaggio in autobus e dell'arrivo a Big City, una città - come anticipa il nome - caotica e stupefacente, descritta facendo ricorso ad immagini e suggestioni sensoriali di impatto molto efficaci.
Può essere proposta come testo modello questa parte (e anche uno stralcio immediatamente successivo), così da far lavorare i ragazzi sulle descrizioni riferite ai cinque sensi, sul valore delle similitudini e sull'utilizzo di lessico e terminologia specifica adatta al contesto:

Non appena mise piede a terra si guardò intorno, ogni pensiero sparì dalla sua testa come una goccia d’acqua nel mare.

Era talmente enorme quello spazio, talmente alti erano i palazzi, talmente tanto rumore arrivava dalle strade, talmente forte il caldo, gli odori, la confusione, che per un attimo Anselmo ebbe l’impressione che tutto attorno ruotasse come se avesse messo la testa dentro una lavatrice.

Ecco i clacson e i fischi, le voci, i colori delle insegne pubblicitarie, l’altezza esorbitante dei grattacieli, la gente di corsa, la velocità, il frastuono dei clacson e delle voci, ecco le persone che si urtavano senza fermarsi, tutti sembravano andare in un posto preciso, come tirati da tante corde invisibili, tutti avevano vestiti diversi, scarpe colorate, occhiali dalle forme strane, pettinature assurde, espressioni, andature differenti. Alcuni ragazzi con grandi cappelli in testa e pantaloni larghi ballavano una strana danza al bordo del marciapiede roteando sulla schiena come gusci capovolti; una ragazza con i capelli verdi, un vestito di plastica che sembrava una tenda per la doccia e scarpe alte come trampoli camminava disinvolta portando un coniglio al guinzaglio; un vecchio uomo seduto a terra contro una saracinesca con addosso un lungo cappotto logoro e i piedi scalzi neri come carbone suonava una canzone triste con un’armonica a bocca e ogni tanto beveva da una bottiglia coperta con una busta di carta.

Era questa Big City? La metropoli che i genitori gli avevano sempre dipinto come il luogo più pericoloso al mondo? Quello che vedeva e odorava e sentiva, quell’enorme piazzale pieno di gente e di autobus che andavano e venivano e attorno al quale si stagliavano a perdita d’occhio tutti quegli enormi palazzi, era infinitamente più grande e confuso e fantastico e meraviglioso e sconcertante di quanto avesse immaginato. Prima di allora non aveva visto altro che la lunga, interminabile superstrada, la nube indistinta di smog che si intravedeva in lontananza, alla sua fine.

Ecco cosa c’era dentro quella nube, ecco dove portava quella lunghissima strada. Si accorse che era rimasto per lunghi secondi senza fiato quando sentì il bisogno di respirare: inspirò, espirò, il cuore gli batteva forte, l’aria che gli entrava nei polmoni era densa come fumo, quasi lo faceva tossire, e aveva il sapore dolciastro delle rape.

 

Similitudini

 

 

sensazioni visive

 

sensazioni uditive

 

sensazioni tattili

 

sensazioni olfattive

 

  descrizione delle persone

in strada (immagini visive)


sensazioni riferite al gusto


Potranno seguire lavori di produzione scritta di vario genere, a partire dal testo modello dato, su situazioni vissute dagli studenti o ambientazioni da loro frequentate o ben conosciute (forse ripeterò anche un esperimento, realizzato diversi anni fa, in cui la classe veniva accompagnata al mercato settimanale del paese con la consegna di osservarsi intorno e, una volta tornati in aula, rielaborare descrizioni sensoriali sulla base di ciò che era stato annotato nel corso dell'uscita... stavolta, normative anti-Covi permettendo).

Interessanti raffronti e significative inferenze potranno anche ricavarsi dal confronto tra la descrizione di Big City contenuta nel libro e la simbologia del bosco presente nella fiaba originaria.
Ma non solo. Se sarà possibile far visionare ai ragazzi qualche immagine dell'albo Cappuccetto Rosso una fiaba moderna, con illustrazioni di Roberto Innocenti, potranno essere stimolate delle riflessioni sulla simbologia del bosco come luogo di perdizione, confusione da paragonarsi alla metropoli con caratteristiche diverse, ma - per certi aspetti - estremamente simili.



Possono essere fatti confronti tra i diversi tipi di illustrazione, a rappresentanza del tema cittadino, realizzati da Innocenti sull'albo di Cappuccetto Rosso e da Neri sul libro di Anselmo e Greta, provando a fare delle ipotesi sui motivi che possono aver spinto gli illustratori a produrre proprio quel tipo di immagine


E, di nuovo, far realizzare momenti di scrittura individuale a partire dalle considerazioni discusse o facendo direttamente produrre elaborati in cui i ragazzi rappresentino, per scritto o in modalità iconografica, la loro idea di "caos" metropolitano.
O ancora, agganciare delle attività interdisciplinari su inquinamento cittadino e problematiche ambientali che ne derivano, con soluzioni e ipotesi ben riconducibili a percorsi di cittadinanza attiva.
Insomma, a mio avviso, il capitolo 4, oltre alle consuete modalità in cui vengono affrontati anche tutti gli altri capitoli del libro, si presta ad un utilizzo variegato per ottenere un interessante coinvolgimento attivo dei ragazzi stessi. Di solito attività di questo tipo, inserite all'interno di un percorso didattico ben progettato, non deludono mai le aspettative.

