martedì 27 agosto 2019

Passo dopo passo... oggi "ricalchiamo"


In questi primissimi giorni di lezione continueremo ad assaporare il linguaggio poetico per provare a rimanere ancora un po' immersi nell'atmosfera estiva che dobbiamo ormai salutare.
Ieri abbiamo letto ed analizzato la bellissima poesia di Nazim Hikmet "Arrivederci mare", oggi lavoreremo invece su un testo apparentemente più semplice, ma interessantissimo dal punto di vista lessicale, ovvero la poesia "Estate" di Manuel Machado, poeta spagnolo vissuto a cavallo tra i secoli Ottocento e Novecento.


Estate

Frutteti 
stracarichi,
dorate
campagne...

vetrate
schermate,
riarsi
cespugli...

penombra,
arsura,
scirocco...

tavolazza
completa:
estate.

Questo testo è sicuramente molto diverso da quello visto ieri, vero?
Poesia apparentemente semplicissima, quasi una filastrocca per bambini, ma il fatto che non abbia verbi - e quindi non contenga frasi - pone maggiormente l'attenzione sulla scelta lessicale effettuata dall'autore.
Se si vuole scrivere una poesia solo con dei nomi e degli aggettivi, essi devono essere scelti con la massima accortezza per ricavarne un prodotto di qualità, non trovate?
Vi ricordate come si fa a riconoscere dove finiscono le strofe, no? Questi versi/parola - diciamo così - sono composti da 2 strofe di 4 versi e 2 di 3.
Un po' una specie di sonetto, prof!
Diciamo di sì. Ridotto all'osso e senza la precisione sillabica e metrica, ma il riferimento al sonetto mi piace.

Analizziamo i singoli termini di questa poesia, e vedremo che la scelta non è affatto stata casuale ed improvvisata, bensì attenta e ponderata.
Ciascuno di voi rifletta liberamente, senza preoccuparsi di dare risposte giuste o sbagliate. Non esistono risposte sbagliate di fronte a considerazioni soggettive e personali e ciò che vi suggerisce la vostra sensibilità è comunque corretto perché dimostra una sensazione personale ed autentica.


frutteti stracarichi

Prof, è vero che in estate i rami degli alberi da frutto sono carichi. Si dice stracarichi per indicare che sono pieni pieni di frutta. Buone le susine e le pesche (anche se mi piace di più l'anguria che nei rami di albero non ci sta). Queste parole fanno venire l'acquolina in bocca.






campagna dorata

La campagna in estate è molto particolare perché l'erba diventa secca e i campi sono gialli. Sembrano d'oro in effetti e sono belli.
Quest'anno però ha piovuto un po' e l'erba nei campi non era gialla come nelle estati scorse.




vetrate schermate

Mi fanno venire in mente le verande o i finestroni che in estate vanno chiusi per non far entrare il calore



riarsi cespugli

Anche qui vuol dire che i cespugli sono quasi bruciati.
Magari a volte sono bruciati davvero perchè in estate scoppiano tanti incendi!
No, secondo me si riferisce ai cespugli ingialliti e diventati secchi a causa del sole





Notare adesso le tre parole utilizzate senza aggettivi: penombra, arsura, scirocco.
Sai cosa significano? Cerchiamo i termini nel dizionario on-line, poi fate le vostre ipotesi sul perché l'autore li abbia associati all'estate.
Si tratta di termini di uso consueto o non li avevi mai sentiti prima d'ora?
Penombra e scirocco li avevo sentiti, ma arsura no.
Il poeta li associa all'estate perché la penombra serve a dare sollievo dal caldo, l'arsura indica il calore che si prova o il senso di sete e lo scirocco è un vento che sento nominare alle previsioni del tempo, che viene dall'Africa e da quanto è caldo sembra phon

Sai cos'è una tavolazza e chi la utilizza?
Il pittore! Ci mette tutti i colori che gli servono per realizzare un quadro.
Perché l'autore ha scelto di concludere la poesia con le 3 parole tavolazza/completa/estate?
Perché questi sono i colori che lui vede in estate. Rispetto ai colori scuri dell'inverno, in estate ci sono più colori in giro. Anch'io mi vesto in modo molto più colorato, per esempio.


Il riferimento è ai colori estivi, sicuramente.
Ti piace l'immagine finale della tavolazza completa dei suoi colori come simbolo dell'estate?
Sì, abbastanza. E' vero che questa stagione mostra tanti colori nella natura.
Quale immagine simbolo dell'estate sceglieresti tu?


Rileggi adesso da solo tutta la poesia. Quale sensazione ti dà dopo aver analizzato tutti i termini uno ad uno? La medesima dell'impatto iniziale o un'altra ancora?
No, diversa prof! All'inizio sembravano più parole banali, invece dimostrano che il poeta osserva bene la natura intorno a sè e ci fa capire tutte le cose che gli piacciono dell'estate.
Elabora uno schema ad Y in cui inserirai le consuete impressioni, connessioni e domande.
A seguire, sempre il consueto momento di condivisione.

Lavorando in modalità individuale, ma avvalendoti delle consulenze del compagno di banco, prova a scrivere un RICALCO della poesia appena letta.
Dovrai comporre un testo poetico rispettando la struttura di quello originario, ovvero suddivisone in 4 strofe e inserimento di aggettivo + nome o solo nome quando richiesto.
Poni particolare attenzione all'ultima strofa in cui dovrai dare un'immagine simbolica della tua estate.
Otterrai, nel complesso, una composizione poetica che rappresenta gli oggetti che per te sono rappresentativi ed evocativi dell'intera stagione.
Qui un po' di esempi...




