Eccoci di nuovo a seguire le vicende del
nostro visconte dimezzato, rimasto in compagnia della sola parte cattiva.
Oppure no?
Vedremo in questo capitolo che succederà
qualcosa di particolare che farà crollare un bel po’ di certezze… ma procediamo
con ordine.
Il nipote del visconte, dopo esser stato
da Sebastiana nel villaggio dei lebbrosi, si rilassa a pescare sulle rive di un
torrente, quando appare sopra la sua testa la mano dello zio che viene morsa da
un peloso ragno rosso.
Lo zio, con la mano gonfia e dolorante, si
è beccato il morso del ragno, ma dice di esser contento di aver impedito che
l’animale potesse mordesse suo nipote.
Davvero molto strano.
In più l’uomo mostra sorpresa e piacere nel
vederlo.
Anche questo molto strano.
In più, lo zio appare un po’ strano e
diverso anche nel vestiario.
“Ma era anche il
vestiario impolverato e di foggia un po’ diversa dal suo solito, a dar quell’impressione:
il suo mantello nero era un po’ sbrindellato, con foglie secche e ricci di
castagne appiccicati ai lembi; anche l’abito non era del solito velluto nero,
ma d’un fustagno spelacchiato e stinto, e la gamba non era più inguainata
dall’alto stivale di cuoio, ma da una calza di lana a strisce azzurre e
bianche”
Infine l’anello prezioso che lo zio
assegna come ricompensa al pescatore a cui ha rubato il pesce pescato (che
sarebbe il nipote stesso).
Ma… che cosa sarà successo?
Il visconte starà solo fingendo, mentre
vorrà solo architettare qualche solita trappola dal risvolto malvagio?
E perché appare diverso, non solo nei
modi, ma anche d’aspetto?
In più sembra che la mano ferita sia la
sinistra…
Provate ad immaginare la scena del morso
del ragno e del cambiamento improvviso del visconte e poi osserviamo queste
vignette del graphic:
Ora osserviamo la medesima scena
illustrata nel silent:

- Tra silent e graphic quale immagine
di Medardo ti sembra più rispondente al testo originale?
- Tra silent e graphic quale immagine
del nipote ti sembra più rispondente al testo originale?
- Quali differenze, a livello di colori
o di tratto grafico, trovi tra le due produzioni?
- Quale preferisci?
- Quali connessioni ti vengono in
mente?
- Quali domande ti vengono in mente?
Torniamo al cambiamento di Medardo. Cosa sarà successo? Provate a fare delle
ipotesi e poi condividetele alla lim.
Intanto il nipote torna da Sebastiana,
conoscitrice dei poteri medicamentosi delle erbe, per trovare una medicina al
morso del ragno, ma nel frattempo lo zio sembra essere di nuovo cambiato, come
se non ne sapesse nulla del ragno e finisce per compiere uno dei soliti
dispetti malvagi dicendo al nipote di posare la medicina in un tronco cavo,
rischiando di far pungere il nipote da uno sciame di vespe. Parlando della strana questione con il
dottor Trelawney, il nipote viene a sapere che anche il dottore è stato aiutato
dal visconte in un momento di difficoltà al fiume e, per sdebitarsi, il medico
le aveva anche curato la mano morsa dal ragno. Il dottore lascia il ragazzo in preda al
dubbio e intanto in paese continuano le cattiverie del visconte soprattutto su
bambini e animali. Tutti si interrogano sul motivo dei
comportamenti contrastanti di Medardo, però nessuno viene a capo di nulla.
Ma ecco che di nuovo compare una figura
cruciale per il romanzo: la pastorella Pamela. Anche la ragazza nota nel visconte un bel
cambiamento: modi gentili, dichiarazione d’amore… e ad un tratto le sembra di
aver capito un bel po’ di cose.
Prima di leggere cosa ha capito Pamela,
provate a fare le vostre ipotesi dicendo cos’è che voi avete capito. Queste le parole dette dalla ragazza al
visconte:
“- Ho capito quello
che fa andar matti tutti i miei compaesani.
- Cosa?