Capitolo 5: Alla ricerca di un riparo


Dal titolo già si preannuncia che i bambini saranno lasciati soli e che dovranno cercare un luogo in cui ripararsi: l'abbandono è infatti avvenuto all'interno di un parco, collocato in ambiente sporco e malfamato, raggiunto dopo un lungo viaggio in metropolitana; si tratta di un luogo molto diverso dal cuore di Big City, che aveva comunque dimostrato una sua vitalità ed una elettrizzante dinamicità, che porterà i due fratelli a finire all'interno di un tunnel, dove incontreranno alti coetanei che già vivono lì e dove subiranno anche un vero e proprio rapimento a seguito di irruzione nel posto di strane figure vestite di nero (richiamate a inizio capitolo successivo, intitolato - appunto - "La trappola").


In questa parte del libro sono interessantissimi i rimandi alla fiaba di Hansel e Gretel che si evincono dai particolari che osservano i fratelli nel corso del loro cammino all'interno del parco: alberi alti, uccellino in posa misteriosa, luci che ricordano un gelato alla panna (con riferimento alle metafore culinarie che rimandano  alla perfezione proprio alla simbologia della fiaba dei Grimm).
Potrebbero essere realizzate delle tabelle in cui possano essere messi a paragone tali dettagli ricavati sia sul testo del libro che su quello della fiaba originaria e avviare discussioni sulla corrispondenza tra ambientazione e particolari sia inseriti in contesto remoto che in quello moderno.

Ultimi capitoli: 
una visione di insieme per non "spoilerare" troppo

Il libro è composto da nove capitoli e gli ultimi quattro - quindi i capitoli 6, 7, 8 e 9 - permettono numerosi parallelismi tra fiaba tradizionale e riscrittura attualizzata.
Il cambio di scena a inizio del sesto capitolo, dopo il rapimento avvenuto nel tunnel, risulta decisamente netto, come precisa l'autore quando presenta il risveglio di Anselmo per anticipare il nuovo ambiente che farà da sfondo alla vicenda: "Quando si svegliò tutto era cambiato, come nei sogni, che in un momento sei in un posto e un attimo dopo ti ritrovi da un'altra parte"
I bambini sono finiti prigionieri di una certa Ursula, artefatta star del web, e come primo impatto ricorre la metafora del cibo dolce e succulento, offerto ai due fratelli, già ben collaudata nella storia originaria dei Grimm.
Anselmo si ritrova in una stanza separata da Greta, ma entrambi si risvegliano puliti e ben vestiti...


Oltre alle consuete inferenze e alle ipotesi formulate sulla base delle immagini e dei titoli, il confronto con la fiaba tradizionale è d'obbligo: ancora attenzione ai dettagli e alla caratterizzazione del personaggio di Ursula, che sarà interessante veder paragonata alla famigerata strega dei Grimm, sia per ciò che concerne l'aspetto fisico, che quello gestuale-comportamentale-caratteriale.


L'ambiente stesso, seppur moderno, rievoca l'atmosfera della casetta nel bosco su cui si erano precedentemente imbattuti Hansel e Gretel e, anche in questo caso, l'attenzione al dettaglio per poterne eseguire confronti sarà basilare.


Il parallelismo tra le due storie riguarderà, come è intuibile, anche la fuga e il ritorno a casa, con lieto fine per i due bambini che, grazie allo stratagemma iniziale e all'aiuto fornito dalla signora incontrata alla fermata dell'autobus, potranno fare rientro alla loro dimora, consapevoli, finalmente, di trovare di fronte a loro un futuro molto più roseo di quello precedente, sia per la possibilità concreta di poter migliorare la loro situazione economica grazie ad un furto effettuato nella villa di Ursula, sia perché il componente negativo della famiglia non potrà più arrecare a moglie e figli nessun genere di danneggiamento a causa di un avvenimento che lo ha direttamente coinvolto ed eliminato dai giochi.
Importante sarà far discutere la classe sul finale del libro, esattamente come all'inizio avevamo posto l'attenzione sulla parte dell'incipit: l'explicit, utile da analizzare esattamente come lo è l'incipit, potrà essere trascritto per osservarne stile, terminologia utilizzata e per valutare il tipo di conclusione che l'autore ha scelto di realizzare, con ipotesi e inferenze sulle motivazioni di tale scelta e sulla intera "circolarità" della narrazione.
Ai ragazzi potrà, di nuovo, essere proposta una tabella o un organizzatore grafico su cui annotare confronti tra versione originaria e attualizzazione della stessa, ma, giunti a fine lettura, potranno essere eseguite attività in grado di mettere in gioco competenze di tipo diverso, utili per la comprensione  testuale profonda, la capacità di effettuare inferenze e, non da ultimo, la sperimentazione della vena creativa.
Sarà dedicato del tempo anche ad interrogarsi sul messaggio che intende far passare l'autore ai suoi lettori e, visto che il momento della prigionia (ma anche quello della liberazione) fa riferimento al mondo del web e dei social network, con conseguenze dai risvolti sociali pericolosi, può essere avviato un dibattito sul mondo dei social media che i ragazzi conoscono bene e da cui sarà possibile progettare ulteriori approfondimenti in base al settore di maggior interesse evidenziato nel corso delle discussioni.

