giovedì 21 marzo 2019

E diffondiamo la storia dell'Iliade con il nostro Kamishibai


Il kamishibai è un teatrino viaggiante utilizzato dai giapponesi per portare in giro con la bici le storie da raccontare nelle piazze ai passanti.
Anche noi abbiamo utilizzato la bici per portare in aula il nostro teatrino e raccontare ai compagni delle altre classi alcuni episodi dell'Iliade, in particolare il litigio tra Achille ed Agamennone, l'ultimo saluto tra Ettore e Andromaca e il duello tra Ettore ed Achille.
Queste le sceneggiature che abbiamo creato lavorando a coppie.

IL LITIGIO TRA ACHILLE E AGAMENNONE
(Eder e Francesco)

Crise: Agamennone, sono venuto a riprendermi mia figlia Criseide.
Agamennone: Non te la darò indietro! La terrò come mia schiava!
Crise: Allora dirò ad Apollo di mandare la peste su di voi.

Achille: Agamennone, devi restituire Criseide a Crise, perché i nostri soldati stanno morendo di peste e in questo modo non vinceremo mai la guerra!

Agamennone: Va bene, io restituirò Criseide a Crise, ma tu mi devi dare la tua schiava perché io sono il vostro capo e non posso rimanere senza schiava!

Achille: Allora anch’io non posso rimanere senza schiava, perché sono il combattente più forte dell’esercito, mentre tu te ne stai fermo a dare ordini e guardarci morire. Brutto cane! Cuore di cervo! Se io rimarrò senza schiava, me ne andrò dall’esercito acheo! Sto combattendo per tuo fratello Menelao. A me i troiani non hanno fatto niente!

Agamennone: Va bene, vattene pure! Non mi importa niente, ho soldati più forti e coraggiosi di te e se sei forte il merito non è tuo, ma di una divinità.

Achille: Va bene, me ne vado. Me ne tornerò a Ftia, così perderai il tuo guerriero più forte e quando te ne pentirai sarà troppo tardi.


L’ULTIMO INCONTRO TRA ETTORE E ANDROMACA
(Davide e Valentina)

Andromaca: No, non te ne andare mio fedele sposo, pensa a me e a tuo figlio che rimarremo soli, prede degli Achei!

Ettore: Non posso scappare davanti al mio nemico, so già che getterà la mia anima nell’Ade oscuro. Ma senza andare a combattere, sarei visto da tutti i troiani come codardo.

Ettore tenta di salutare per l’ultima volta suo figlio Astianatte, ma lui, vedendo il pennacchio dell’elmo issato sulla testa del padre, si volta dall’altra parte spaventato. Ettore allora si toglie l’elmo e prende il bambino, lo alza e supplica Zeus di ascoltare la sua preghiera

Ettore: Oh Zeus, fa’ che gli altri troiani dicano di lui. “E’ più forte del padre!” Fa’ che torni a casa coperto del sangue dei nemici.

Ettore: Andromaca, non c’è chi possa abbattermi senza il destino che lo assista, ma tutto comanda la Moira quindi a lei non posso scappare, né evitare l’Ade, se ella lo vorrà.

E così Ettore se ne andò con Andromaca piangente alle sue spalle.


  
LO SCONTRO TRA ETTORE E ACHILLE     (I)
(Cristiano e Andrea)

Achille: Ettore! Ettore! Vieni ad affrontarmi maledetto! Mi vendicherò per la morte che hai arrecato al mio caro Patroclo!

Ettore: Oh, figlio di Peleo, io non ti temo! Combatterò per la difendere la mia patria.
Voglio solo che tu mi prometta una cosa: chiunque di noi due vinca, dovrà restituire il corpo del nemico ucciso al proprio popolo!

Achille: Te lo puoi scordare, lurido Ettore, non vi può essere alleanza tra di noi come tra lupo ed agnello!