Gelati
squagliati
scottante 
sole...

capelli 
bagnati
fresche
docce...

ombrelloni
palloni
gavettoni

mare
spiaggia:
estate

...................................................................

mare
splendente
dorate
spiagge...

sole 
cocente
infinite
giornate...

caldo
amici 
acqua

divertimento
gioia:
estate


.........................................................


spighe 
dorate
immense
campagne...

occhiali
oscurati
bellissimi
stormi...

ventilatore
vento
caldo

foglie
verdi:
estate

.....................................................................

paesaggi
incantevoli
rossi
tramonti...

mare
vetrato
luminose
stelle...

sole
vento
 erba

colorata
magia:
estate

.......................................................................................


acqua 
azzurra
bianca
sabbia...

conchiglie
nascoste
colorati
ombrelloni...

brezza
baia
pace

mare
pesci:
estate



Come abbiamo fatto ieri, approfittiamo della parte finale della lezione per osservare con attenzione alcuni  famosi dipinti che raffigurano l'estate:


Paesaggio d'estate di Pierre-Auguste-Renoir 

Mietitura di Pieter Bruegel il Vecchio

A bigger splash di David Hockney


Quali particolari di ciascun quadro vi colpiscono al primo impatto?
Nel primo i colori scuri e le figure umane poco precisate, nel secondo il giallo dei campi e l'espressione delle persone stanche per il caldo e nel terzo il disegno moderno, quasi da videogioco, e l'idea di movimento, di qualcuno che si è tuffato anche se non si vede. Che senso di freschezza!

Quale tra i tre riscuote per voi il maggior consenso? Motivare le risposte, ovviamente. Poi, tutti pronti per votare il dipinto che piace di più alla maggioranza, ok?
Tra parentesi, è il terzo il dipinto che è piaciuto di più, soprattutto per le osservazioni rilavate in premessa, ma anche gli altri hanno riscosso comunque un discreto successo.

E se tu dovessi disegnare una scena della tua idea di estate, cosa disegneresti?
Se sei così ardito provaci!! Se non te la senti di disegnare, ritaglia delle immagini emblematiche dell'estate che trovi su alcune riviste o su web e fanne un collage sul quaderno, spiegando perchè le hai scelte. Cerca di fare riferimento il più possibile a esperienze o fatti o idee che ti rappresentano personalmente. Vedrai che non sarà affatto difficile reperire questo materiale e sarà perfino divertente disporlo a tuo piacimento sulla pagina. Ricordati di corredarlo anche di brevi didascalie.
Vedremo nei prossimi giorni cosa siete riusciti a tirare fuori!

Adesso, come ultima cosa, concludiamo la lezione lasciandoci cullare da un brano di musica classica. Il pezzo si intitola, appunto, "Estate" ed è stato composto e musicato da Antonio Vivaldi, celebre compositore e violinista di origini veneziane.
Non importa se solitamente questo genere musicale non rientra tra i tuoi ascolti abituali. 
Abbandonati ugualmente alla piacevolezza del ritmo e cercando di focalizzare le emozioni che ti suscita l'ascolto.
Vedrai che, a proposito di sonorità, passerà in secondo piano persino il suono della campanella ;-)



lunedì 26 agosto 2019

Un passo alla volta e ripartiremo alla grande!



Pronti per ripartire? Un passo alla volta e, nel giro di pochi giorni, riprenderemo alla grande!
Approfittiamo di questi primissimi giorni di scuola per sgranchirci le dita con la scrittura e per rendere fluido il linguaggio espositivo raccontando ciò che di bello ci hanno lasciato le vacanze appena trascorse.
Nel vostro taccuino dovevate annotare i vostri pensieri estivi e, se possibile, corredarli con biglietti, gadget e mini-oggettistica, giusto?
Vediamo allora di condividere cosa ne è uscito fuori, così da approfittare per rimanere ancora qualche ora nell'atmosfera vacanziera.
E poi, si sa, parlare dell'estate mette buon umore, così cominceremo l'anno scolastico con il sorriso e, sempre con il sorriso, riprenderemo le nostre consuete attività.


Intanto comincio io a leggere alcune annotazioni del mio taccuino e poi vi mostrerò i biglietti dei concerti a cui ho assistito e i pass di ingresso ai musei di Madrid che ho visitato.

 

     


Ok ragazzi, adesso tocca a voi!
Un po' di foto delle vostre annotazioni sui taccuini:

 
















Tenetevi cari questi ricordi e queste annotazioni perché, a breve, li riprenderemo per comporre il primo testo autobiografico di quest'anno.
Le modalità di stesura saranno le stesse dello scorso anno: prima bozza con consulenza individuale, poi ritiro della bozza, mie annotazioni con i post-it, successiva revisione con nuove consulenze e infine consegna quando sarete soddisfatti della stesura definitiva.
Ma tutto a suo tempo...

Adesso continuiamo a rimanere in atmosfera estiva leggendo tre poesie su cui poi svolgeremo delle attività, sia individualmente che a coppia.
Sarà anche un modo più rilassato per ripassare le caratteristiche del testo poetico e per cominciare l'anno in maniera distesa apprezzando i versi e le parole che i grandi poeti hanno scritto per farci immedesimare in situazioni che sentiamo vicine alla nostra esperienza di vita e alla nostra sensibilità.

La prima poesia si intitola "Arrivederci fratello mare" ed è stata scritta da Nazim Hikmet, uno scrittore del Novecento di origine turca che nel suo paese natale è rimasto in carcere per lungo tempo a causa delle sue idee politiche.