Esempi di attività da proporre a lettura ultimata del libro


A) Un'idea potrebbe essere quella di ripercorrere a ritroso la storia, con interessante feedback sulle ipotesi iniziali formulate prima di aver letto integralmente il libro, così che, a vicenda conclusa, tanti dettagli possano trovare la giusta chiave di interpretazione e ce se ne possa discutere su.
B) Sarà importante fare in modo che, a fine lettura, i ragazzi si soffermino a rivedere il ruolo dei vari personaggi, in special modo per riflettere sui cambiamenti che diversi di loro subiranno o sulle apparenze che, in alcuni casi, nasconderanno caratteristiche a prima vista tenute nascoste e che si evidenzieranno solo nel corso della storia (ad esempio l'apparente scortesia della signora dell'autobus che si cambierà in estrema sensibilità o l'apparente bellezza e gentilezza di Ursula che nasconde un atteggiamento egoistico e meschino presto rivelato in tutta la sua potenza). 
C) Sarà, altresì, stimolante proporre quali sono le impressioni sull'intera lettura e le connessioni che da tale lettura sorgono in modo spontaneo o attraverso discussioni strutturate in maniera guidata con sollecitazioni particolarmente facilitatrici (ad esempio, chiedendo in quali altri testi sia possibile riscontrare situazioni simili o se vi siano passi del libro sentiti particolarmente vicine al vissuto personale o a ciò che, genericamente, accade genericamente nella nostra società).
D) Può servire anche fare in modo che la classe ponga domande sul libro o come chiarimento su alcune scene risultate di incerta comprensione o come dubbio personale a proposito dell'esito di alcune sequenze della storia o domande, perché no, da porre direttamente all'autore (ma anche all'illustratore) da far, eventualmente, recapitare agli stessi via web o alle quali provare a dare risposta discutendone in modalità collettiva.
E) Fondamentale sarà aiutare i ragazzi a ripercorrere il plot dell'intera storia, così che siano in grado di eseguire una sintesi del libro, competenza per nulla semplice da ottenere che, talora, noi insegnanti richiediamo di esercitare sottovalutandone un po' troppo la complessità. Lavorare su tale competenza sarà più facile in un libro come questo, in cui il contenuto stesso sia reso più semplice dal fatto che si rifaccia ad una vicenda comunque già conosciuta. Il testo, inoltre, proprio per la sua brevità, permetterà di focalizzare meglio gli avvenimenti essenziali, facendo in modo che i ragazzi si abituino a non perdersi troppo alla ricerca di disgressioni e dettagli inutili (quelli che, spesso, rendono anche i loro riassunti di brani più ridotti troppo intrisi di dettagli inutili).
F) Come attività conclusiva potrà essere proposta quella di produrre una recensione creativa del libro: non solo sintesi scritta del contenuto, ma rappresentazione di scene che hanno maggiormente colpito o di personaggi che sono risultati graditi in formato testuale o digitale oppure plot della storia da realizzare tramite immagini in sequenza (storyboard anche disegnato a mano), tramite strumenti più o meno classici di presentazione o tramite realizzazione di video in modalità book trailer. L'importante è che ogni studente scelga la modalità a lui più congeniale e che, in autonomia, sia in grado di poter gestire, quindi sarà lui stesso a deciderne il grado di complessità. Per provare ad agire direttamente sulla creatività, potranno essere proposte anche attività di cartellonistica varia o lapbook o ricorso a varie tipologie di formato su cui poter inserire testo, disegni o appunti. Che dire, ad esempio, di una sintesi del libro da riprodurre direttamente in una scatola che rievoca una casetta da fiaba come questa, sulla quale poter inserire raffronti tra Anselmo e Greta e Hansel e Gretel ?




Tirando le fila dell'intero percorso, insomma, possiamo constatare che leggere un libro ad alta voce in classe non è affatto da considerarsi una perdita di tempo. Le abilità messe in campo sono molteplici, le attività da svolgere numerose e le implicazioni che ne derivano stimolanti e spesso sorprendenti.
E di essere stimolati e sorpresi i nostri ragazzi ne hanno sempre tanto bisogno per sentirsi coinvolti in prima persona e lavorare in maniera davvero proficua ed attiva.
La lettura ad alta voce questo stimolo e questo effetto sorpresa riescono a produrlo sempre, quindi noi insegnanti non dobbiamo perdere questa preziosa occasione: ne risulteremo stimolati e sorpresi noi per primi. Sicuramente.

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