- Che voi siete un
po’ buono e un po’ cattivo. Adesso è tutto naturale.
- E perché?
- Perché mi sono
accorta che siete l’altra metà. Il visconte che vive nel castello, quello
cattivo, è una metà. E voi siete l’altra metà, che si credeva dispersa in
guerra e ora invece è ritornata. Ed è una metà buona”
A questo punto è Medardo che spiega come
sono andate esattamente le cose:
“Non era vero che la
palla di cannone avesse sbriciolato parte del suo corpo: egli era stato
spaccato in due metà; l’una fu ritrovata dai raccoglitori di feriti
dell’esercito; l’altra restò sepolta sotto una piramide di resti cristiani e
turchi e non fu vista. Nel cuor della notte passarono per il campo due eremiti,
non si sa bene se fedeli alla retta religione o negromanti, i quali, come
accade a certuni nelle guerre, s’erano ridotti a vivere nelle terre deserte tra
i due campi, e forse, ora si dice, tentavano d’abbracciare insieme la Trinità
cristiana e l’Allah di Maoletto. Nella
loro bizzarra pietà, quegli eremiti, trovato il corpo dimezzato di Medardo,
l’avevano portato alla loro spelonca, e lì, con balsami e unguenti da loro
preparati, l’avevano medicato e salvato. Appena ristabilito in forze, il ferito
s’era accomiatato dai salvatori e, arrancando con la sua stampella, aveva
percorso per mesi e anni le nazioni cristiane per tornare al suo castello,
meravigliando le genti lungo la via con i suoi atti di bontà”
Capito, quindi, cosa è successo veramente?
Ve lo immaginavate?
Qui il racconto di Medardo illustrato nel
graphic (notare la diversa grafica e il diverso colore, provando a spiegarne il
motivo)

Proviamo a fare ancora delle
anticipazioni:
- Come reagirà Pamela?
- Come continuerà la storia?
- Tu, al posto di Pamela, cosa
faresti? E al posto del Medardo buono?
In realtà Pamela, che sa di essere amata
da entrambe le metà, non apprezza del tutto nemmeno il comportamento del
Medardo buono. Certo, è un essere dall’animo gentile,
lontanissimo dalla personalità cattiva dell’altro Medardo (che, per
distinguerlo dal “buono”, verrà soprannominato “il gramo”, ovvero il meschino),
ma la sua eccessiva bontà finisce per innervosirla, specialmente quando il
visconte buono sembra provare pietà per il visconte cattivo e quando vuole
andare in soccorso dei suoi genitori.
Osservate, ad esempio, le espressioni e i
gesti di Pamela nella vignetta del graphic.
- Che impressione vi danno?
- Cosa provereste voi se foste
al posto della ragazza?
Arrivati alla lettura di fine capitolo,
soffermiamoci a riflettere sulle parole di Medardo a Pamela, che lo rimprovera
di essere troppo buono anche nei confronti di chi non se lo merita:
“O Pamela, questo è
il bene dell’essere dimezzato: il capire d’ogni persona e cosa al mondola pena
che ognuno e ognuna ha per la propria incompletezza. Io ero intero e non
capivo, e mi muovevo sordo e incomunicabile tra i dolori e le ferite seminati
ovunque, là dove meno da intero osa credere. Non io solo, Pamela, sono un
essere spaccato e divelto, ma tu pure e tutti. Ecco ora io ho una fraternità
che prima, da intero, non conoscevo: quella con tutte le mutilazioni e le
mancanze del mondo”
- Cosa ne pensi di queste
parole? Spiega le tue impressioni.
- Quali connessioni ti fanno
venire in mente?
- Ci sono domande che vorresti
porre al visconte o all’autore?
Riflettiamo meglio nel punto in cui
Medardo dice Non io solo, Pamela,
sono un essere spaccato e divelto, ma tu pure e tutti
E voi? In che modo vi
sentite divisi a metà? Scrivetelo in una pagina di quaderno e provate a
realizzare un disegno/organizzatore grafico sintetizzando quanto detto.
E, dopo la condivisione, vedremo cosa
accade alle due metà del visconte…