Arrivederci fratello mare


Ed ecco, ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare
mi porto un po' della tua ghiaia
un po' del tuo sale azzurro
un po' della tua infinità
e un pochino della tua luce
e un po' della tua infelicità.
Ci hai saputo dir molte cose
sul tuo destino mare
eccoci con un po' più di speranza
eccoci con un po' più di saggezza
e ce ne siamo andati come siamo venuti
arrivederci fratello mare

Piccola parentesi: Questa foto l'ho scattata in spiaggia alle 6 del mattino e l'ho condivisa sui social insieme alla poesia appena letta. Invece di condividere foto e basta su Instagram, perchè non provi anche tu ad abbinare a una tua foto qualche breve riga di commento? Perchè no, ricorrendo anche ad una citazione o ad una breve poesia e non al semplice "Da rifare" o "Che divertimento"? Provaci, te lo consiglio ;-)

Leggiamo una volta insieme la poesia e poi ciascuno la rilegga per conto proprio.
Qual è la sensazione che vi suscita? Vi siete ritrovati in alcune espressioni usate dal poeta?
Come prima attività immediatamente seguente alla lettura, disegna uno schema ad Y ed inserisci le tue riflessioni sui tre settori che già conosci bene: impressioni, connessioni e domande. Condividiamo insieme ciò che avete annotato.


Proviamo adesso a soffermarci sul lessico della poesia.
Quali parole vi colpiscono maggiormente e per quale motivo? 
Prof, a me il mare chiamato "fratello". Forse perché sente di avere con lui un legame affettivo, come se fosse un suo parente.
A me la parola "arrivederci" perché vuol dire che il saluto è temporaneo e che lui al mare ha intenzione di tornarci. Anche io quando sono in vacanza al mare, prima di rientrare a casa, vado in spiaggia a salutarlo, perché so che l'anno dopo lo rivedrò.
A me il fatto che parli di portare via ghiaia. Anche io al mare raccolgo sassi, a volte per farci dei fermacarte, a volte per dipingerli. Importante è non raccogliere conchiglie e sabbia, perché è proibito e fanno la multa!
Mi piace "sale azzurro" perché si riferisce al sapore salato dell'acqua del mare (quindi coinvolto il gusto) e al colore dell'acqua (quindi coinvolta la vista), quindi due sensi insieme.
Mi piace "infinità" perché, guardando il mare, sembra che non finisca mai e che non abbia dimensioni.
Anche "luce" perché i riflessi del sole fanno apparire l'acqua luminosa, comes e avesse delle stelline o dei glitter. Si vede il riflesso anche nella sua foto, prof!
A me ha colpito "infelicità": chissà perché parla di infelicità riferita al mare! Per me al mare non si può essere infelici!
Però è infelice chi lo deve lasciare, magari!
Ma anche il mare può essere infelice, perché tante persone ci muoiono e tanti lo inquinano. L'infelicità può essere anche la sua.

Continuiamo ad osservare delle espressioni usate dal poeta per evocare immagini e suggestioni.
Quali versi catturano la vostra attenzione?
Il poeta all'inizio dice "Arrivederci fratello mare" e "ce ne andiamo come siamo venuti", poi ripete queste espressioni alla fine, dicendo che "ce ne siamo andati come siamo venuti". Vuol dimostrare che il mare non lo ha cambiato.
No, invece! Perché dice che i visitatori hanno ottenuto più saggezza e più speranza, quindi sono stati cambiati dal mare. Non è vero che tornano come sono venuti. Magari si riferisce al fatto che sono arrivati, ma se ne devono andare come sono venuti, nel senso che lo devono lasciare. 
Se ripete le espressioni iniziali, vuol dire che vuole metterle in evidenza. I poeti non ripetono mai se non lo ritengono importante.
A me ha colpito il destino del mare che può raccontare: può dire di vedere tante cose il mare, portare felicità, divertimento, ma anche dolore e morte, perché gli incidenti avvengono, le persone annegano.

Dopo queste riflessioni svolte a voce, lavorate con un compagno e cercate di spiegare la poesia, verso dopo verso, annotando le osservazioni che sono state fatte nel corso della discussione e, se volete, aggiungendone anche di nuove.
Come sempre condividiamo il frutto del nostro lavoro e, a conclusione di questa prima lezione dell'anno, concediamoci due ultime attività.

Osserviamo quest'opera di Ivan Konstantinovic Ajvazokskij, pittore russo di origine armena definito "l'artista del mare" a causa dei soggetti dei suoi quadri, denominata "Vista dalla laguna di Venezia" e dipinta nel 1841.
Quali emozioni vi suscita? Notate alcuni legami con la poesia appena analizzata?
Discutiamone insieme.


A me suscita tristezza per i colori scuri, le persone che di notte sembrano voler fuggire, la città in lontananza, il tronco d'albero piegato come se soffrisse.
I colori mi piacciono e c'è il riflesso della luna che non mi fa apparire il quadro triste. Forse un po' malinconico, ma neanche tanto.
Io ci rivedo l'infinità, l'infelicità di cui parlava il poeta ed è come se queste persone dicessero Arrivederci o aiutaci fratello mare, perché è come se le aiutasse proprio come potrebbe fare un familiare o un amico fidato.
Poi c'è il riflesso della luna, quindi quella luce di cui si parlava anche nella poesia.

