Nel paese sono evidenti i segni del passaggio di entrambe le metà: dove passa il buono ci sono melograni fasciati, animali curati, persone rassicurate; dove passa il gramo ci sono uova rotte, animali danneggiati e persone spaventate.
È proprio felice quando il gramo passa col cavallo e con la falce, cercando di colpire il buono, taglia il libro a metà e ne fa disperdere le pagine.
Queste sono le illustrazioni dello scempio del libro compiuto dal gramo ritratte nel silent e nel graphic. Quali le differenze? Quale preferite?
Il buono vorrebbe che le forche destinate
ai condannati cambiassero funzione e, parlando con il costruttore, progetta che
possano diventare macchinari per macinare/cucinare gli alimenti e, nel
contempo, per diffondere dolci melodie. Per il costruttore realizzare una
macchina del genere appare molto complicato, mentre si trova meglio a costruire
gli strumenti di morte commissionati dal gramo.
Intanto la metà cattiva di Medardo vuole
sbarazzarsi di quella buona che sta riscuotendo troppo successo tra i sudditi,
così ordina alle guardie di catturarlo e ucciderlo. Le guardie disubbidiscono
chiedendo al buono di eliminare il gramo e di prenderne il posto, ma lui
rifiuta, così la metà cattiva punisce gli organizzatori del complotto
uccidendoli senza pietà.
Per quanto riguarda Sebastiana, ella ha
parole di rimprovero sia per il gramo che per il buono, i cui gesti, anche se
dettati da buone intenzioni, talora assumono risvolti negativi, come quando ha
donato ad un disabile la sua stampella e questi l’ha utilizzata per picchiare
la moglie.
Il paese intero si trova destabilizzato e a Terralba gli abitanti sono molto confusi. Così dicono i lebbrosi a proposito della situazione:
“Meno male che la
palla di cannone l’ha solo spaccato in due: se lo faceva in tre pezzi, chissà
cosa ancora ci toccava di vedere”
Così chiude il capitolo la voce del
nipote-narratore:
“Così passavano i
giorni a Terralba, e i nostri sentimenti si facevano incolori e ottusi, poiché
ci sentivamo come perduti tra malvagità e virtù ugualmente disumane”



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