Ettore colpisce con la lancia lo scudo di Achille e l’urto la scaraventa lontana. Ettore spera che suo fratello Deifobo venga in suo aiuto, ma capisce di essere stato ingannato…

Ettore: Deifobo! Deifobo! Oh no… Attena mi ha teso un inganno! Deifobo non è qui ad aiutarmi, è nascosto nella mura ed io sono da solo

Achille: Colpito! Ah ah ah… sei caduto finalmente, non hai più scampo! Verrai mangiato da cani ed uccelli, non avrai nessun funerale brutto cane! Per quello che mi hai fatto dovrei fare a pezzettini le tue carni e mangiarmele io stesso!

Ettore: Achille… tu sei crudele a parlarmi così, sto per scendere nell’Ade… ma sappi che morirai anche tu presso le Porte Scee, per mano di Paride, aiutato dal dio Apollo…



LO SCONTRO TRA ETTORE E ACHILLE     (II)
(Alessandro C. ed Eleonora)

Ettore: Adesso non scappo più Achille! Adesso voglio combattere contro di te, che io vinca o che io perda! Se tu mi sconfiggerai però dovrai ridare il mio corpo a Priamo e io, s eti ucciderò, lo ridarò agli Achei.

Achille: Non ci saranno patti tra noi! Ma tu pagherai per quello che mi hai fatto! Adesso basta, combattiamo!

Achille scagliò la lancia contro Ettore, che la evitò, ma Atena, che lo sosteneva in battaglia, gli restituì l’arma. Quando Ettore scagliò la sua lancia, nessuno gliela restituì. Ettore gridava il nome di suo fratello, che credeva fosse con lui ad aiutarlo: Deifobo! Deifobo! 
Ma Deifobo non rispose: era stato un inganno di Atena fargli credere che fosse con lui nel campo di battaglia.

Ettore: Ormai mi ha raggiunto la Moira, il mio destino è segnato, ma non morirò senza gloria!

Ettore piombò su Achille come un’aquila che esce dalle nuvole nere e pure Achille balzò su di lui. Achille riuscì ad avere la meglio e con la lancia gli trapassò il collo, l’unico punto che trovò libero dall’armatura.

Achille: Adesso non hai scampo! Verrai mangiato dai cani, bestia!

Ettore: Achille, hai il cuore di pietra, ma anche tu morirai ucciso da Paride e Apollo sopra le Porte Scee della città di Troia.
E l’anima di Ettore scese nell’Ade, rimpiangendo la sua giovinezza spezzata per sempre…

Qualche alcune foto scattate nel corso dell'attività.









Qui delle riflessioni di Elia, giusto per fare un po' di metacognizione:

- prima del lavoro “con la prof abbiamo letto alcune parti dell’Iliade e a me è piaciuta la litigata tra Achille e Agamennone. Che coraggio Achille a rivolgersi così al suo capo! Io non ce l’avrei mai fatta! Insieme a V. e A. abbiamo scelto di scrivere dialoghi su questa scena. Prima rileggeremo le pagine sull’antologia, poi mi farò un pochino aiutare da A. che scrive meglio di me. Io disegno bene e ho già pensato a come fare i burattini”

- in corso di lavoro “Il dialogo sta venendo bene. Abbiamo messo delle battute nostre, ma V. ha detto di seguire anche quello che c’è scritto sul testo. Le offese di Achille, ad esempio, sono buffe e le mettiamo. Poi dobbiamo spiegare in poche righe che cosa sta succedendo, quindi bisogna scegliere le parole giuste che dovremo leggere e che gli altri dovranno capire. Intanto anche i personaggi disegnati stanno venendo bene. Io ho guardato su internet i vestiti dei soldati, cercherò di farli meglio che mi riesce. Scriviamo e poi leggiamo a voce alta facendo muovere i burattini. Sembra venga bene”.

- a fine lavoro “credo che questa attività mi farà ricordare questa scena per molto tempo. Leggere davanti agli altri mi ha messo un po’ in imbarazzo, ma non tanto. Poi io dovevo guidare la bicicletta, quindi ho letto poco con la scusa che avevo altro da fare. I miei disegni sono piaciuti e sono contento. Mi viene da ridere se penso alla faccia che ha fatto il mio babbo quando ho detto che dovevo portare la bicicletta a scuola per una cosa di italiano. Non ci credeva e pensava che lo prendessi in giro. Insomma, un esperienza positiva, da rifare!”

E noi la rifaremo ;-)

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