Ok, per oggi le considerazioni sono state numerose e produttive.
Speriamo nei prossimi giorni di continuare così.
Ma prima di salutarci, guardiamo, anzi ascoltiamo, questo video in cui Sergio Carlacchiani (pseudomino Karl Esse) - attore, doppiatore e poeta marchigiano -  interpreta proprio il nostro "Arrivederci fratello mare"


E arrivederci anche a voi alla prossima lezione.

giovedì 4 luglio 2019

Un Orlando molto bizzarro... prima Innamorato, poi addirittura Furioso!


L'Orlando Furioso è una delle storie più belle mai raccontate e dall'impianto narrativo modernissimo, malgrado sia stata scritta più di 500 anni fa.
Ludovico Ariosto (1774-1533) ne è l'autore ed era un artista che viveva e scriveva presso la corte degli Estensi a Ferrara.

Qui delle informazioni biografiche sull'autore
note biografiche su Ludovico Ariosto
Se preferisci guardare un video, eccone uno semplice e ben fatto



Questo è il suo presunto ritratto, dipinto da Tiziano


Cosa ti viene in mente guardando questo dipinto?

A me che era un uomo tranquillo ma furbetto. Ha uno sguardo che sembra dire "Attento, ti tengo d'occhio!"
Per me si vede che era ricco: bei vestiti, bella acconciatura... ma a quei tempi i maschi avevano tutti i capelli lunghi? A me, ad esempio, del film di Leonardo son rimasti impressi i suoi capelli mossi e lunghissimi!
Comunque prof, non era bello, ma la sua faccia era interessante.


Questo è  il Castello degli Estensi dove l'Ariosto visse e scrisse il poema che andremo a leggere



Il castello, ottimamente conservato, si trova in pieno centro cittadino ed ha ancora il fossato riempito d'acqua proprio come avveniva nel corso del Medioevo







In questo video una breve animazione della Signoria degli Estensi

Ariosto lavorò per tutta la vita a questo lunghissimo poema, composto sa 46 canti e quasi 40.000 versi chiamati ottave.
A mano a mano che scriveva la storia, posizionava i fogli su un leggio all'ingresso di casa sua, di modo che gli amici potessero leggere le sue bozze, lodare o criticare i suoi scritti, e lui ascoltava i pareri di tutti, così da intervenire a modificare in caso di necessità. Poi, quando il nuovo canto era pronto, si recava dal Duca d'Este per leggerlo ad alta voce a lui e alla sua corte, possibilmente con accompagnamento musicale, capace di ricreare un'atmosfera particolarmente coinvolgente.
La prima edizione del poema risale al 1516, ma ad essa seguiranno le rielaborazioni del 1524 e del 1532.
La trama è ricca di intrecci, in cui i protagonisti sono cavalieri che combattono, ma che vivono anche storie d'amore, situazioni intrecciate in cui i personaggi si incontrano e si perdono, in cui le cose sembrano in un modo ma si rivelano essere in un altro. In più compaiono elementi magici e fantastici. Insomma... quasi un moderno romanzo fantasy!

Italo Calvino, noto scrittore italiano, ha scritto queste parole a proposito dell'Orlando Furioso:
"E' un poema che si rifiuta di cominciare e si rifiuta di finire"
Secondo te, cosa avrà voluto dire con queste parole?
Per me che la trama è tutta incasinata! Non si capisce l'inizio e non c'è neanche una vera fine.
Secondo me l'inizio sarà strano, lo svolgimento tutto intrecciato e la conclusione strana come l'inizio, perché l'autore magari avrebbe voluto continuare a scrivere e poi si è dovuto interrompere.


L'Orlando Furioso si presenta apparentemente come la continuazione di un altro grande poema cavalleresco, scritto da Matteo Maria Boiardo (1441-1949), l'Orlando Innamorato, anche se le differenze tra le due opere sono consistenti.
Boiardo e Ariosto non furono del tutto contemporanei: quando Ariosto nasceva, Boiardo aveva già 30 anni e sempre circa 30 anni è l'arco di tempo che passa tra la morte di Boiardo e quella di Ariosto.
Però, proprio come fa intuire  Calvino, l'opera può essere letta senza conoscere quello che è avvenuto prima, anche se l'inizio del poema è sicuramente singolare perché presenta la fuga di una donna bellissima chiamata Angelica. L'Ariosto, subito dopo il proemio, si preoccupa comunque di spiegare al lettore chi sia la donna che scappa e il motivo della sua fuga, quindi non è poi così necessario conoscere nel dettaglio le vicende del poema cavalleresco precedente.

Affascinante e complicato, l'Orlando Furioso racconta tante storie e le incastra tra loro, proprio come avviene nelle moderne soap opera o nei racconti fantasy in particolare, anche se ci sono 3 vicende fondamentali attorno a cui ruotano tutte le altre storie:
1) l'amore sfortunato di Orlando, prode paladino di Carlo Magno, per la bellissima Angelica, principessa del Catai;
2) la guerra tra cristiani, guidati dal re Carlo Magno, e pagani, guidati dal re d'Africa Agramante;
3) gli ostacoli che si frappongono al matrimonio tra Ruggiero, guerriero pagano, e Bradamante, guerriera cristiana.

Prima di addentrarci nelle vicende del poema, un breve accenno ai personaggi e all'ambiente in cui la storia si sviluppa osservando le immagini sotto riportate:


Questi sono i nomi dei personaggi cristiani: CARLO MAGNO, ORLANDO, RINALDO, ASTOLFO, BRADAMANTE, RUGGIERO (dopo la conversione), ZERBINO e ISABELLA 

Questi invece i personaggi musuomani: AGRAMANTE, SACRIPANTE, ANGELICA. MEDORO, ARGALIA, RODOMONTE, GRADASSO, MADRICARDO, MARFISA.

Questi gli ambienti geografici in cui si svolgono le vicende:


Se sei curioso di conoscere le vicende narrate nell'Orlando Innamorato, leggi le righe sottostanti che presentano in estrema sintesi la trama del poema del Boiardo:

In Oriente un re ricchissimo, Galafrone, venne a conoscenza da un viaggiatore che in Occidente, alla corte francese di re Carlo Magno, si trovavano la spada più potente del mondo (DURINDANA) e il miglior cavallo del mondo (BAIARDO). La spada Durindana appartenava al cavalier Orlando, mentre il cavallo Baiardo a un altro paladino, Rinaldo. Entrambi erano cugini al servizio di re Carlo Magno.
Il re Galafrone decise così di inviare un potente esercito a Parigi, capitale del regno di Carlo Magno, provocando lo scoppio di una guerra lunghissima perché entrambi gli eserciti erano molto forti, però Galafrone giocò anche d'astuzia inviando alla corte francese una donna di una bellezza fuori dal comune. Mentre a Parigi i combattimenti si erano interrotti per celebrare la festa di Pentecoste, entrarono nel castello di re Carlo 4 giovani ed una donna bellissima, Angelica, di cui tutte le donne diventarono gelosissime e per cui tutti gli uomini persero la testa, compreso Orlando, il cavaliere più valoroso dell'esercito di Carlo e sempre ligio al dovere e alla guerra.
Angelica proclamò di essere disposta a diventare il premio per il cavaliere che sarebbe riuscito a battere a duello suo fratello Argalia, così i presenti fecero a gara per sfidarsi, ad eccezione di un certo Malagise, soldato e mago, che consultò un libro di magia e si accorse che la donna era entrata a corte per provocare la distruzione del regno di Carlo. Scoprì anche che ella aveva con sé un anello magico capace di farla sparire, mentre Argalia una corazza incantata che lo rendeva invincibile. Argalia però riuscì a far sparire Malagise in Oriente prima che potesse riferire ciò che aveva scoperto agli altri soldati.
Intanto a corte i cavalieri sono impazienti di battersi; Orlando si mostra il più innamorato di tutti e regala ad Angelica un braccialetto di gemme e pietre preziose.
Un diavoletto che era riuscito a fuggire dal libro di magia aperto da Malagise si reca però da Carlo, dicendo di non far disperdere le energie dei suoi uomini per farli combattere contro Argalia  (anche se costui verrà ucciso da un certo Ferraù), bensì di aspettare il giorno successivo, in quanto si sarebbe dovuta disputare un'importante battaglia e Angelica sarebbe stata assegnata in premio al cavaliere che in campo avesse ucciso più uomini. E questo consiglio venne ben accettato da re Carlo.
All'alba, approfittando delle difficoltà in cui si trovava l'esercito di Carlo, Angelica prese un cavallo e fuggì dall'accampamento cristiano...

Ed è proprio con la fuga di Angelica che comincia l'Orlando Furioso che ci accingiamo a leggere.
Anzi no, comincia con un proemio precedente a questa scena. E noi leggeremo anche quello.


Vi anticiperò un'informazione interessante: nell'Orlando Furioso Ariosto farà molto ricorso all'IRONIA, arma potentissima per un uomo saggio, così i suoi personaggi appaiono con i loro pregi, ma anche con i loro tanti difetti, e questo vi renderà la lettura sicuramente divertente. 
Vedere i prodi cavalieri che hanno vizi e virtù tipici di tutti gli esseri umani rappresenta una forte novità rispetto all'immaginario ricavato dall'epica cavalleresca medievale, ma già l'Orando Innamorato del Boiardo aveva rappresentato una importante novità rispetto alla Chanson de Roland, perchè Orlando era visto come guerriero tutto d'un pezzo, e non immaginato capace di innamorarsi di una principessa straniera. Con il Boiardo, invece, l'amore di Orlando per Angelica diventa il tema principale. Figuriamoci quanto sarebbe stato sconvolgente per l'epica medievale vedere il prode paladino tutto d'un pezzo, non soltanto innamorato di una donna pagana, ma diventare pure pazzo di gelosia per lei! Questo infatti è ciò che avviene nell'Orlando Furioso. Insieme a molte molte molte altre vicende, tanto che Orlando non può certo essere considerato il personaggio protagonista.


Qui due brevi video che danno informazioni generali sull'intero poema



Ultimissima nota prima di concentrarci sulla lettura. 
Leggiamo insieme cosa ne pensa il cantante Jovanotti dell'argomento che stiamo per affrontare. Queste sono le sue parole:
"Perché adoro l'Orlando Furioso? Non so rispondere, è amore, è furia, attrazione irragionevole e gratitudine. Se leggi una pagina a caso e poi alzi gli occhi dal libro ed è tutto diverso, come se avessi preso una pozione magica, e succede ogni volta, non lo so perché, ditemelo voi, io continuo a leggere".


E adesso leggiamo invece cosa afferma, sempre a proposito dello stesso argomento, Marco Ardemagni, conduttore radiofonico che scrive anche delle belle poesie:
"Per fortuna questo poema di Ludovico Ariosto si legge poco a scuola, quindi è preservato dalla noia dei banchi e continua ad avere un certo fascino su tante persone. Per me il Furioso è una sorta di romanzo fantasy che attua la sospensione dell'incredulità tipica del bravo lettore".


E noi smentiremo le parole di Ardemagni: lo leggeremo e non ci annoieremo affatto!
E adesso siamo prontissimi a cominciare questa avventura!

venerdì 17 maggio 2019

Edizione straordinaria! Ecco a voi... il TG dell'Odissea!


L'Odissea appassiona sempre. Le avventure di Odisseo sono una garanzia: riscuotono successo con tutti, anche con i più refrattari allo studio.
Oltre a lettura e  parafrasi svolte in modo più tradizionale (anche solo l'ascolto della narrazione emana un fascino tutto particolare con materiale del genere e perfino lavorare sulla parafrasi diventa un momento di interesse), approfittiamone per soffermarci sulle avventure del temerario eroe greco per sperimentare attività un po' più dinamiche e coinvolgenti.

Intanto proviamo a creare delle battute di spirito o dei finali un po' alternativi sulla storia del ciclope che,  minaccioso e gigantesco, si è fatto buggerare come un pesce lesso dall'astuto Odisseo.
La consegna è stata eseguita in modalità individuale: i ragazzi hanno provato a creare dei motti o delle battute sull'equivoco del nome Nessuno, hanno disegnato delle vignette umoristiche e hanno pure inventato un finale diverso dell'episodio immaginando una scena differente all'arrivo dei fratelli del ciclope.
Via libera alla loro inventiva, insomma!



Odisseo beve molto miele per avere una voce melodiosa come quella di una ancella e dice ai ciclopi che, accidentalmente, Polifemo è stato accecato e lei sta cercando di curarlo. Così i ciclopi si allontanano dalla grotta e nel frattempo Polifemo, anche se piano di dolore, si addormenta profondamente, tra una cascata di sangue e l'altra.
Intanto Odisseo cerca di escogitare un piano per uscire dalla grotta e vede una fessura sul soffitto cheprima non aveva notato. Così lui e i compagni superstiti si fanno coraggio e, alzandosi fino a formare una piramide umana, spiccando grandi balzi riuscirono ad uscire dalla grotta. Uscirono fuori, erano sulla sommità della grotta e dovevano ancora scendere. Le pareti  della grotta erano  scoscese ed Odisseo con il cuore in gola e lostomaco chiuso riuscì a scendere, anche se non riuscì a salvare i compagni che con le loro grida avevano attirato un branco di tigri.
Purtroppo Odisseo non riuscì a salvarli, così scappò da solo sulla nave e se ne andò
(Ludovica)

Polifemo ad un tratto chiamò tutti gli altri ciclopi perchè lo avevano accecato. Arrivarono e videro Odisseo e i suoi compagni, così cominciarono a inseguirli e a lanciargli di tutto di più.
Odisseo attrò l'attenzione dei ciclopi con il suo vino, glielo fece assaggiare e tutti ne volevano di più, sempre di più, fino a farli ubriacare, così loro non sapevano dove andavano e aprirono la porta con una spallata, quindi Odisseo e i suoi compagni riuscirono a scappare. Arrivarono alla nave e scapparono.
(Judy)

Odisseo e i suoi uomini si inventarono delle barzellette per far ridere Polifemo e fargli spaccare tutto però il loro tentativo fallisce perchè Polifemo è stupido e non capisce il senso delle barzellette. Comunque in questo modo. Comunque in questo modo lo hanno fatto stancare e addornentare.
Mentre dormiva trovarono una piuma e iniziarono a fargli il solletico. Dalle risate di Polifemo arrivarono i fratelli e curiosi spostarono la pietra. Odisseo e i suoi compagni scapparono dalla fessura che si era creata.
(Rachele)

Sai qual è il colmo per Polifemo? Chiudere un occhio (Rachele)

Occhio per occhio, dente per nessuno
Darei un occhio della testa per nessuno (Emma)

Dopo che Odisseo e i compagni accecano Polifemo, costui chiama i fratelli ciclopi che arrivano, aprono la porta chiusa con i massi, schiacciano qualche uomo di Odisseo, ma loro non se ne accorgono perchè pensano che siano le pecore e i fratelli uccidono tutte le pecore, ma non hanno trovato nessuno.
Nel frattempo Odisseo scappa con i compagni in mare e tutti i venti contrari lo aiutano a farli tornare indietro più velocemente.
(Riccardo)

Odisseo, dopo aver ubriacato Polifemo, si mise a chiacchierare con i ciclopi che erano venuti a vedere cosa fosse successo a Polifemo, ma parlando con Odisseo gli rivelarono che odiavano Polifemo. Tutti i giorni lui gridava, anche nel bel mezzo della notte, poi mangiava gli ospiti. Insomma, era insopportabile! Così Odisseo si alleò con i ciclopi che tolsero il grande masso dal buco della grotta e presero Odisseo con i suoi uomini in spalla per portarli da Eolo.
(Achille)

Dopo che Polifemo prende il masso lo lancia nel tentativo di prendere Odisseo che lo stuzzica dicendogli "Sono qui..."
ma Polifemo, essendo cieco non lo prende mai, anzi, distrugge i massi che bloccavano l'entrata e le parti portanti della grotta. Polifemo fa uscire Odisseo e la caverna gli cade addosso uccidendolo.

Odisseo, dopo aver accecato Polifemo, lo vede che sbraita cercando aiuto. Allora, essendo molto astuto, vede che i ciclopi erano lenti ad arrivare, accende una brace all'ingresso della caverna.
Loro si scottarono i piedi e caddero per terra provocando un terremoto che divise in due parti il terreno.
Si vedeva l'Ade.
Polifemo che era in mezzo volò negli inferi e immediatamente il terreno si richiuse.
Odisseo e il suo equpaggio riuscirono così a scappare.
(Tommaso)






Poi, lavorando a piccolo gruppo, si sono cimentati a scrivere notizie bizzarre sugli episodi dell'Odissea, così da creare dei giornalini da appendere in aula e un vero e proprio TG con cui diffondere le notizie tra i compagni delle diverse classi
Ricordate il teatrino creato per rappresentare alcune scene dell'Iliade?
Bene, adesso lo utilizzeremo come televisore per il nostro TG! Geniale, no?
Un po' di foto mentre eravamo in work in progress... 





Ed ora le notizie che abbiamo scritto nei nostri giornalini e che condivideremo tra noi ed i compagni delle altre classi.

Notizia shock: Odisseo con il suo equipaggio attracca nell’isola dei Ciclopi e i suoi uomini avvistano una grande grotta in lontananza.

Tutti curiosi, entrano dentro la grotta e trovano cibo in abbondanza per tutto l’equipaggio, tra cui formaggio, ricotta e uva, con cui fanno del buon vino.
Mentre mangiano però rientra il grande e grosso ciclope Polifemo. Li chiude dentro mettendo un enorme masso alla porta, poi mangia due dei suoi uomini.
Odisseo però gli fa bere tanto vino fino a provocare la sua sbronza.
Una volta ubriaco, il ciclope viene accecato con un grosso palo di legno conficcato sul suo unico occhio.

“Odisseo, accetta una intervista da noi giornalisti? Ci racconta qualcosa di più di ciò che è accaduto dentro quella grotta?
“Mi sono molto spaventato, ma sono riuscito a sopravvivere grazie alla mia intelligenza.
Scappiamo!! Il ciclope sta tornando ad assalirci tutti!!”
“Ehm… cari telespettatori… dobbiamo interrompere il collegamento e fuggire a gambe levate!!! Ci vediamo domani con un’altra puntata dedicata allo speciale del viaggio di Odisseo!! Buona giornata!!!!!!”
 (Achille – Riccardo – Giacomo)


Ultime notizie dal TG dell’Odissea.
E’ stata scoperta una nuova vittoria di Odisseo: la vittoria contro i Ciclopi.
Il potente Odisseo, arrivato all’isola dei Ciclopi, intravede una grotta misteriosa e, curioso, entra insieme a tutti i suoi uomini.
All’interno trova pecore, cibo e altri oggetti giganteschi mai visti prima.
Dopo un giro di esplorazione, Odisseo e i suoi uomini sentono un forte rumore e si accorgono che la luce svanisce.

Adesso siamo in collegamento con il famoso Odisseo per chiedergli cosa ha provato durante questa esperienza da brivido.

“Odisseo, come ti sei sentito quando hai sentito quel forte rumore e la luce svanire?”
“Il mio cuore ha cominciato a battere all’impazzata dalla paura! Ci siamo tutti voltati e abbiamo visto un uomo enorme con un occhio solo che riusciva a sollevare con facilità un enorme masso per metterlo davanti alla porta di ingresso e bloccare l’uscita. Insomma, non è stato un bell’inizio di avventura. Già, per niente bella!
Io ho provato a dirgli che doveva rispettare il dovere dell’ospitalità, altrimenti Zeus lo avrebbe punito severamente, ma le mie parole gli sono passate da un orecchio all’altro. Il Ciclope disse che a lui di Zeus non importava niente. E non solo! Dopo aver detto questo, prese due uomini con una mano e ruppe loro tutte le ossa, poi li mangiò senza pensarci su. Io volevo andarmene da lì, così mi venne l’idea di prendere un gigantesco tronco, appuntarlo, renderlo incandescente mettendolo sul fuoco e infilarlo nell’occhio del Ciclope che nel frattempo avevo fatto ubriacare.
Poi siamo riuscita a salvarci dagli altri Ciclopi che erano venuti ad aiutarlo grazie alla mia idea di chiamarmi Nessuno, poi finalmente, quando il Ciclope aprì la porta e fece uscire le pecore, noi uscimmo insieme a loro, così ce l’abbiamo fatta a salvarci. Arrivato alla barca gli dissi che il mio nome era Odisseo e lui ci lanciò dei massi enormi che per fortuna non ci presero.
“Una bruttissima esperienza!  Alla prossima puntata del TG dell’Odissea”
 (Samuele, Jessica, Sara N.)

Notizia dell’ultima ora!
E’ stato ritrovato dalla principessa dell’Isola dei Feaci, Nausicaa, un barbone spiaggiato.
Pochi giorni dopo, questo barbone si rivela essere Odisseo, il celebre stratega che dieci anni fa fu la mente dietro il Cavallo di Troia.
Adesso, andiamo in collegamento con il nostro inviato Shish.
Shish: “Buongiorno cari telespettatori. Mi trovo nell’Isola dei Feaci e qui con me c’è Sua Maestà Nausicaa”.
Nausicaa: “Buongiorno”
Shish: “Lei Nausicaa ha scoperto che il barbone che ha accolto in realtà si è rivelato Odisseo. Come è iniziata questa vicenda?”
Nausicaa: “Stavo giocando al gioco di corte Collezionabili dei Gigi con le mie ancelle e stavo per giocare la mia carta preferita, il Gigigigigigigi, quando…”
Shish: “Sua Maestà, ma la carta più bella ed avvincente è Luigigi”
Nausicaa: “Ma non dica stupidaggini!”
Shish: “Scusi”
Nausicaa: “Stavo dicendo che, ad un certo punto, udì uno strano rumore che proveniva dalla spiaggia e che mi ricordava il verso del trichecorno Astrubalano che incontrai l’altra sera in un cinema. Corsi verso la spiaggia e vidi il “barbone” che, a primo impatto, sembrava un Pickaciu bastonato. Le mie ancelle cominciarono ad urlare come delle galline pronte per essere uccise”
Shish: “Secondo alcuni testimoni hai preso il presunto barbone e lo hai portato a lavarsi e a vestirsi”
Nausicaa: “Sì”
Shish: “Bene, diamo la linea allo studio. Grazie Nausicaa. Adesso passiamo la linea a Zeb 89 che farà una breve intervista a Odisseo”
Zeb 89: “Eh… volevi! Pesce di maggio, cari telespettatori! Do la linea a Gianpaolo”
Gianpaolo: “Odisseo, raccontaci un po’ di te”
Odisseo: “Sono una salamandra. Mia nonna è un castoro”
Gianpaolo: “Basta così. Raccontaci ora di come hai svelato la tua identità”
Odisseo: “Molti dicono che ho sentito raccontare una storia triste sulla guerra di Troia… in realtà ho visto Alcinoo che mangiava la pizza con l’ananas e ho pianto di disperazione”
Gianpaolo: “Ma è buona la pizza con l’ananas!”
Il collegamento è stato interrotto a causa di un pugno in faccia preso da Gianpaolo e di un calcio alla telecamera sferrato da Odisseo.
Alla prossima edizione del Tg della 1D, cari telespettatori…
(Pamela, Emma, Pietro N.)

Notizia del giorno!
Nave di uomini avvista pupe in bichini, ma attenzione!
Con la loro voce le pupe attirano gli uomini ed essi fanno una brutta fine.
Gli uomini in nave resistono alle pupe con la cera nelle orecchie, ma il capo della nave, Odisseo, miracolosamente riesce ad ascoltare la voce facendosi legare.
Gli uomini riescono a sfuggire, ma tornano a riva con gli occhi a cuoricini…

Atterrati nell’isola di Trinacria, il capo Odisseo si addormenta e i suoi compagni fanno il barbecure con le vacche sacre del dio Sole Iperione. L’odorino di carne si diffonde per tutta l’isola e arriva fino al capo che si sveglia e si arrabbia come una bestia inferocita!
Anche Zeus si arrabbia e li punisce con una terribile tempesta che distrugge la nave e fa morire tanti uomini
 (Judy, Maikol, Desirè S., Sara S.)

Edizione straordinaria!
Odisseo e i suoi uomini attraccano nell’isola dei Ciclopi, entrano in una caverna che scoprono essere abitata da un ciclope di nome Polifemo. Lui arriva e li chiude dentro con un masso.
E dice loro…. Ve lo diremo nel prossimo notiziario!
Anzi, ve lo anticipiamo… che li avrebbe mangiati.
Ma vedrete che Odisseo gli darà il vino, lo farà ubriacare, lo accecherà e riuscirà anche a scappare e a riprendere il viaggio.

Benvenuti al secondo appuntamento della giornata.
Edizione speciale!
Carne umana in scatola a sconto in tutti i supermercati mondiali. I clienti più interessati sono i Lestrigoni che hanno finito di mangiare i compagni di Odisseo e si sono ridotti a mangiare carne in scatola.
Mangeranno altra carne fresca o dovranno accontentarsi di quella scatolata?
Lo sapremo nella prossima edizione
 (Pietro F., Ludovica, Francesco)

Notizia Shock!
Sono scomparsi degli uomini e sono stati trovati dei maiali dentro un recinto di una grande casa.
Il ritrovamento è stato eseguito grazie a undici barche ritrovate alla riva dell’isola dove vive la maga Circe.
Colleghiamoci con la maga Circe:
“Buongiorno TG, sono famosa!”
“Buongiorno, cosa ci dici dei maiali che sono nella tua isola?”
“Mah… io non so niente!”
Chiudiamo il collegamento.

Ultima notizia: è stata trovata dell’erba nel castello della maga e nella porta d’ingresso un vassoio con dei muffin: uno dei nostri giornalisti sul posto, molto golosi, lo ha mangiato ed è diventato un maiale! Ecco la causa della trasformazione!
Rimane ancora da capire cosa sia quell’erba ritrovata al castello…

Dopo la pubblicità torneremo a parlare del “rimbambimento maschile” con i loro telefonini, aprendo il collegamento con il nostro amico fidato Gianmarco Merluzzo.

“Buongiorno a tutti, cari telespettatori. Ci troviamo nella città di Vestre, dove ci sono più del 26% degli uomini imbambolati al telefono, ma per quale motivo? Guardiamo insieme questo filmato”

Gli uomini sono imbambolati sulle foto delle sirene!
Ma un uomo furbo e intelligente di nome Odisseo, con l’aiuto dei suoi uomini, riesce a non farsi imbambolare.
I suoi uomini non sentono la voce delle sirene non perché sono sordi, ma perché hanno la cera dentro le orecchie, mentre lui è legato all’albero della nave per non scappare da loro.
Ma perché nessuno può avvicinarsi alle sirene? Perché altrimenti loro mangiano chiunque si avvicini!
Sono belle fuori ma cattive dentro!
E per oggi è tutto dal TG della 1D
(Rachele, Aurora)

Questi i nostri giornalini


E questi siamo noi che leggiamo le nostre notizie, sia in classe nostra che in giro per la scuola.
Un TG del genere è troppo divertente!! Complimenti a tutti!!